1 APRILE 2006 - UNA DATA CHE SEGNA UNA SCONFITTA PER LA STORIA DEL GENERE UMANO E DI TUTTA L’UMANITA’
Sulla uccisione del piccolo TOMMASO
di Nazzareno Nastasi (www.ildialogo.org, Domenica, 02.04.2006)
Carissimi Umani come va? Io non mi sono tanto vergognato di appartnere alla razza umana come ieri. Io questa notte ho dormito poco, adesso sono qui seduto nella poltrona con la gamba sinistra in aria con il pc portatile sulle ginocchia e rifletto su quello che ieri ha segnato uno degli episodi piu’ atroci, piu’ incredibili del trionfo della follia, della criminalità e dello squallore del genere umano: L’ uccisione di un bambino innocente, l’assassinio del piccolo Tommaso, la conclusione tragica di una storia che tutti abbiamo sperato e ci hano fatto sperare si potesse risolvere a lieto fine nel giorno del 1 Aprile che era l’anniversario del suo battesimo e che invece è una data che segna la sconfitta della storia di tutto il genere umano , la sconfitta’ dell’umanita’ tutta, la sconfitta dell’intelligenza, della sensibilita’ e che annulla di colpo la presunta superiorita degli esseri umani sugli animali e che deve indurci tutti a riflettere nel definire gli animali come bestie.
L’uccisione del piccolo Tommaso è un lutto per tutto il genere umano perchè segna la sconfitta della razionalita’, del raziocinio,di tutto quello che puo’ portarci a classifcarci meritevoli di appartenere alla razza umana.
La perdita del piccolo TOMMASO è un lutto profondo ed una profonda sconfitta per tutta l’umanita’ perche’ segna l’annulamento della ragione e perche’ toglie agli umani il diritto e la presunzione di avere un intelligenza, un intelletto, un raziocinio, e perche pone gli umani al di sotto delle bestie-
La giornata di ieri deve portare tutti noi a riflettere non solo sul fatto che degli esseri appartenenti alla razza umana hanno ucciso un bambino innocente ma sui guasti, sullo squallore, sulla criminalita’, sulla follia che la nostra società produce.
Era stata annunciata la data del 2 Aprile per liberare e fare tornare a casa questo bambino ammalato dopo un mese di sofferenze per la famiglia e di coinvolgimento emotivo di noi tutti in ITALIA e forse pure altrove.
Ma cosi’ non è stato! Da ieri noi tutti come umani non abbiamo piu’ il diritto di parlare male delle belve, che uccidono per fame, e neache abbiamo il diritto di sentirci superiori a tanti folli dittatori e criminali del pasato e del presente perche’ degli appartenenti alla nostra razza umana privi di umanita’ ed indegni di chiamarsi uomini hanno ucciso in tempo di pace e spinti dalla follia creata ed insita nelle nostre societa’ umane allo sbando ed allo sfascio un innocente-
Io come essere umano mi sento sconfitto e prego che l’Amore di Dio ci venga incontro mettendo in tutti i nostri cuori la luce degli occhi, il sorriso, l’innocenza del piccolo TOMMASO e spegnendo in questa nostra societa’ i venti della follia che portano taluni a farci vergognare di appartenere alla razza umana-
Di brutte storie ne abbiamo sentite tante, ma mai la follia umana aveva raggiuto vertici cosi’ estremi, cosi’ privi di senso, cosi’ tanto vicini da porci come uomini al di sotto del livello delle belve.
Oggi 2 Aprile è una giornata nella quale si celebra l’anniversario della morte di un grande Papa, un PAPA che ha voluto essere vicino a tutti noi, è una giornata nella quale tutti noi avremmo dovuto avere nei nostri cuori l’eco di tutti gli insegnamenti di questo grande uomo per celebrare con gioia l’eredita’ d’Amore che ci ha lasciato, ma poteva essere una giornata migliore se fosse stata celebrata con la riconsegna di TOMMASO ai suoi familiari come da piu’ parti avevano annunciato invece di essere una giornata che lascia in tanti cuori tanta tristezza, tanta incredulità, tanti perchè senza risposte.
Perchè? Perchè esseri che appartengono alla razza umana vanno ad uccidere e a buttare in un fiume un bambino innocente?
Perchè le nostre società umane sono tanto intrise, tanto contaminate e tanto imbevute da pericolose miscele esplosive di follia pronte ad esplodere senza un perche’?
