Estate

Breve digressione esistenziale senza la pretesa di voler strafare

sabato 24 giugno 2006.
 

Quando leggo la biografia che la redazione della Voce mi ha fatto mi viene sempre da sorridere. Forse perché non mi vedo né giurista né critico. Potrei chiedere di sostituirla con la seguente che sento più mia, perché è un’autobiografia. Nel momento in cui scrivo penso alle possibili conseguenze. Che so, il Prof. Gallo, qualora si trovi a leggere, potrebbe iscriversi al partito della Mussolini, o Turuzzu togliersi le divise militari e vestirsi a fiori, o Fini chiedere la mano di Luxuria, o Fede diventare un capopopolo e giocare alla rivoluzione, o Saverio Alessio diventare l’addetto stampa del Presidente della Provincia di Cosenza, o Carletto abbandonare la dance e iscriversi a un corso di valzer, o Vattimo lasciare l’università e fare il portaborse di Nicoletti, o Pannella il segretario del Papa.

Diciamo che sono, non se la prenda, un Giuliano Ferrara al contrario per molti aspetti oltre la stazza corporea. Da clericale senza Dio a non-clericale forse con Dio (prendetela col beneficio d’inventario). Da berlusconiano ad oltreberlusconiano, perché anti sarebbe da me non bello oltre che inutile. Dai salotti delle otto e mezza alla strada del Pratello. Dalle poltrone alle gradinate. Da guerrafondaio alla fondazione della guerra come tabù. Dall’eroismo di Gandalf all’eroismo di Lebowski. Dallo sguardo a nord allo sguardo a sud. Dal diritto al rovescio. Dal giustizialismo padano all’umanesimo cosentino. Dal mercato a un modello che nessuno ha ancora inventato. Dallo Spizzico all’Osteria dei Coltelli. Dall’amaro benedettino alla liquirizia nostrana. Dalle riviere agli scogli. Da giuris-perito per la Voce a giuris-prurito per gli ebeti. Dalla reazione alla ribellione non rumorosa. Dall’accettazione al rifiuto propositivo. Da Hegel a Camus. Dai film d’oltreoceano ai film di Kusturica. Da Madonna e Renga ai Guns n’ Roses e Bregovic. Dalla metafisica aristotelica all’anti-metafisica. Dalle cravatte al collo sgombro. Dalle magliette coi coccodrilli alle magliette coi pesciolini. Dalla barba lunga ma entro un certo margine alla barba sic et simpliciter. Dal passato prossimo al passato remoto. Dagli scooter ai vespini. Dalla galleria Cavour alla montagnola. Dall’alba al tramonto (Mario perché sei chiuso accidenti?). Dalla patria al mondo intero. Dalle divise graduate alle vesti indegne. Dalla gerarchia all’orizzonte. Dai colori politici ai colori della vita. Dalle stelle e mostrine alle costellazioni. Dalle stelle e strisce alle stelle di mare. Dalla riverenza al rispetto. Dalla fretta all’attesa. Dalla stabilità formale alla metamorfosi (Amato dixit!). Dalla conservazione al superamento. Dalla tradizione all’evoluzione. Dalle linee rette alle curvilinee. Dai libri di politica a quelli di poesia. Da un’età incerta ai miei effettivi ventidue anni.

Questa è un po’ la mia vita, la quale se dovesse cambiare di questo passo, per gli aggiornamenti darei l’incarico a una persona che, pur di non darmi cura, considera i cambiamenti sempre positivi. Tutto questo per dire ai lettori che ho bisogno di tempo per torturare ulteriormente la mia identità, dopo averla perduta. Ammesso che io debba avere per forza un’identità netta e stabile. Il Direttore che ne pensa? Concedetemi, per piacere, qualche lustro perchè possa consultare col sostegno di Antonello Orlando l’oracolo di Monte Uliveto; quindi andrò per una settimana all’eremo di Marinella i cui sentieri sono battuti da un bravo filosofo. Là trarrò giovamento, tra le altre cose, dalla pace di Ciccillu, dallo zolfo salutare e dalla pesca alle murene. Dopo un altro soggiorno nella terra sicula del Pellegrino tornerò a scrivere se volete. Intanto chiedo al Direttore di raccontare a voi ciò che mi ha detto pochi giorni fa, e cioè che il nostro Comune ha un numero verde, chiamando il quale una voce gentile elenca una caterva di servizi che Olanda e Germania si possono solo sognare. E’ vero che tra gli altri c’è anche il difensore civico col quale è possibile prendere appuntamento? In tal caso mi chiedo che senso abbia il nostro Comitato. Come si suole dire sarebbe una causa nulla. O una profezia che si realizza! Ciò detto saluto i lettori con affetto e chiedo loro di giustificare anche questa mia digressione esistenziale. Qualcuno potrebbe dire che è una biografia più lunga di quelle dei capi di stato. Effettivamente non sono famoso da meritarla: prendetelo come uno scritto di richieste, passaggi e passaggi di tempo. Buone vacanze a tutti!

Vincenzo Tiano


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