Aggiornamenti

Università La Sapienza: Aldo Pecora e Battista Barberio, entrambi della lista "Sapienza in movimento", si contendono un posto al Senato accademico

martedì 2 dicembre 2008.
 

Si sono concluse le elezioni per il rinnovo degli organismi di governo all’Università La Sapienza di Roma.

Al Senato accademico è candidato Aldo Pecora, che io stesso ho incoraggiato a presentarsi; sul presupposto che il suo impegno per la legalità, forte e costante, possa e debba incidere in ambito studentesco.

Inutile fingere: conosco bene Aldo, di cui condivido battaglie e decisione. Siamo amici e ci ritroviamo frequentemente assieme, a Sud e Nord, a iniziative per la giustizia e l’emancipazione dalle mafie.

Conosco ancora meglio il suo principale avversario, Battista Barberio, che viene dalla mia stessa città, San Giovanni in Fiore (Cosenza).

Ora vi domanderete, forse, perché "la Voce di Fiore" si occupa di faccende particolari, molto interne al complesso mondo dell’università; per cui serve una riforma che, per riprendere la Costituzione, assicuri ai "capaci e meritevoli" il raggiungimento dei "gradi più alti degli studi".

Fin qui, abbiamo seguito la protesta nazionale contro il decreto Gelmini, posizionandoci a favore d’una scuola pubblica, aperta e realmente formativa; liberata dal nepotismo, dalla cialtroneria e dal sistema delle clientele, non privo di ritorni per "Caste" e "Castine".

Ci sembra utile, anzi, doveroso, dire qualcosa su ciò che sta avvenendo in Sapienza, la prima università italiana per numero di iscritti. E ci pare importante informare, sperando che i suoi studenti non abbiano prodotto un danno irrimediabile.

Sia Pecora che Barberio fanno parte della lista "Sapienza in movimento", che di recente, grazie alla capacità organizzativa del primo, portavoce del movimento "E adesso ammazzateci tutti", ha invitato il collega Marco Travaglio a un incontro pubblico in ateneo.

Del primo, si sa che ha fondato il movimento dei "ragazzi di Locri", si sa che ha rimediato querele e minacce per il suo coraggio; si sa che s’è scagliato contro pezzi grossi della politica calabrese, come l’indagato Nicola Adamo (Pd), con un eccellente palmarès di imputazioni, e l’appena reintegrato Enzo Sculco (Pd), consigliere regionale condannato per per frode in pubbliche forniture, truffa, tentata truffa, falso ideologico, turbativa d’asta, concussione, abuso d’ufficio, rivelazione di segreto d’ufficio, corruzione. Ancora, di Pecora si sa che denuncia senza remore il dilagante malaffare a Mezzogiorno, guardando al resto del Paese con la massima attenzione e senza alcuna partigianeria.

Di Barberio non si sa.

Il mio concittadino sarebbe figlioccio politico dell’onorevole Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza nuovamente candidato alla carica (le elezioni saranno nella primavera del 2009), già sindaco di San Giovanni in Fiore, consigliere regionale, assessore regionale all’Agricoltura, deputato per quattro legislature e membro della Delegazione parlamentare presso l’assemblea del Consiglio d’Europa e della Delegazione parlamentare presso l’assemblea dell’Unione dell’Europa Occidentale.

Figlioccio o meno, più probabilmente mero, vivo simpatizzante del grandissimo presidente Oliverio, Barberio, che si fa chiamare "Grinta", frequenta - a suo dire - comitati elettorali del Pd a Roma ed è figlio d’arte.

Suo padre, l’ingegner Antonio, già tesserato Ds e politicamente legato all’onorevole Oliverio, fu assessore ai Lavori pubblici del Comune di San Giovanni in Fiore, da cui il suo studio professionale associato ebbe degli incarichi: la progettazione della Casa della Cultura e il rifacimento del tetto della scuola media Gioacchino da Fiore, dopo un cedimento per cui non fu aperta alcuna inchiesta.

Il pater familias fa oggi parte dei dissidenti del Pd locale. Rimasto senza poltrona, lo si vede in giro cogli scontenti del partito. Per lui, riferendosi al sottoscritto, "i capelloni non possono parlare di mafia", come disse a un incontro pubblico alla presenza dell’europarlamentare Gianni Pittella.

