Tavolo tecnico, genitori del Carratù: "Non siamo soddisfatti".
Come preannunciato oggi (ieri per chi legge) alle ore 10 presso la casa comunale ha avuto luogo il primo incontro del tavolo tecnico per risolvere definitivamente i problemi che affliggono i disabili gravi del Comune di Aversa. L’incontro, voluto ed ottenuto dai genitori dei 30 disabili gravissimi assistiti presso il Centro Simona Carratù, attraverso mesi di dure proteste contro il sindaco Domenico Ciaramella e l’assessore Gianpaolo Dello Vicario e culminato con due occupazioni della Casa Comunale, è stato del tutto interlocutorio. Il rappresentante dei genitori Raffaele Sarracino, il tecnico del Comune di Aversa Pino Gambardella, il dirigente dell’ASL CE/2 Fabrizio Storace ed il presidente dell’Associazione di Volontariato "Comunità Missioni" Claudio Riccio si sono dati appuntamento alla prossima settimana in data da determinarsi. Il signor Raffaele Sarracino spiga: «Sono state argomentate solo questioni inerenti i locali che dovranno o spitare i ragazzi disabili gravissimi del Carratù ma non i servizi che dovranno essere erogati per tutelare la salute e il benessere degli ospiti. Noi genitori alla prossima riunione presenteremo una serie di richieste precise: se esse non saranno accolte non daremo il nostro assenso per la firma del protocollo. Noi genitori non siamo disponibili a recedere sui diritti dei nostri figli, ma anzi vogliamo che essi siano rispettati interamente e fino in fondo». La signora Andreozzi racconta: «Noi genitori del Carratù avevamo chiesto un incontro con il sindaco Ciaramella per una sonora tirata d’orecchie. Ma il sindaco ha fatto sapere che è disponibile ad incontrare i soli genitori e non il presidente Claudio Riccio. Noi genitori riteniamo queste sue condizioni inaccettabili, di conseguenza anche noi non siamo più disponibili ad incontrare il nostro sindaco, anzi ormai è inutile ogni tipo di confronto: sia noi genitori che gli aversani ormai hanno un’idea precisa su quanto accaduto e sulla persona Ciaramella».
I genitori dei ragazzi del Centro Carratù