CALCIO: COPPA D’ASIA. IRAQ CAMPIONE CONTINENTALE. La vittoria ha unito il Paese in una grande festa.

domenica 29 luglio 2007.


-  Vittoria alla Coppa d’Asia: la squadra ha battuto l’Arabia Saudita
-  Sunniti e sciiti nelle strade sfidando il coprifuoco e i kamikaze

-  Il calcio riporta la festa in Iraq
-  Al Maliki: "E’ il trionfo dell’impossibile"

GIAKARTA - "Ciò che ha fatto oggi l’Iraq può ridare una speranza a milioni di persone, ed è la dimostrazione che lo sport ha il potere di unire la gente anche nei momenti più disperati". C’era anche il presidente della Fifa Joseph Blatter nello stadio di Giakarta dov’è appeso lo striscione con la scritta "la guerra non ucciderà mai il calcio". Ha l’aria emozionata mentre si congratula con gli artefici di questa favola a lieto fine dei tempi moderni, una storia che solo il calcio può regalare.

L’Iraq è per la prima volta campione continentale, ha vinto la Coppa d’Asia battendo in finale, e dominando, quell’Arabia Saudita finalista per sei volte nelle ultime sette edizioni e per tre conquistatrice del titolo. Il team iracheno, sceso in campo con una fascia nera al braccio in segno di lutto per i morti negli attentati di mercoledì, è andato in vantaggio nel secondo tempo con un gol del capitano Younis Mahmoud, la rete decisiva. Ha segnato di testa su calcio d’angolo al 71simo minuto di gioco, consegnando all’Iraq una vittoria inaspettata e infrangendo il sogno saudita di conquistare il trofeo per la quarta volta. Al fischio finale, i calciatori iracheni hanno esultato quasi increduli, alcuni si sono gettati a terra a baciare l’erba del campo.

"E’ una lezione sul trionfo dell’impossibile e su come agguantare la vittoria", ha detto in un messaggio ai giocatori il primo ministro Nuri al Maliki. "Possiate voi e l’Iraq vivere liberi e vincitori in un paese dove gli assassini non trovino più posto. La vostra gioia è più forte dell’odio dei terroristi".

Dalle popolazioni del sud a grande maggioranza sciita alle regioni settentrionali del Kurdistan iracheno, la vittoria ha unito il Paese in una grande festa. Al fischio finale, migliaia di tifosi, sunniti e sciiti, sono scesi per lestrade di Bagdad e hanno sparato in aria colpi d’arma da fuoco per festeggiare la storica vittoria, sfidando il rigido coprifuoco imposto dalle autorità locali, per evitare il ripetersi di episodi come quelli di mercoledì scorso, quando a Kuala Lumpur gli undici iracheni hanno vinto sulla Corea del sud per 4 a 3. In quell’occasione due autobomba hanno causato la morte di 50 persone.

Altri tifosi si sono gettati nelle acque del Tigri infrangendo le restrizioni imposte dal governo mentre molti conduttori televisivi - andati in onda avvolti nella bandiera irachena rossa, bianca e nera - sono scoppiati in lacrime di gioia dopo aver dato ai telespettatori la bella notizia.

* la Repubblica, 29 luglio 2007


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