Il giovane Barberio, alias Grinta, è consigliere uscente della facoltà di Architettura della Sapienza. Ha condotto la sua campagna elettorale cercando voti, ad uno ad uno, presso i suoi concittadini e i calabresi, che a Roma sono particolarmente diffusi. Per quanto abbiamo avuto modo di sentire da suoi sostenitori, ha parlato di ambiente. Immaginiamo, quindi, verde, inquinamento, ecologia, ecosistema, energia pulita e magari finanche salvaguardia delle cactacee. Forse ci sarà stato, ma non sappiamo, uno slancio del Nostro sino al caso dei rifiuti a Crotone; può essere con qualche richiamo all’attività di Veolia, al trust di Raffaele Vrenna e alla discarica di Vetrano, nell’agro di San Giovanni in Fiore. O, forse, per pragmatismo anglosassone, Barberio avrà trattato De rerum natura in generale.

Solo perché il presidente Mario Oliverio è popolare, amatissimo e straordinariamente alla mano, un paradigma, viene da pensare che diversi suoi sostenitori (il politico ha per certo grandi meriti: di recente ha fatto realizzare a San Giovanni in Fiore una utilissima rotatoria per il traffico nei pressi del cimitero e ha provveduto all’allargamento d’una strada per 300 metri della sua lunghezza), studenti in Sapienza, avranno preferito anche il Grinta, simpatico, frizzante, vispo, una macchietta. Decisamente un ambientalista, avrebbe fatto intendere il consigliere d’amministrazione uscente Gianluca Senatore, calabro di Rossano (Cosenza).

Un ambientalista, il Grinta, che ha però accettato la cementificazione totale di San Giovanni in Fiore, nel più assoluto silenzio. Opportunismo o rivoluzione non violenta?

La politica è mescolamento di carte, trasformismo, commedia dell’arte.

Barberio, il nuovo Gandhi della Sapienza, s’è presentato agli elettori con viso simpatico e argomenti da buontempone. Un ammiccamento, una stretta di mano, una pacca sulla spalla al passante disinteressato di turno, ha presidiato la sede di "Sapienza in movimento" sparpagliando i sodali di San Giovanni in Fiore. Uno squadrone ben attrezzato; forse motivato dalla mera benedizione, in senso figurato, del re Mario Oliverio, che una leggenda metropolitana indica quale destinatario di preferenze persino nell’ultimo conclave?

Il presidente Oliverio ha augurato una buona campagna elettorale all’apprendista politico Barberio, lasciando Aldo Pecora alle sue contestazioni, agli schiamazzi, agli eroici furori giovanili?

Ce lo dirà, al limite, qualche senatore?

Queste son cose da giovani, e l’onorevole Oliverio ha altre preoccupazioni, in un periodo difficile su scala globale, in cui serve domandar consulenze per i problemi della Provincia di Cosenza; di recente americanofila e impegnata culturalmente contro i Casalesi.

Comunque andranno queste elezioni, Pecora è per me migliore del buon Grinta. E questo nessuno mi può impedire di scriverlo: né politici né politicanti; né sciacquini né improbabili gruppi di solidarietà meccanica, paesani o amanti del paesaggio.

Da una parte l’impegno, indipendente dai partiti. Dall’altra, invece, un lavoro più sulla persona. E, m’han detto e stradetto, sull’ambiente. Sicché riporto fedelmente.

Lunedì 1 dicembre i risultati. Sapienza in movimento.

26 novembre 2008

Emiliano Morrone

Alcune precisazioni si impongono dopo questo articolo che, va detto, ha suscitato dibattito e commenti anche al di là del forum. Io non ho mai sostenuto, come qualcuno ha osservato in privato, che il candidato Battista Barberio è stato sponsorizzato dall’onorevole Mario Oliverio nella sua campagna elettorale.

La stampa, come l’informazione, è veramente efficace se fornisce degli stimoli e se chi si assume la responsabilità quotidiana di informare e commentare sa valutare fatti e contesti con onestà intellettuale e spirito libero.

