Care Amiche e Amici,
personalmente credo che ci troviamo sull’orlo di una emergenza democratica, istituzionale e morale. Sono angosciato per la posizione e/o il silenzio della gerarchia cattolica di fronte a fatti che esigono risposte. Non ho alcuna pretesa di mettere le braghe al mondo, voglio solo porre un atto e un documento di testimonianza a futura memoria.
Verrà un giorno in cui i cattolici che oggi plaudono in nome di «valori non negoziabili» negheranno di essere stati complici e collaboratori di un degrado etico come mai si era visto nel nostro Paese. Allora, non potranno dire: «Io non c’ero e non ne sapevo niente». Se i cattolici non sanno distinguere «oggi» i segni dei tempi, come potranno percepire «domani» il Regno di Dio?
Sono un prete, cattolico fino al midollo dell’osso e sono perfettamente ortodosso e proprio per questo sono convinto che bisogna dire la verità sempre, anche se fa male alla «propria ditta», specialmente, se fa male alla propria ditta perché la verità non ha parte e, questa sì, non è negoziabile.
Qualcuno potrebbe pensare che i miei interventi siano «ingerenze». Libero di pensarlo. Sono un cittadino italiano e vivo incarnato nella storia e nella vita del nostro paese. Il concordato mi pone dei limiti ed è per questo che spero e lavoro per una semplice e totale abolizione di esso. Il deputato Scajola della corte berlusconiana disse qualche tempo fa che «i preti pensino a fare giocare i bambini all’oratorio».
Non ho oratorio e invito i preti a diffidare da simili figuri che sulle piazza s’inginocchiano devoti e nel segreto evirano il cristianesimo per farne una religione ad uso e consumo di un comitato d’affari di stampo mafioso: un cristianesimo senza Cristo, una religione senza fede, una chiesa sottomessa e complice. Io non ci sto, a costo della mia stessa vita.
Chi condivide queste riflessioni, saprà e vorrà divulgarle come può e crede, chi non le condivide le cestini e può sempre chiedere di essere espunto dalla mia lista, dove in qualche modo è arrivato o per scelta o per invito di conoscenti. A nessuno però è lecito, in questo momento drammatico, fare finta che nulla sta accadendo.
Con stima a tutte e tutti un caro saluto.
Paolo Farinella, prete
Elezioni, Berlusconi, Ruini, la mafia e i cattolici
di Paolo Farinella
Genova 30 marzo 2008. - Avevo già iniziato questa riflessione, quando leggo l’editoriale di Eugenio Scalfari su la Repubblica di domenica 30 marzo 2008, dove l’autore, da par suo, mette in evidenza aspetti inquietanti che dovrebbero turbare il sonno e la ragione di quanti hanno a cuore lo statuto democratico e laico della nazione Italia e la coscienza dei cattolici che fanno i gargarismi tre volte al giorno con i «valori non negoziabili».
Berlusconi in una sua ennesima esternazione tira nel mezzo della mischia il cardinale Camillo Ruini, con il quale il piraña insinua di avere una perfetta identità di vedute sulla valenza del voto disgiunto, dando il benservito a Casini, pupillo sinistro dell’occhio destro di Eminence ed ex servo devoto di Berlusconi medesimo. Ruini non è uno qualsiasi, ma il vicario del Papa per la città di Roma. I casi sono due: o Berlusconi e Ruini si sono parlati e hanno convenuto, o piraña straparla ex culibus come ormai fa di norma. In un caso o nell’altro, i cattolici hanno il sacrosanto diritto di avere da Ruini una netta smentita ufficiale oppure una conferma altrettanto veritiera. In nessun caso si possono accontentare del generico e, questo sì, inutile «no comment» di un qualsiasi portavoce.
Il cardinale Bagnasco che si è impegnato solennemente sul fronte formale della «non ingerenza» non può fare il pesce in barile, ora deve parlare: o smentisce Ruini o smentisce Berlusconi. Tertium non datur. Comunque dovrebbe difendere l’onorabilità della Cei che rappresenta. Una sola cosa non gli è lecito moralmente: stare zitto. Se Ruini e Bagnasco tacciono, significa che c’è una 3a possibilità, la più inquietante, immorale e indecente.
L’esternazione di Berlusconi non è affatto estemporanea, ma è calibrata anche nelle virgole perché si tratterebbe di un puro monito di chiaro stampo mafioso che traduciamo per i meno addetti al politichese. Berlusconi manda a dire: Caro Ruini, mi rivolgo a te a cui riconosco ancora il vero potere sulla Cei e sui vescovi, non a Bagnasco che mi sembra un pesce fuor d’acqua, un re travicello nelle tue mani. Se abbandoni Casini al suo destino (tanto non vincerà mai) e mi fai avere la maggioranza al Senato con il voto dei cattolici di stretta osservanza, ordinando loro a votare al Senato e me e magari Casini alla Camera, sappi che io ti darò tutto quello che chiederai e firmerò a «piè di lista». Vuoi rivedere la 194? Fatto! Vuoi eliminare dalla coniugazione dei verbi italiani il presente del verbo «dire» che fa «Dico»? Fatto! Vuoi nominare non solo gli insegnanti di religione, ma anche i presidi delle scuole statali?. No problem! Fatto! Vuoi che dichiariamo l’Italia una succursale del Vaticano? Fatto! Ruini caro, dimmi quello che ti serve e il mio governo sarà pronto e prono, a patto che mi lasci fare i miei comodi interessi. Il conto tanto lo mandiamo a quei coglioni di Italiani e alle Italiane che dobbiamo relegare nell’ambito del focolare, in stretta dipendenza dai maschi . Caro Camillo Ruini, se però appoggi Casini e non ti schieri, tu e la tua ciurma, con me, sappi che mi vendicherò e sarò spietato: questa volta non faccio prigionieri.
