IL SONNO DELLA RAGIONE COSTITUZIONALE GENERA MOSTRI
Un calendario fitto di iniziative di protesta contro i provvedimenti del governo
Manifestazioni e sit in fino allo sciopero generale in programma il 23 aprile
Tagli, maestro unico, precari
La scuola scende in piazza
di SALVO INTRAVAIA *
ROMA - Sarà una conclusione di anno scolastico decisamente movimentata per la scuola italiana che scenderà in piazza a più riprese contro i provvedimenti del governo. Ad aprire un mese di marzo costellato di iniziative di protesta saranno Cgil e Cobas della scuola. Tantissime le ragioni che nelle prossime settimane porteranno in piazza migliaia di lavoratori della scuola, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dai tagli agli organici, al maestro unico passando per il diritto di sciopero.
Oggi, nella Capitale sono previste due diverse manifestazioni: alle 9 a piazza Montecitorio l’Flc Cgil manifesta contro la "norma ammazza precari", quella che "intende abrogare le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari dell’università, della ricerca e di tutta la pubblica amministrazione". Il piano-Fioroni, che prevedeva la stabilizzazione di 180 mila precari (docenti e Ata) della scuola, è stato affondato da qualche mese. E alle 16,30 a largo Ponchielli Cub, Confederazione Cobas e SdL Intercategoriale davanti la sede della Commissione di garanzia manifesteranno contro "l’abolizione del diritto di sciopero".
Il 15 marzo (sala Pintor via Scalo San Lorenzo) alle 9.30 i Cobas e il Coordinamento nazionale precari della scuola organizzeranno un’assemblea nazionale di tutte le componenti. Sullo sfondo il no al taglio di 87 mila docenti e 42 Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari), all’"espulsione dei precari della scuola", alla maestra unica, all’aumento degli alunni per classe, alla proposta Aprea sulla scuola e alla proposta Gelmini sul reclutamento dei docenti.
Tre giorni dopo, mercoledì 18 marzo, gli aderenti alla Cgil e alla Gilda degli insegnanti scenderanno in piazza per lo sciopero generale della categoria. I precari che rischiano di ritrovarsi fra qualche mese senza posto di lavoro sono 114 mila. La Gilda ha aderito alla manifestazione indetta dalla Flc Cgil e "si augura che anche gli altri sindacati convergano su quella data, così da rinnovare quell’unità che ha animato la grande manifestazione nazionale del 30 ottobre scorso", dichiara Rino Di Meglio. Il 28 marzo i Cobas organizzeranno una manifestazione nazionale (ore 10 piazza della Repubblica) che avrà la sua conclusione con lo sciopero generale del 23 aprile.
Ma anche gli altri sindacati si stanno movendo. La Cisl scuola, fa sapere il suo segretario generale Francesco Scrima, se non si risolverà la questione organici scenderà in piazza, probabilmente ad aprile. E anche la Uil sta affilando le armi. "Sarà una conclusione di anno scolastico di forte mobilitazione", promette Massimo Di Menna. Per la Uil sono due le priorità cui il governo deve porre rimedio. La questione dei precari che rimarranno a migliaia senza posto e senza stipendio e la questione-organici del primo ciclo. "Senza risposte concrete da parte del governo - dice Di Menna - andremo in piazza".
* la Repubblica, 6 marzo 2009.
Scuole di montagna, la Consulta boccia in parte i tagli della Gelmini
di Maristella Iervasi *
Tagli e ridimensionamento scolastico. La Consulta boccia (in parte) la Gelmini e dà ragione alle Regioni (otto su dieci quelle che avevano fatto ricorso, tra cui il Piemonte, l’Emilia Romagna, la Toscana e il Lazio). La Corte Costituzionale questa sera ha dichiarato parzialmente illegittime le norme sui "tagli" alla scuola che il ministro dell’Istruzione ha programmato a partire dal prossimo settembre. La sentenza è stata depositata in cancelleria.
I giudici della Consulta hanno di fatto salvato, ritenendolo di competenza esclusiva statale, l’impianto complessivo degli interventi contenuti nel decreto sullo sviluppo economico di cui, però, sono stati bocciati due punti: la definizione tramite regolamento ministeriale di criteri, tempi e modalità per ridimensionare la rete scolastica; l’attribuzione anche allo Stato (e non soltanto alle Regioni e agli enti locali) delle misure necessarie a ridurre i disagi causati dalla chiusura o accorpamento di scuole nei piccoli comuni.
