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Caro Biasi, ma quale generosità? Quella dei politici calabresi a farsi i belli dal Santo Padre mentre la Calabria va al macello in tutti i sensi - politico, morale ed economico? Se avesse rifiutato (con l’eleganza di chi non si lascia “corrompere”) non mi avrebbe offeso, anzi avrebbe invertito una tendenza che non mi piace affatto. Capisco che sono altri i veri problemi dell’umanità, ma quello che mi offende è che nessuno (nemmeno la Chiesa?) dà delle sterzate nelle piccole cose di cui avremmo veramente bisogno. Questa storia dell’albero è, a parer mio, un adattamento felice alla società dei consumi. Io di certo non sono uno pseudo-ambientalista. Solo un amante della natura, la quale per me viene comunque dopo la dignità dell’uomo. Se conoscessi il mio passato (quando andavo al Liceo, Biagio Simonetta ne sa qualcosa) non mi parleresti in questi termini: non ho il timore di dirlo, ero a favore della guerra in Iraq, sedotto dagli ideali di democrazia, oltre che filoamerico-berlusconiano. E dicevo le stesse cose che dici tu. Ad oggi debbo ricredermi, accorgendomi che la democrazia, quando non è addirittura un’illusione, pretende di sacrificare l’uomo stesso. Su Saddam non mi ero espresso, ma ora che lo tiri in ballo, ti dico che sono contro la pena di morte, da cristiano e da laico. Cerco anche di superare le critiche ragionevoli che muovi a chi ha posizioni diverse dalle tue, come quella di dire “siete contro Bush e l’America ma la benzina la usate e le comodità del consumo vi piacciono”; o “manifestate contro la guerra in Iraq ma della altre guerre non ve ne frega niente”. Per parte mia, quando sono a San Giovanni in Fiore, sebbene disponga di una macchina, esco il più delle volte a piedi, così come faccio un uso il più possibile accurato dell’elettricità, dell’acqua, e dei beni materiali, pensando a chi non ne dispone. E allo stesso tempo credo nella non violenza, non per questioni ideologiche, ma per mia natura. Questo nel mio piccolo. Buonista credo di non essere anche se qualcuno potrebbe dirmi che amo gli oppressi e le puttane. Ipocrita è una parola così vaga che tutti potremmo essere considerati tali sol che non pensiamo come l’altro desidera.
Saluti affettuosi a te e anche a Biagio Simonetta il quale ultimamente mi trova d’amore e d’accordo.
Vincenzo Tiano
"...E ricordiamo nei banchetti festivi di questi giorni la parola del Signore: "Quando offri un banchetto, non invitare quanti ti inviteranno a loro volta, ma invita quanti non sono invitati da nessuno e non sono in grado di invitare te" (cfr Lc 14,12-14). E questo significa, appunto, anche: Quando tu per Natale fai dei regali, non regalare qualcosa solo a quelli che, a loro volta, ti fanno regali, ma dona a coloro che non ricevono da nessuno e che non possono darti niente in cambio. Così ha agito Dio stesso: Egli ci invita al suo banchetto di nozze che non possiamo ricambiare, che possiamo solo con gioia ricevere. Imitiamolo! Amiamo Dio e, a partire da Lui, anche l’uomo, per riscoprire poi, a partire dagli uomini, Dio in modo nuovo!"
(OMELIA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI, Santa Messa di Mezzanotte 2006, Solennità del Natale)
Caro Vincenzo, ti chiedo innanzitutto perdono se ti ho scritto con toni che ti sono sembrati offensivi, ma io non sono un estimatore dell’arte della diplomazia, perchè penso che chi ama davvero il prossimo non fa "il diplomatico", ma dice le cose come stanno, senza giri di parole, senza usare artifici linguistici, senza prese in giro ("Che il vostro parlare sia chiaro: si, sì, no, no!").
Ho introdotto un passo dell’omelia di Natale del Papa per dirti che sono d’accordo con te: bisogna essere amanti dei poveri, degli ultimi, delle puttane (quelle sfruttate, difese per esempio da Don Benzi, e non naturalmente di quelle che scelgono liberamente la "professione") per vivere e non solo proclamarlo, il vangelo. Per farlo, però, corriamo il rischio di diventare ipocriti. Lo corriamo quando abbracciamo una ideologia, un partito politico, un personaggio in vista (politico, filosofo, cantante che sia).
Sono come te contro ogni forma di violenza, se non quella che costringe ad autodifendere la propria incolumità, così come la incolumità degli indifesi, degli innocenti, dei deboli.
Amo la natura, perchè espressione della Gloria divina. Amo gli animali, creature pure loro di Dio. Sono contro la vivisezione. Ma sono anche contro l’"adorazione" dei nostri amici a quattrozampe da parte di persone che, innalzando le povere bestioline come trofei, degradano il prossimo e loro stesse nello spreco di denaro.
Io, caro Vincenzo, la macchina non ce l’ho da sei anni, mi faccio anche 10-12 km per andare in un negozio e risparmiare qualcosa. Mangio il necessario e non mi abbuffo mai, neppure a Natale o a Capodanno. Conosco la fame (quella vera, che non ti fa dormire la notte, che ti prende alla bocca delllo stomaco e ti fa contorcere), ho conosciuto e ho vissuto con gli extra-comunitari, conosco l’arroganza e il razzismo tutto italiano nei confronti dei negri. Ho molti anni più di te e, probabilmente, anche di chi mi definisce "aizzatore di folle".
Quindi, non scrivo per "sentito dire", ma per "sentito" (sperimentato) sulla mia pelle. Attraverso questo "mio sentire" mi arrogo il diritto di criticare chi, per il taglio di un albero, sbandiera al vento sprechi, ingiustizie, colpe e ommissioni, che personalmente trovo ridicole, quando leggo sui quotidiani che per Natale ogni famiglia italiana ha speso 750 Euro per cibarsi (6 miliardi di Euro in totale).
Cordiali saluti a te, al mio omonimo e all’"Orlando Furioso".
Caro Biasi, non mi hai offeso. Hai fatto bene a riportare queste parole dell’omelia: calzano a pennello. Leggendole, non ti è sorto il dubbio che non sia stato un regalo gratuito (come potrebbe essere un regalo a un bimbo povero), ma che dietro possa esserci, se non un tornaconto elettorale, almeno un beneplacito da parte della Chiesa? Non prendiamoci in giro: molti politici hanno capito che la Chiesa bisogna tenersela bene. Altrimenti non mi spiego perchè uno che da giovane urlava "al rogo le Chiese" ora lo si vede davanti l’altare, pio ed assopito, o in sacrestia a confabulare coi religiosi! Prego anche che abbia avuto una conversione, altrimenti non so cosa pensare...
Mi permetto di dirti una cosa: mi piaci di più quando lasci parlare il tuo cuore, piuttosto che quando riporti slogan che girano in alcuni ambienti bigotto-associativi, come quello "siete contro il taglio di un albero, ma a favore dell’aborto". Che, lasciatelo dire, siccome confezionati, rischiano anche di essere marci.
Non sai quanto mi piacerebbe conoscere la Verità, e ho l’animo predisposto. Ma di fronte ad alcune cose, la ribellione è spontanea e non posso farci nulla. Confido negli altri, e in te.
Vincenzo
Ave Orlando
Che vai parlando
Che sorpresa
Questa difesa
Dopo l’assenza
La presenza
Dopo il riposo
Il simposio
La Voce reclama
Le tue parole
Come una lama
Che ti fanno le sole
Tra le nostre armate
Legato di Sicilia
In questa epifania
Che fate?