Questo il messaggio, questa la posta in gioco, questa la caricatura d’uomo che mezza Italia plaude e vota. I cattolici sono avvertiti e non dicano che non sapevano perché ormai lo spocchioso nano è talmente sicuro di vincere che agisce alla luce del sole, mostrandosi per quello che è: un mafioso con patente P2. I cattolici che hanno ancora qualche rigurgito di morale sulla coscienza non possono votarlo e nello stesso tempo non possono votare Casini che oggi dice peste e corna di Berlusconi, mentre per cinque anni gli ha sorretto il sacco in religioso silenzio adorante, dimenticandosi che la morale cattolica sancisce che «è tanto ladro chi ruba quanto chi pare il sacco».
E’ di oggi la notizia che la Corte dei Conti ha chiesto al generale della Guardia di Finanza Roberto Speciale la restituzione di 32.000,00 euro che si è bevuto in viaggi aerei per andare a mangiare l’aragosta. Questo signore è nelle liste di Berlusconi: il piraña premia chi delinque, cioè chi lo imita meglio. Insieme a Speciale, infatti, ha messo nella lista ben altri 24 inquisiti, condannati fino al 3° grado. Si sente impunito e agisce da impunito.
Berlusconi ha strappato in pubblico il programma dell’avversario: solo quel gesto lo avrebbe dovuto espungere dalla scena democratica, come un cancro in un corpo sano. Purtroppo il cancro ha già infettato l’organismo. Quel gesto è la conferma definitiva della assenza totale di senso democratico del personaggio.
Ultimo argomento dirimente. Se Berlusconi vince queste elezioni, avrà modo e mezzi per farsi eleggere presidente della Repubblica, dopo avere modificato la costituzione in senso presidenzialista per cui lo avremo contemporaneamente capo del governo e capo Stato per almeno altri 12 anni e non è detto che non faccia in tempo a lasciare lo Stato in eredità ai figli e agli Italiani un oceano di debiti: i suoi.. Sarebbe l’inizio di una dittatura di stampo aziendal-fascista, in vista della quale si è alleato, con la feccia di destra, residui fascisti impresentabili, tra cui eccelle Ciarrapico. Chi ha dato la vita perché vivessimo in una sana democrazia, è morto, dunque, invano?.
Chi vota Berlusconi vota mafia e nega ogni diritto alla legalità, alla civiltà, all’etica e diventa complice del malaffare, della mafia e di ogni sentina perché come dice il divino Poeta è complice in solido nel trasformare l’Italia in un bordello: «Ahi serva Italia, di dolore ostello, / nave sanza nocchiere in gran tempesta, / non donna di provincie, ma bordello!» (Dante, Purg., VI, 76-78). Per impedire questa deriva, con tutte le riserve e con tutti i distinguo del caso e anche malvolentieri e contro natura e senza entusiasmo, io voterò alla camera e al senato il «male minore» che per me è e resta il PD di Veltroni, detto «il Uolter». Le successive elezioni alle prossine saranno un altro giorno.
*
BERLUSCONI 1. "Affidare il governo del paese per i prossimi cinque anni ad un personaggio che non si fa scrupolo di turbare il mercato con false notizie riportate e diffuse da tutto il sistema mediatico è uno di quegli spettacoli che purtroppo squalificano un paese intero almeno quanto l’immondizia napoletana". Così Eugenio Scalfari su Repubblica di domenica 30 marzo a proposito delle dichiarazioni di Berlusconi sulle cordate dell’Alitalia. Ma questo è solo un aspetto della deriva immorale, del cipiglio forcaiolo e dell’autarchia boriosa e spocchiosa che il personaggio che conosciamo rappresenta. Ero incerto se andare a votare o no. Ma ora ritengo un dovere andare a votare a sinistra.
Vi incollo qui sotto la lettera e l’articolo di don Paolo Farinella con il qaule assieme abbiamo frequentato il seminario di Verona. Domani, tempo permettendolo, ci invierò il "curriculum" di questo ladro che "si è fatto da sé" e di questo Frankstein che si spaccia per donatore di sangue.
Aldo [don Antonelli], 01.04.2008
Se lo conosci lo eviti.
Se lo tocchi ti infetta.
Chi lo appoggia rovina anche te, digli di smettere.
Qui di seguito e in allegato tutta la storia di questo ladro incallito, di questo falso ambulante, di questo ricattatore a piede libero e di questo millantatore a tempo pieno.
Chi volesse approfondire può visitare i siti di riferimento.
Buona, istruttiva, anche se triste, lettura.
Aldo Antonelli
Sommario:
Chi è Silvio Berlusconi?
I primi passi...
Nasce il 29 settembre 1936 a Milano, da Luigi Berlusconi, impiegato alla Banca Rasini, e Rosa Bossi, casalinga. Comincia la sua attività di costruttore nei primi anni ’60, giovane e senza disponibilità economiche, da inizio ad una escalation di acquisti miliardari! Per esempio: il 26 settembre 1968, acquistò dal conte Bonzi un terreno per edificare ’Milano2’ pagandolo 3 miliardi di lire.
Dove ha preso i soldi? I soldi venivano dalla Banca Rasini, dove il padre di Berlusconi lavorava (passò da semplice impiegato a direttore generale). La Banca Rasini è una delle banche indicata dai giudici di Palermo come una di quelle usate dalla mafia per riciclare i soldi, può vantare come correntisti i principali boss della mafia: Pippo Calò, Totò Riina, Bernardo Provenzano.
Fonti: Procura di Palermo e Caltanissetta
Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Rasini
Soldi Soldi Soldi...
La Fininvest, il gruppo finanziario e televisivo di Berlusconi, tra il 1978 ed il 1983 ricevette finanziamenti di 113 miliardi di lire (equivalenti ad oltre 300 milioni di euro nel 2006). L’origine dei finanziamenti è tutt’ora ignota!.La procura di Palermo nel ’98 incaricò Francesco Giuffrida (tecnico della Banca d’Italia) per indagare sui flussi finanziari che arrivarono alla Fininvest, Giuffrida non riuscì a capire la provenienza di quei soldi perché come dice lui stesso: “... le operazioni appaiono costruite ad arte per dissimulare la reale provenienza del denaro, poiché il complesso sistema di società holding attraverso cui essi passarono, rende impossibile rintracciarne la fonte.”
