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I cambiamenti della vita - di Cosmo de La Fuente

Una brillante riflessione sui destini e le scelte della vita del sempre attento Cosmo de La Fuente
lunedì 27 novembre 2006.
 

I cambiamenti della vita. Perché molte persone, di ambo i sessi, improvvisamente cambiano, sapriscono e preferiscono soffrire in silenzio abbandonando palcoscenico della propria vita? Solo chi arriva a questi estremi riuscirà a comprendere perché un uomo si allontana per sempre dai propri figli o una donna stravolge la propria scala dei valori. “Il mio cielo” : un toccante libro di ricordi, un momento di riflessione dal sapore di ‘resa dei conti’, le parole di una bellissima e sfortunata attrice : “Dalila Di Lazzaro”. Una persona, per certi versi, vittima della propria bellezza, protagonista di alcune esperienze erotiche vissute come una sorta di punizione. Dalila oggi è soprattutto una madre che ha sofferto per la morte del proprio figlio costretta in un letto per via di un banale incidente che le ha danneggiato la spina dorsale. Da bambina ha subito la violenza sessuale da parte di un cugino, e non sarà l’unica esperienza di abuso. Mi viene spontaneo chiedermi come mai Dalila abbia scelto di continuare la propria vita separandosi dal suo bambino,che ha lasciato a Udine con la nonna, la severissima madre di cui non ha risparmiato feroci descrizioni. Qualcuno potrebbe obiettare sul fatto che una vera madre non si separa mai dal proprio bambino, nemmeno per un mese. Bisognerebbe, in ogni caso, riuscire a calarsi nei panni di chi sta vivendo un’esistenza veramente difficile. Preferisco pensare a Dalila come ad una persona dolcissima. Adoro il suo volto, bellissimo e intelligente. Confesso che quasi inconsciamente associo la vita di questa donna a quella di molti padri, costretti a separarsi dai propri figli per motivi di causa maggiore, ma non per questo poco inclini all’amore genitoriale. Sappiamo come per anni il ruolo paterno sia stato mortificato da leggi fatte per distruggerne l’importanza in caso di separazione dal coniuge. E’ anche vero che alcuni padri sono ‘indegni’ di essere chiamati così ma non possiamo penalizzare tutti per questo, soprattutto i bambini che sempre hanno bisogno di avere entrambi i genitori. Più di una volta, parlando con i vari fondatori di associazioni di padri separati, ho ribadito il fatto che non bisogna illudersi che i padri siano tutti dei santi e ho evidenziato la necessità di adottare un linguaggio meno aggressivo perché, se vogliamo che la gente ascolti e si sensibilizzi, è necessario arrivarci con dolcezza, ma è anche vero che è difficile il ruolo di genitore, soprattutto quando il sistema ti vieta di essere un padre e quando bambini innocenti sono le vittime dei nostri errori. Sono centinaia le storie che ho conosciuto attraverso il racconto dei protagonisti, una delle più tristi è quella di Antonio Faccini, condannato all’ergastolo per aver assassinato tre persone. Un uomo che non possiamo giudicare fino in fondo perché, se da un lato è condannabile per l’orribile gesto di aver tolto la vita a tre esseri umani, dall’altro risulta spontaneo chiedersi se in qualche modo un ‘mostro’ occulto abbia contribuito ad armargli la mano. In altri casi i padri scompaiano perché, a volte, non rimane loro alternativa. In questi giorni sarà diffuso un interessante documentario di una regista iraniana ‘Sepid Nour Kalantari’, nel quale vengono sviscerati i problemi legati alla separazione dei propri figli con riprese reali da manifestazioni italiane e americane. Lo slogan adottato da Sepid è questo : “diamo voce a chi non ce l’ha”. Pare banale ma, secondo me, è la più grande lacuna della nostra società. Si lotta per il potere, per i soldi e per l’onore e poi qualcuno improvvisamente scoppia e decide di appartarsi e sparire o di cambiare completamente la propria vita, come è successo a Claudia Koll per esempio, un’altra donna ‘pentita’. Formatasi nella scuola di Tinto Brass, ha superato qualsiasi provino pur di arrivare ad essere una ricercatissima attrice erotica, ma, improvvisamente, dopo aver avuto una visione celeste decide di cambiare vita e ora si dedica ai bambini infelici dell’Africa nera. Si è staccata dal mondo marcio e corrotto dello spettacolo ed è riuscita a trovare uno spazio umano dove identificarsi. Come non ricordare la bellissima Lola Falana che, dopo essersi salvata da una malattia incurabile, si è convertita, ha lasciato il mondo dello spettacolo e si è fatta suora. A questo punto mi rendo conto che non sappiamo bene dove andremo a parare, chissà quali incredibili svolte ci aspettano nella vita. Speriamo che in nessun caso, però, ci si debba mai separare dai nostri figli. Allontanarsi dal patinato mondo dello spettacolo, con un sostanzioso conto in banca, senza doversi separare da un figlio sarà meno duro rispetto alla sofferenza di un genitore squattrinato cacciato dalla vita del proprio figlio e costretto a fare la fame. Quanti omicidi sono stati commessi in nome di Dio? Quante vite di uomini sono state distrutte in nome della legge?

Cosmo de La Fuente

cosmo@cosmodelafuente.com

www.familiafutura.blogspot.com


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