Dalla pesante sconfitta dello scorso anno alla totale disfatta del 30 maggio 2011. Ma che fine ha fatto l’acuta capacità d’analisi delle più prestigiose teste d’uovo del centro sinistra e del partito democratico cittadino? Dai risultati elettorali sembra che abbiano perso completamente le relazioni con la società e i sentimenti profondi del popolo sangiovannese. Popolo per nulla spaventato dallo spauracchio sanitario, che si è rivelato, alla luce delle urne, un espediente elettoralistico totalmente inefficace. Di male in peggio. C’era da auspicare che, dopo la dura sconfitta del 2010, le forze di centrosinistra sostenute, anche, da zavettieriani e transfughi di centrodestra, iniziasse una seria riflessione autocritica sulle cause del loro disastro. Ricordiamo invece che, allora, dopo l’amaro esito elettorale, le prime dichiarazioni giornalistiche, da parte della diarchia istituzionale imperante del partito democratico sangiovannese, riducevano le cause della sconfitta ad una questione di tarli, di divisione, di risentimenti, di lacerazioni, di veleni tutti interni al centro- sinistra; aggiungendo vaghi elementi autocritici riferibili alla inadeguatezza dei comportamenti della “nomenclatura del partito democratico” e lanciando poi, come da copione, l’ennesima burocratica e parolaia esortazione al rinnovamento e al ricambio generazionale. Quanta insipiente miopia. Ma come non accorgersi che non si trattava di lotte intestine né di cooptazione generazionale ma di come riconquistare gli elettori. Si trattava e si tratta, alla luce dell’attuale seconda e più grave sconfitta, del conflitto profondo tra una concezione e una pratica elitaria della democrazia propria dei professionisti della politica del partito democratico e dei suoi alleati e l’esercizio permanente della democrazia di massa partecipata ben oltre i tempi ristretti delle competizioni elettorali. Tra una visione del partito come macchina elettorale per sostenere la carriera di pochi e una visione di partito organizzato di militanti e di opinione, che lotta nella pratica quotidiana e nel confronto con i cittadini per la possibile crescita delle nostra comunità. Si tratta, a quattro anni dalla nascita, della non costruzione del partito democratico nel nostro territorio, dell’attuazione del suo statuto, del suo manifesto dei valori, del suo codice etico, all’oggi del tutto trascurati e disattesi. Ma forse è ormai troppo tardi e ci vorranno lunghi anni per risalire la china. Sono finite le rendite di posizione ideologiche e non interessano più a nessuno i partiti di carta senza né testa né coda. Ben scavato vecchia talpa ! San Giovanni in Fiore, attingendo alle sue tradizioni, ha trovato la forza di ribellarsi al suo declino, il suo bisogno di benessere, di giustizia e di democrazia ha generato il trionfo di Antonio Barile e del suo movimento: la festa del 12 aprile 2010, la festa del 30 maggio 2011, la vittoria commovente e gioiosa del popolo democratico sangiovannese. Giorni e notti memorabili. Potenti e lunghissimi cortei di gente felice, di popolo in festa. Una marea di giovani sorridenti di donne e uomini di cittadini di tutte l’età commossi che hanno sognato, nelle belle campagne elettorali, e realizzato, intanto col voto, la desiderata liberazione della città. Liberandosi dagli antichi condizionamenti, dai ricatti, dalle inadempienze, dalla incapacità dell’ultima sedicente giunta di centro-sinistra e del suo sistema di potere sprovveduto ed inefficiente. La loro critica allo stato di cose esistenti, il loro sussulto democratico ha vinto. La volontà di migliaia di cittadini affratellati e orgogliosi di essere sangiovannesi ha sbarrato la strada ad un ceto politico logoro e declinante, che da tempo ha perso il contatto con la società e i suoi bisogni. Chiusa nella sua ingiustificata arroganza, nella sua saccenteria sterile e superba, ha perso per strada gli strumenti dell’analisi sociale, l’umiltà del dialogo paziente, la pratica della democrazia partecipata, la sensibilità di interpretare i bisogni materiali e di bellezza delle nuove generazioni: dissipando gran parte del patrimonio politico comunitario della sinistra e del movimento operaio e popolare sangiovannese. Avranno un bel da fare i grandi politici di professione e i piccoli cortigiani del vecchio centrosinistra perdente per riconquistare la fiducia della città. La forza di quei cortei rimarrà nella memoria lunga di migliaia di protagonisti e si riverserà positivamente nei rapporti sociali, nelle attività economica, nell’impegno politico, nella coesione comunitaria dell’intero altipiano silano. Questa forza, possiamo essere certi, non si indebolirà perchè alimentata costantemente dalla passione e dalla combattività di larga parte della sinistra sociale cittadina, dall’impegno delle forze democratiche e della destra moderna e costituzionale sangiovannese, che costituiscono l’insieme dei soggetti politici che ha sostenuto il sindaco Antonio Barile apprezzandone le doti umane, la sostanza politica, la personalità sinceramente progressista, lo stile deciso e combattivo, il suo linguaggio appassionato, le sue idee semplici e chiare, i suoi progetti di sviluppo e di buon governo locale. ”E’ceduto il muro di Berlino”, “è caduta la Stalingrado del sud”, “è la nostra presa della Bastiglia”, “via via i nuovi feudatari”, “sono le ore più belle della nostra vita”: queste erano le espressioni più usate lungo i cortei. Gente abbracciata, sotto gli spruzzi dello spumante e sotto i cioccolatini, i confetti, il riso, le lenticchie lanciati dai balconi e dalle finestre come segno di partecipazione dei sangiovannesi rimasti a casa, come atti di gioia di un popolo contento che saluta e sostiene il cambiamento, la svolta, il rinnovamento della classe dirigente per un avvenire accettabile e dignitoso. Grandi feste di giovani fino a tarda notte nelle strade e nei locali della città discutendo di politica e di voglia di partecipare e lottare per il lavoro e per il proprio benessere. Una grande commozione proiettata nel futuro.