Fonti: Procura di Palermo e Caltanissetta
Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Banca_Rasini
MAFIA!
La Mafia non compare solamente come finanziatrice dell’impero Berlusconi, essa stringe forti legami con il cavaliere! Il pubblico ministero Luca Tescaroli durante il processo sulla strage di Capaci, dichiarò che Totò Riina qualche giorno prima dell’attentato a Falcone incontrò Berlusconi e Dell’Utri. Chi è Dell’Utri? È il braccio destro di Berlusconi, è l’ideatore del partito ’Forza Italia’ (è senatore di F.I.), è l’uomo che porta nella villa di Arcore Vittorio Mangano per assumerlo come stalliere. Dell’Utri nel 2004 venne condannato dai giudici di Palermo a 9 anni di reclusione per ’associazione mafiosa’.
Chi è Mangano? È lo ’stalliere’ della villa Berlusconi però il Cavaliere lo fa partecipare alle cene di famiglia e lavoro, gli fa accompagnare i figli a scuola e la moglie a fare shopping! In realtà Mangano è un boss della Mafia condannato nel 2000 all’ergastolo per traffico droga-mafia-omicidio.
Fonti: Requisitoria 3/10/2000 Caltanissetta, Procura di Palermo,
Ultima intervista a Borsellino (21/05/1992)
P2
A Berlusconi la Mafia siciliana non bastava! E così nel ’78 si iscrive alla P2. Cos’è la P2?
L’esistenza di una loggia massonica segreta guidata da Licio Gelli, denominata ’Propaganda 2’, emerge nel marzo del 1981 dalle indagini dei magistrati di Milano. Negli elenchi della loggia (953 persone) erano iscritti i nomi di quattro ministri o ex ministri, 44 parlamentari, tutti i vertici dei servizi segreti, il comandante della Guardia di finanza, alti ufficiali dei Carabinieri, militari, prefetti, funzionari, magistrati, banchieri, imprenditori, direttori di giornali, giornalisti... e Berlusconi con la tessera numero 1816.
Una commissione parlamentare d’inchiesta emanò una legge che sciolse la P2, una settimana dopo, il governo presieduto da Arnaldo Forlani dà le dimissioni e i capi dei servizi di sicurezza sono tutti licenziati.
A cosa mirava la P2? Durante una perquisizione venne trovato il programma della P2, nominato ’piano di Rinascita Democratica’ che, attraverso il controllo dei mass media, mirava al controllo dei sindacati, della magistratura e al rafforzamento in senso autoritario del potere istituzionale. Molti nomi della P2 sono ancora segreti e molti sono i misteri che avvolgono alcune morti degli iscritti come Roberto Calvi o Mino Pecorelli. Questa associazione garantì a Berlusconi un credito illimitato presso alcune banche affiliate per non parlare dei ’favori’ e ’sconti’ da parte della finanza e magistratura.
Fonti: Commisione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2 (Legge 23 settembre 1981, n. 527)
Link: http://it.wikipedia.org/wiki/P2
http://www.misteriditalia.com/loggiap2/
Agganci Politici
A fornire i soldi, come abbiamo visto, ci pesava la Mafia ma Berlusconi per consolidare il suo impero aveva bisogno di leggi! ...e anche questa volta venne aiutato! Da chi?
Da Bettino Craxi (condannato in vari processi per tangenti e corruzione per un totale di 10 anni) suo fedele amico e padrino di battesimo della figlia Barbara Berlusconi. Nel 1984 il Cavaliere acquistò l’emittente Rete 4 dalla Mondatori, arrivando a possedere tre network televisivi nazionali. La legge dell’epoca non permetteva alle emittenti private di trasmettere su tutto il territorio nazionale ma Berlusconi trasmetteva liberamente e illegalmente! Tre pretori, di Torino, Pescara e Roma, sequestrano gli impianti che consentono le trasmissioni illegali e Craxi nello stesso anno vara un decreto urgente (il primo ’decreto Berlusconi’) per legalizzare la situazione illegale. Ma il decreto non viene convertito in legge perché incostituzionale. Craxi ne vara un altro (il secondo ’decreto Berlusconi’), minacciando i partiti alleati di andare alle elezioni anticipate in caso di nuova bocciatura del decreto. E nel febbraio ’85 il decreto sarà approvato, dopo che il governo avrà posto la questione di fiducia.
Come si sdebita Silvio? I pubblici ministeri di Milano hanno rintracciato almeno 6 milioni di dollari, che sarebbero passati dai conti bancari esteri della Fininvest a conti bancari in Tunisia, che la magistratura ritiene controllati da Craxi.
Fonti: opuscolo ’Berlusconi’, distribuito da Gianni Vattimo a tutti i Parlamentari europei.
Link: http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf
Nuovi amici!?
Ormai orfano dei suoi amici politici, travolti dallo scandalo tangentopoli (Craxi fugge in Tunisia), Berlusconi entra direttamente in politica per gestire personalmente i suoi affari.
Durante un colloquio con Enzo Biagi, Berlusconi rivelò: ’devo entrare in politica perché sennò mi fanno saltare per aria... e avrò delle noie giudiziarie!’. Maurizio Cartotto, consulente di Berlusconi, chiamato a testimoniare in vari processi, dichiara: ’Berlusconi diceva che se non fosse entrato in politica sarebbe stato accusato di essere mafioso!’.
