Politica

Prodi: votare no al referendum costituzionale

Sulle ragioni del "no" vari appuntamenti nelle città italiane. Si comincia sabato da Palermo.
lunedì 15 maggio 2006.
 

A più di un mese dalle prossime elezioni nazionali, Romano Prodi, futuro Presidente del Consiglio forse già a partire da domani, ribadisce la sua posizione e quella dell’Unione in merito al referendum costituzionale del 25 giugno. Il professore invita gli italiani a recarsi alle urne per esprimere, col proprio voto, un secco no ad una riforma incoerente e non equilibrata che produrrà solo danni alla nazione. Prodi, vincitore delle politiche 2006, si dice convinto che, votando no al referendum, si lascerà alle spalle una pagina infausta della storia italiana. Effettivamente, almeno sulla Costituzione, si dovrebbe cercare un’ampia adesione delle forze politiche, senza procedere a colpi di maggioranza assoluta. L’Unione intera, fa sapere ancora il suo leader, garantirà il massimo impegno per lavorare di comune accordo col Coordinamento, composto da organizzazioni sindacali, associazioni culturali e politiche anche di chiara ispirazione cattolica, oltre che un gran numero di esponenti della società laica, per promuovere, nella maniera più chiara possibile, ogni sorta di informazione sulle ragioni del no alla riforma costituzionale. Per questo motivo ci si affiderà anche all’indispensabile contatto diretto con i cittadini: il primo appuntamento previsto è per questo sabato a Palermo, dove sarà presente anche Rita Borsellino, sorella del compianto magistrato barbaramente trucidato dalla mafia nel 1992. Il secondo, confermato in agenda, è previsto per giovedì 1 giugno a Firenze. Sono in via di definizione, ad oggi, altri appuntamenti nelle città di tutto il bel Paese.

Mauro Diana


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