Quinta Giornata Ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 20 ottobre 2006
"La necessità del dialogo è forte"
Comunicato stampa del 3 Novembre 2006
La festa e l’incontro fra cristiani e musulmani continua nonostante le accresciute tensioni interne ed internazionali. La prossima sesta giornata del dialogo cadrà il prossimo 12 ottobre 2007.
A distanza di due settimane dalla celebrazione della Quinta Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 20 ottobre 2006, e dopo i numerosi resoconti che ci sono giunti e a cui vi rimandiamo (vedi Il Dialogo ) constatiamo con viva soddisfazione che le iniziative svolte hanno messo in luce come il dialogo sia diventato una vera e propria necessità dei credenti musulmani e cristiani ma anche di tutte le religioni e che la voglia di pace e di incontro fra le persone di diversa religione e cultura non è stata fiaccata dalle reiterate campagne di odio e di istigazione alla violenza razzistica che da alcuni anni caratterizza la realtà politico-sociale del nostro paese e del mondo intero.
Le iniziative svolte quest’anno confermano come la giornata del dialogo cristiano-islamico sia oggi diventata il principale appuntamento dell’ecumenismo italiano "di base" che però va assumendo anche una valenza istituzionale. In molte realtà, come a Roma, alle iniziative di dialogo hanno partecipato esponenti delle istituzioni locali o nazionali ed in alcuni casi sono state proprio le istituzioni a promuovere o sostenere la realizzazione della giornata.
Vogliamo ricordare che iniziative si sono svolte a Roma (presso la Grande Moschea), Milano, Reggio Calabria, Pescara, Napoli, Cuneo, Bologna, Genova, Marango (Ve), Carrara, Torino, Chieri (To), Fiorano (Mo), Brescia, Novellara (Re), Serdiana (Ca), Avellino, Acqui Terme (Al), Trento, Torino, Vico Equense (Na), Faenza (Ra), Desio (Mi), Bari, Pescara, Parma, Padova, Messina e in molte altre città.
Molte iniziative sono state organizzate dall’’Ucoii (Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia), ma tutte le componenti dell’Islam Italiano (sunniti, sciiti, sufi) hanno aderito e promosso la giornata che è così pienamente ecumenica sia per i cristiani che per i musulmani. Scambi di messaggi molto importanti e significativi vi sono stati fra significative organizzazioni ecclesiali e corrispondenti strutture islamiche operanti sullo stesso territorio, come è accaduto nel Triveneto o a Milano.
Il Pontificio Consiglio del Vaticano per il dialogo interreligioso ha scelto proprio la data della Quinta giornata ecumenica del dialogo per inviare ai musulmani il tradizionale messaggio di auguri per la fine del Ramadan. Ma quest’anno iniziative di dialogo hanno riguardato anche la vicina Svizzera e la Francia, e noi ci auguriamo che questi possano essere dei segnali su una diffusione della iniziativa anche su scala europea. Anche quest’anno l’affluenza alle iniziativa è stata consistente. Il dialogo attira molto più dello scontro.
Ma le iniziative non si sono fermate alla giornata del 20 ottobre. In alcune realtà la giornata, per motivi organizzativi locali, verrà celebrata fra qualche giorno. Continueranno, inoltre, anche quest’anno le esperienze di incontro fra cristiani e musulmani nei periodi di festa specificamente cristiane come il Natale e la Pasqua, e che dureranno per tutto il prossimo anno e fino alla Sesta Giornata del prossimo ramadan che cadrà il 12 ottobre del 2007.
Chiamiamo tutti i sinceri amici della pace a non lasciarsi intimidire dal clima di scontro e a proseguire sulla via del dialogo che è l’unica che potrà dare un futuro all’umanità.