Esulta Mercedes Bresso, presidente della Regione Piemonte: "E’ una vittoria. Per quanto ci riguarda questo apre la strada per poter reggere al confronto con lo Stato sulla questione della ventilata chiusura delle scuole di montagna con meno di 50 alunni". Vasco Errani, presidente della Conferenza delle Regioni: "Confermati gli interrogativi che avevamo sollevato". E anche Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil commenta: "Con questa sentenza vengono accolte anche le nostre richieste. Il ridimensionamento scolastico è legato alle caretteristiche del territorio. In maniera arbitraria non si possono chiudere le scuole". Mentre la Gelmini si limita a dire: "I punti giudicati incostituzionali sono marginali". Ma il Pd, con la parlamentare Manuela Ghizzoni la prende in castagna: "Tutti i nodi vengono al pettine".
Intanto, agli esami di terza media dai primi dati parziali degli scrutini emerge un aumento delle bocciature. Su circa 200 mila scrutinati delle scuole statali (i candidati totali sono 545mila), lo 0,4% non ha passato l’esame. lo scorso anno, a scrutini completati, non era stato promosso lo 0,5% dei partecipanti. Si va, dunque, verso un boom delle bocciature. in particolare, lo 0,18% dei maschi italiani non ha passato l’esame, i maschi stranieri sono lo 0,04%. vanno meglio le ragazze: non passa lo 0,16% delle italiane e lo 0,03% delle straniere.
* l’Unità, 02 luglio 2009
Il corteo cerca di uscire dall’Ateneo e si scontra con le forze dell’ordine
"Picchiati senza motivo". Maroni: "No alla violenza politica"
Torna l’Onda in tutta Italia
A Roma cariche della polizia *
ROMA - Migliaia in piazza in tutta Italia per protestare contro il piano dei tagli all’istruzione varato dal governo Berlusconi. All’agitazione indetta dalla Cgil hanno aderito anche i ragazzi dell’Onda che torna così a far sentire la sua voce. E alla Sapienza di Roma la polizia ha caricato gli studenti che volevano uscire in corteo dall’Ateneo.
Tensione alla Sapienza. Tensione e scontri all’Università di Roma La Sapienza quando gli studenti che avevano dato vita al corteo interno hanno tentato di uscire fuori dalla città universitaria cercando di forzare il cordone di poliziotti e carabinieri. Le forze dell’ordine li hanno caricati respingendoli all’interno dell’Ateneo, i ragazzi hanno risposto lanciando alcune scarpe ("Ce le eravamo portate per lanciarle davanti al ministero dell’Economia come hanno fatto in Francia"). Più tardi, circa 200 ragazzi hanno cercato di violare il blocco attraverso le uscite che danno su viale Regina Elena: alcuni ragazzi hanno lanciato sassi contro le forze dell’ordine, ma sono stati subito bloccati. In via De Lollis gli agenti della Guardia di finanza hanno effettuato una nuova carica di alleggerimento. I contusi fra gli studenti sarebbero decine. Difficile fare un bilancio, come spiegano i ragazzi, "perché se ne trovano ad ogni angolo della città universitaria". LE FOTO
E sul banco degli accusati finisce il protocollo che limita i percorsi dei cortei varato dalla giunta Alemanno in accordo anche con le organizzazioni sindacali. Il motivo dell’intervento della Polizia alla Sapienza, infatti, sarebbe questo. Far sfilare gli studenti l’avrebbe violato. Ma la Cgil non ci sta: "Era stato firmato per poter creare un tavolo di discussione che riducesse il disagio della città e aiutasse i cittadini, ma se viene utilizzato per massacrare gli studenti non serve più a nulla e può anche essere stracciato" dice il presidente del direttivo regionale del Lazio della Flc-Cgil Franco Gallerano. Mentre il sindaco di Roma, Gianni Alemanno precisa: "C’e’ un impegno di tutta la citta’ ad avere delle regole, rispettiamo il diritto a manifestare, ma entro delle regole’’.
Maroni: "Interveniamo contro le violenze politiche". "La libertà di espressione, di manifestazione, di partecipare alle elezioni è un diritto costituzionale dei cittadini che noi intendiamo garantire contro ogni forma di violenza". Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni,risponde così, nel corso di una question time alla Camera, ad una interrogazione sugli scontri avvenuti qualche giorno fa all’università statale di Milano. "Assicuro che il ministero dell’interno, attraverso le forze di polizia - spiega Maroni - manterrà un ancora più elevato livello di attenzione in relazione al rischio del ripetersi di analoghi episodi di violenza politica".
Ferrero: "Cariche inaccettabili". Protesta il segratario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero. Che in una nota definisce le cariche "inaccettabili e ingiuste", "primo frutto avvelenato del protocollo sui cortei voluto dal sindaco di Roma", e conclude: "Non è in questo modo illiberale e repressivo che si può gestire l’ordine pubblico nella capitale d’Italia".
