Caro Francesco,
non so se sei il Francesco Mele che conosco. Ad ogni modo il tuo intervento merita una risposta, nella quale mi rivolgo col tu per comodità. Penso non ci sia persona che dà più scandalo di chi addita l’altrui scandalo. La vicenda, come mi dimostri, turba soprattutto coloro che ci credevano o ci credono nonostante tutto. Giova e garba, a mio avviso, agli anticlericali assoluti o per partito preso. Il mio intervento era a loro rivolto. E’ come se di fronte ad un immigrato delinquente - e ve ne sono almeno quanto i pedofili e i violentatori religiosi - si dicesse: l’immigrazione è un male in sé e si usassero espressioni di qualunquismo e populismo, che in quelle circostanze si sentono anche da parlamentari italiani. Certo, questo lasciamo che lo facciano i bossiani che sono fanatici, ai quali poi l’immigrazione serve e come. Che la Chiesa sbaglia, è evidente - e di questo è bene parlare. Ha commesso errori nel passato, remoto e prossimo: non c’è nulla da nascondere. Anch’io vivo la delusione per alcuni suoi comportamenti e atteggiamenti. Ho, addirittura, vissuto la disillusione, per vicende pregresse. Ma è scorretto, oltre che semplicistico, fare di alcuni religiosi agnelli sacrificali per espiare tutto il male di questo mondo. Ribadisco la mia posizione. Se è colpevole, paghi secondo la legge. Altra cosa è il perdono di cui parlavo. Questo non è nemmeno un consiglio, poiché perdonare è inesigibile, gratuito e spontaneo. Soprattutto difficilmente esigibile dalla vittima di un’azione criminosa, se c’è. È soltanto una preghiera, una smisurata preghiera, cioè fuori misura e, se vuoi, fuori luogo. Ma io la faccio, lo stesso. Mi aiuto con Jacques Derrida, filosofo francese: “Il perdono prende senso laddove è chiamato a fare l’impossibile e a perdonare l’imperdonabile”. Con ciò comprendo “l’indecoroso” e “l’inqualificabile”.
Vincenzo Tiano
Davanti a codeste osservazioni si rimane stupefatti. Capisco l’importanza dell’argomento ma non ne condivo le conclusioni. Intanto da studioso di legge dovreste attendere i risultyati dell’inchiesta e del processo. peraltro dovreste occuparvi dei filmati, dove padre Bisceglia completa l’amplesso con la suora.
Dovreste domandarvi, prima di esprimere qualunque opinione, che i dati processuali non corrispondono affatto a quanto lei sostiene poichè inconfutabilmente vi sono stati dei rapporti che occorre rappresentarli nella giusta direzione che è quella dello sfruttamento della posizione di dominioa discapito dei subordinati. Orione
Gentile Orione,
personalmente non so quali siano i risultati delle indagini e dei processi. So che un processo si sta celebrando, ma non ne conosco i contenuti, essendo svolto a porte chiuse. In ogni modo, il mio intervento, peraltro risalente, non costituisce un’analisi giuridica, ma una riflessione personale sulla carità (il mio interesse culturale deve essere relegato allo studio della legge?). Ciò non toglie che la giustizia debba fare il suo corso e restituire, per quanto possibile, onore e dignità a chi sono stati sottratti.
Cordiali saluti,
Vincenzo T.
Francesco, grazie a te per il contributo e l’attenzione. E’ vero, la funzione sociale di un frate è diversa da quella di un immigrato, ma il paragone voleva significare che è falso confondere l’uno per il tutto. Secondo me un frate più che "insegnante morale" dovrebbe essere testimone del vangelo. Altrimenti rischia di essere moralista. La sua missione è vivere il vangelo. Nell’errore, nel suo errore Dio muore, così come inchiodato nel legno. Ma grazie al suo errore muore per risorgere. Se uno ha fede, nulla gliela farà perdere, perchè saprà distinguere il messaggio di Cristo dalle azioni umane. Se non crede, nemmeno la coerenza dei religiosi gliela farà venire. Ti invito a seguire e intervenire, auspicando rispettoso silenzio fino al verdetto del giudice.
