SALVIAMO LA COSTITUZIONE. Rispetto reciproco e dialogo - a tutti i livelli!

mercoledì 4 maggio 2005.
 

SALVIAMO LA COSTITUZIONE.

Rispetto reciproco e dialogo - a tutti i livelli!

Una nota di Federico La Sala

VIOLENZA e NON-VIOLENZA. La questione di queste sorelle gemelle è antica come il mondo, tutta la storia umana ne è segnata. Dall’angolo del nostro presente storico, oggi - inzio terzo millennio d. C., la situazione è (relativamente) cambiata: e siamo costretti a riporre e a riporci la questione - a partire dalle radici, e a cercare di portarle alla luce del Sole!!! Dall’INIZIO - e da Parmenide e da Eraclito, e ricollocarla all’interno del problema dei problemi, quello dell’ Essere (e Non-Essere); e, siccome non possiamo non partire dall’Essere e dalla Vita (e qui già siamo a e dopo Nietzsche), il problema della violenza o non-violenza non si pone e non è possibile porlo se non all’interno dell’Essere e della Vita! E l’Essere (fin da Parmenide) e il Logos (fin da Eraclito) resta ed è il fondamento e il criterio per non perderci nella confusione dell’essere e non-essere, della vita e morte, della libertà e necessità, e della stessa violenza e non-violenza...

Contro il relativismo e contro il fondamentalismo (nelle loro variazioni di forme e colori), questo è il problema: all’interno e a partire dal’Essere e del Logos, la guerra o la pace, dialogare o farci la guerra? E, teniamo presente e non dimentichiamo, che non solo per dialogare ma anche per farci la guerra non possiamo non riconoscere che l’Essere e il Logos è l’orizzonte in cui gli eventi si danno e accadano! Non confondiamo i livelli (e i tipi, logici e ontologici!): all’interno dell’Essere, e a partire dal riconoscimento, si gioca la (ogni) partita. Due sono le possibilità (la terza è la distruzione totale dei combattenti) o il rapporto servo-padrone o il rapporto tra due soggetti-sovrani.

Collocato entro questo ‘quadro’, il discorso sulla non-violenza assume, oggi, tutta la sua importanza e attualità, a ogni livello - dal personale al politico e dal politico al personale., e all’esterno come all’interno. Mai più la guerra(‘urlo’ di e in memoria di Giovanni Paolo II!)! Comprendere bene tale indicazione significa cambiare radicalmente prospettiva e riguardare le risposte (ormai vecchie) ai problemi di oggi, da un altro punto di vista - non più oppositivo, speculare, e dualistico, ma realistico e realistico pragmatico-chiasmatico*. I vecchi confini tra politica e religione sono saltati, come quelli tra politica e morale, credenti e non credenti, ecc., ecc..... e dobbiamo capire, finalmente e fino in fondo, cosa abbiamo fatto e cosa abbiamo deciso noi, italiani e italiane, con la Costituzione - a partire dall’art. 3 e a partire dall’art. 11.

Per dirla filosoficamente, e con Eraclito (ma anche con Giovanni, l’evangelista), noi sappiamo che in principio c’è il Logos, la Legge della Libertà e della Sovranita’di tutti i cittadini e di tutte le cittadine, non la dittatura, non la guerra, non la violenza, e nemmeno la morte, e che abbiamo deciso di camminare consapevolmente e coraggiosamente su questa strada ....

Questo ci permette di aprire gli occhi, di ricordare che siamo usciti “dall’Egitto” dei totalitarismi, e di sciogliere i nodi della nostra vita (individuale, sociale, e politica) non con la guerra e la violenza, ma con la “tecnica dell’amore costruttivo” (don Milani), la non-violenza, e con il dialogo - non solo all’interno della nostra società, ma anche all’esterno. L’Italia ripudia la guerra! Ricordiamoci di ricordarcelo... se non vogliamo ritornare “in Egitto”, sotto il dominio di ‘nuovi’ faraoni!


P. S.

Per avere le idee chiare, e contro le ‘tentazioni’ della gerarchia della Chiesa Cattolico-romana, è bene sottolineare tutta l’importanza di questa recente ‘notizia’:

Religioni, pene uguali per chi le offende.

Sentenza della Cassazione: illegittimo l’articolo 403 del codice penale che sanziona più pesantemente le ingiurie al cattolicesimo (Ansa, 29.04.2005).

OGNI MATTINA, E SEMPRE, NELLE NOSTRE ISTITUZIONI, APRIAMO LE PORTE ... non solo a “Cristo”, ma A TUTTI I CITTADINI E A TUTTE LE CITTADINE, e a ogni Altro e a ogni Altra: CREDENTE O NON-CREDENTE, IL MIO “DIO” NON E’ MENO RISPETTABILE DEL TUO! NO AL FONDAMENTALISMO, NO AL SETTARISMO, E NO AL RELATIVISMO! All’INIZIO della nostra VITA, c’è il LOGOS ... LA LEGGE DELLA LIBERTA’, DELLA PACE, E DELLA SOVRANITA’-DEMOCRATICA DI TUTTI E DI TUTTE (don Milani), NON LA DITTATURA, LA GUERRA, E LA MORTE.

PER IL RISPETTO E IL DIALOGO TRA LE PERSONE, LE RELIGIONI, E LE CULTURE, PER LA PACE: SALVIAMO LA COSTITUZIONE.

Federico La Sala

* Su questi temi, mi sia lecito, rinviare al seguente lavoro: Federico La Sala, La mente accogliente. Tracce per una svolta antropologica, Roma, Antonio Pellicani editore, 1991 (in particolare, alla “III Parte - Verso la mente accogliente”, e al “cap. II. Il punto di svolta. L’indicazione di Fachinelli e la sua importanza”, pp. 127-200).

(www.ildialogo.org/filosofia)


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