Nel 27 Marzo ’94 vince le elezioni ma il 22 dicembre è costretto a dimettersi per una mozione di sfiducia della Lega Nord. L’ex Ministro delle Riforme Umberto Bossi tra il 94 e il 99 disse testualmente in vari interventi riportati sui giornali: ’Berlusconi mostra le stesse caratteristiche dei dittatori... Berlusconi è l’uomo della mafia... La Fininvest è nata da Cosa Nostra... sono stato io a metter giù il partito del mafioso... L’uomo di Cosa Nostra, con la Fininvest, ha qualcosa come 38 holding, di cui 16 occulte, furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la Banca Rasini, la banca di Cosa Nostra... Ma vi pare possibile che uno che possiede 140 aziende possa fare gli interessi dei cittadini?... Le sue televisioni sono contro la Costituzione. bisogna portargliele via. Ci troviamo in una situazione di incostituzionalità gravissima, da Sudamerica’
Fonti: Wide Angle documento TV Americana Giornali 94-99
Link: http://www.giannivattimo.it/Berlusconi.pdf
Le leggi ora me le faccio da solo!
Legge sulle rogatorie internazionali che le rende più complesse;
Abolizione della tassa sulle successioni e donazioni per i grandi patrimoni;
Depenalizzazione del falso in bilancio nella disciplina dei mercati finanziari;
Condono fiscale;
Legge Cirami sul legittimo sospetto;
Lodo Schifani sulla sospensione dei processi alle alte cariche dello stato;
Decreto spalma-debiti per le società sportive;
Decreto salva Rete4;
Legge Gasparri di riforma del sistema radiotelevisivo nazionale;
Legge Frattini sul conflitto d’interessi;
Previdenza complementare che favorisce il sistema assicurativo;
Norme sul digitale terrestre che finanziano la vendita di decoder;
Legge ex Cirielli che accorcia i termini di prescrizione di molti reati;
Inappellabilità delle sentenze di proscioglimento
Processi
Elencare tutti i processi sarebbe troppo lungo e noioso, ne riporto solo alcuni:
1990 La Corte d’appello di Venezia lo dichiara colpevole di aver giurato il falso davanti ai giudici, a proposito della sua iscrizione alla lista P2. Berlusconi viene dichiarato colpevole, ma il reato è estinto per l’intervenuta amnistia del 1989.
1991 Berlusconi accusato di concorso in corruzione in atti giudiziari, per aver pagato i giudici di Roma in modo da ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. La Corte d’appello, decide nel giugno 2001 che per Berlusconi è ipotizzabile il reato di corruzione semplice e grazie alla concessione delle attenuanti generiche, ha ottenuto la prescrizione del reato ed ha evitato la condanna.
1998 In primo grado viene condannato a due anni e quattro mesi per i 23 miliardi versati tramite il conto All Iberian a Bettino Craxi. La sentenza di Appello (secondo grado) sancisce che il reato è estinto per prescrizione (è passato troppo tempo) e che «per nessuno degli imputati emerge dagli atti l’evidenza dell’innocenza». La sentenza definitiva (terzo grado) condanna Berlusconi al pagamento delle spese processuali.
La procura di Palermo ha indagato su Berlusconi e Dell’Utri per concorso esterno in associazione mafiosa e riciclaggio di denaro sporco. Nel 1998 l’indagine è stata archiviata per scadenza dei termini massimi concessi per indagare. Dell’Utri, in un altro procedimento, è stato condannato a Palermo a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa, dagli atti risulta che Forza Italia sarebbe stata fondata per fornire nuovi agganci politici alla mafia e che Berlusconi sarebbe stato messo da Dell’Utri nelle mani della mafia fin dal 1974.
2000 Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l’acquisto della Sme. Nel 2004 Berlusconi viene assolto per prescrizione. 2005 Falso in bilancio. La Finivest avrebbe spostato, tra il 1989 e il 1996, fondi neri per almeno 2 mila miliardi di lire.
I giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano hanno assolto Silvio Berlusconi e gli ex manager Fininvest dall’accusa di falso in bilancio, in quanto il fatto non costituisce reato: grazie alla riforma del diritto societario del 2001, approvata dal Governo Berlusconi.
2006 Indagini in corso per: Diritti televisivi, Frode fiscale, Appropriazione indebita, Tangenti a David Millis, Corruzione giudiziaria, Violazione della legge antitrust spagnola e frode fiscale. Fonti: Sentenze Tribunali
Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Silvio_Berlusconi/Procedimenti_giudiziari
Fallimento Politico. ...Prima e dopo Berlusconi
Capitolo Anno 2001 Anno 2005
Fonte
Variazione Pil 1,7% 0,2% Eurostat
Debito pubblico (in miliardi) 1.348 1.542 Banca d’Italia
Export Italiano sul tot mondiale 4.00% 2.9% Fondo Monetario Internazionale
Saldo bilancia commerciale (in milioni) +9.233 -10.368 Istat
Rapporto tra deficit e Pil (in percentuale) 3,2% 4,3% Ministero dell’Economia
Posizione Italia nelle classifiche competitività 24° 47° World Economic Forum
Conclusioni
Queste informazioni censurate dai media, possono essere facilmente reperite su Internet, l’unica fonte di informazione libera rimasta! Se volete saperne di più, andate su google.it e cercate parole come ’processi berlusconi’ ’chi è berlusconi’ ’libertà informazione italia’. Usate anche video.google.com nella ricerca basta inserire ’berlusconi’. Su beppegrillo.it troverete l’elenco dei partiti senza condannati. Berlusconi ha perso consenso nel Paese, gli rimane un’ultima chance: il voto elettronico! Che ha introdotto di urgenza a gennaio: prevede per 4 regioni (tra cui il Lazio) la registrazioni dei voti su una chiave usb e l’invio al ministero tramite internet, il modo più semplice per fare brogli!
Aldo [don Antonelli], 01.04.2008
Sul tema, in rete, si cfr.:
GOVERNO: BERLUSCONI 4/1
"Abbiamo raggiunto il primato....! Nel giro di nemmeno 24 ore il governo è fatto!"
.................................
Mbè? Che ci vuole a presentare Berlusconi con Berlusconi?
Un governo ombra!
Berlusconi e i suoi cloni.
Berlusconi e i suoi accoliti.