Invito Battista Barberio a replicare su questo sito, integrando, dissentendo e, comunque, dicendo la sua.

Per quanto mi riguarda, mi auguro che l’esito del voto in Sapienza soddisfi le aspettative dei candidati Barberio e Pecora.

Ho ricevuto, per il candidato Barberio, notizie a sprazzi circa il suo impegno sull’ambiente, che mi auguro possa trovare ulteriori articolazioni anche in altre sedi, non solo universitarie.

Confermo la mia posizione di preferenza nei confronti di Aldo Pecora, che ritengo più idoneo, per la costante attività antimafia e per l’indipendenza dai partiti, a occupare un posto nel Senato accademico della Sapienza.

Per ultimo, ho volutamente modificato il testo originario dell’articolo, precisando, a scanso di equivoci, il mio punto di vista, evidentemente frainteso. Omnia munda mundis. Avanti, ora, con le querele e le mistificazioni. Galullo docet.

Attendo fiducioso l’arrivo di Godot, con in mano l’immaginetta di san Mario. Ora pro nobis.

Emiliano Morrone


La replica

UNIVERSITA’: SAPIENZA IN MOVIMENTO SECONDA LISTA A ELEZIONI UNIVERSITA’: SAPIENZA IN MOVIMENTO SECONDA LISTA A ELEZIONI (AGI) - Roma, 28 nov. - "Dai dati ufficiali che cominciano ad arrivare dallo spoglio delle elezioni dei rappresentanti degli studenti ai consigli di facolta’ e agli organi centrali, emerge che la nostra lista, Sapienza in movimento e’ la seconda piu’ votata agli organi centrali dell’Universita’ ’La Sapienza’ di Roma, e ha ottenuto un proprio rappresentante al Consiglio di Amministrazione, uno al Senato Accademico ed uno al Cus, senza contare la Commissione territoriale dell’Adisu, in cui il seggio e’ ancora incerto con altre liste". Cosi’ il coordinamento direttivo di Sapienza in Movimento commenta i dati relativi allo elezioni per il rinnovo dei rappresentanti degli studenti all’Universita’ ’La Sapienza’ per il triennio 2008/2011. "Siamo quindi la prima lista di centrosinistra dell’Ateneo, con piu’ di 1.800 voto, l’unica ad essere rappresentata negli organi centrali, vista l’esclusione, purtroppo, della lista riconducibile ai giovani democratici, che non ha raccolto i voti necessari. Gli studenti che hanno votato la nostra lista - si rileva nella nota - hanno quindi condiviso i temi che abbiamo portato avanti durante l’intera campagna elettorale: ambiente e legalita’. Le nostre iniziative, come la settimana dell’ambiente e gli eventi per la legalita’ con ospiti come Marco Travaglio, hanno ottenuto un grande successo, e sono state ’partecipate’ da parte di quella componente studentesca che si riconosce nelle idee di centrosinistra, ma sente necessaria l’esigenza di mettere in agenda e iniziare la discussione sui temi da noi rilanciati durante la campagna elettorale all’universita’". (AGI) Red 281843 NOV 08 NNNN