Cordiali saluti
Vincenzo Tiano
Caro direttore, 1) Secondo un rapporto presentato dalla Conferenza episcopale degli Stati Uniti, condotto dal ’John Jay College of Criminal, ha fissato nel 4% il numero dei religiosi accusati di pedofilia a partire dagli anni ’30. 4.392 religiosi su 109.694. Uno dei migliaia di link della notizia http://www.rai.it/news/articolonews/0,9217,73841,00.html Alcuni delle decine di link alla inchiesta sul 50% dei sacerdoti brasiliani che ammettono di vivere la propria sessualità. Un particolare: l’autrice della inchiesta, una ricercatrice della Pontificia Università di San Paolo, subito dopo l’inchiesta è stata licenziata. http://www.simplicissimus.it/2005/07/studio_sui_cost.html http://blog.espressonline.it/opinioni/stories.php?story=12&m1s=o&idCategory=4817&idContent=1043838 http://www.asphalto.org/go/post_id/357753/page_start/0 http://www.forumsalute.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=30054&whichpage=6 http://www.beppegrillo.it/2005/07/wiki_e_gesuiti.html
2) Circa l’obiezione che mi è stata rivolta da Francesco Pellegrino ("se per te la castità non è un valore, perché critichi un religioso che non la rispetta?) la risposta è semplice: una cosa è trasgredire alla castità, altra violentare delle donne. Il voto di castità provoca appunto questa incapacità a vivere serenamente la porpria sessualità e porta a fenomeni violenti. Francesco Pellegrino confonde la sessualità con la violenza. Non è così: la maggior parte degli uomini e delle donne vive serenamente la sessualità, perché non ha tabù da superare, come chi si impone un voto di castità. Circa l’altra obiezione che la castità non è un obbligo, ma una scelta, faccio notare che la scelta diventa un obbligo quando è impossibile sciogliersi dal voto senza rinunciare al ruolo sociale e alla sicurezza economica di essere sacerdote. Basta pensare ai drammi dei sacerdoti sposati o semplicemente spretati: sono senza prospettive economiche e lavorative, rifiutati dalla chiesa cattolica e dal mondo. Ecco perché la castità è una scelta senza ritorno, che provoca problemi gravissimi.
3) Circa l’altra obiezione che "errare" è umano, questa non è una obiezione, perché io non condanno padre Fedele. Io accuso la chiesa cattolica di generare questi "errori". "Errori", che nel caso di Bisceglia, hanno decine di vittime (ogni giorno nuove rivelazioni, Bisceglia sarebbe stato cacciato dal Congo su invito della Conferenza episcopale: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2006/02_Febbraio/01/fede.shtml).
4) Circa la chiesa cattolica che tutelerebbe le vittime, questa è una cosa semplicemente falsa. In genere le vittime delle violenze dei sacerdoti o chi denuncia queste violenze è sottoposto a un linciaggio, come avviene anche nel caso della suora che ha denunciato padre Fedele, definita con tutti i dispregiativi possibili che non ripeto, appunto per rispetto a una vittima oggetta di linciaggio. Al danno la beffa. Nessuno che si preoccupa di dare assistenza a quelle 10 donne extracomunitarie che accusano padre Bisceglia; viceversa fioriscono comitati a difesa di chi avrebbe fatto tanto male a delle donne, in attesa di permesso di soggiorno. A Napoli la curia e il cardinale Giordano sono sotto processo perché avrebbero spostato di parrocchia in parrocchia un prete che abusava di bambini, ogni volta che arrivava una denucnia, così permettendogli di trovare nuovo terreno fertile. A Ferrara il rettore di un asilo parrocchiale arrestato per aver violentato bambine dai 4 a i 6 anni non è stato rimosso dall’incarico dalla curia (che è anch’essa sotto processso), permettendogli di vendicarsi licenziando 2 maestre e una suora che avevano denunciato il prete.
5) Circa il perdono questo non spetta a noi. Non possiamo non preoccuparci di chi è stata violentata. Si accerti la verità, la magistratura vada fino in fondo, al di là delle coperture di cui sicuramente gode Padre Bisceglie (il mistero del SMS di minacce ricevuto dalla suora 4 giorni dopo la denuncia resta tale). Chi ha subito dei torti, se vuole, perdonerà. Non è questa la sede per confondere le acque e non far vedere la luce.
