Mafia, sequestrati a boss di "Cosa Nostra" beni per 309 milioni di euro
-Colpito dal provvedimento
anche il boss Antonino Rotolo
PALERMO. Beni mobili e immobili per quasi 309 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Palermo a boss e prestanome di "Cosa nostra". Colpiti, in particolare, i boss mafiosi dei mandamenti Pagliarelli, Noce, Malaspina-Cruillas, Boccadifalco e i clan mafiosi di Torretta, Carini e Castelvetrano (Trapani). Tra le persone colpite dai provvedimenti c’è anche il boss di Cosa nostra, Antonino Rotolo, considerato uno dei vertici della mafia fino al suo arresto, avvenuto nel giugno del 2006 nell’ambito dell’operazione "Gotha", che decapitò la Commissione provinciale di "Cosa nostra".
Le indagini economico-patrimoniali, che sono state coordinate dal Procuratore aggiunto Roberto Scarpinato e dal pm Dario Scaletta, hanno permesso di accertare, tra l’altro, una forte sproporzione tra l’ingente patrimonio individuato ed i modesti redditi dichiarati dai proposti e dai componenti dei rispettivi nuclei familiari, «tale - dicono le Fiamme gialle - da non giustificarne la legittima provenienza». I beni sottoposti a sequestro, molti dei quali intestati a prestanome, si riassumono in 14 società (con relativo complesso di beni aziendali), quote azionarie di altre 3 società, 122 immobili, 10 autovetture, 44 rapporti bancari e polizze assicurative, per un valore complessivo pari ad euro 308.722.000.
Nel corso del 2007, complessivamente, il Nucleo Pt di Palermo ha sequestrato 148 immobili, disponibilità finanziarie (c/correnti, depositi, polizze, ecc?) per circa 1.100.000 euro e 23 società oltre alla confisca di 233 immobili e di 93 società. Alle ore 11 di oggi è prevista, presso la sala stampa della Procura della Repubblica, una conferenza sull’operazione alla presenza del Procuratore capo di Palermo, Francesco Messineo. Nell’operazione sono stati sequestrati beni riconducibili a Filippo Guttadauro, fratello del boss di Brancaccio, Giuseppe Guttadauro; Vincenzo Pipitone, capo della famiglia di Carini; Antonino Rotolo, capomandamento di Pagliarelli; Pietro Parisi e Angelo Parisi, considerati «imprenditori a disposizione», Giovanni Nicoletti, uomo d’onore di fiducia della famiglia Noce; Francesco Inzerillo, della famiglia mafiosa di Boccadifalco e Calogero Caruso, detto "Caluzzu Merendino", reggente della famiglia di Torretta.
* LA STAMPA, 5/2/2008
Posti i sigilli a centinaia di immobili tra Trapani e Palermo
riconducibili a un prestanome per un valore di circa 150 milioni di euro
Mafia, sequestrato il tesoro
di Provenzano e Lo Piccolo °
PALERMO - Beni per circa 150 milioni di euro sono stati sequestrati a un prestanome dei boss Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. A farlo sono stati gli agenti della sezione Misure di prevenzione della questura di Palermo che, nell’operazione denominata ’’Secret business’’ hanno apposto i sigilli a centinaia di immobili in provincia di Trapani e di Palermo riconducibili ad Andrea Impastato, 60 anni, arrestato due anni fa per mafia e ritenuto un prestanome dei due boss.
Tra i beni è stata sequestrata una serie di ville a San Vito Lo Capo, località di mare del trapanese, e una cava di materiale inerte in provincia di Palermo. I provvedimenti di sequestro sono stati disposti dai giudici del tribunale di Palermo che hanno accolto la richiesta del procuratore aggiunto Roberto Scarpinato e del pm Gaetano Guardì, che hanno coordinato l’inchiesta.
* la Repubblica, 21 febbraio 2008