Riccardo Allevato
Coofondatore dell’Associazione “Città meridiana”di S.G.in Fiore
CIRCOLO CULTURALE IMPEGNOCIVILE
SAN GIOVANNI IN FIORE Comunicato n° 2 N. E. 15 .06.11
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Il senso del voto :
la Città ha presentato il conto !
e adesso vuole crescere.
Quella parte di società sangiovannese che ha accompagnato Antonio Barile nella Rivoluzione politica conclusasi il 30 maggio 2011 è sempre stata consapevole della forza e della giustezza delle proprie ragioni. A darle però torto erano i numeri della politica.
Con quest’ultima tornata elettorale, il primato etico è diventato anche primato politico.
Con il 30 maggio: coloro che avevano costruito da protagonisti o da comprimari la società che abbiamo conosciuto per lunghi decenni sono stati messi finalmente ai margini perché la Città ha presentato loro il conto.
Comprendiamo come, dall’altra parte, non sia facile prendere o rendere atto di ciò: è certo più comodo e rassicurante per loro leggere (o tentare di far leggere ai loro referenti nazionali) l’evento come una “pericolosa affermazione della destra berlusconiana”, o come “una pura manifestazione di egoismo del nostro popolo che ha subito il ricatto di Scopelliti”, o ancora come una “forte ubriacatura o infatuazione dei sangiovvannesi”
Una lettura più rispettosa della verità li obbligherebbe a fare pubblicamente i conti con se stessi e ad ammettere ciò che, forse, non riusciranno mai ad ammettere e cioè che il Gruppo di Oligarchi al governo locale, per le gravissime colpe accumulate, era stracotto da tempo ma la forza immagazzinata era tale da impedire un esteso risveglio delle coscienze e consentire la sua penosa sopravvivenza chissà per quanti anni ancora se non si fosse verificato il “miracolo Barile”. I commentatori di stampa e mass media, così come quella parte di “intellighenzia” che ha preferito finora fare come le “tre scimmiette”, dovrebbero, se trovassero la capacità di guardare con occhio sereno e critico ciò che sta loro intorno, ammettere di essere stati, finora, incapaci di scorgere o di narrare in modo adeguato il disgusto crescente che la gente provava per il malcostume affermato nel corso dei decenni. E dovrebbero tutti, nessuno escluso, ove fossero aperti ad una lettura attenta e spassionata del voto, ammettere che la vittoria di Antonio Barile è stata una vittoria del popolo, di tutto il popolo, quello che ha un’anima di “destra” come quello che ha un’anima di “sinistra” o di “centro”, che ha voluto riprendersi la propria piena libertà, che ha voluto punire i responsabili di tanto malessere ed ha voluto recuperare il proprio diritto di partecipare, in modo libero e consapevole, alla vita politica della Città. Realizzando, con il superamento della attuale concezione dell’idea di “partito”, un’operazione politica che potrebbe costituire un modello a livello regionale se non nazionale.
Una conferma di tutto ciò la si può vedere nel modo in cui si è orientato il consenso elettorale raccolto attorno a Monica Spadafora. Al momento decisivo è emerso con grande chiarezza che anche in quella parte di società vi fosse piena consapevolezza dei guasti presenti nella nostra comunità e della necessità di procedere ad un totale, radicale cambiamento.
A dimostrazione del grado di profondità che la capacità di condizionamento della Oligarchia era riuscita a raggiungere, rileviamo come in nessuno dei periodici del luogo o delle pagine locali dei quotidiani provinciali, o delle agenzie mass mediatiche operanti sul territorio, sia stato possibile, finora, scorgere traccia di tentativi di individuazione delle ragioni profonde o delle responsabilità di quanto è avvenuto.
Le analisi politiche che si svolgono al di fuori del ristretto circuito di questi medesimi periodici, quotidiani o agenzie, sono invece di ben altra natura.