Formuliamo a tutti i più sinceri auguri di Shalom - Salaam -Pace
Il comitato organizzatore
Per tutte le notizie relative al dialogo cristiano-islamico (resoconti, documenti, articoli, comunicati) vai alla pagina http://www.ildialogo.org/islam/cristianoislamico.htm
Per l’elenco completo dei promotori consulta la pagina http://www.ildialogo.org/islam/dialogo2006/promotoriquinta30082006.htm
per l’elenco completo dei firmatari vedi la pagina http://www.ildialogo.org/islam/dialogo2006/adesioQuinta23072006.htm
Firmata al termine dell’incontro
La dichiarazione conclusiva del primo seminario del forum cattolico-musulmano
Pubblichiamo in una nostra traduzione italiana il testo della dichiarazione comune firmata a conclusione dell’incontro del forum cattolico-musulmano. *
Il forum cattolico-musulmano è stato creato dal Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e da una Delegazione dei 138 firmatari musulmani della Lettera aperta intitolata Una Parola Comune, alla luce di tale documento e della risposta di Sua Santità Benedetto XVI tramite il suo segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone.
Il suo primo seminario si è svolto a Roma dal 4 al 6 novembre 2008. Sono intervenuti 24 partecipanti e cinque consiglieri di ciascuna delle due religioni. Il tema del seminario è stato "Amore di Dio, amore del prossimo". Il dibattito, condotto in un caldo spirito conviviale, si è concentrato su due grandi temi: "fondamenti teologici e spirituali", "dignità umana e rispetto reciproco".
Sono emersi punti di similitudine e di diversità che riflettono lo specifico genio distintivo delle due religioni.
1. Per i cristiani la fonte e l’esempio dell’amore di Dio e del prossimo è l’amore di Dio per suo Padre, per l’umanità e per ogni persona. "Dio è amore" (1 Giovanni, 4, 16) e "Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna" (Giovanni, 3, 16). L’amore di Dio è posto nel cuore dell’uomo per mezzo dello Spirito Santo. È Dio che per primo ci ama permettendoci in tal modo di amarlo a nostra volta. L’amore non danneggia il prossimo nostro, piuttosto cerca di fare all’altro ciò che vorremmo fosse fatto a noi (cfr. 1 Corinzi, 13, 4-17). L’amore è il fondamento e la somma di tutti i comandamenti (cfr. Galati, 5, 14). L’amore del prossimo non si può separare dall’amore di Dio, perché è un’espressione del nostro amore verso Dio. Questo è il nuovo comandamento "che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati" (Giovanni, 15, 12). Radicato nell’amore sacrificale di Cristo, l’amore cristiano perdona e non esclude alcuno. Quindi include anche i propri nemici. Non dovrebbero essere solo parole, ma fatti (cfr. 1 Giovanni, 4, 18). Questo è il segno della sua autenticità.
Per i musulmani, come esposto nella lettera Una Parola Comune, l’amore è una forza trascendente e imperitura, che guida e trasforma il rispetto umano reciproco. Questo amore, come indicato dal Santo e amato profeta Maometto, precede l’amore umano per il Dio uno e trino. Un hadit mostra che la compassione amorevole di Dio per l’umanità è persino più grande di quella di una madre per il proprio figlio (Muslim, Bab al-Tawba: 21). Quindi esiste prima e indipendentemente dalla risposta umana dell’unico che è "amorevole". Questo amore e questa compassione sono così immensi che Dio è intervenuto per guidare e salvare l’umanità in modo perfetto, molte volte e in molti luoghi, inviando profeti e scritture. L’ultimo di questi libri, il Corano, ritrae un mondo di segni, un cosmo meraviglioso di maestria divina, che suscita il nostro amore e la nostra devozione assoluti affinché "coloro che credono hanno per Allah un amore ben più grande" (2: 165) e "in verità il Compassionevole concederà il suo amore a coloro che credono e compiono il bene" (19: 96). In un hadit leggiamo che "Nessuno di voi ha fede finquando non ama il suo prossimo come ama se stesso" (Bukhari, Bab al-Iman: 13).
2. La vita umana è un dono preziosissimo di Dio a ogni persona, dovrebbe essere quindi preservata e onorata in tutte le sue fasi.
