LEZIONE DI CIVILTA’: CAMMINARE SULLA STRADA DEL RISPETTO E DELLA PACE....

IL LANCIO DELLE SCARPE E LA TRACOTANZA DEL POTERE. A BAGDAD, IL GIORNALISTA MUNTAZAR AL ZAIDI CONDANNATO A TRE ANNI. Ma la sua lezione ha avuto grande successo. In Iran anche Mahmoud Ahmadinejad è stato obiettivo di un lancio di scarpe - a cura di pfls

"Questa sentenza non è in armonia con la legge, faremo ricorso" dice Dhiaa al-Saadi, a capo del gruppo di avvocati che difende il giornalista.
giovedì 12 marzo 2009.
 
[...] Secondo ’Urumiye News’, a provocare il gesto di rabbia contro il presidente iraniano e’ stato il fatto che le auto del corteo hanno colpito un vecchio che cercava di avvicinarsi ad Ahmadinejad per consegnargli una lettera. Non e’ comunque la prima volta che Ahmadinejad deve fare i conti con quello che nella cultura islamica viene considerata il massimo dell’offesa: nel 2006 gli era stata gia’ tirata una scarpa durante una protesta all’universita’ Amir Kabir di Teheran [...]


-  Muntazar al Zaidi rischiava fino a 15 anni di carcere
-  I legali: "Sentenza non in armonia con la legge, faremo ricorso"

-  Lanciò una scarpa contro Bush
-  Giornalista condannato a tre anni

LE IMMAGINI

IL VIDEO

BAGDAD - E’ stato condannato a tre anni di carcere Muntazar al Zaidi, il giornalista iracheno che il 14 dicembre lancio’ le sue scarpe contro George W. Bush, nel corso della sua ultima conferenza stampa in Iraq da presidente degli Stati Uniti. Il trentenne, che rischiava fino a 15 anni, si era dichiarato innocente. "Questa sentenza non è in armonia con la legge, faremo ricorso" dice Dhiaa al-Saadi, a capo del gruppo di avvocati che difende il giornalista.

Nel corso dell’udienza preliminare, al Zaidi, aveva contestato il capo di imputazione, ovvero "aggressione ad un capo di Stato straniero". Bush, era la tesi del giornalista, "non era in visita ufficiale e non poteva essere ospite in un Paese che occupa" con le sue truppe". E oggi, ha ribadito il concetto, affermando che la sua reazione è stata "naturale", come quella di "qualsiasi iracheno".

Il gesto, che venne ripreso dalle telecamere e fece il giro del mondo, scatenò, in Iraq e fuori dal Paese, un’ondata di solidarietà nei confronti del giornalista arrestato. "Un momento storico - lo definì il consiglio degli Ulema - che ha mostrato agli Stati Uniti ed a tutto il mondo quello che gli iracheni pensano dell’occupazione".

Il lancio delle scarpe è un’ingiuria particolarmente grave per la cultura araba e islamica, tanto più che il cronista tacciò il presidente Usa di "cane", offesa pesantissima poichè si tratta di un animale considerato impuro dai musulmani.

* la Repubblica, 12 marzo 2009



-  Parla l’avvocato di Muntazar al-Zaidy il gioranlista che contestò
-  l’ex presidente Usa. Giovedì si aprirà il processo, rischia 15 anni di carcere

-  "Lanciare le scarpe contro Bush?
-  Una manifestazione del pensiero"

-  di ELENA DUSI *

Il "lanciatore di scarpe" iracheno riappare in pubblico giovedì mattina. Sta infatti per iniziare il processo a Muntazar al-Zaidy, il giornalista della tv al-Baghdadia che il 14 dicembre lanciò prima l’una e poi l’altra scarpa contro il presidente Bush. Il fratello minore Maitham vedrà per la prima volta Muntazar, che ha 30 anni e rischia fino a 15 anni di carcere, proprio nell’aula di tribunale superprotetta che è stata allestita nella Zona Verde di Baghdad. "Sono molto ansioso di vederlo - ci dice per telefono - anche se la sua salute è migliorata da quando fu arrestato. Sono anche contento che il processo si svolga a porte aperte, con telecamere e giornalisti". Nella capitale irachena intanto Dià al-Saadi - il legale che dirigerà il collegio di difesa di Muntazar e che in Iraq guida il sindacato degli avvocati - la sera di mercoledì sta mettendo a punto gli ultimi dettagli della strategia difensiva, insieme a 24 colleghi che lo affiancheranno nel processo.