La conclusione di Riccardo Allevato alla sua puntuale, acuta, veritiera e, ovviamente, impietosa analisi relativa al momento politico e soprattutto al comportamento di quelli che si dicono essere gli eredi del prestigioso Partito Comunista, è una splendida pennellata di poesia, psicologia e politica, laddove egli vede la “grande commozione” del popolo in festa per le strade di S. Giovanni in Fiore inneggiante alla vittoria liberatoria di Antonio Barile, beneficamente “proiettata sul nostro futuro”.
Si può quindi affermare che il futuro politico della nostra Città in questa Nuova Era si apre all’insegna delle migliori condizioni e dei migliori auspici.
Dobbiamo però tutti acquisire la consapevolezza che sarà necessario un cambiamento anche nel comportamento di ciascuno di noi..
Noi cittadini dovremo dotarci della pazienza che comporta la sistemazione dei mille sballati tasselli della nostra vita sociale, come sarà, ad esempio, necessario per assecondare la scelta di sottoporre la gestione dei rifiuti solidi urbani ad una politica capace di scongiurare per sempre la condizione che si registra tragicamente a Napoli.
D’altra parte, coloro che sono stati investiti di un ruolo nel nuovo quadro politico dovranno assecondare con la massima convinzione e disponibilità il bisogno manifestato dal popolo di trovare nella nuova classe dirigente atteggiamenti di responsabilità, di rispetto delle leggi e delle prerogative che la legge assegna alle cariche istituzionali, soprattutto alla figura del Sindaco che deve essere confortato in questa delicatissima fase e non sottoposto a pressioni che tendano a vincolare la sua azione. Occorre che si affermi ogni giorno di più il concetto che la politica è servizio alla comunità; per cui non vi è alle viste nessuna distribuzione di potere bensì di carichi di fatica. E la fatica, per essere massimamente proficua e rispondente all’interesse generale, deve essere svolta da chi è, complessivamente, meglio attrezzato.
Antonio Barile deve poter scegliere quindi i suoi collaboratori in piena e totale autonomia di giudizio.
L’esigenza più avvertita dalla cittadinanza in questa fase politica è quella di trovare in tutti coloro che svolgono una funzione politica o pubblica la più grande, disinteressata, meticolosa cura per l’interesse generale
E’ questo il viatico che serve ad Antonio Barile e alla sua Giunta nel loro impegnativo ma entusiasmante compito di
dare “nuova” vita alla nostra Città e di indicare per essa nuovi orizzonti culturali, sociali, politici ed economici.
Vicì ’un te ’ncazzare...
U partitu e Barile, a voglia mo la vuoti e la giri, è lu partitu e Berlusconi. Scopelliti e Gentile su le manu e Berlusconi supre a Calabria (vedi intervento: Franciscu e Muzziallu).
Vicì ’un te ’ncazzare...
U partitu e Barile, a voglia mo la vuoti e la giri, è lu partitu e Berlusconi. Scopelliti e Gentile su le manu e Berlusconi supre a Calabria (vedi intervento: Franciscu e Muzziallu).
Caro Direttore
Apprezzo e condivido quanto scrive:
"Pubblicare un articolo non significa condividerne il contenuto. Questo giornale rimane equidistante dalle parti tradizionalmente intese e s’impegna a lottare contro le mafie e l’opportunismo politico".
Benissimo! Tuttavia - eccoLe una mia considerazione e un mio consiglio - non semplifichi troppo, non sia riduttivo! E me lo permetta: non è nel suo stile nè nella sua logica - entrambi, chiari e lucidi!
Qui la questione - e ciò che ha detto Antonio vale anche per me ("io ho dato il mio modestissimo contributo di 10 euro. L’ho dato perchè condividevo lo spirito dell’appello,dove si parlava di laboratorio antimafia e di creare una rete di protezione per gli scrittori antimafia ecc. ecc. Non ho dato certamente il contributo per permettere a chicchessia di usare queste pagine per promuovere gli amici Sangiovannesi di Antonio Gentile e Giuseppe Scopelliti") - è di una linea editoriale che ha dato via libera al sorprendente comportamento del vice-direttore di fare (addirittura e semplicemente - per le sue ragioni, e per il bene del "suo" paese) campagna pubblicitaria per il sindaco del PdL di San Giovanni in Fiore e di cantare le lodi del "suo" Barile!
Detto diversamente e semplicemente: il vice-direttore ha abusato della libertà della Voce di Fiore e della Sua linea editoriale e, con ciò, della Sua stessa onestà intellettuale e della sua limpidità personale - e di ttutti i suoi leettori e sostenitori! Se questo non è il tentativo di ... cambiare i connotati alla Voce - come ha scritto Giovanni (da San Barile in Fiore) - Lei come lo chiama?! Vuole che la Voce di Fiore prosegua su questa linea - con questo stile?!
Mi spiace dirlo, ma NON MI PARE "che l’attenzione di certi lettori rimanga troppo centrata su questioni locali", NE’ CHE tutto il resto - per me che Vi e La seguo con costante attenzione e discrezione - "di scarsa importanza e considerazione"!
