Sentito ieri il vicedirettore della Voce, prof. Federico La Sala, ho deciso di cancellare tutti gli articoli divertenti presenti su queste pagine elettroniche e riguardanti Gianluca Congi, ispettore del Servizio di vigilanza ambientale della Lipu Calabria. Ci è pervenuta una sua espressa richiesta, infatti, rivolta proprio nel senso della cancellazione integrale. Abbiamo assentito solo ed esclusivamente con l’intento, da qui in avanti, di non supportare più alcuna forma di protagonismo, latente o patente. Noi della Voce non siamo abituati ad alcuna restrizione di campo né a moralismi formalistici che dimenticano semplicisticamente e dolosamente la sostanza delle cose. Ci pareva che la nostra ironia, tutta buona, servisse anzitutto a sprovincializzare una parte di San Giovanni in Fiore che, evidentemente, è ancora rimasta all’analogico. Riteniamo, e non lo diciamo per la prima volta, che Internet sia, intanto, immediatezza comunicativa, ironia in senso vattimiano e apertura a ogni dialogo. Ci dispiace realizzare che Gianluca Congi non abbia di fatto inteso il senso delle nostre trovate, mostrando di non riuscire ad essere un personaggio pubblico. Ogni commento ulteriore è, a questo punto, sprecato.
Emiliano Morrone
Caro Gianluca,
con questa risposta, chiudo definitivamente il lungo capitolo riguardante la faccenda delle supposte cattiverie nei tuoi confronti. S’è scritto sino all’ennesima potenza, nessuno, qui, ha inteso ridicolizzarti. Federico La Sala ti ha elogiato espressamente in una sua nota a parte. Io l’ho fatto quasi contestualmente. Non capisco che cosa ancora debba aggiungersi. Vedi, io non penso, come te, che San Giovanni in Fiore sia il tribunale del mondo. Non m’importa di ciò che pensa, suppone o mormora la gente. Anche perché le stesse persone che amano seminare zizzania perfino in situazioni chiaramente divertenti come quella in questione non si espongono mai quando occorre reagire alla diffusa ingiustizia e all’imperio della mafia in loco. Troppo semplice derivare una loro netta complicità. Io penso sinceramente che tu debba ancora liberarti di certi condizionamenti locali. E penso che tu faccia bene ad avere più stima verso te stesso. Non sono gli altri che possono sindacare sul tuo operato. Anzi, nell’ambito d’una logica spartitoria e clientelare come quella vigente a San Giovanni in Fiore, proprio le persone come te, che più faticano e s’impegnano, sono penalizzate dal sistema. Quando avrai coscienza della tua alta dignità? Mi dispiace, ma se t’arrabbi per due battute vuol dire che sei poco fiducioso delle tue capacità e possibilità. Questo, come amico, dovevo scrivertelo. Se, poi, pensi che io sia tronfio e presuntuoso, fa pure. Nel Vangelo sta scritto: "Omnia munda mundis". Vuol dire che "tutto è puro per quelli che sono puri". Sono abituato a rapporti franchi e schietti e non all’ipocrisia altrui, che, pur non appartenendoti, sembra soggiogarti e indirizzare il tuo giudizio. Sveglia, tu sei, e resterai, un uomo prezioso per la nostra Sila. Anche se l’idiozia diffusa e l’ipocrisia di nostri concittadini coglierà nelle trovate divertenti di questa Voce una cattiveria, al tuo cospetto, che non c’è mai stata. Allora, come la mettiamo con la mia autoironia sulla morte provocatami dall’improvvisa caduta d’un vaso di fiori?
Ti saluto coi sentimenti di sempre.
Emiliano