Quali argomenti userà per scagionare il giornalista?

"Lanciare le scarpe contro Bush rientra tra le manifestazioni del libero pensiero, non è un atto di ostilità o tantomeno un tentativo di uccidere il presidente americano. In Europa o in America non si usa scagliare uova marce o pomodori contro i politici che hanno deluso le aspettative? Non credo che nessuno finisca sotto processo in un tribunale penale per questo. E poi la nostra nuova Costituzione fra i suoi pilastri ha proprio quello della libertà di espressione".

Ha incontrato Muntazar?

"Oggi prima di pranzo abbiamo discusso per più di un’ora del processo. Lui sta bene, è ottimista, pronto ad affrontare la corte e ancora convinto che quel che ha fatto sia giusto. I motivi che lo hanno portato a questo grado di esasperazione nascono dal sentimento nazionalista che Muntazar ha sempre coltivato, e nella consapevolezza che l’onore iracheno è stato violato dall’occupazione americana".

Se riuscisse a far passare la sua linea difensiva, a cosa si ridurrebbero i rischi per il giornalista?

"L’accusa attuale si fonda sull’articolo 223 del codice penale iracheno, che punisce l’"aggressione contro un capo di stato straniero". Ma visto che lanciare le scarpe è una libera manifestazione del pensiero, e non certo un tentativo di nuocere o uccidere, il caso di Muntazar dovrebbe essere chiuso immediatamente e il giornalista scarcerato. Bisogna aggiungere poi che Bush non ha mai avanzato alcun tipo di protesta formale".

Il gesto di al-Zaidy ha fatto scalpore in tutto il mondo e ha avuto perfino una manciata di imitatori. È sicuro che questo concetto di "libertà di espressione" sia democratico?

"L’occupazione militare americana ha causato sofferenze inumane al popolo iracheno. I morti civili superano il milione e il nostro popolo è stato umiliato dalle torture di Abu Ghraib. Non ho dubbi che al-Zaidy volesse solo protestare davanti a colui che di questa tragedia è stato la causa".

Il processo si svolgerà a porte chiuse o pubblicamente?

"Secondo il diritto penale iracheno, il processo deve svolgersi a porte aperte. Ma siamo nella Zona Verde, dove le misure di sicurezza sono eccezionali. Di certo non sarà permesso ai cittadini ordinari di presentarsi in aula. Ma ai giornalisti e alle telecamere sì, e questo è già un buon segno. Per l’Iraq, questo non è solo il processo a Muntazar al-Zaidy, ma anche un processo alla libertà di espressione".

* la Repubblica, 18 febbraio 2009


l presidente stava viaggiando in un’auto scoperta

Ahmadinejad come Bush, lancio di scarpe anche per il presidente iraniano

Secondo i blog indipendenti che, al contrario della stampa ufficiale riportano la notizia, la guardia presidenziale non sarebbe riuscita a catturare l’emulo del giornalista iracheno che a dicembre tirò le calzature al presidente Usa

Teheran, 7 mar. (Adnkronos) - Dopo George W. Bush anche Mahmoud Ahmadinejad è stato obiettivo di un lancio di scarpe. L’incidente è avvenuto nella città nord occidentale di Urimiye mentre il presidente stava viaggiando in un’auto scoperta riportano i blog indipendenti iraniani mentre la stampa ufficiale non ha scritto nulla.

Secondo i blog, la guardia presidenziale iraniana non sarebbe riuscita a catturare l’emulo del giornalista iracheno diventato un eroe in patria e in molte altre nazioni per aver lanciato a dicembre una scarpa contro Bush.

Secondo ’Urumiye News’, a provocare il gesto di rabbia contro il presidente iraniano e’ stato il fatto che le auto del corteo hanno colpito un vecchio che cercava di avvicinarsi ad Ahmadinejad per consegnargli una lettera. Non e’ comunque la prima volta che Ahmadinejad deve fare i conti con quello che nella cultura islamica viene considerata il massimo dell’offesa: nel 2006 gli era stata gia’ tirata una scarpa durante una protesta all’universita’ Amir Kabir di Teheran.


Rispondere all'articolo

Forum