Questa è la mia opinione. Spero di non sbagliarmi .... e di non essere stata inopportuna.
La ringrazio dell’attenzione. Con molta stima
Anna Guida
Caro Emiliano, Saverio, Federico, Domenico ed altri.... Sapete benissimo che sono stato tra i primi collaboratori de La Voce di Fiore ( quando ancora era su carta ). Coinvolto nel progetto da Emiliano, insieme ad altri ho impaginato, portato in stampa e distribuito il giornale. Attorno a la voce è nato poi il progetto politico che ha portato alla candidatura del teorico del comunismo debole Gianni Vattimo* a sindaco di San Giovanni in Fiore. Candidatura fortemente contestata da alcuni dirigenti del DS oggi passati con Barile. Il mio rapporto con il giornale-web si è interrotto per una questione di onestà intellettuale quando mi sono accorto che le mie posizioni politiche e di visione del mondo non corrispondevano più a quella della line editoriale ( specie con quelle di Emiliano Morrone ). Nonostante questa mia posizione mi sono coinvolto e non mi sono risparmiato durante la campagna elettorale di Vattimo alle europee e di emiliano alle regionali ( sicuramente impegnato più di Vincenzo Tiano ).
La stessa onestà intellettuale dovrebbe essere tenuta da Vincenzo Tiano che nel frattempo si è trasformato in un tifoso di Scopelliti e dei fratelli Gentile per non parlare poi del piccolo particolare che il fratello del vice direttore della Voce di Fiore è un assessore del PDL di San Giovanni in Fiore. Di fatto l’unico membro della redazione che tiene i rapporti con la città di Fiore è legato a triplofilo con il PDL calabrese e la sede del PDL di San Giovanni in Fiore si trova presso dei locali di proprietà della famiglia di Vincenzo, dati in comodato uso al PDL .
Credo possano nascere i dubbi di un piccolo conflitto d’interessi.
Si aggiunga a questo una visione della città con i paraocchi tipica di un giornalismo alla Emilio Fede che ha portato il caro Vincenzo a rimangiarsi tutto quello che pensava sul conto di alcuni esponenti politici sangiovannesi solo perchè sono passati con Barile.
Non credo bastino le prese di posizione di Emiliano che si ostina a dire che la voce di fiore è uno spazio libero che da spazio a tutti.. Caro emiliano la libertà, non è uno spazio libero...
E se accettassimo per un attimo questa tesi allora su questo sito potrebbero tranquillamente comparire le opinioni di Alfano, di Bondi , Santacchè, di Mastella e della Moratti...potrebbe passare anche questo principio di libertà ma il sito non sarebbe più La Voce di Fiore.
L’ultima volta che mi sono sentito al telefono con Saverio Alessio, gli ho ricordato che su molte cose non sono d’accordo con lui. Saverio mi ha però ricordato che su tantissime altre cose siamo d’accordo e mi rinnovava la sua stima da me molto gradita. Bhè caro Saverio su alcune cose torneremo a scontrarci ma sono completamente d’accordo con la tua opinione in merito alle posizioni berlusconiane di alcuni articoli recentemente apparsi su questo sito.
Non posso credere che mentre si assiste ( sperem ) al crepuscolo del berlusconismo, su queste pagine si tenti di “salvare” e differenziare una sorta di berlusconismo-buono presente in calabria, diverso dal berlusconismo cattivo presente nel resto della nazione.
* G. Vattimo Ecce comu, come si ridiventa quel che si era, Fazi editore
...però sinceramente dovresti firmare il tuo post pecchì io sicneramente u ri capitu propiu chine sini tuni
saluti domenico b.
Caro anonimo, i tuoi non sono altro che pensieri sinistri, cattivi e falsi.
Proprio tu parli di onestà intellettuale? Non so quanto tu ti sia impegnato per Emiliano. Io so solo di essere stato, tra le altre cose, suo mandatario elettorale, le cui pratiche sono state molto impegnative. Ma per l’amico Emiliano questo e altro! Io sarei il tifoso di Scopelliti e Gentile? Non faccio tifo preconcetto.
Sono un fiero sostenitore di Barile, questo sì. Mio fratello è stato un ex assessore candidato nella lista del Pdl da indipendente, cioè senza tessera di partito. E attualmente non ha alcuna tessera. Si candidò in quella lista, in quanto unica contrapposta al sistema. Quest’anno si è candidato in una lista civica. I locali di nostra proprietà sono stati dati in uso non al Pdl, ma al movimento pro Barile sindaco. In ogni caso sono gli stessi locali che nel 2005 furono offerti al movimento “Vattimo per la città”, allora come oggi gratuitamente. A titolo informativo, la sezione del Pdl si trova in via Vallone. Quale conflitto di interessi?
