Interviste

La risposta dell’on. Bucchino alle accuse di "lesa Maestà" - di Salvatore Viglia

lunedì 19 febbraio 2007.
 

La presente intervista segue ad una precedentemente concessaci dall’on. Gino Bucchino. Molte polemiche si sono avute dopo le dichiarazioni dell’onorevole a proposito del fatto che gli eletti all’estero, avrebbero potuto fare molto di più se ci fosse stato un progetto ed una coordinazione che avesse unito tutti gli sforzi dei 18, piuttosto che disperderli in sterili personalismi.

Le polemiche, alimentate da svariati interventi in difesa del vice ministro Danieli e dell’operato degli eletti all’estero, sono sfociate ultimamente nelle dichiarazioni del vice segretario del CGIE nonché coordinatore della Margherita in Canada contrariato dalle affermazioni del suo "compagno" d’Unione.

La prima pagina de L’Italiano del 15 febbraio scorso, quotidiano per gli italiani nel mondo, ha messo in prima pagina un simpatico fotomontaggio di Bud Spencer e Terence Hill con i volti di Rapanà e di Gino Bucchino, parafrasando la "scazzottata" che c’è stata tra "fratelli".

L’articolo a firma di Richy Filosa conclude, sottolineando lo screzio "in famiglia" tra Rapanà e Bucchino: «.gli italiani all’estero, tutti, si stanno -è proprio il caso di dirlo- divertendo un mondo».

Onorevole, le sue dichiarazioni sulla "solitudine degli eletti all’estero, hanno suscitato un vespaio di polemiche soprattutto all’interno dell’Unione. E’ il caso di qualche chiarimento?

Lesa maestà. Si tratterebbe di lesa maestà.

In altri tempi mi avrebbero messo alla gogna, forse incarcerato, certamente almeno epurato.

Proprio non capisco tutta questa cagnara per avere espresso a voce alta un disagio che, continuo a credere, condiviso.

Insomma qualcuno, forse più di qualcuno, ha preso per attentato di lesa maestà quello che invece era solo un invito a fare di più e meglio.

Nei panni del Vice Ministro Danieli, lei non si sarebbe risentito? Una stampa d’opposizione più attenta avrebbe potuto strumentalizzare più di tanto le sue affermazioni.

Non mi sono mai sognato di dire, né l’ho pensato, che il Vice Ministro Danieli non abbia combinando niente.

E poi non mi sarei mai sognato di abbandonarmi a polemiche sterili e senza costrutto.

Ho detto solo, lo penso e ne sono convinto, che assieme avremmo potuto fare molto, ma molto di più.

Ricordo benissimo, per esempio, quando il Vice Ministro Danieli in sede di prima riunione del Comitato di Presidenza del CGIE, subito dopo le elezioni politiche, quando la maggioranza di noi era ancora in carica, disse pubblicamente (vedere gli atti..) che avrebbe dato vita immediatamente ad un tavolo permanente governo-parlamentari perchè assieme avremmo potuto «ottenere velocemente risultati eccezionali».

Che male c’e’ a ricordare che questo tavolo non si è mai riunito? Proprio non capisco. Perché qualcuno dice che ho mosso addirittura «ingiuste critiche al governo»?

Non è proprio attraverso un sincero dibattito pubblico, senza remore, senza segreti, senza "nuotate" sottacqua, che si dimostra la buona fede degli intenti e quelle sofferenze tipiche di chi propone attenzione?

Insomma, non crede che, aver esplicitato un disagio, senza con questo, «remare contro» l’attuale governo né contro il Vice Ministro Danieli, sia il segno d’una onestà di principi, di chi non teme, non trama e non nasconde?

La prima pagina de L’Italiano ha pubblicato un fotomontaggio dove lei rappresenta Terence Hill e Rapanà Bud Spenser, simpatico no? Ma come, dice Rapanà, «Bucchino è dell’Unione e parla cosi»?

Classico.

In casi del genere, sono pronti a spuntare subito fedeli scudieri che, dall’alto - o dal basso, non so - senza alcuna analisi critica del merito, si fanno paladini e difensori per emergere e crearsi spazi.