NOTA STAMPA SAPIENZA IN MOVIMENTO SU ATTACCO GIORNALISTICO A GIOVAMBATTISTA BARBERIO

Il coordinamento direttivo di Sapienza in Movimento e tutti i ragazzi del gruppo sono solidali con l’amico Giovambattista Barberio, che è stato vittima di un attacco a mezzo stampa, ingiustificato e lesivo della dignità personale. Ci riferiamo, in particolare, all’articolo ‘giornalistico’ pubblicato lo scorso giovedì 26 novembre sul quotidiano on line ‘la voce di Fiore’, a firma Emiliano Morrone, e dal titolo ‘Roma: Università La Sapienza: c’è l’ombra di Mario Oliverio sulle elezioni per il Senato Accademico? Lupo vs Pecora?’. L’articolo in questione è stato adesso modificato in alcune sue parti, ma non si può cancellare l’astio e la virulenza della prima versione. Infatti in questa Barberio viene definito ‘figlioccio’ del presidente della provincia di Cosenza, Mario Oliverio, che tramerebbe nell’ombra per spingere gli studenti a votare il suo protetto. Barberio in questo articolo,che non ha nulla di giornalistico (perché nel giornalismo le fonti vanno sempre verificate), viene definito come ‘un padrino’, anche se nel senso buono. Barberio, che noi tutti conosciamo per la sua disponibilità e per la sua schiettezza, viene descritto come il ‘carnefice’ di Aldo Pecora. Tutti noi abbiamo sempre considerato Aldo e Giovambattista allo stesso modo, come due ragazzi che portano avanti le idee del nostro movimento e non possiamo quindi accettare attacchi sconsiderati e ingiustificati, da persone che non conoscono il nostro movimento e non ne fanno parte. Certamente un attacco del genere non viene dall’interno del nostro gruppo, ma solo da chi non sopporta l’idea che un movimento come il nostro, senza né padrini né padroni, ma portatore di nuovi ideali e valori di centrosinistra possa ottenere un risultato così importante in una competizione difficile come sono le elezioni universitarie nell’Ateneo più grande d’Europa. Chi ha attaccato Barberio, e quindi tutti noi, Aldo Pecora compreso, non condivide, ma disprezza, lo sforzo fatto da migliaia di ragazzi per avere un’università migliore, basata su valori come AMBIENTE, DIRITTI E LEGALITA’.

COORDINAMENTO DIRETTIVO SAPIENZA IN MOVIMENTO

29 NOVEMBRE 2008


La risposta alla replica

Ma chi è questo Emiliano Morrone, che si permette impunemente di esprimere una semplice opinione personale sull’operato politico di Battista Barberio, candidato al Senato accademico in Sapienza? E’ certamente un ignorante, un imbecille, un incolto, un incapace; come sul forum di questo articolo hanno scritto alcuni, forse sostenitori diretti - ci si arriverebbe per collegamento di molteplici elementi probatori - del candidato Battista Barberio.

Morrone, esercitando il diritto di manifestare il proprio pensiero, non sancito da alcun dettato costituzionale, ha offeso tutti gli elettori della lista "Sapienza in movimento" e ha sostenuto che la medesima ha "padroni" e "padrini", scrive un immediato coordinamento del gruppo studentesco. Rapido, pronto a difendere il "povero" Battista Barberio, toccato solo nel metodo, non condiviso dall’invidioso e fetente Morrone.

Dall’aver, entro i limiti del diritto di critica, articolato un giudizio politico sul Barberio, il "Coordinamento di Sapienza in movimento" ha derivato un’offesa a tutto il gruppo: organizzatori, candidati ed elettori. Un salto straordinario, sul piano logico.

Deve pagare, Morrone, per questo affronto a Barberio, di cui ha scritto che ha condotto una campagna elettorale chiedendo voti ai concittadini di San Giovanni in Fiore e a tanti studenti calabresi. Non si può tollerare tanta supponenza, tanto arbitrio di prosa, al di fuori dei canoni giornalistici, che impongono la verifica rigorosa delle fonti, insegnano i prodi e saggi senatori, nel senso di figliuoli maturi, estensori della replica all’articolo.

Guarda caso, però, le tesi di questo psicopatico di Morrone, di questa peste incontenibile, di questo assassino dell’informazione, di questo figlio di buona donna, peraltro cardiopatica, di questo indegno calabrese, di questo esiliato fuori d’ogni grazia, sono confermate dai post pervenuti a "la Voce di Fiore"; piena di schifezze, inesattezze, menzogne e costruzioni moralmente riprovevoli.

Sì, perché chi ha scritto certe frasi rimaste nell’archivio elettronico, ha dimenticato di far sparire il proprio Ip. Sicché, Maria di Roma e Gianni di San Giovanni in Fiore, censurati, hanno lo stesso indirizzo; così come quel baldo e valido giovinotto che s’è augurato la morte di Saverio Alessio per overdose, pubblicato.

Peccato, occasione sciupata, per i senatori coordinanti della Sapienza. Ha fatto più rumore un mero commento politico di Morrone, folle da internare, piuttosto che il loro impegno quotidiano, convinto ed esemplare, sull’ambiente devastato del pianeta Terra.