La Voce di Fiore non si è mai basata sulla censura, ma sul confronto possibilmente trasparente. Personalmente ho contribuito a sconfiggere un sistema politico deleterio, assieme a persone come Tullio Cusani, Rosa Talarico, Mario Basile, Giannetto Papaianni, Luciano Iaquinta, Mario Iaquinta, Gabriella Militerno, Pasquale Gallo, Nicoletta Magnaghi, e tanti altri. Con tanti sacrifici che tu non potrai mai capire! A questa battaglia, tua malgrado, hanno partecipato ex Italia dei Valori, Futuro e Libertà, Partito del Sud, associazioni e tanta, tantissima società civile, a riprova della giustezza della candidatura Barile.
Non mi sono rimangiato nulla. Se dissentivo da quelle persone le quali sostenevano una certa classe dirigente non all’altezza della situazione, oggi prendo atto che non lo fanno più e non posso che esserne contento.
E’ inutile poi che tenti di corteggiare Saverio Alessio, perché tu sei su un altro pianeta. A Saverio non è piaciuta solo la mia scelta di pubblicare un pezzo di Allevato. Non ha affatto etichettato le mie posizioni come berlusconiane. La famiglia Tiano è sempre a disposizione per i combattenti, e ne va orgogliosa.
A te non rimane che il rimorso di non essere stato con noi in trincea per la liberazione della città di Fiore. Affiancare me e la mia famiglia a Berlusconi, Scopelliti e Gentile sono solo le tue ultime e amare consolazioni.
Il popolo, per fortuna, è più lungimirante di te.
Vincenzo Tiano
Vicì ’un te ’ncazzare,
tenimu stagliata a politica cu’ lli fatti personali e de famiglia. Io quannu parru, parru sempre politicamente e no a livellu personale.
Chilli chi vivu la politica ccu’ passione cu e mio e cu e tio, alla fine vienu sempre pigliati ppè fissa. U sa quantu cose tau fattu passare e te fau passare puru oie supra a capu. A tio te lassu le battaglie...illi se frucu lu broru.
U partitu e Barile, a voglia mo la vuoti e la giri, è lu partitu e Berlusconi. Scopelliti e Gentile su le manu e Berlusconi supre a Calabria. U garasciu chi aviti ratu allu movimentu e Barile ( chi io aiu già scrittu è ratu a GRATIS ) porta puru na scritta Berlusconi. E’ beru ca a gratis ci’aviamu potutu scrivere puru Vattimo tro 2005. Ma ’ssa cosa ’ur’è nu pocu sconcia. U pruvessure oie è unu e ri nemici a morte cu llu cavaliere.
U buaglu mintere cuntu a fatiga ca fattu ppè Miliu e Murrune ma io e r’illu n’politica ne jungimu prima e tio e puru cu Friscu Saveru Alessiu.
A mio u me fruscia re nun stare ccu la maggioranza e ro populu. Io nun c’è signu mai statu. Quannu a maggioranza era ccù Palla Palla ( e c’eranu puru chilli chi ha scrittu prima tu ) io era contro e Palla Palla. MO chi a maggioranza sta ccù Ammacca sola ( e c’è stau sempre puru chilli ) io staiu natra vota contru ...
Prima u raiu firmatu pecchì me signu scordatu ( laveru, cuscienza l’anima ! ). U si nn’è addunatu nullu: nè Miliu e Murrune, n’è Ruminicu ( u me ricuardu e chine arrazza ).
Tu chi si vurpignu però ti nn’è si addutatu.
Mò però te rugnu tatra spida. U prossimu post me rispunnere in dialettu sangiuvannise puru tu, e te firmare ccù lu suprannume
PS chissa si ch’è vuce e Jure
REFERENDUM:
IO CITTADINO ITALIANO E CITTADINO DI SAN GIOVANNI IN FIORE
SEGUIRO’ L’ESEMPIO DEL PRIMO CITTADINO ITALIANO,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA.
IO NON SONO UN PESCE IN BARILE
E DOMENICA VADO A VOTARE
E VOTERO’ .... QUATTRO SI’
Giovanni - da Fiore!!!
Ecco Riccardo Allevato un altro che ha trovato la fede nelle magnifiche sorti progressive di Franco Barile.Ecco Riccardo Allevato l’ex ghostwriter(per intederci chilli chi lle scriviari i comunicati stampa) di Mario Oliverio.Ecco Riccardo Allevato ex Pci, ex Pds, ex Pd, ex tutto, che da bravo bravino ha capito il compitino ed è salito, nella buona tradzione italiana, sul carro dei vincitori, e, nella buona tradizione calabrese, ha operato un esempio classico di trasformismo...
domenico barberio
caro vincenzo, io con Riccardo Allevato non ho mai parlato,e sinceramente non so se è una persona simaptica o antipatica, gentile, garbata, a modo, o nu bellu tamarru. So solo che è stato, ed evedentemente continua ad essere, un politichino calabrese e poi l’ho solo visto bazzicare (dico bazzicare che frequentare è na cosa seria...)la sede del Pci-pds-ds-pd, e comunque tu parli del 2010 non del 1995 o 2000 o 2005, parli di un anno fa, solo di un anno fa. Mi chiedo : ma questa audace spericolatezza politica Allevato e Iaquinta perchè non l’hanno tirata fuori appunto nel 1995 o nel 2000 o nel 2005?
saluti domenico
Caro Vincenzo, se mai ci incontreremo ancora ti spiegherò io chi sono e cosa hanno fatto Riccardo Allevato ed altri personaggi che citi. Intanto ti pregherei di evitare di usare questo spazio che ci è costato sangue ed emigrazione e querele e fame e persecuzioni e tristezza per promuovere certa gentaglia.