Giovanni Rapanà dall’alto della carica prestigiosa di Vice Segretario del CGIE, organismo che in troppi cercano di mettere all’angolo e delegittimare, nonché coordinatore della Margherita in Canada, è uno di questi. Tuona che dovrei addirittura chiedere scusa, oltre che al Vice Ministro Danieli anche al suo attuale capo, il nostro Ministro degli Esteri D’Alema, altrimenti il processo di costituzione del partito democratico all’estero potrebbe risentirne negativamente. Ma stiamo scherzando? Ma figuriamoci cosa gliene importa al progetto di costituzione del partito democratico di quanto ha detto Gino Bucchino.

Forse, onorevole, ha peccato di ingenuità. Certe cose anche se si pensano, in politica, è meglio non dirle per non essere fraintesi non crede?

Probabilmente sì ma, in linea di principio, credo che, quando non si ha niente da nascondere, non si teme mai di essere fraintesi né tanto meno di correre il rischio d’essere tacciati come "traditori".

L’atteggiamento che mi impongo, di prassi e costume, è il confronto a tutto tondo dove, al centro, pongo sempre il progetto, l’analisi e la collaborazione.

Sono portato naturalmente al gioco di squadra, credo nella collaborazione e nella somma delle esperienze.

Intanto, se mi è concesso vorrei approfittare per rivolgermi a qualche mio detrattore.

Caro Filosa che mi hai regalato un sorriso paragonandomi a Terence Hill, sono un suo avversario, mi raccomando, non nemico.

Gino Bucchino sta lavorando per gli italiani all’estero e per l’Italia. Modestamente. questo sì, ma anche per portare a casa piccoli ma certi risultati.

Anche noi Parlamentari dell’Ulivo eletti all’estero, come ha fatto il Vice Ministro, pubblicheremo, ad un anno esatto dal nostro insediamento, un dossier di lavoro e di risultati. E se qualcuno è impaziente basta aprire il sito della Camera e del Senato e fare un po’ di ricerca.

Fra le cose importanti, troverà, è vero, anche cose che possono non sembrare importanti, che rappresentano il libro dei sogni, proposte e interrogazioni che non andranno mai in aula o che non riceveranno risposte, ma questo fa parte del sistema che ho trovato in Parlamento.

In effetti lei si lamenta e lancia allarmi della non corrispondenza tra i progetti ed i risultati?

Non capisco proprio quei colleghi che fanno l’elenco dei risultati: che abbiamo già avviato la riforma di Rai International, che abbiamo già sistemato i nostri concittadini indigenti, che stiamo rimettendo a posto il carrozzone dei consolati o che abbiamo dato finalmente ascolto alla stampa povera che si divide una ridicola fetta di contributi o che, infine, abbiamo avviato la riforma degli istituti di cultura e rivisto la legge sulla diffusione della lingua e della cultura italiana nel mondo.

Lo faremo, ne ho fiducia, ma è comunque qualcosa che appartiene al futuro, spero non lontano, e per fare questo, abbiamo bisogno di fare squadra. Abbiamo bisogno davvero di questo benedetto tavolo governo-parlamentari (e io aggiungerei CGIE) delle commissioni speciali di Camera e Senato, dei comitati parlamentari degli italiani all’estero, oppure, perchè no, anche della bicamerale.

Ad onor del vero possiamo anche dire di aver ottenuto risultati silenziosi, quelli che non fanno notizia perchè a vantaggio di un singolo. Quel singolo povero Cristo che attende invano risposta da un ufficio periferico dell’INPS, quel singolo che ha davvero bisogno, prima di morire, di ricevere gli arretrati della sua pensione e che solo e soltanto perchè un parlamentare mette nero su bianco e scrive una letterina ottiene finalmente risposta dal solerte impiegato. Non sono anche queste, forse, cose importanti?

E sono io caro Filosa che mi sento offeso quando leggo che Rapana’ chiede «formalmente al Deputato una precisazione e un chiarimento politico, fermo restando che qualora le affermazioni inaccettabili e offensive venissero confermate.».

Eccolo il delitto di lesa maestà.

No, non ci sto, non ho offeso nessuno e non ho attaccato il governo. Al contrario ho cercato di ricordare che al di sopra di tutto ci sono i diritti dei cittadini, gli stessi cittadini che hanno eletto me, i miei colleghi e determinato la formazione di un governo che è lì unicamente per servire il popolo. Qualcuno si sente ancora offeso? Ma mi faccia il piacere!!!

Salvatore Viglia


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