Berlusconi e i suoi seipsi, e cioè i servetti, i locotenenti, gli amici, i figliocci, i procuratori d’affari e via degradando.
Questa la squadra!
E’ tardi. ma mi impegno a consegnarvi il curriculum della grandi "personalità" cooptate a dirigere i Ministeri di questo caravanserraglio.
Cominciamo con Tremonti.
Tremonti Giulio (FI)
Anagrafe
Nato a Sondrio il 18 agosto 1947.
Curriculum
Laurea in Giurisprudenza; economista, tributarista e docente universitario; ministro dell’Economia nei governi Berlusconi 1 e 2 (nel secondo fu anche vicepremier); 4 legislature (1994, 1996, 2001, 2006).
Segni particolari
Di famiglia liberale, da giovane simpatizza per i gruppi extraparlamentari e poi collabora con «il manifesto», poi si sposta progressivamente a destra. Negli anni Ottanta collabora con il «Corriere della Sera» e si avvicina alla politica. Nel 1987 si candida al Parlamento con il Psi, essendo molto vicino a Gianni De Michelis, nonché componente della famosa Assemblea socialista di Craxi («nani e ballerine») e consulente (dal 1974 al 1990) dei ministri socialisti Franco Reviglio e Rino Formica. Nei primi anni Novanta si scopre «nuovista», e si avvicina alla Rete di Leoluca Orlando, poi aderisce ad Alleanza democratica. Nel 1994 viene eletto al Senato con il Patto Segni, cioè all’opposizione contro il vincente Polo berlusconiano. Ma poi vota la fiducia al governo Berlusconi e, in cambio, ne diventa ministro delle Finanze. Forzista molto vicino alla Lega Nord, tiene i rapporti con Umberto Bossi e li riallaccia nel 1999 dopo il lungo isolamento del Carroccio. Nell’estate del 2004 viene «licenziato» da ministro e da vice-premier a opera di Fini, che lo accusa di aver «presentato conti falsi all’Europa» (3 luglio 2004).
Poi però ritorna nel 2005, giusto in tempo per gustarsi la disgrazia del suo arcinemico Antonio Fazio, governatore di Bankitalia, dimissionario per lo scandalo delle scalate bancarie. Uno scandalo in cui, comunque, il nome di Tremonti risuona spesso, in quanto il suo ex studio di commercialisti ora retto da Claudio Zulli, assiste l’Unipol di Consorte nella scalata alla Bnl (Consorte dirà a Zulli che occorre «ringraziare Tremonti» per l’appoggio assicurato alla causa). Sia nel ‘94, sia nel 2001-04, il ministro Tremonti vara una dozzina di condoni fiscali, anche se li aveva sempre combattuti con parole di fuoco. Breve antologia dei suoi scritti, un monumento alla coerenza.
In Sudamerica il condono fiscale si fa dopo il golpe. In Italia lo si fa prima delle elezioni, ma mutando i fattori il prodotto non cambia: i condono è comunque una forma di prelievo fuorilegge (...) Per la massa enorme degli evasori le probabilità di essere verificati sono minime (lo dicono le Finanze), le conseguenti liti tributarie si possono tirare in lungo senza costo (lo dicono ancora le Finanze), infine i condoni sono cadenzati ogni decennio: ‘73, ‘82, ‘91. Vuol dire che il rapporto fiscale si basa su questa ragione pratica: farla franca, confusi tra milioni di evasori; farla lunga, coltivando con calma la lite; farla fuori, con poche lire di condono. In questo sistema smontato e rovesciato, a dettare legge sono proprio i fatti fuorilegge, l’evasione e la furbizia («Corriere della Sera», 25settembre 1991).
Mancano quindici giorni alla data di scadenza del condono fiscale, ma ancora manca la necessaria circolare esplicativa. Dunque, da un lato lo Stato sacrifica i princìpi della giustizia per avere gettito, dall’altro lato fa di tutto per non averlo o per averlo in ritardo con conseguente fortissimo incremento degli oneri finanziari a suo carico («Corriere della Sera», 6 maggio 1992).
Nell’estate de 2001 Tremonti sprizza ottimismo da tutti i pori:
L’autunno non sarà un autunno di preoccupazione, noi vogliamo trasmettere al Paese la fiducia che abbiamo. Sarà un autunno positivo per l’economia e per la gente. Sarà un autunno di sviluppo, e il governo sarà assolutamente unito nella discussione con le parti sociali. Non sarà un autunno problematico, sarà l’avvio di quello che noi pensiamo possibile: un nuovo miracolo italiano. Noi abbiamo trovato i conti pubblici in profondo disordine. Nonostante le bugie che vengono dette dal passato governo, il buco c’è ed è molto grande. Tuttavia questo è un Paese che ha un governo stabile, forte e deciso. Da tanti anni non c’è mai stato un governo con questa capacità di governare. In 50 giorni abbiamo fatto più di quello che avevamo detto che avremmo fatto in 100 giorni. A settembre tutto sarà trasformato in legge, e cambierà in parte notevole e in bene la vita dei cittadini. Potranno ristrutturare le case, reinvestire, stabilire contratti di lavoro migliori (Ansa, 25 agosto2001).