6) Quanto a Vincenzo Tiano, gli ricordo che nel suo primo intervento accusava di fare tutt’erba un fascio, ossia di condannare tutti i sacerdoti per le violenze di Padre Bisceglia. Ora, resosi conto che io non accusavo tutti i sacerdoti, ma il comportamento negligente e complice della chiesa cattolica, salta di pala in frasca. Non ho mai invocato lo stato etico e non confondo la pedofilia con le violenze, anche se, per comodità espositiva, parlando dei sacerdoti accusati di violenze su minori, ho soggiunto che si trattava di pedofilia. E questo è vero, nel senso, che non tutti i pedofili commettono violenze, ma è anche vero che i violentatori di bambini sono pedofili. Quanto alla statistica sui sacerdoti brasiliani, io non li accuso certo di reati. Ho sollevato il problema della assurdità della castità dei sacerdoti. Vincenzo evidentemente non riesce a distinguere il problema della castità dei sacerdoti con le viomeze sessuali. N.B. in Brasile 1.700 su 17.000 sacerdoti sono stati arrestati o condannati per vioelnze sessuali, come puòfacilmente verificare a questo link: http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2005/11_Novembre/21/preti.shtml . Sarebbe opportuno che qualcuno, collegandosi, leggesse i diari di un prete pedofilo brasiliano violentatore.
7) Quanto alla richiesta di link delle statistiche, rimando Vincenzo Tiano a punti 1 e 6. Però c’è molta ignoranza dei crimini dei sacerdoti e della loro condotta sessuale. E’ opportuno che prima di immaginare complotti inesistenti ci si informi sulle proporzioni degli abusi sessuali di cui sono autori i sacerdoti.
8) Quanto alle opere di bene, le prostitute salvate dalla strada ecc. Cose meritevoli. Ma che c’entra con le 10 donne extracomunitarie e la suora violentate? Perché Vincenzo Tiano ci tiene a far sapere che si trattava di prostitute? E’ solo un modo per linciare le vittime! Ancora una volta il linciaggio!
9) Tutti sono peccatori, Vincenzo. Anche io e te, ma non siamo andati a violentare delle donne. Qui, oltre al peccato, c’è il reato e ci sono soprattutto le vittime.
10 ) Una delle donne intervistate da Striscia la Notrizia, che dice di essere stata violenatata da Padre Bisceglia, ha detto di essersi confessata con numerosi sacerdoti e di essere stata presa per pazza. Ha riferito della violenza sessuale di cui è stata vittima anche a un superiore di Bisceglia, che se ne sarebbe disinteressato. Ora immagino che la magistraturà indagherà anche su questi ecclesiastici che avrebbero coperto le violenze di padre Bisceglia. Ben vengano queste inchieste, perché è intollerabile che si cerchi di coprire queste violenze.
Al termine rivolgo ancora una volta l’invito a preoccuparsi soprattutto delle vittme, che non interessano a nessuno. 10 donne violentate è una buona causa di cui occuparsi, anziché mestare nel torbido per coprire le responsabilità e infangare e intimidire chi denuncia le violenze.
Chi crede in Dio non può rendersi autori del linciaggio delle vittime e del tentativo di i pedire che gli scandali vengano a galla:
Nel nostro Vangelo è scritto:"E necessario che gli scandali avvengano, e guai a colui che è occasione di scandalo". Invocare il silenzio è proprio il contrario di quello che vorrebbe Gesù Cristo.
Francesco.
Caro Vincenzo Tiano, qui nessuno ha scritto che tutti i sacerdoti violentano bambini o suore o le ospiti di un centro di accoglienza. Il paragone con certi accenti xenofobi ("gli immigrati tutti delinquenti") non è calzante e serve solo per creare confusione, nella quale si disperdono le evidenze dei fatti.
Ribadisco che il problema non è il sacerdote in sé, ma l’obligo di castità. Il sacerdote è un uomo e ha una sua sessualità. Imporsi una cosa innaturale come la castità comporta il mancato sviluppo della propria sfera affettiva e l’incapacità a vivere serenamente la propria sessualità. La sessualità è una esigenza di tutti gli esseri umani, al di là del fatto che ci sono degli ecclesiastici o dei mistici che riescono a rinunciarvi.
