Anticipazioni

San Giovanni in Fiore: raccolta differenziata, a giorni l’atto finale

sabato 18 febbraio 2017.
 

Nella prossima settimana il sindaco di San Giovanni in Fiore, Giuseppe Belcastro, riceverà i lavoratori della cooperativa locale “Città pulita”, rappresentati dal sindacalista Cisl Giuseppe Campolongo. Con buona probabilità, martedì 21 febbraio si terrà tra le parti l’ennesimo confronto sul punto cruciale della differenziata, cioè gli stipendi del personale, assorbito dal vincitore della relativa gara, l’associazione temporanea di imprese tra “Presila cosentina” e “Locride Ambiente”, entrambe partecipate dal privato “Ecologia Oggi”.

L’esecutivo comunale diede l’indirizzo di allargare la salvaguardia a 6 unità non appartenenti a “Città pulita”, decidendone l’inserimento nel servizio messo a bando. “Presila cosentina” e “Locride Ambiente” vinsero l’appalto con uno specifico progetto; con l’assunzione, peraltro, di 3 unità aggiuntive oltre alle 6 esterne e alle 21 della cooperativa di San Giovanni in Fiore, che da 25 anni gestisce la raccolta rifiuti.

L’importo a base d’asta è del tutto insufficiente, specie col ribasso, a garantire l’applicazione del contratto di categoria, che prevede sei ore lavorative invece delle quattro stabilite in sede di gara. Il costo del personale, infatti, si aggira, in un anno, intorno ai 750.000 euro. L’incasso annuo è, invece, di 961.059,7 euro. Restano, perciò, secondo un calcolo approssimativo, circa 200mila euro da impiegare per carburante, manutenzione, strumenti operativi e imprevisti.

Finora la giunta e la maggioranza di Belcastro, già sindacalista Cisl, si sono trincerate ogni volta nel silenzio, riferendosi in modo generico alle responsabilità di legge degli uffici.

Il dato incontestabile è che la stessa parte politica non ha mai risposto, per il proprio, rispetto alle criticità rilevate dai deputati 5 stelle Dalila Nesci e Paolo Parentela, dal consigliere comunale di opposizione Antonio Lopez (Fratelli d’Italia) e dall’associazione di tutela “La Voce di Fiore”: modificazione delle condizioni di gara durante la proroga dei termini, coincidenza del presidente della commissione giudicatrice con il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale, mancata pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea dell’avviso di proroga dei termini per la presentazione delle offerte, affidamento ad Asmel dei servizi di committenza ausiliari, limitazione per statuto dell’operatività di Locride Ambiente al proprio ambito territoriale, mancata contrattazione sindacale con i singoli lavoratori di “Città pulita” e inserimento in salvaguardia di soggetti esterni alla raccolta rifiuti.

Non solo: il Rup Antonio Cantisani ha finora fornito a Lopez, presidente della commissione consiliare “Controlli”, elementi poco circostanziati in merito alle specifiche questioni, mentre il responsabile municipale dell’Anticorruzione, il segretario comunale Maria Rita Greco, non ci risulta intervenuto nel merito. Inoltre pendono degli esposti di Nesci e Parentela all’Autorità nazionale Anticorruzione e alla Procura della Repubblica di Cosenza, che ha già acquisito documenti e ascoltato persone informate sui fatti.

Per quanto riguarda il versante sindacale, c’è stato anche un intervento dell’Ugl Calabria. Nonostante i vari punti evidenziati, compresa la diminuzione dello stipendio dei lavoratori di “Città pulita”, da ultimo il Comune ha sottoscritto il contratto con il vincitore della gara. Nei mesi scorsi “Città pulita” ha manifestato e chiesto più volte ascolto, ma la componente politica e amministrativa non ha riflettuto a sufficienza.

Perciò non ci aspettiamo che Belcastro e i suoi retrocedano, nella prossima settimana, soprattutto perché con la firma del contratto potrebbero scattare azioni legali del vincitore, con conseguenti esborsi del municipio.

Prevediamo il tentativo, finale, da parte di chi governa San Giovanni in Fiore, di portare i lavoratori di “Città pulita” ad accettare la diminuzione dello stipendio, iniziando a capo chino con la differenziata.

Se l’esito fosse questo, ma “Città pulita” non intende piegarsi, la maggioranza avrebbe il merito politico, si fa per dire, d’aver prodotto danni economici a lavoratori e famiglie che hanno concorso ad alimentare un indotto significativo, in una comunità di montagna segnata da emigrazione, difficoltà e non poche ingiustizie.

Emiliano Morrone

emilianomorrone(at)gmail.com

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