Sono convinto che parta un ciclo positivo che vede l’Italia registrare un differenziale a suo favore rispetto agli altri Paesi dell’Ue. Ho prospettato la possibilità che il Paese, nell’arco di alcuni anni, a partire da ora, raggiunga un ciclo positivo. Si tratta di una stagione che si avvicina, anche se non è un fatto istantaneo. Siamo in un’economia globale, ma l’Italia può crescere con un differenziale regionale positivo: un di più rispetto al di meno che c’era stato finora. Ho fatto una discussione con il governatore della Banca d’Italia su Sant’Agostino e i >‘ miracoli... (Ansa, 8 settembre 2001, tre giorni prima dell’attentato alle Twin Towers)
Dev’essere un portafortuna: tre giorni dopo Bin Laden abbatte le Twin Towers e sprofonda l’economia mondiale nella depressione. Tremonti non ci fa caso e annuncia un nuovo boom economico anche grazie all’euro (che poi, come le Twin Towers, diventerà grande alibi per il fallimento della sua politica economica):
Noi vogliamo che l’Italia si venga a trovare sopra il livello dell’onda quando la ripresa economica comincerà a manifestarsi, ed in questo senso sono molto importanti i segnali di fiducia che vengono sia dalle imprese che dai lavoratori. Ritengo che l’introduzione dell’euro possa favorire la prospettiva di un nuovo miracolo economico italiano. Del resto, era impossibile prevedere quello che sarebbe successo l’11 settembre scorso, eppure in sei mesi di attività il governo ha già (i modificato radicalmente la struttura economica del Paese. L’Italia, con l’avvio della ripresa, potrà essere ancora più competitiva, spinta appunto dalla fiducia che è in crescita (Ansa, 31 dicembre2001).
L’Italia ha davanti a sé un anno di ripresa: il governo conferma le previsioni sì di crescita dell’economia e ritiene che nel complesso si sia svoltato‘. Siamo ottimisti e tutti gli indicatori sono buoni: i consumi di energia, gli indici di fiducia delle famiglie e delle imprese (Ama, 12 marzo 2002).
Cofferati è un reazionario e Amato un bugiardo. Questo sarà un autunno di confronto e non di scontro con le parti sociali. Sarà un autunno positivo per l’economia e la gente, avvieremo il miracolo economico. La vita della gente cambierà notevolmente in bene (al Meeting di Rimini, 25 agosto 2003).
L’autunno non sarà un autunno di preoccupazione, noi vogliamo trasmettere al Paese la fiducia che abbiamo. Sarà un autunno positivo per l’economia e per la gente. Non sarà un autunno problematico, sarà l’avvio di quello che noi pensiamo possibile: un nuovo miracolo economico» (25 agosto 2001).
Risultato finale del 2006: condoni, nessun calo della pressione fisca1e, crescita zero.
Assenze 561 su 4875 (11,5%)
missioni 3797 su 4875 (77,9%).
Frase celebre
«Le promesse di Berlusconi? Miracolismo finanziario (...). La promessa di un’aliquota fiscale unica al 33 per cento? (...) Panzane. Quell’idea mi ricorda la favola di Voltaire, che diceva voglio diventare svizzero, maledetta l’imposta unica che mi ha ridotto in miseria. Quell’idea fa pagare meno ai poverissimi e ai superricchi, ma penalizza proprio la classe media, l’uomo della strada. (...) Il mondo è cambiato, i beni che hanno valore economico sono diversi. L’etere, per esempio, non è forse tassabile? O vogliamo considerare il demanio come qualcosa limitato al fisico?»
Domanda: «Scusi, ma l’etere non è già tassato?» Risposta: «In modo ridicolo, mi creda» («Corriere della Sera», 21 marzo 1994).
Buona notte.... nonostante tutto.
Aldo [don Antonelli]
Questa polemica con Travaglio è semplicemente da voltastomaco.
Dà il senso abietto della ottusità morale in cui ci si è cacciati.
Passano gli anni ma la musica non cambia e la cadenza è sempre la stessa.
Ha cominciato Lui, con la sua discesa in campo!
In crisi finanziaria con le sue aziende, affogato in un mare di processi, viene folgorato dal suo genio celestial-diabolico: "scendo in campo". Entrando in politica e formando un suo partito avrà le spalle coperte: le inquisizioni giudiziarie saranno persecuzioni politiche! Le offese a lui rivolte saranno offese alle istituzioni! La lotta contro le sue malefatte sarà lotta contro lo Stato!
Oggi, dopo aver portato al governo "il suo capogruppo, il suo luogotenente al Partito, il suo ex segretario personale, il suo portavoce, il suo consigliere economico e la sua ex conduttrice preferita" (Sebastiano Messina su La Repubblica di oggi) e (aggiungo io) i suoi avvocati e i suoi commercialisti, tutti uniti dal minicom comune denominatore dell’asservaggio, lo stesso giochetto lo si può ripetere con tutti i suoi eletti.
No, caro Schifani, il senato non è un confessionile ed il fatto di esserne presidente non ti immacolatizza dai tuoi rapporti mafiosi!
E fa rabbia che in questo coro di esecrazioni contro Travaglio ci si sia intromesso anche il PD!
Non vogliono che si dicano certe cose?
Ebbene, noi le gridiamo ai quattro venti!
Non vogliono che circolino tramite le televisioni?
Noi le diffondiamo via internet!
Dovranno ammazzarci per far tacere le nostre voci.
Chi è Schifani?
Il nome lo definisce: homen/nomen!
Qui di seguiito e in allegato la sua scheda.
Un abbraccio a tutte e a tutti, tutto nonostante!
Aldo [don Antonelli]
Schifani Renato Giuseppe
Anagrafe
Nato a Palermo l’11 maggio 1950.
Curriculum
Laurea in Giurisprudenza; avvocato; dal 2001 Capogruppo di FI al senato; 3 legislature (1996, 2001, 2006).
Soprannome
Fronte del Riporto.