Naturalmente è solo una richiesta, tra l’altro se vuoi continuare a promuovere gli ex leccaculo di chi ha reso impossibile a persone come me di vivere a San Giovanni in Fiore perchè non ti fondi un sito per fatti tuoi? Così potrai anche scrivere che "i ciucci vuluri"...
Scusami, io non sto intervenendo mai sulle faccende florensi perchè devo gestire una rabbia senza fine... ma a quanto pare sei tu che hai confuso noi de "La Voce di Fiore" con qualcosa d’altro.
Con rinnovato affetto
P.S.: La fima la uso per promuovere il mio libro...così almeno non mi sento di aver perso tempo ad intervenire su Riccardo Allevato.
Caro Saverio,
non credo di dover accogliere la tua “richiesta”. Hai tutto il diritto di gestire la tua rabbia come meglio credi, stando in silenzio o esprimendo le opinioni che ritieni opportune, anche le più aspre, ma non hai nessun diritto di porre o tentare di porre dei veti o censure sulle mie scelte. Se mai il direttore Emiliano Morrone dovesse sottoscrivere la tua richiesta, non esiterei un attimo a lasciare la Voce di Fiore, nata come SPAZIO LIBERO, in cui ognuno poteva sostenere le proprie convinzioni. Se ciò non sarà più possibile, il direttore responsabile non dovrà fare altro che dare un piccolo segnale. Cosa scrivere, quando scrivere e dove scrivere sarà compito mio stabilirlo!
Detto questo, personalmente non ho sponsorizzato nessuno, ma ho pubblicato un’opinione su un evento - ritengo - di grande attualità, rilevanza e pertinenza per il nostro giornale. La vittoria di Antonio Barile nella città, per l’appunto, di Fiore. Il popolo cittadino finalmente ha rotto le catene e ha dato fiducia ad una nuova classe dirigente. Democrazia partecipata, un tempo soffocata e privilegio di pochi. Sono stati sconfitti quei “mostri” politici che qualcuno - chi più chi meno - ha contribuito a creare! L’aver pubblicato qualche analisi politica di gente del luogo non vuol dire promuovere o bocciare nessuno. Ognuno risponde personalmente del suo passato e del suo presente.
Il mio intento era - ed è - informare sulla svolta storica avvenuta a San Giovanni in Fiore. Cosa che forse avrebbe dovuto, in qualche modo, farti piacere! Ogni critica si potrà esprimere tra qualche anno, dopo aver osservato l’operato di questi nuovi amministratori, senza ostacolare un sogno avviato. Il mio compito, almeno per ora, è stato quello di contribuire a vincere una battaglia che sembrava da sempre impossibile. Proprio per scongiurare altre fughe. Per adesso abbiamo fatto un primo passo importante. Continuerò a esprimere le mie opinioni, di cui per fortuna altri, al di fuori di noi stessi e dei nostri steccati, valuteranno la bontà o meno.
Quanto alle persone coinvolte, personalmente credo che ognuno abbia il diritto di rivedere le proprie posizioni. Errare è umano, perseverare è diabolico. Personalmente non ho mai espresso giudizi sulle persone, ma sulle loro opinioni e azioni, come peraltro feci nell’articolo richiamato da tale Antonio. Per l’evento accaduto a San Giovanni in Fiore, mi interessa poco chi ha scritto l’articolo contestato, ma cosa vi è scritto.
Certamente non confondo la Voce di Fiore con altro. Se pensi che io debba omologarmi ad una non meglio precisata linea editoriale, temo che ciò non sarà possibile. Ognuno si impegna come meglio crede a combattere le mafie dalle varie sfaccettature. Anch’io nel mio piccolo e in questo modo!
Saluti,
Vincenzo Tiano.
Sì, caro Saverio, devi fartene una ragione: il paese è finalmente rinato: ora è San Barile in Fiore!!!
E non offendere Vincenzo: Vincenzo Tiano non è omologabile a nessuno!!!
E’ stato nominato ed eletto Cavaliere dell’Ideale Baril Ittico del nostro paese!!!
Anzi è ora e bene - ad evitare ogni fraintendimento e per essere chiari fino in fondo - che il Sig. Direttore Emiliano Morrone si decida e rinomini il suo giornale e il suo sito. Che sia la Voce, ma la Voce di San Barile in Fiore - finalmente!!!
Giovanni - da San Barile in Fiore!!!
