Fereralismo

Nicola Vallinoto, del Movimento Federalista Europeo risponde sulla Voce di Fiore all’editoriale di Galli Della Loggia, apparso sul Corriere della Sera del 25 maggio

Ventotene e il mito dello Stato Nazione
lunedì 12 giugno 2006.
 

L’articolo è del 7 giugno

Vorrei esprimere, tramite il vostro giornale, il mio profondo dissenso dalle opinioni espresse da Galli della Loggia nell’articolo "L’Italia e il mito europeo" (Corriere della Sera, 26/5) nel quale l’editorialista contesta alcuni passaggi dell’intervento di Napolitano a Ventotene in occasione del XX anniversario della morte di Spinelli.

Galli della Loggia dimostra di non conoscere, o di falsificare, i veri contenuti del Manifesto di Ventotene. Le idee in esso contenute sono federaliste e non europeiste. E’, infatti, il Manifesto politico che ha dato origine al Movimento federalista Europeo nel 1943. Ci si può dichiarare europeisti e non essere, per questo motivo, federalisti. Basti menzionare l’esempio dell’ex Ministro degli Esteri Gianfranco Fini che si dichiara sinceramente europeista. Durante la Convenzione europea nel febbraio 2003 Fini ha presentato un emendamento all’articolo 1 della Costituzione europea per cancellare il riferimento al modello federale.

Un’altra mistificazione riguarda l’affermazione che nel Manifesto "non si mostri alcun apprezzamento per la democrazia politica" e che si prospetti "l’inevitabile necessità di una rottura rivoluzionaria e di una dittatura". Spinelli e Rossi hanno voluto mostrare i limiti delle democrazie nazionali individuando nella divisione politica in stati sovrani la causa della guerra e per garantire la pace hanno prospettato la creazione di un nuovo stato: la federazione europea. Questo si che è rivoluzionario se pensiamo al periodo in cui è stato scritto: nel 1941 durante la seconda guerra mondiale. Spinelli, in tutta la sua vita politica, ha sempre affermato che "l’Europa non cade dal cielo" e che non sarebbe stata possibile senza la partecipazione attiva dei cittadini. Lui ha portato il Parlamento europeo, unica istituzione eletta direttamente dai cittadini, ad approvare nel 1984 il Trattato dell’UE bocciato, poi, dai governi nazionali. In questo caso, come oggi per la Costituzione, i veri dittatori sono i governi con il loro potere di veto.

A me pare che alcuni intellettuali, come Galli della Loggia e Dahrendorf, siano ancora attaccati, in modo utopico, al mito dello Stato Nazione quando invece la realtà ci presenta un mondo interdipendente, multiculturale e multietnico dove la globalizzazione dell’economia deve essere regolata dalla democrazia sovranazionale a partire dall’esempio concreto più avanzato: l’Unione europea.

Nicola Vallinoto, Movimento Federalista Europeo

Per leggere l’editoriale di Ernesto Galli della Loggia clicca qui


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