Segni particolari
Porta il suo nome, e quello del senatore dell’Ulivo Antonio Maccanico, la legge approvata nel giugno del 2003 per bloccare i processi in corso contro Silvio Berlusconi: il lodo Maccanico-Schifani con la scusa di rendere immuni le «cinque alte cariche dello Stato» (anche se le altre quattro non avevano processi in corso). La norma è stata però dichiarata incostituzionale dalla consulta il 13 gennaio 2004. L’ex ministro della Giustizia, il palermitano Filippo Mancuso, ha definito Schifani «il principe del Foro del recupero crediti», anche se Schifani risulta più che altro essere stato in passato un avvocato esperto di questioni urbanistiche. Negli anni Ottanta è stato socio con Enrico La Loggia della società di brookeraggio assicurativo Siculabrokers assieme al futuro boss di Villabate, Nino Mandalà, poi condannato in primo grado a 8 anni per mafia e 4 per intestazione fittizia di beni, e dell’imprenditore Benny D’Agostino, poi condannato per concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo il pentito Francesco Campanella, negli anni Novanta
il piano regolatore di Villabate, strumento di programmazione fondamentale in funzione del centro commerciale che si voleva realizzare e attorno al quale ruotavano gli interessi di mafiosi e politici, sarebbe stato concordato da Antonino Mandalà con La Loggia. L’operazione avrebbe previsto l’assegnazione dell’incarico ad un loro progettista di fiducia, l’ingegner Guzzardo, e l’incarico di esperto del sindaco in materia urbanistica allo stesso Schifani, che avrebbe coordinato con il Guzzardo tutte le richieste che lo stesso Mandalà avesse voluto inserire in materia di urbanistica. In cambio, La Loggia, Schifani e Guzzardo avrebbero diviso gli importi relativi alle parcelle di progettazione Prg e consulenza. Il piano regolatore di Villabate si formò sulle indicazioni che vennero costruite dagli stessi Antonino e Nicola Mandalà [il figlio di Antonino che per un paio d’anni ha curato gli spostamenti e la latitanza di Bernardo Provenzano, nda], in funzione alle indicazioni dei componenti della famiglia mafiosa e alle tangenti concordate.
Schifani, che effettivamente è stato consulente urbanistico del comune di Villabate, e La Loggia hanno annunciato una quercia contro Campanella.
Assenze 321 su 1447 (22,2%)
missioni 20 su 1447 (1,4%).
Frase celebre
«Li abbiamo fregati!» (dopo l’approvazione della legge sul legittimo sospetto, che doveva servire per spostare i processi contro Berlusconi e Previti da Milano a Brescia, 1° agosto 2002).
Politica
Veltrorutelli, associazione a delinquere
di Paolo Farinella, prete
Genova 05 maggio 2008. - Domenica 4 maggio ho visto sul rete3 Report della Gabanelli sul sacco a mani basse di Roma e dintorni in nome e per conto della giunta Rutelli/Veltroni. Non ho capito, però, come mai Rutelli alle ultime elezioni abbia perso così “dolcemente” e non sia stato linciato sul posto dai Romani anche in conto capitale per Veltroni. Un senso di angoscia prevale sull’animo e mi domando se siamo ancora in questa valle di lacrime o se non siamo già sprofondati nell’inferno e non ce ne siamo accorti. Costoro si chiedono ancora il “perché” della sconfitta e non si rendono conto che hanno consegnato Roma armi e bagagli ai fascisti che ora completeranno l’opera.
Ancora non si è spento l’eco delle parola di Veltroni che vendeva “il modello Roma” come la svolta millenaria che avrebbe segnato le epoche future. Il piano regolatore usato per farsi i gargarismi in tutte le salse e poi vai a scoprire quello che si è visto e ascoltato e cioè che per 15 anni «i novatori» di sinistra sono stati in combutta con la feccia nera dei peggiori fascisti palazzinari da cui hanno preso anche soldi per la loro recente campagna elettorale. Qualcuno mi sa dire la differenza «etica» anche minima tra Rutelli/Veltroni e Berlusconi/Alemanno? Sì, c’è del marcio in Danimarca!
Forse una differenza c’è: Berlusconi non ha mai avuto il senso del pudore e dice bugie apertamente sfidando anche la logica e l’imbecillità di quelli che lo ascoltano che egli manovra a suo piacimento. Veltrorutelli invece parlano come agnellini innocenti e pudichi fino al punto di non nominare l’avversario per dare una svolta al linguaggio politico pacificatore, ma poi dentro sono lupi che mangiano agro romano, fregano i loro popoli e fanno affari con la feccia più nera dei predatori del più grande patrimonio nazionale storico artistico, che gestiscono come fosse un loro ripostiglio personale.
Il più pulito ha la rogna! Purtroppo non vi è antidoto perché l’etica è come il coraggio di don Abbondio: o uno ce l’ha o uno non ce l’ha. Veltrorutelli non mi sono mai piaciuti, ma ieri sera è caduta la maschera e se il Pd avrà le loro facce... “O bella, ciao, bella ciao, bella ciao,ciao,ciao”! Credo che solo un cataclisma naturale ci potrà ormai salvare dallo scempio che ha stuprato e continua a stuprare il territorio, il bene comune e le coscienze di chi ha creduto e crede che lo Stato è ancora, nonostante tutto, la «casa comune», riparo e protezione specialmente per i piccoli, i deboli, gli indifesi.
Sogno una legge che imponga la responsabilità penale e civile dell’amministratore/politico le cui scelte, se danneggiano gli interessi della comunità, possano essere perseguite economicamente rifacendosi su patrimoni e stipendi personali: il politico/amministratore deve rispondere «di suo» se le sue scelte recano danno agli amministrati.
Prendiamo atto della realtà che supera sempre ogni fantasia e pensiamo che non si può stare a guardare e accettare sempre ad occhi chiusi la minestra che passa il convento. Se il reportage di Report è vero, c’è una sola conclusione provvisoria: Veltroni, Rutelli e tutti quelli coinvolti nel piano regolatore o nel «modello Roma» devono andarsene a casa, previo sequestro degli stipendi/pensioni e previa richiesta di risarcimento danni alla città di Roma, togliendo loro i diritti civili fino a tre giorni dopo la morte. I loro complici palazzinari/speculatori devono essere denunciati per «delitto contro l’umanità».
Mi auguro che di fronte a questa «notitia criminis», qualche procuratore della Repubblica apra un fascicolo «in solido» contro le giunte Veltrorutelli e loro compagni a delinquere.