Peccato, perché chi fa politica deve saper discernere e ponderare. Peccato che i senatori coordinanti della Sapienza abbiano confuso "figlioccio" con "padrino", nonostante la profonda differenza di forma e di significato.

Morrone ha scritto, e ribadito, che Barberio è da considerarsi "figlioccio", "in senso buono" e "politico", dell’onorevole Oliverio. Se avesse usato la parola "affiliato", sarebbe esploso il caos, anche significando la mera appartenenza allo stesso partito, il Pd dei D’Alema e dei Veltroni. Formazione che sta nella legittimità democratica al pari del Pdl, per esempio, del Partito dei Consumatori e del Partito dell’Amore, se ancora esiste la creatura di Schicchi.

Tuttavia, questo fetido sito di "la Voce di Fiore", questo monnezzaio di rifiuti umani e tesi campate, questo orribile spazio, che non è un quotidiano on-line, ha dato al gotha di "Sapienza in movimento", al nucleo operativo, all’élite che decide, pubblicità, visibilità e la possibilità di menar vanto del proprio patrimonio di voti e valori.

Resta, e tutta, la contraddizione che non si può essere per i DIRITTI e la LEGALITA’, se si ignora dall’origine l’articolo 21 della Costituzione repubblicana. Ma questa è altra roba: il reietto Morrone non può dare lezione a nessuno, men che meno a un assieme eterogeneo e solidale di compagni (si può dire?) ambientalisti. Pendente il dubbio che non tutti gli studenti, candidati, elettori e simpatizzanti, abbiano compiuto quel salto logico di cui più sopra. Forse pochi, forse moltissimi: lo dirà il tempo.

Ancora, Morrone, che fa rima con una parola che ricorda qualcosa in basso alla cintola, per i senatori coordinanti non poteva parteggiare per Aldo Pecora, pur avendolo premesso da principio, nel suo scritto poi aggiornato per non urtare la sensibilità elettronica di Barberio e sodali.

Eppure, gli accorti e sapienti senatori, cioè i sommi sacerdoti di "Sapienza in movimento", da un lato ne hanno rilevato la parzialità, pur espressamente dichiarata dal medesimo giornalistuncolo; dall’altro, hanno comunque incluso il forse ignaro Aldo Pecora nel loro testo zarathustriano, definitivo, assoluto. Quasi a voler isolare il balordo Morrone, di modo da gridare all’universo mondo il suo caso psichiatrico?

A quel degradato di Morrone viene in mente un vecchio motto latino, "excusatio non petita, accusatio manifesta". Il mostruoso pennivendolo sosteneva forse, anche nella prima versione del suo "articolo ’giornalistico’", ingerenze dell’onorevole Mario Oliverio, presidente della Provincia di Cosenza, nella campagna elettorale per il rinnovo degli organismi di governo in Sapienza?

No, se le parole hanno, messe in sequenza, un significato univoco in lingua nazionale.

Né offendeva minimamente Antonio Barberio, padre di Battista, membro - e qui non si fraintenda, per carità! - del Partito democratico.

In sintesi, per esplicitare, Battista Barberio è certamente un simpatico e volenteroso ragazzo, la cui riferita passione per l’ambiente in campagna elettorale non è stata di pari grado per le questioni, sulla materia, del suo comune di provenienza. In Calabria. In Calabria. In Calabria.

In proposito, non risulta al visionario Morrone, che Barberio junior abbia avuto posizioni critiche circa l’attività dell’amministrazione pubblica, che a San Giovanni in Fiore e dintorni non è intervenuta, negli anni, contro una palese devastazione del verde, della natura, del territorio.

Auguri vivissimi ad Aldo Pecora, simbolo d’una Calabria che si espone e combatte le mafie. Auguri vivissimi a Battista Barberio, simbolo d’una politica che l’anarchico Morrone non condivide, perché vorrebbe, invece, che dimenticasse il comunismo di quartiere, il berlusconismo e il "calabresismo": la mistificazione, il mito della celebrazione sulla stampa, il rimanere nelle retrovie - senza urtarsi, senza dire, senza urlare per la giustizia di tutti. Rossi, bianchi, neri e pazzi come il sottoscritto.

Emiliano Morrone


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