Che la nostra sia una società malata, intrisa fino al midollo di non valori ed allo sbando è chiaro e fare lo scaricabarile non serve a nessuno.
Occorre riflettere non solo sulle cause che questi venti di follia e questi guasti hanno provocato ma occorre in maniera urgente correre ai ripari.
Ci sono tanti perchè che hanno bisogno di risposte urgenti.
Perchè dalle nostre scuole continuano ad uscire giovani sbandati e senza valori?
Quali sono in tutto questo le nostre responsabilita’ come esseri umani, genitori, docenti, giornalisti,scrittori, politici, produttori e propinatori di programmi televisivi?
Ognuno di noi rifletta sui guasti sociali e sui venti di follia e vada ad assumersi la sua quota di responsabilità come essere umano, genitore, docente, politico, giornalista, scrittore, produttore e propinatore di programmi televisivi o altro per porre uno stop ad una società allo sbando che si nutre di squallore e di non valori e profondamente intrisa di follia e di violenza-
Che l’Amore di Dio prenda il sopravvento in tutti i nostri cuori e ci illumini e ci guidi affinche la ragionevolezza ed il senso di umanità ritornino anche in tutti quelli che noi definiamo uomini e che agiscono peggio delle belve.
Nazzareno Nastasi
(www.ildialogo.org., Domenica, 02 aprile 2006)
Parma, la sentenza del processo per la morte del piccolo Onofri
Commossi i genitori, gli avvocati e i pm. Applausi dal pubblico
Tommy, l’ergastolo ad Alessi
Trent’anni ad Antonella Conserva
La madre della piccola vittima: "Me lo dovevano" *
PARMA - Carcere a vita per l’assassino del piccolo Tommy, 30 anni per la sua ex compagna. Queste le condanne decise dalla Corte d’Assise di Parma nei confronti di Mario Alessi - per il rapimento e la morte di Tommaso Onofri, avvenuto il 2 marzo del 2006 - e di Antonella Conserva, la sua ex convivente. Sono state quindi accolte in pieno le richieste della pubblica accusa. "Me lo dovevano", è stato il primo commento di Paola Pellinghelli, la mamma del bambino. "Una sentenza esemplare", ha aggiunto. "Mi sento vuota, ma molto sollevata". Il padre, Paolo Onofri, ha detto: "Il mio primo pensiero è stato che ho sentito quello che volevo sentire".
La sentenza è stata accolta con commozione in aula, tra gli applausi del pubblico. Avevano le lacrime agli occhi i genitori di Tommaso, mentre abbracciavano i loro avvocati. Anche il pm Lucia Musti era emozionata. "Potevamo vincere solo così. Se avessero dato alla Conserva 29 anni invece di 30 l’avrei considerata una sconfitta", ha detto.
La sentenza è arrivata dopo circa cinque ore di camera di consiglio. Oltre alla massima pena, Alessi ha avuto l’isolamento diurno per due anni. I giudici hanno anche deciso di togliergli la patria potestà sul figlio che ha avuto con Antonella Conserva. Per la donna, invece, la patria potestà è sospesa per tutti gli anni della reclusione e le sono stati concessi tre anni di libertà vigilata. Entrambi gli imputati sono inoltre tenuti a pagare in solido le spese processuali, oltre ai risarcimenti alle parti civili che ammontano a 300 mila euro per ciascun componente della famiglia Onofri. Agli zii del piccolo, Cesare Fontanesi e Patrizia Pellinghelli, andranno 100 mila euro ognuno.
La sentenza è arrivata al termine di una giornata drammatica, segnata dalle dichiarazioni degli imputati. "Io ho partecipato al rapimento, ma sulla morte di Tommaso Onofri mi sento la coscienza pulita", ha detto stamattina Mario Alessi. "Alla signora Paola chiedo scusa e perdono...", ha aggiunto il muratore siciliano. Parole a cui la signora Onofri non ha voluto rispondere. Dura e arrabbiata, invece, è stata la reazione del padre del bambino. "Tommy è un nome che non si deve permettere di far uscire da quella fogna che si ritrova al posto della bocca", si è indignato Paolo Onofri. "Le dichiarazioni di Alessi e Conserva magari avranno disgustato qualcuno", ha concluso il pm Lucia Musti.
Antonella Conserva era in aula durante la lettura della sentenza, mentre Mario Alessi se ne era andato a metà mattinata dopo l’inizio della camera di consiglio. Ora i due imputati si preparano all’appello.
* la Repubblica, 28 maggio 2008