A tutti un amaro abbraccio
Paolo Farinella, prete Genova
Ultimo appello alla civiltà della coscienza
di Paolo Farinella, prete
Care Amiche e Amici,
La «memoria» delle Italiane e degli Italiani è veramente corta e a volte si ha l’impressione che non esista proprio. Mi riferisco alle prossime elezioni che sono finte perché nessuno di noi può eleggere nessuno. Possiamo solo confermare le scelte delle segreterie dei partiti che sanno già chi sarà eletto e chi no. La decenza vorrebbe che nessuno andasse a votare perché è una presa in giro e una violazione della Costituzione che fonda la nostra democrazia sull’equazione: «una testa un voto»; alla fine si contano i voti e un solo voto di maggioranza fa la differenza. Winston Churchill che aveva due soli voti di maggioranza alla camera, soleva dire: «Uno è di troppo». Si sa, l’Inghilterra è dell’altro mondo. In Italia per Berlusconi 25 mila voti di maggioranza alle ultime elezioni sono una truffa: d’altra parte un truffatore che cosa può dare se non quello che è e che ha?
Sembra che i giochi siano fatti. A me pare che siano fatti gli Italiani perché in queste elezioni non si elegge un parlamento e un governo, ma si deve impedire la deriva istituzionale che sarà irreversibile se vince la destra estrema di Berlusconi e i suoi accoliti. Di seguito alcuni telegrafici motivi, a corredo, che dovrebbero essere dirimenti in modo definitivo:
Chi ha votato il referendum per salvare la Costituzione non può votare in coscienza Berlusconi, Fini, Bossi, Casini e tutti i cespugli che li sostengono perché essi hanno votato la riforma della Costituzione che era la dissoluzione della Suprema Carta (il presidente della repubblica Ciampi, la rimandò indietro per palese incostituzionalità). Chi li vota vanifica quel referendum e premia gli assassini della Costituzione.
Berlusconi ha 72 anni e queste elezioni sono la sua ultima occasione. Non ha più niente da perdere. Se andrà al governo distruggerà quello che potrà, dopo che ha sistemato definitivamente le sue cose e questa volta in modo blindato: affosserà la Costituzione e con essa lo stato di diritto.
La Corte di giustizia europea, dopo la Corte costituzionale italiana, ha decretato che la sua tv, rete4, deve andare sul satellite e gli spazi liberi, appartengono di diritto a Europa7 che aspetta da 15 anni le frequenze. Se l’Italia non rispetterà la legge del diritto, pagherà sanzioni per 400.000,00 euro al giorno a partire dal 2000. Se vince Berlusconi, scaricherà sugli Italiani, anche quelli che devono nascere, un debito permanente di 146 milioni di euro all’anno (senza contare gli arretrati) perché senza le sue tv è un politico decotto. Nelle liste di Berlusconi vi sono 25 condannati in 1°, 2° e 3° grado, cioè in via definitiva. Chi lo vota se ne assume la responsabilità etica e no ha il diritto di appellarsi ad una giustizia «giusta».
Per 5 anni noi abbiamo pagato 30.000,00 euro al mese gli avvocati di Berlusconi, Ghedini e Pecorella, per un ammontare complessivo in difetto di euro 1.800.000,00 (diconsi: un milione e ottocentomila). Questi due signori passavano il tempo a difendere il capo a spese degli Italiani e il secondo, Pecorella, era anche capo della commissione costituzionale del Senato, come dire quello che dava l’ok alle leggi truffa del padrone. E’ stato come avere messo uno spacciatore a difesa di una scuola contro la diffusione della droga.
Nella vicenda Alitalia, Berlusconi ha dimostrato la sua totale assenza di senso di Stato: ha detto che i suoi figli erano disposti ad entrare nella cordata e ha chiesto allo Stato un prestito che tra l’altro è vietato dalle norme europee; due giorni dopo ha detto «manco per sogno»: ma a lui non importa chi ci perde, l’importante è portare lo scompiglio e fare della bugia la sua arma primaria. Il 17 febbraio del 2004 aveva dichiarato spocchioso come sempre che «Meno male che c’è Berlusconi che impiegherà il suo talento per risanare l’Alitalia». Si è visto come «meno male che Silvio c’è» oggi come allora: se vince gli Italiani si troveranno col sedere per terra. Fidarsi di uno così è consegnarsi da soli al boia, corda in mano.
Votare Berlusconi significa votare per uno che è stato affiliato alla P2 (tessera n. 1816) e diventare complici dell’aumento della povertà in Italia perché la sua politica economica favorirà esclusivamente i ricchi extra large. Questo per i cattolici è un vero toccasana: si ricordino del cammello che passa dalla cruna di un ago e dei poveri con i quali Gesù si è identificato in Matteo 25.
Chi volesse conoscere per esteso il curriculum giudiziario di Silvio Berlusconi non fa altro che collegarsi al sito < www.kensan.it/articoli/Curriculum_giudiziario_di_Silvio_Berlusconi.php > e si può fare una cultura sulle condanne e specialmente sulle assoluzioni. Tra le altre cosucce, nel 1990 fu condannato per avere giurato il falso sulla P2 (tribunale di Venezia). Chi vota Berlusconi non può invocare il diritto e la legge perché votandolo li calpesta con disprezzo.
Berlusconi ha rubato anche a quelli che lo hanno votato e lo votano, ma anche a quelli che non lo hanno votato e non lo votano. Ha frodato il fisco e ha evaso valuta all’estero e si è salvato solo perché ha tolto la legge sul falso in bilancio: non elimina il crimine, elimina la legge che lo persegue. In questo è un esperto.
Amo il mio Paese, pur sentendomi cittadino del mondo, e mi dispiace vederlo in mano ad un pirata senza alcuna etica e «dignitas» e quando giungeremo alla frutta, non vorrei essere accusato di avere taciuto per convenienza o per interesse. Almeno che resti una testimonianza.
Genova 28 marzo 2008 - Paolo Farinella, prete
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Da Genova Paolo manda questo appello che sottoscrivo e faccio mio.
Diffondete, fate volantinaggio come si usava una volta....
e che dio ce la mandi buona!
Aldo [don Antonelli]