Notizione

Rudolph Giuliani in Italia e in Calabria per iniziativa del vescovo florense mons. Domenico Cortese, nato a San Giovanni in Fiore

L’arrivo dell’ex sindaco di New York, candidato premier in Usa, servirà a sostenere lo Zambia, secondo un progetto del vescovo Cortese
venerdì 19 gennaio 2007.
 

Roma - Dal prossimo 17 gennaio Rudolph Giuliani, sarà in visita in Italia, prima a Roma e poi in Calabria, per sostenere il progetto dell’Associazione Calabria - proZambia promosso da Monsignor Domenico Cortese, Vescovo di Mileto - Nicotera - Tropea e Presidente Associazione Calabria - proZambia (Rudy Giuliani in Italia il 17 gennaio News ITALIA PRESS N° 4 del 5 gennaio 2007).

Monsignor Cortese, prima di tutto grazie per la Sua disponibilità. In questi giorni Lei è molto occupato dall’organizzazione della visita in Italia di Mr. Giuliani. Ci dica Monsignore: come è riuscito a convincere Giuliani a venire in Italia per sostenere il Suo progetto?

Il mio incontro con Mister Giuliani e la sua visita in Italia nascono da fortunate e fortuite coincidenze. Un mio viaggio a New York, due anni fa, mi ha fatto incontrare una mia cugina, la Dottoressa Gilda Bello, e Mons. Placa, che lavorano nella segreteria di M. Giuliani. A loro confidai la mia iniziativa verso lo Zambia, per favorire e sostenere lo sviluppo di quella popolazione africana. Ne furono entusiasti e si lasciarono coinvolgere nel progetto garantendomi di impegnarsi per coinvolgere anche Mr. Giuliani. Solo qualche mese fa ho avuto la conferma e la certezza che l’operazione coinvolgimento di M. Giuliani era riuscita ed ebbi la comunicazione del viaggio in Italia nei giorni 16.17 e 18 gennaio.

E veniamo al progetto che è il cuore di questa visita. Ci vuole raccontare nei dettagli l’iniziativa?

L’iniziativa di un nostro progetto per lo Zambia nasce dai rapporti della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea con quella nazione africana, per la presenza in Zambia di una Suora missionaria delle Suore Battistine. La Suora è Suor Tarcisia Rizzo, nativa e proveniente da un Comune della nostra Diocesi: Ricadi. La Suora aveva "sposato" lo Zambia come sua seconda patria e per essa aveva impegnato cuore, intelligenza, dedizione, insomma tutta la sua vita, fino a quando non fu stroncata, in Zambia, da un incidente mortale. Nei suoi contatti con me - suo Vescovo di origine - mi aveva sollecitato e convinto ad impegnare la Diocesi a sostenere la sua attività e la sua opera in quella missione in Terra d’Africa. Era quasi un testamento di consegna. Abbiamo così "sposato" anche noi lo Zambia prendendo atto della realtà drammatica e sconvolgente dei numerosi orfani - soprattutto per l’Aids - e bambini orfani e abbandonati. Nasce così da me patrocinata e voluta l’Associazione Calabria - pro Zambia, affinché si potessero progettare e sostenere iniziative per favorire lo sviluppo della Terra di Zambia, soprattutto a favore dei bambini e dei giovani. L’Associazione, anche se da ma patrocinata, non ha carattere confessionale, ma è aperta a tutti i contributi che possano venire da persone, associazioni e gruppi sensibili ai valori della dignità umana e della sua tutela. L’Associazione ha così progettato la costruzione di un’azienda agricola con annessa scuola agraria e convitto per alunni; una casa per orfani e bambini abbandonati con annesso centro medico; una casa alloggio per volontari pronti a prestare la loro competenza - anche a tempi determinati - e la loro professionalità per sostenere questa opera di sviluppo in Terra di Zambia. Questa - forse troppo ambiziosa iniziativa per le nostre sole forze - ha bisogno di tanto aiuto e sostegno.

Quanto è importante Mister Giuliani nell’economia del Suo progetto?

Mister Giuliani è importante perché con la sua sponsorizzazione, con la sua autorevolezza e notorietà è certamente un tramite efficace ad attirare amici, simpatie e sostegni anche presso l’America, per realizzare l’iniziativa che richiede molte risorse. Abbiamo bisogno di tutti e di tutto.

Non teme una strumentalizzazione politica dell’iniziativa?

Sono cosciente e consapevole che la notorietà del personaggio e il suo peso e potere mediatico possano costituire un rischio di oscuramento (peggio di strumentalizzazione) e di deviamento dalle finalità del progetto, ma sono rischi da correre affinché più gente possibile condivida il progetto lasciandosi coinvolgere con qualunque aiuto e sostegno. Non posso pretendere di coinvolgere tutti con lo stesso entusiasmo e la stessa generosità, nella consapevolezza anche che si possa destare tanta curiosità e superficialità senza un’autentica e fattiva adesione al progetto, ma vale la pena gettare le reti.

Lei ha detto che "aiutare lo Zambia" ci "migliora come individui e come cristiani"... Cristo noi lo vogliamo vedere e incontrare in tutti i bambini dello Zambia che sorridenti ci invitano ad aiutarli. Li aiuteremo, non so quanto riusciremo a fare ma li aiuteremo; stendiamo noi le mani per loro verso tutti. Ho avuto la fortuna di conoscere Madre Teresa di Calcutta e Mons. Camara, due grandi amici - testimoni - servi di Gesù per i poveri - anche loro non avevano paura e non si lasciavano fermare dai rischi e dalle difficoltà senza compromettenti compromissioni. Erano felici e contenti se in qualunque parte e in chiunque riuscissero a fare capire i grossi problemi del mondo della povertà, della fame e dell’abbandono e riuscissero a muovere anche i cuori più duri per far vedere nel volto dei fratelli che soffrono riflesso anche il proprio volto.

Non teme che in questo contesto, me lo lasci dire, di "rumore", quando invece l’uomo ha bisogno di "silenzio" per incontrare il prossimo, si rischi una superficiale adesione al progetto, diciamo, tanto buonismo ma poco o nulla in termini d’incontro con il Cristo che si fa prossimo nell’ultimo? - Monsignore, quando i riflettori su questo evento si saranno spenti, come si darà gambe e memoria al progetto?

Mi auguro che i riflettori chiusi sull’evento Giuliani in Italia - Calabria per sostenere questa iniziativa, non si spengano mai sul nostro coinvolgimento, sul nostro entusiasmo, sul nostro impegno per lo Zambia. L’Associazione Calabria - pro Zambia, ponte di solidarietà sia sempre più conosciuta - anche per il vostro intervento - e sostenuta garantendo il nostro cuore, la nostra intelligenza, le nostre braccia, le nostre gambe alla popolazione dello Zambia per essere al suo fianco sostenendo il suo sviluppo per la dignità umana e civile dei suoi figli, soprattutto i bambini e i giovani.

Quale la responsabilità della comunicazione nella memoria e nel futuro del progetto?

La comunicazione rimane importante e determinante come strumento e veicolo di conoscenza, condivisione e sostegno. Vi ringrazio per l’intervista concessami e anche vostro tramite do il mio "benvenuto" cordiale a Mister Giuliani ed esprimo la mia più profonda gratitudine a Lui e ai suoi collaboratori per averci sostenuto e incoraggiato nella nostra iniziativa. News ITALIA PRESS


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