REPUBBLICA ITALIANA, 1994-2012: UN POPOLO, UN PRESIDENTE E IL presidente MENTITORE ISTITUZIONALIZZATO con il suo popolo....che CANTANO LO STESSO INNO NAZIONALE E GRIDANO: "FORZA ITALIA"!!! LA DOMANDA E’: CHI E’ PULCINELLA? CHI IL MENTITORE ISTITUZIONALE?!

"LA SCUOLA (COME IL LAVORO) RENDE LIBERI"!? L’Inno di Mameli si studierà a scuola. Per legge. Una nota di Marcella Ciarnielli - a c. di Federico La Sala

E il 17 marzo sarà dal prossimo anno «giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera», non un giorno festivo per un nuovo ponte, ma di studio sui valori dell’identità nazionale.
mercoledì 14 novembre 2012.
 

BERTRAND RUSSELL: LA LEZIONE SUL MENTITORE (IGNORATA E ’SNOBBATA’), E "L’ALFABETO DEL BUON CITTADINO".


L’inno di Mameli si studierà a scuola per legge

di Marcella Ciarnielli (l’Unità, 9.11.12)

ROMA L’Inno di Mameli si studierà a scuola. Per legge. E il 17 marzo sarà dal prossimo anno «giornata dell’Unità nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera», non un giorno festivo per un nuovo ponte, ma di studio sui valori dell’identità nazionale.

Il Senato ha approvato, con 204 sì, 14 no e due astenuti il disegno di legge che «colma una lacuna che durava da 66 anni» ha commentato soddisfatto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio che ha parlato di «un giorno importante, il degno e solenne compimento delle celebrazioni del centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, del loro successo tra i cittadini, della loro vasta diffusione sul territorio nazionale, sotto l’indirizzo del presidente della Repubblica.

La sola Lega si è esibita da par suo nella contestazione della legge. I senatori del Carroccio hanno sfoderato tutto il repertorio di luoghi comuni che da un po’ di tempo erano stati relegati in soffitta, loro malgrado, dimenticando che nell’inno viene citato anche il “loro” Alberto da Giussano.

Da ora in poi si troveranno a fare i conti con l’obbligo per i giovani padani di misurarsi con le note dell’inno di un’Italia da cui loro, potendo, si staccherebbero volentieri.

Testimonianze colte al volo. «La retorica mi ha sempre dato fastidio. Forse è per questo che poi, diventando grande, ho maturato sentimenti legati più alla mia terra che non alla penisola italiana. Io sono sempre stato convinto che Metternich avesse ragione». Così il senatore Roberto Castelli che pure quando si è trattato di fare il ministro non ci ha pensato due volte a giurare sulla Costituzione, italiana appunto.

«Con questa legge si risveglia lo spirito “balilla”» ha detto il senatore Alessandro Vedani che, in continuità ha parlato di «discorsi patriottardi che potevano ben essere imputati a un tal Benito».

«Un’aula di silenti e ignavi pecoroni» per Irene Ardenti mentre Mario Pittoni, come se stesse votando al Festival di Sanremo, ha invitato ad una sorta di referendum tra Mameli e Verdi, autore del più amato coro del Nabucco. Il commento del segretario Maroni ha ridimensionato il contrasto: «Purchè non si sia stonati...quando si canta per me va sempre bene».

«Bene l’approvazione» per la capogruppo Pd nella commissione Cultura della Camera, Maria Coscia dopo il sì definitivo alla sua proposta di legge.


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