3. La dignità umana deriva dal fatto che ogni persona è creata da un Dio amorevole per amore, le sono stati offerti i doni della ragione e del libero arbitrio e, quindi, le è stato permesso di amare Dio e gli altri. Sulla solida base di questi principi la persona esige il rispetto della sua dignità originaria e della sua vocazione umana. Quindi ha diritto al pieno riconoscimento della propria identità e della propria libertà di individuo, comunità e governo, con il sostegno della legislazione civile che garantisce pari diritti e piena cittadinanza.
4. Affermiamo che la creazione dell’umanità da parte di Dio presenta due grandi aspetti: la persona umana maschio e femmina e ci impegniamo insieme a garantire che la dignità e il rispetto umani vengano estesi sia agli uomini sia alle donne su una base paritaria.
5. L’amore autentico del prossimo implica il rispetto della persona e delle sue scelte in questioni di coscienza e di religione. Esso include il diritto di individui e comunità a praticare la propria religione in privato e in pubblico.
6. Le minoranze religiose hanno il diritto di essere rispettate nelle proprie convinzioni e pratiche religiose. Hanno anche diritto ai propri luoghi di culto e le loro figure e i loro simboli fondanti che considerano sacri non dovrebbero subire alcuna forma di scherno o di irrisione.
7. In quanto credenti cattolici e musulmani siamo consapevoli degli inviti e dell’imperativo a testimoniare la dimensione trascendente della vita attraverso una spiritualità alimentata dalla preghiera, in un mondo che sta diventando sempre più secolarizzato e materialistico.
8. Affermiamo che nessuna religione né i suoi seguaci dovrebbero essere esclusi dalla società. Ognuno dovrebbe poter rendere il suo contributo indispensabile al bene della società, in particolare nel servizio ai più bisognosi.
9. Riconosciamo che la creazione di Dio nella sua pluralità di culture, civiltà, lingue e popoli è una fonte di ricchezza e quindi non dovrebbe mai divenire causa di tensione e di conflitto.
10. Siamo convinti del fatto che cattolici e musulmani hanno il dovere di offrire ai propri fedeli una sana educazione nei valori morali, religiosi, civili e umani e di promuovere una attenta informazione sulla religione dell’altro.
11. Professiamo che cattolici e musulmani sono chiamati a essere strumenti di amore e di armonia tra i credenti e per tutta l’umanità, rinunciando a qualsiasi oppressione, violenza aggressiva e atti terroristici, in particolare quelli perpetrati in nome della religione, e a sostenere il principio di giustizia per tutti.
12. Esortiamo i credenti a operare per un sistema finanziario etico in cui i meccanismi normativi prendano in considerazione la situazione dei poveri e degli svantaggiati, siano essi individui o nazioni indebitate. Esortiamo i privilegiati del mondo a considerare la piaga di quanti sono colpiti più gravemente dall’attuale crisi nella produzione e nella distribuzione alimentare, e chiediamo ai credenti di tutte le denominazioni e a tutte le persone di buona volontà di cooperare per alleviare la sofferenza di chi ha fame e di eliminare le cause di quest’ultima.
13. I giovani sono il futuro delle comunità religiose e delle società in generale. Vivranno sempre di più in società multiculturali e multireligiose. È essenziale che siano ben formati nelle proprie tradizioni religiose e ben informati sulle altre culture e religioni.
14. Abbiamo concordato di prendere in considerazione la possibilità di creare un Comitato cattolico-musulmano permanente, che coordini le risposte ai conflitti e ad altre situazioni di emergenza, e di organizzare un secondo seminario in un Paese a maggioranza musulmana ancora da definire.
15. Attendiamo dunque il secondo seminario del Forum cattolico-musulmano che si svolgerà entro due anni, in un Paese a maggioranza musulmana ancora da definire.
Tutti i partecipanti sono stati grati a Dio per il dono di questo tempo trascorso insieme e per questo scambio proficuo. Alla fine del seminario, Sua Santità Papa Benedetto XVI e, dopo gli interventi del professor Seyyed Hossein Nasr e del Grand Mufti Mustafa Ceric, ha parlato al gruppo. Tutti i presenti hanno espresso soddisfazione per i risultati del seminario e la loro aspettativa di un dialogo più proficuo.
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