STROMBOLI: NUOVA "BOCCA". IL VULCANO SI E’ RISVEGLIATO. NUOVO ALLARME. La Protezione civile ha fatto scattare il piano d’emergenza. Si teme il ripetersi dell’onda anomala del 2002.

sabato 10 marzo 2007.
 

[...] Lo Stromboli è venticinque volte più grande di quanto si veda. La parte che emerge, con le sue cime gemelle a 927 metri sopra il livello del mare, rappresenta solo una piccola parte dei tremila metri di altezza del maestoso vulcano.

L’isola di Stromboli nasconde la sovrapposizione di più vulcani che possono essere riconosciuti osservando i resti delle loro forme e dei loro prodotti, sia lavici sia esplosivi. Dai tempi più remoti della sua emersione dalle acque del Tirreno fino a oggi, l’isola mostra la sua storia di violente esplosioni e di tranquille ma inarrestabili colate laviche, di crolli e rapide ricostruzioni, in un avvicendamento di eventi che è, per i vulcanologi, materia di studio [...]


Ansa » 2007-03-09 19:38

STROMBOLI: NUOVA BOCCA, VULCANO TORNA A FAR PAURA

ROMA - Lo Stromboli torna a far paura. La Sciara del fuoco - il costone del vulcano lungo cui la lava scende a mare - ha ripreso a camminare ad una velocità di 10 centimetri l’ora, esattamente la stessa che dieci giorni fa aveva fatto scattare i provvedimenti di emergenza. Si è aperta anche una nuova bocca eruttiva, da cui fuoriesce la lava: il nuovo cratere si è aperto a circa 500 metri dal livello del mare, cento metri sopra quello già attivo e un po’ più in basso di quelli, tre, che erano comparsi il 27 febbraio scorso. Immediato è scattato dunque l’allarme della Protezione Civile, anche se questa volta non sono state fatte risuonare le sirene che avvisano la popolazione di Stromboli e Ginostra in caso di pericolo. Il provvedimento ha di fatto ripristinato il divieto per tutta la popolazione di avvicinarsi alla linea di costa e, ovviamente, di rientrare nelle abitazioni che si trovano ad un’altezza inferiore ai 10 metri sul livello del mare. Divieto - disposto dal responsabile dell’emergenza Stromboli e del servizio previsione e prevenzione del Dipartimento della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis - che riguarda non solo Stromboli ma anche Panarea, l’isola delle Eolie più vicina al vulcano. L’allerta ’giallo’ è invece stato proclamato per Lipari e Vulcano, dove non sono state prese misure di interdizione. Al largo di Stromboli stazionano inoltre due pattugliatori delle Capitanerie di Porto pronti ad intervenire in caso di una eventuale evacuazione della popolazione.

Allertate anche tutte le unità della Guardia costiera di Milazzo e di Lipari e un elicottero. Una frana improvvisa potrebbe infatti generare piccoli tsunami. Tutte le valutazioni scientifiche e i responsi degli strumenti che monitorano il vulcano ventiquattro ore su ventiquattro, sembrerebbero però escludere il ripetersi di quel che accadde il 30 dicembre del 2003, quando dalla Sciara del Fuoco si staccarono qualcosa come 25 milioni di metri cubi di lava e roccia. Le previsioni più pessimistiche, disponibili al momento, parlano di un distaccamento che potrebbe raggiungere i 10 milioni di metri cubi. Una frana "imponente" dunque, come l’aveva definita il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso durante il sopralluogo di una settimana fa, ma comunque non in grado di provocare disastri. "L’allarme per l’eruzione del vulcano Stromboli è quello dei giorni scorsi - conferma il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (ingv) Enzo Boschi - Oggi si è visto che il fuoco si sta muovendo, ma non è niente di particolare". Anche gli esperti della protezione civile sottolineano che la situazione è sotto controllo. Anzi, con l’apertura della nuova bocca eruttiva i movimenti della Sciara del fuoco sembra si stiano stabilizzando. Dunque più un’ allerta a scopo precauzionale che una vera e propria emergenza. "Le persone sono state nuovamente invitate a non scendere sotto i 10 metri dal livello del mare - spiega Boschi - perché se ci fosse un crollo di materiale, potrebbe generarsi un’onda anomala".



Movimenti di materiale eruttato nella Sciara del fuoco

Stromboli e Panarea: scatta nuovo allarme

Persone in salvo sopra la linea dei 10 metri sul mare. Allarme giallo per Lipari e Vulcano. Nuova bocca effusiva *

STROMBOLI - Nuovo allarme della Protezione civile a Stromboli per nuovi movimenti di materiale eruttato nella Sciara del fuoco. Nella tarda mattinata di venerdì è scattato l’allarme arancione, che impone la messa in salvo delle persone sopra la linea di sicurezza di 10 metri sul livello del mare. Il provvedimento è stato disposto dal coordinatore dello stato di emergenza, professor Bernardo De Bernardinis, dopo aver avuto dati secondo i quali «la Sciara del fuoco è in movimento spostandosi di 10 centimetri l’ora». L’allarme riguarda sia Panarea sia Stromboli. L’allerta gialla è invece stato proclamata per Lipari e Vulcano.

