Dibattito

Risposta di Vincenzo Tiano a Biasi nell’ambito di una discussione su ambiente, guerra e politica, con la partecipazione di Biagio Simonetta

Il dibattito prende le mosse dall’albero di Natale del Papa
venerdì 5 gennaio 2007.
 

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Caro Biasi, ma quale generosità? Quella dei politici calabresi a farsi i belli dal Santo Padre mentre la Calabria va al macello in tutti i sensi - politico, morale ed economico? Se avesse rifiutato (con l’eleganza di chi non si lascia “corrompere”) non mi avrebbe offeso, anzi avrebbe invertito una tendenza che non mi piace affatto. Capisco che sono altri i veri problemi dell’umanità, ma quello che mi offende è che nessuno (nemmeno la Chiesa?) dà delle sterzate nelle piccole cose di cui avremmo veramente bisogno. Questa storia dell’albero è, a parer mio, un adattamento felice alla società dei consumi. Io di certo non sono uno pseudo-ambientalista. Solo un amante della natura, la quale per me viene comunque dopo la dignità dell’uomo. Se conoscessi il mio passato (quando andavo al Liceo, Biagio Simonetta ne sa qualcosa) non mi parleresti in questi termini: non ho il timore di dirlo, ero a favore della guerra in Iraq, sedotto dagli ideali di democrazia, oltre che filoamerico-berlusconiano. E dicevo le stesse cose che dici tu. Ad oggi debbo ricredermi, accorgendomi che la democrazia, quando non è addirittura un’illusione, pretende di sacrificare l’uomo stesso. Su Saddam non mi ero espresso, ma ora che lo tiri in ballo, ti dico che sono contro la pena di morte, da cristiano e da laico. Cerco anche di superare le critiche ragionevoli che muovi a chi ha posizioni diverse dalle tue, come quella di dire “siete contro Bush e l’America ma la benzina la usate e le comodità del consumo vi piacciono”; o “manifestate contro la guerra in Iraq ma della altre guerre non ve ne frega niente”. Per parte mia, quando sono a San Giovanni in Fiore, sebbene disponga di una macchina, esco il più delle volte a piedi, così come faccio un uso il più possibile accurato dell’elettricità, dell’acqua, e dei beni materiali, pensando a chi non ne dispone. E allo stesso tempo credo nella non violenza, non per questioni ideologiche, ma per mia natura. Questo nel mio piccolo. Buonista credo di non essere anche se qualcuno potrebbe dirmi che amo gli oppressi e le puttane. Ipocrita è una parola così vaga che tutti potremmo essere considerati tali sol che non pensiamo come l’altro desidera.

Saluti affettuosi a te e anche a Biagio Simonetta il quale ultimamente mi trova d’amore e d’accordo.

Vincenzo Tiano


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