[...] Una manovra vergognosa per la Nazione, che dunque ha al vertice una persona la quale usa il potere per liberarsi dalla giustizia; tanto spavalda da ritorcere l’accusa contro i giudici che giustamente lo perseguono, accusandoli falsamente d’intenti politici contro di lui. Mentre al vertice devono esserci persone intatte, che possano essere di esempio per la Nazione.
Una vergogna di fronte alla altre nazioni europee; dove in Germania Kohl, appena accusato di finanziamento illegittimo, si dimise da presidente del partito; dove in Francia Strauss-Kahn si dimise da ministro appena accusato. Eccoci dunque di fronte all’Europa come la Nazione più corrotta, che elegge e tollera al vertice personaggi i quali disprezzano e fanno a pezzi la legge; e personaggi analoghi li elegge e li tollera in Parlamento [...]
Movimento per la Società di Giustizia e per la Speranza- Lecce
Al Presidente Giorgio Napolitano
e p.c. al premier Silvio Berlusconi
al Segretario della Lega Umberto Bossi
Questo decreto non può essere approvato
Il premier Berlusconi ha fatto inserire nel decreto legge sicurezza un comma in cui sospende circa centomila processi, col pretesto di mandare innanzi i processi più gravi; in realtà per sospendere il suo processo davanti al tribunale di Milano, vicino a conclusione.
L’inserzione è avvenuta dopo che il decreto era già stato firmato dal Presidente, ed è perciò illegale, oltre che offensiva della somma autorità della Nazione.
Il lupo perde il pelo ma non il vizio, si è letto sulla stampa. Il premier Berlusconi, già nella passata legislatura, con una serie di leggi era riuscito a liberarsi da tutti i suoi processi.
Una manovra vergognosa per la Nazione, contraria alla Costituzione la quale afferma che
“i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge”.
Una manovra che introduce la corruzione al vertice dell’esecutivo e nel Parlamento, strumentalizzandolo al meschino vantaggio di un singolo contro il vantaggio della Nazione; quel singolo che invece dev’essere giudicato come tutti.
Una manovra vergognosa per la Nazione, che dunque ha al vertice una persona la quale usa il potere per liberarsi dalla giustizia; tanto spavalda da ritorcere l’accusa contro i giudici che giustamente lo perseguono, accusandoli falsamente d’intenti politici contro di lui. Mentre al vertice devono esserci persone intatte, che possano essere di esempio per la Nazione.
Una vergogna di fronte alla altre nazioni europee; dove in Germania Kohl, appena accusato di finanziamento illegittimo, si dimise da presidente del partito; dove in Francia Strauss-Kahn si dimise da ministro appena accusato. Eccoci dunque di fronte all’Europa come la Nazione più corrotta, che elegge e tollera al vertice personaggi i quali disprezzano e fanno a pezzi la legge; e personaggi analoghi li elegge e li tollera in Parlamento.
Alleanza Nazionale, che ha come ideale la Nazione e il suo bene, la sua grandezza, non può continuare a collaborare a queste manovre, dando il suo voto.
E se la Lega ha ricevuto un ampio consenso popolare, l’ha ricevuto per contribuire a mettere ordine nello stato, non per fare da manutengola ad operazioni ingiuste e vergognose.
Alleanza Nazionale e Lega devono rifiutare la loro adesione e il loro sostegno.
Lecce, il 25 giugno 2008
per il Movimento,
il Responsabile
Prof Arrigo Colombo
Arrigo Colombo,
Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia,
Università di Lecce
Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce,
tel/fax 0832-314160
E-mail: arribo@libero.it
Pag. web: http://digilander.libero.it/ColomboUtopia
Sul tema, nel sito, si cfr.:
Incostituzionale per il Csm la norma blocca processi
Prima bocciatura quasi unanime
Quasi all’unanimità la Sesta Commissione del Csm ha approvato il parere che boccia come incostituzionale la parte del decreto sicurezza con le norme "blocca processi". Nel documento , che ora passerà così al vaglio del plenum dell’organo di autogoverno della magistratura non sarebbero state introdotte modifiche sostanziali rispetto alla bozza già diffusa sugli organi di stampa e che hanno provocato la richiesta di dimissioni del vicepresidente Nicola Mancino da parte del Pdl.
L’alzata di scudi del centrodestra non ha spaccato il Consiglio Superiore della Magistratura che ha finora difeso le sue ragioni. L’unico voto contrario al parere è venuto nella Sesta Commissione dal consigliere laico del centrodestra Michele Saponara. Non un togato.
Nel parere approvato che passerà al vaglio del plenum martedì prossimo - è stato già convocato in seduta straordinaria il 1 luglio alle 15.30 - sono confermati tutti i giudizi di incostituzionalità. I consiglieri di Palazzo dei Marescialli confermano che la violazione di due articoli della Costiutuzione per la norma "blocca-processi": non solo non rispetta il principio della ragionevole durata del processo, tutelato dall’articolo 111, ma «pone delicati problemi di compatibilità» anche con l’obbligatorietà dell’azione penale sancita dall’articolo 112 della Carta fondamentale.
Nell’ultima versione del testo sarebbe rimasta anche la parte che riguarda i «profili di irragionevolezza» della disposizione: in particolare, lo «spartiacque temporale» fissato al 30 giugno 2002 per stabilire i processi che devono essere sospesi viene giudicato «casuale a arbitrario». Così come «appare ugualmente non ragionevole» la scelta dei reati, tra i quali vi sono «numerosi delitti che, secondo altre previsioni dello stesso decreto, determinano particolare allarme sociale».
La norma "salvapremier" come è stata ribattezzata, che blocca i processi per i reati puniti con meno di 10 anni e commessi prima del 30 giugno 2002 presenta secondo questo primo pronunciamento del Csm «profili di irragionevolezza» sia sullo spartiacque temporale «causale e arbitrario» tra i processi che devono essere sospesi e quelli che invece devono proseguire, come appare «irragionevole» la scelta dei reati per cui va disposta la sospensione dei procedimenti visto che tra questi ci sono «numerosi delitti che determinano particolare allarme sociale». Inoltre nel parere approvato si ribadisce il concetto che la norma che sospende i processi produrrà una «ulteriore dilatazione» dei tempi della giustizia.
I relatori della Sesta sezione del Csm erano Livio Pepino (Md) e Fabio Roia (Unicost) e quindi uno della corrente centrista e l’altro della corrente più a sinistra della magistratura: Magistratura Democratica. Ma lo stesso i rappresentanti del governo continuano lo scontro frontale con le toghe.
«Ci vorrebbe più serenità da parte della politica verso la magistratura e viceversa. Quando il Csm parla di "amnistia occulta" compie un’azione politicamente aggressiva», ha sostenuto il sottosegretario all’Interno Francesco Nitto Palma, ex magistrato.
* l’Unità, Pubblicato il: 26.06.08, Modificato il: 26.06.08 alle ore 19.30