BOCCA ERUTTIVA - Venerdì pomeriggio, inoltre, una nuova bocca effusiva si è aperta nella Sciara del fuoco a circa 500 metri sul livello del mare, cento metri sopra quella già attiva. La nuova bocca risulta a una prima analisi essere ben alimentata.

* Corriere della Sera, 09 marzo 2007



Due colate di lava scendono verso il mare da un paio di nuove bocche a quota 600 metri. Gli esperti temono il ripetersi dell’onda anomala del 2002 che provocò feriti e ingenti danni

Stromboli, si risveglia il vulcano Protezione civile: "Allontanatevi dalla costa"

Scattato il piano d’emergenza anche nelle isole di Panarea e Lipari. Mobilitati traghetti e aliscafi *

ROMA - Due bocche eruttive si sono aperte sul vulcano Stromboli. Una colata di lava ha già raggiunto il mare e un’altra scende da quota 600 verso il mare ripercorrendo la strada seguita dalla devastante colata di cinque anni fa. La Protezione civile ha fatto scattare il piano d’emergenza. Sono suonate le sirene che annunciano il pericolo. Le popolazioni dell’isola e quelle di Panarea e Lipari sono state invitate ad allontanarsi dalla costa. Si teme il collasso nel mare di una parete del vulcano e ripertersi di un’onda anomala com’è capitato alla fine del 2002. Gli aliscafi e i traghetti attraccati a Stromboli sono a disposizione della popolazione, alcune centinaia di persone, che volessero allontanarsi dall’isola.

Già da qualche giorno il vulcano aveva mandato segnali di "risveglio". L’attività esplosiva è improvvisamente aumentata e si sono aperte un paio di nuove bocche sulla Sciara del fuoco, il fianco del vulcano dal quale il 30 dicembre del 2002 si verificò il crollo in mare di un gigantesco costone di pietra lavica che sollevò un’onda anomala responsabile di alcuni feriti e di ingenti danni sulle Isole Eolie.

A Stromboli sono già operativi i sistemi di rilevamento dell’Istituto nazionale di vulcanologia e della Protezione civile, e altri esperti in queste ore stanno viaggiando diretti verso l’isola. La Protezione civile continua a ripetere che la situazione è sotto controllo; il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Ingv, Enzo Boschi, è convinto che al momento "non ci sono indicazioni di grandi frane che potrebbero dare eventualmente origine a maremoti", ma anche a Panarea, per la prima volta da quando sono state installate nel 2002, sono suonate le sirene per l’emergenza e l’aria è satura della cenere del vulcano trasportata dal vento.

Il ricordo di quella notte di cinque anni fa è ancora nitido nella memoria della gente che abita a Stromboli. La sera del 30 dicembre crollarono nel mare "almeno 40-50 milioni di metri cubi di roccia lavica". Secondo recenti calcoli del vulcanologo Enzo Boschi, presidente dell’Ingv, "solo 10 milioni di metri cubi scivolarono dalla Sciara del Fuoco mentre il resto sarebbe franato nei fondali del vulcano". Due grandi onde, a distanza di pochi secondi l’una dall’altra, colpirono un paio di paesi dell’isola provocando alcuni feriti e molti danni. Proprio in questi giorni, i tecnici del Laboratorio di ricerca del Dipartimento di ingegneria delle acqua del politecnico di Bari hanno ripetuto in vasca il fenomeno accaduto a Stromboli nel 2002. Decine di strumenti hanno registrato la dinamica delle onde originate dalla frana in mare. I dati ottenuti dall’esperimento contribuiranno a mettere a punto un sistema di allarme per eventuali maremoti che dovessero interessare le coste italiane.

*la Repubblica, 27 febbraio 2007

LA SCHEDA

Stromboli, duemila metri nascosti sotto il mare *

ROMA - Lo Stromboli è venticinque volte più grande di quanto si veda. La parte che emerge, con le sue cime gemelle a 927 metri sopra il livello del mare, rappresenta solo una piccola parte dei tremila metri di altezza del maestoso vulcano.

L’isola di Stromboli nasconde la sovrapposizione di più vulcani che possono essere riconosciuti osservando i resti delle loro forme e dei loro prodotti, sia lavici sia esplosivi. Dai tempi più remoti della sua emersione dalle acque del Tirreno fino a oggi, l’isola mostra la sua storia di violente esplosioni e di tranquille ma inarrestabili colate laviche, di crolli e rapide ricostruzioni, in un avvicendamento di eventi che è, per i vulcanologi, materia di studio.

Paesaggio selvaggio, assenza quasi totale di strade, sbuffi di fuoco e lapilli, hanno fatto dell’isola il set naturale del film "Stromboli, terra di Dio". Film in cui Roberto Rossellini, con Ingrid Bergman, raccontò, nel 1950, le difficoltà di vivere in una terra così aspra.

* la Repubblica, 27 febbraio 2007

FOTOGRAFIE - LA REPUBBLICA


In laboratorio a Bari riprodotta calamita’ 2002 - ANSA, 2007-02-27 19:04


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