Sono 1 Sangiovannese da molti anni fuori dal paese.Sto leggendo il tuo libro,purtroppo le persone morte erano tutti miei compagni d’infanzia,amici di mille avventure.Ho vissuto x molti anni in 1 citta calabrese dove la drangheta era ed e’ 1 cancro abbastanza diffuso,mi sentivo orgoglioso quando parlvo cn i miei colleghi di come era tranquillo ilo mio paese(dal 1990),si potevano lasciare le kiavi attaccati al quadro della makkina,unico omicidio che ricordavo 1 signore con inganno ha letteralmente "GACCIATO"il suo compare(1980).IO sn partito x lavoro,mi rattriste il cuore vedere la capitale della sila rovinata dalle persone che fanno finta di amarla.ti sei dimenticato un altra vittima detto "LUCIO DALLA".SONO stato 1 alunno di tua madre ottima insegnante di filosofia.anch’io faccio politica locale,cerco di non entrare in circoli viziosi,ma adoperare il mio aiuto nei deboli,negli emarginati.Lavoro nel sociale ha contatto con la sofferenza e’ so che significa soffrire,soffro x il mio paese che amo tanto,per la purezza ke aveva.Mi ricordo le bravate ke acevo da ragazzo,e’ quando venivo scoperto da qualcuno ke conosceva mio padre e minacciava di dirglielo"mo cciu ricu a patretta",me la facevo sotto xke conoscevo il dolore della cinghia dei suoi pantaloni.N.B. l E-mail non e mia la devo fare e non so come si fa. anzi se mi aiuti a farne 1 .CIAO