Prova a leggere le inchieste sulla sessualità dei sacerdoti. Leggerai che in Brasile il 50% dei sacerdoti confessa di avere relazioni sessuali, di cui il 30% relazioni eterosessuali, il 15% omosessuali e un altro 5% di avere comportamenti come travestitismo, esibizionismo, pornografia o masturbazione compulsiva. Immaginiamo che nell’altro 50% che non ammette di vivere la propria sessualità molti lo facciano per prudenzao per pudore. Prova a leggere le statistiche sui 2000 sacerdoti USA implicati in violenze sessuali su minori (pedofilia). 2000 sacerdoti su 42.000 sacerdoti in totale in USA.
Ti danno fastidio gli scandali? E’ cosa frequente in alcuni ambienti cattolici e ecclesiastici, dove si preferisce proteggere l’accusato e cercare di sottrarlo al processo. Naturalmente nessuno, nemmeno tu, si preoccupa delle vittime. Nessuno si preoccupa della suora, delle immigrate costrette a subire delle violenze per avere un permesso di soggiorno. Eppure nel nostro Vangelo è scritto: "è opportuno che avvengano gli scandali". E c’è scritto anche: "ma guai all’uomo per colpa del quale avviene ". E’ una invettiva contro chi causa lo scandalo, non contro chi lo rivela, non contro la vittima della violenza.
Nessuno si preoccupa di come la suora abbia ricevuto un SMS minaccioso dopo 4 giorni dalla denuncia. Chi ha violato un segreto investigativo? Chi ha permesso a qualcuno di minacciare la suora e ai possibili autori del reato di essere avvertiti delle indagini? Don Vitaliano della Sala, tra i tanti dubbi di immaginifici complotti, questo dubbio non se lo pone?
Il perdono è di Dio e della vittima del peccato. Del resto degli uomini è il rispetto delle regole e la sanzione del trasgressore.
E di queste donne chi si preoccupa, Vincenzo? C’è qualche comitato disposto a dare assistenza legale, assistenza materiale, conforto alle probabili vittime di queste violenze?
Quando si dice carità cristiana...
Francesco
Caro Francesco,
ancora una volta si mischiano cavoli e finocchi.
Primo. L’area dell’illecito non coincide con quella dell’immorale, a meno tu non sia un teorico dello Stato Etico, che, sebbene negli anni passati abbia suscitato in me interesse, lo ritengo vetusto e incompatibile con una società pluralista. Addirittura l’area del penalmente rilevante non coincide con qualla dell’eticamente scorretto. La pedofilia è reato. Le relazioni sessuali tra persone consenzienti NON costituiscono reato. Il reato di pornografia è stato abolito in quanto reato c.d. senza vittima, in termini tecnici. Quindi i religiosi pedofili sono un conto. I religiosi che hanno pratiche sessuali lecite un altro. Sembra che il concetto più volte ripetuto tardi ad essere assorbito, visto che li riporti assieme.
Secondo. Le statistiche si riportano con l’indicazione della fonte. E questo non perchè non creda ai numeri ma per correttezza critica. Queste poi hanno come secondo termine di paragone il totale dei religiosi. Per avere le idee chiare si dovrebbe anche indicare il numero dei pedofili laici sul tutale della popolazione laica, al fine di operare un confronto.
Terzo. Ti sembra che dal mio intervento trapeli indulgenzialismo per violentatori o pedofili religiosi, a danno del principio dell’obbligatorietà della legge penale e delle esigenze di giustizia?
Quinto. Molti sono i centri di accoglienza per prostitute, ragazze madri, rifugiati politici, emarginati di ogni tipo gestiti dalla Chiesa. Mi si dirà: prostitute che vengono accolte e nuovamente violentate? Se lo si fa, si ricade di nuovo nel qualunquismo generalizzante o nel condannare prima che i tribunali accertino.
Quarto e in ultimis. Il mio appello era rivolto proprio a coloro che si scandalizzano, e tu ancora ti ostini a marcare la mancanza di moralità per il fatto che i preti facciano sesso. Credi che essi non possano peccare? Non dovrebbero, ma se lo fanno chi sei tu per metterli in bella mostra? Per caso loro mettono in bella mostra i tuoi peccati?
Cordialmente
Vincenzo