REFERENDUM:
IO CITTADINO ITALIANO E CITTADINO DI SAN GIOVANNI IN FIORE
SEGUIRO’ L’ESEMPIO DEL PRIMO CITTADINO ITALIANO,
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA,
NON SONO UN PESCE IN BARILE
E DOMENICA VADO A VOTARE
E VOTERO’ QUATTRO SI’
Gioacchino - da Fiore!!!
tratto da http://www.euromedalex.org/node/4277
Fondazione Europa Mezzogiorno Mediterraneo
Capo dell’Organizzazione: On.le Gerardo Mario Oliverio On.le Gerardo Mario Oliverio
Contact Person (1): Persona di contatto (1): Dr. Riccardo Allevato Dr. Riccardo Allevato
Contact Person (2): Persona di contatto (2): Dr. Giacomo Martirano Dr. Giacomo Martirano Address: Indirizzo: P.zza XV Marzo, 1 P.zza XV Marzo, 1 City: Città: Cosenza Cosenza Country: Paese: Italy Italia Telephone (1): Telefono (1): +39.0984.26800 +39.0984.26800 Telephone (2): Telefono (2): +39.0984.631949 +39.0984.631949 Fax: Fax: +39.0984.23406 +39.0984.23406 E-mail (1): E-mail (1): rallevato@provincia.cs.it rallevato@provincia.cs.it E-mail (2): E-mail (2): g.martirano@mice.it g.martirano @ mice.it Visit Website Visita il sito Year of establishment: Anno di fondazione: 2005 2005 Member Organisation Type: Iscritto Tipo di Organizzazione: Public/Private Non-Profit Foundation Pubblico / fondazione non-profit privata Fields of Activity: Settori di attività: Arts Arte Fields of Activity: Settori di attività: Democracy and community development Democrazia e sviluppo della comunità Fields of Activity: Settori di attività: Environment/Sustainable development Ambiente / Sviluppo sostenibile Fields of Activity: Settori di attività: International/Cultural relations International / Relazioni Culturali Fields of Activity: Settori di attività: Religion Religione Fields of Activity: Settori di attività: Research Ricerca Fields of Activity: Settori di attività: Youth and education Della gioventù e dell’istruzione General Information: Informazioni generali: 1. 1. The Foundation has the Provincia di Cosenza as unique promoter member and several supporter members (Municipalities, no-profit associations, public/private institutions). La Fondazione ha la Provincia di Cosenza in qualità di membro promotore unico sostenitore e membri diversi (Comuni, associazioni no-profit, pubblico e istituzioni private). The organisation consists of a President, a Board of Directors, the General Assembly, the Director and the Scientific Commettee. L’organizzazione è composta da un Presidente, un Consiglio di Amministrazione, l’Assemblea Generale, il Direttore e il Comitato Scientifico.
2. 2. 200.000 € 200.000 €
3. 3. An annual funding from the budget of the Provincia di Cosenza Un finanziamento annuo a carico del bilancio della Provincia di Cosenza
4. 4. Organisation of both broad conferences and dedicated meetings, building of partnership and cooperation agreements with Mediterranean countries, coordination of teams for the preparation and submission of international projects. Organizzazione di due conferenze e incontri dedicati ampio, la costruzione di accordi di partenariato e di cooperazione con i paesi mediterranei, il coordinamento delle squadre per la preparazione e la presentazione di progetti internazionali.
5. 5. Faculty of Economical Sciences of University of Calabria, Fondazione CARICAL, COPPEM Foundation, UNIMED network, Mediterraneo Foundation. Facoltà di Scienze Economiche dell’Università della Calabria, Fondazione CARICAL, il COPPEM Foundation, rete UNIMED, della Fondazione Mediterraneo.
Mission and Objectives: Missione e Obiettivi: As declared in the article 3 of its Statute, the Foundation has the purpose to facilitate the frequentation, the acquaintance and integration of the Mediterranean people, and also to contribute to the progress and to the development of the Regions of the same basin pursuing an ideal of peace and prosperity between the various people of the Mediterranean area concurring, also, to the realisation of the principles and of the objectives of the Euromediterranean partership, expressed in the Declaration of Barcelona of November 1995. Come dichiarato nell’articolo 3 del suo statuto, la Fondazione ha lo scopo di agevolare la frequentazione, la conoscenza e l’integrazione dei popoli del Mediterraneo, e anche per contribuire al progresso e allo sviluppo delle regioni del bacino stesso che perseguono un ideale di pace e prosperità tra le varie persone del Mediterraneo consentendo, altresì, alla realizzazione dei principi e degli obiettivi del Partenariato euromediterraneo, espressi nella Dichiarazione di Barcellona del novembre 1995.