Roma. Tanti palloncini colorati e striscioni con slogan - da "La scuola non è un’azienda" a "Per uscire dalla crisi, investire sulla conoscenza" e "Contro Berlusconi, legittima difesa" - hanno fatto da cornice alla manifestazione che si è svolta stamattina a piazza Santi Apostoli.
Genova. Alcune migliaia di lavoratori e studenti si sono mobilitati stamani a Genova nei cortei in occasione dello sciopero generale provinciale organizzato dalla Cgil. LE FOTO
Firenze. Il corteo nel capoluogo toscano ha raccolto circa 10 mila persone. Nel corteo che si è concluso da poco c’erano un gruppo di precari della scuola seguito da professori, ricercatori, studenti.LE FOTO
Milano. I manifestanti si sono diretti verso piazza Duomo sventolando bandiere e urlando cori contro i ministri Gelmini, Tremonti e Brunetta. Precari e portavoce della Cgil hanno preso la parola dall’alto di un palco allestito su un lato della piazza. Gli studenti si sono invece sistemati di fronte al Duomo con il loro camion, da cui a loro volta hanno tenuto discorsi contro i tagli alla scuola.
Torino. "Per uscire investendo nella conoscenza". E’ lo slogan della manifestazione regionale intitolata "Tutti insieme. Sciopero della conoscenza". Il corteo partito da piazza Arbarello si è diretto verso piazza Castello.
Macerata. L’Onda "festeggia" con una giornata di sciopero diffuso "la conquista dell’annullamento della cerimonia di apertura di anno accademico, caso unico in tutto il Paese". Una decisione che, spiegano gli studenti, il movimento "ha imposto" alle istituzioni universitarie.
Epifani: "In piazza contro il governo". Sono troppe le cose che non vanno nella scuola, a partire dalla riduzione degli spazi formativi, meno tempo per stare in aula, la riduzione delle risorse e il grande problema dei precari". Guglielmo Epifani da Palermo rilancia l’emergenza. Chiede al governo di affrontarla "diversamente" e spiega così le ragioni dello sciopero: "E’ contro le scelte del governo e per rivendicare una scuola di qualità".
In tutta Italia la mobilitazione indetta dalla Cgil di Guglielmo Epifani
L’Onda torna a far sentire la sua voce: "Non si ferma la nostra lotta"
Scuola, domani riparte la protesta
Studenti e lavoratori in piazza
ROMA - Contro i tagli alla scuola e all’università. Domani gli studenti tornano in piazza al fianco del sindacato. Dopo le contestazioni autunnali alla riforma scolastica del ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini, l’Onda torna a manifestare nell’ambito dello sciopero generale dei settori della conoscenza proclamato dalla Flc-Cgil.
Moltissime le manifestazioni previste. Cortei, comizi, presidi e assemblee daranno sostanza allo sciopero. Epifani parlerà a Palermo al teatro Politeama di Palermo. Una scelta per "rimarcare la centralità del mezzogiorno sui temi della conoscenza".
Alla mobilitazione hanno aderito partiti come Rifondazione comunista e Comunisti italiani, associazioni dei genitori e personalità come Margherita Hack. Anche il Gilda, associazione degli insegnati, ha annunciato "cattedre deserte per manifestare contro i tagli indiscriminati agli organici e il progressivo impoverimento del sistema dell’istruzione italiano".
In tanti, strada facendo, si sono uniti al sindacato. "Tutta questa partecipazione, dai politici, agli studenti, alle famiglie - commenta il segretario generale della Flc-Cgil, Mimmo Pantaleo - dimostra che il nostro è uno sciopero condiviso così come lo sono i nostri obiettivi: far cambiare rotta al governo"
Un’occasione che l’Onda ha voluto cogliere al volo per tornare a far sentire la sua voce. Da giorni la mobilitazione viaggia in Rete e non solo. "Torniamo in piazza, riprendiamo a scioperare, costruiamo un’altra Onda!". A Milano, al liceo classico Manzoni, è stata allestita una mostra fotografica in cortile sulle mobilitazioni no-Gelmini autunnali. Anche al classico Parini gli studenti del collettivo Rebelde hanno montato in cortile un gazebo con mostre fotografiche e materiali su scuola e riforma. A Roma l’appuntamento è per mercoledì alle ore 9 davanti alla statua della Minerva alla Sapienza.
"Il protocollo di restrizione dei percorsi dei cortei firmato a Roma in questi giorni - si legge nel comunicato degli studenti - insieme alla limitazione del diritto di sciopero non ci impedirà di tornare a praticare conflitto in forme selvagge e imprevedibili come ci avete visto fare in autunno".
* la Repubblica, 17 marzo 2009
Manifestazioni e iniziative territoriali per lo sciopero del 18 marzo