Caselli contro il ddl intercettazioni
"Siluro alla sicurezza dei cittadini"
ROMA - "Un siluro alla sicurezza di tutti i cittadini e l’impunità per fior di delinquenti". Non ha dubbi il procuratore capo di Torino, Giancarlo Caselli: il ddl Alfano sulle intercettazioni varato ieri alla Camera, produrrà effetti "devastanti", dice a micromega.net. Caselli non esita a puntare il dito contro un governo che "strilla sicurezza! sicurezza! sicurezza! ma che così produce insicurezza".
"Nominiamo ministro degli Interni o della Giustizia Penelope, quella che di giorno tesseva e la notte disfaceva - aggiunge il magistrato - perché in tema di sicurezza la maggioranza si sta comportando proprio così. Da un lato tolleranza zero, esercito, flotta, ronde e dall’altra il vero baluardo protettivo della sicurezza dei cittadini, le intercettazioni, picconate e ridotte in macerie, con conseguenze che saranno devastanti per quanto riguarda la tutela della sicurezza di tutti".
Il presidente della Repubblica scrive a Berlusconi, a Maroni e ad Alfano
"Norme tra loro eterogenee, non poche delle quali prive di organicità e sistematicità"
Sicurezza, Napolitano promulga la legge
ma esprime "perplessità e preoccupazioni"
ROMA - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha promulgato la legge sulla sicurezza approvata dal Parlamento il 2 luglio scorso, ma ha inviato al premier e ai ministri interessati una lettera in cui esprime "perplessità e preoccupazioni". Il capo dello Stato ha ritenuto di non poter sospendere in modo particolare la entrata in vigore di norme, ampiamente condivise in sede parlamentare, volte ad assicurare un più efficace contrasto - anche sul piano patrimoniale e delle infiltrazioni nel sistema economico - delle diverse forme di criminalità organizzata.
Suscita peraltro perplessità e preoccupazioni l’insieme del provvedimento che, ampliatosi in modo rilevante nel corso dell’iter parlamentare, risulta ad un attento esame contenere numerose norme tra loro eterogenee, non poche delle quali prive dei necessari requisiti di organicità e sistematicità; in particolare si rileva la presenza nel testo di specifiche disposizioni di dubbia coerenza con i principi generali dell’ordinamento e del sistema penale vigente.
Su tali criticità il presidente Napolitano ha ritenuto pertanto di richiamare l’attenzione del presidente del Consiglio e dei ministri dell’Interno e della Giustizia per le iniziative che riterranno di assumere, anche alla luce dei problemi che può comportare l’applicazione del provvedimento in alcune sue parti.
La lettera è stata inviata, per conoscenza, anche ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati.
* la Repubblica, 15 luglio 2009