Main Projects / Activities: Principali progetti / attività: 1. 1. Organisation and hosting of the 1-st EuroMediterranean Meeting in Cosenza (13, 14 May 2005), with the participation of Representatives of the Embassies of Morocco, Egypt, Tunisie, Algerie, Libia, Albany, Jordan, Siria and of the Universities of Marrakesh and Tirana and several Representatives of National Institutions, wich debated on: Organizzazione e hosting del 1 ° Meeting Euromediterraneo a Cosenza (13, 14 maggio 2005), con la partecipazione di rappresentanti delle Ambasciate di Marocco, Egitto, Tunisia, Algeria, Libia, Albania, Giordania, Siria e delle Università di Marrakech e Tirana e diversi rappresentanti delle istituzioni nazionali, che discusse il:
a. a. Knowledge system and role of the Universities in the scientific and technological co-operation with the Mediterranean Countries Conoscenza del sistema e il ruolo delle Università nel scientifica e tecnologica di cooperazione con i Paesi del Mediterraneo
b. b. Productive systems and Euromediterranean relations sistemi produttivi e delle relazioni euromediterranee
c. c. The role of the system of the Local Autonomies in the co-operation. Il ruolo del sistema delle autonomie locali nella cooperazione.
2. 2. Organisation and hosting of 6 meetings in the areas of twinnings, cooperation, migration, cultural heritage and science. Organizzazione e hosting di 6 incontri in materia di gemellaggi, la cooperazione, la migrazione, il patrimonio culturale e della scienza.
3. 3. Preparation of 4 project proposals, including the building of 4 international consortia. Preparazione di 4 proposte di progetto, compresa la costruzione di 4 consorzi internazionali.
di Francesco Scarcelli, già su "Il Quindicinale" di maggio 2011
Uno spettro si aggira per l’Italia. E’ uno spettro che da’ gli incubi al presidente del consiglio. Un fantasma che ha i capelli rossi della Bocassini, le gambe dei manifestanti della CGIL, il reddito dei disoccupati napoletani o dei cassintegrati di Torino.
Uno spettro che recita a memoria gli articoli de La Repubblica e di Famiglia Cristiana. Uno spettro che scuote il palazzo così tanto da far traballare giarrettiere ed escort. Tuona a Napoli dove il giudice cacciato dalle procure calabresi sfida il sistema dei portatori di pacchetti di voti.
Tuona a Milano dove la gente decide di coprire con una valanga di voti quel vergognoso manifesto. La nuova e fresca passione di una politica-altra che parte dal basso e percorre l’Italia intera da Milano a Napoli e a prescindere dall’esito dei ballottaggi manifesta che Berlusconi ha perso.
Oh quante son lontane le luci di San Siro da questa Calabria martoriata da una politica pesante dove l’alternativa a Loiero è Scopelliti. Cristo sembra essersi fermato ancora ad Eboli, tanto che ad esmpio, l’alternativa per i crotonesi si chiama Dorina Bianchi.
Ah quanto son lontane le luci di San Siro da San Giovanni in Fiore dove gruppi di disoccupati per poter campare, son costretti a legarsi politicamente ad una oligarchia regionale e tenere in ostaggio elettoralmente una intera città. Sono lontane le luci di San Siro da una sinistra sangiovannese che dovrebbe spalancare le porte e le finestre di quella gloriosa sezione che fu sede di una storica FGCI e che dovrebbe ritrovare orgoglio, identità e passione.
Sono lontane le luci di San Siro da i nostri politicanti che passano miseramente da sinistra a destra solo per brama di potere. Gente che ha “mangiato” con la sinistra, sale furbescamente sul carro del vincitore, alla faccia degli onesti militanti della destra sangiovannese che quando un tempo combattevano Mario Oliverio, si dovevano scontrare contro gli assessori di Barile che difendevano Oliverio allora come oggi difendono Barile. Vaccai è stato accusato di essere stato un elettore di destra ma almeno non gli si può rinfacciare di essere passato a sinistra per bramosia di potere.
La stessa cosa non si potrà dire per gli ex di sinistra passati oggi a destra che ricordano i molti ex comunisti come Bondi e Ferrara o l’ex radicale Capezzone che oggi sfilano in pompa “magna” alla corte del berlusca. Buon ballottaggio a tutti...e forse dopo questa campagna elettorale ....luci a San Siro non ne accenderanno più.
Antonio Barile 6.796 - 61,90
Il Popolo della libertà (Pdl)
Lista Civica - Barile Sindaco
Lista Civica - Uniti per la Liberta’
Lista Civica - Liberi con Barile
Emilio Vaccai 4.182 - 38,09
Partito Democratico (Pd)
Lista Civica - i Democratici per la Citta’
Partito socialista italiano (Psi)
Socialisti Uniti - Alleanza per l’Italia (Api)
Comunisti italiani (Pdci)
* http://www.repubblica.it/static/speciale/2011/elezioni/comunali/san_giovanni_in_fiore.html
LETTURE PER APPROFONDIRE:
"La società sparente" (Neftasia Editore),
di Emiliano Morrone e Francesco Saverio Alessio.
con prefazione di Gianni Vattimo
DEMONI E SANGUE
’Ndrangheta: un potere glocale ed invisibile Francesco Saverio Alessio
Prefazione di Pietro Orsatti
Coppola Editore
Gioacchino - da Fiore!!!