Cittadinanza florense al telecronista cinese - di Antonio Zappone

martedì 18 luglio 2006.
 

Non c’è dubbio. In un baleno, deciso all’istante. Senza esitazioni o divisioni. San Giovanni in Fiore ha concesso all’unanimità la cittadinanza onoraria al telecronista cinese passato alla storia per la sua partigianeria verso l’Italia. La nazionale di calcio è il nostro più grande patrimonio: viene ancor prima del Colosseo, di Dante e della Carta Costituzionale. "Il calcio, scriveva il compianto Morrone in una sua lirica, est le roi", illuministicamente illuminandoci sulle implicazioni del giuoco, non solo sul piano agonistico-politico ma anche su quello epistemologico ed esistenziale. Purtroppo, le sue intuizioni rimangono incompiute. Ma la questione, ora, è altra. Con la riferita decisione, immediata, secca, subitanea, San Giovanni in Fiore s’è garantita un posto presso i posteri e, col poster della nazionale nella stanza del sindaco, assieme a quello dell’ormai italico commentatore televisivo, fa bella mostra della sua "logica delle anticipazioni", direbbe l’amico Santiago Zabala. Un plauso vivissimo al coriaceo e supersinaptico Federico La Sala, per la sua felicissima trovata, certo, però, anticipata dalla città di Gioacchino per l’intervento d’un tecnico comunale.

Nino Zappone


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