[...] Lo Stromboli è venticinque volte più grande di quanto si veda. La parte che emerge, con le sue cime gemelle a 927 metri sopra il livello del mare, rappresenta solo una piccola parte dei tremila metri di altezza del maestoso vulcano.
L’isola di Stromboli nasconde la sovrapposizione di più vulcani che possono essere riconosciuti osservando i resti delle loro forme e dei loro prodotti, sia lavici sia esplosivi. Dai tempi più remoti della sua emersione dalle acque del Tirreno fino a oggi, l’isola mostra la sua storia di violente esplosioni e di tranquille ma inarrestabili colate laviche, di crolli e rapide ricostruzioni, in un avvicendamento di eventi che è, per i vulcanologi, materia di studio [...]
Ansa » 2007-03-09 19:38
STROMBOLI: NUOVA BOCCA, VULCANO TORNA A FAR PAURA
ROMA - Lo Stromboli torna a far paura. La Sciara del fuoco - il costone del vulcano lungo cui la lava scende a mare - ha ripreso a camminare ad una velocità di 10 centimetri l’ora, esattamente la stessa che dieci giorni fa aveva fatto scattare i provvedimenti di emergenza. Si è aperta anche una nuova bocca eruttiva, da cui fuoriesce la lava: il nuovo cratere si è aperto a circa 500 metri dal livello del mare, cento metri sopra quello già attivo e un po’ più in basso di quelli, tre, che erano comparsi il 27 febbraio scorso. Immediato è scattato dunque l’allarme della Protezione Civile, anche se questa volta non sono state fatte risuonare le sirene che avvisano la popolazione di Stromboli e Ginostra in caso di pericolo. Il provvedimento ha di fatto ripristinato il divieto per tutta la popolazione di avvicinarsi alla linea di costa e, ovviamente, di rientrare nelle abitazioni che si trovano ad un’altezza inferiore ai 10 metri sul livello del mare. Divieto - disposto dal responsabile dell’emergenza Stromboli e del servizio previsione e prevenzione del Dipartimento della Protezione Civile Bernardo De Bernardinis - che riguarda non solo Stromboli ma anche Panarea, l’isola delle Eolie più vicina al vulcano. L’allerta ’giallo’ è invece stato proclamato per Lipari e Vulcano, dove non sono state prese misure di interdizione. Al largo di Stromboli stazionano inoltre due pattugliatori delle Capitanerie di Porto pronti ad intervenire in caso di una eventuale evacuazione della popolazione.
Allertate anche tutte le unità della Guardia costiera di Milazzo e di Lipari e un elicottero. Una frana improvvisa potrebbe infatti generare piccoli tsunami. Tutte le valutazioni scientifiche e i responsi degli strumenti che monitorano il vulcano ventiquattro ore su ventiquattro, sembrerebbero però escludere il ripetersi di quel che accadde il 30 dicembre del 2003, quando dalla Sciara del Fuoco si staccarono qualcosa come 25 milioni di metri cubi di lava e roccia. Le previsioni più pessimistiche, disponibili al momento, parlano di un distaccamento che potrebbe raggiungere i 10 milioni di metri cubi. Una frana "imponente" dunque, come l’aveva definita il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso durante il sopralluogo di una settimana fa, ma comunque non in grado di provocare disastri. "L’allarme per l’eruzione del vulcano Stromboli è quello dei giorni scorsi - conferma il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (ingv) Enzo Boschi - Oggi si è visto che il fuoco si sta muovendo, ma non è niente di particolare". Anche gli esperti della protezione civile sottolineano che la situazione è sotto controllo. Anzi, con l’apertura della nuova bocca eruttiva i movimenti della Sciara del fuoco sembra si stiano stabilizzando. Dunque più un’ allerta a scopo precauzionale che una vera e propria emergenza. "Le persone sono state nuovamente invitate a non scendere sotto i 10 metri dal livello del mare - spiega Boschi - perché se ci fosse un crollo di materiale, potrebbe generarsi un’onda anomala".
Movimenti di materiale eruttato nella Sciara del fuoco
Stromboli e Panarea: scatta nuovo allarme
Persone in salvo sopra la linea dei 10 metri sul mare. Allarme giallo per Lipari e Vulcano. Nuova bocca effusiva *
STROMBOLI - Nuovo allarme della Protezione civile a Stromboli per nuovi movimenti di materiale eruttato nella Sciara del fuoco. Nella tarda mattinata di venerdì è scattato l’allarme arancione, che impone la messa in salvo delle persone sopra la linea di sicurezza di 10 metri sul livello del mare. Il provvedimento è stato disposto dal coordinatore dello stato di emergenza, professor Bernardo De Bernardinis, dopo aver avuto dati secondo i quali «la Sciara del fuoco è in movimento spostandosi di 10 centimetri l’ora». L’allarme riguarda sia Panarea sia Stromboli. L’allerta gialla è invece stato proclamata per Lipari e Vulcano.
BOCCA ERUTTIVA - Venerdì pomeriggio, inoltre, una nuova bocca effusiva si è aperta nella Sciara del fuoco a circa 500 metri sul livello del mare, cento metri sopra quella già attiva. La nuova bocca risulta a una prima analisi essere ben alimentata.
* Corriere della Sera, 09 marzo 2007
Stromboli, si risveglia il vulcano Protezione civile: "Allontanatevi dalla costa"
Scattato il piano d’emergenza anche nelle isole di Panarea e Lipari. Mobilitati traghetti e aliscafi *
ROMA - Due bocche eruttive si sono aperte sul vulcano Stromboli. Una colata di lava ha già raggiunto il mare e un’altra scende da quota 600 verso il mare ripercorrendo la strada seguita dalla devastante colata di cinque anni fa. La Protezione civile ha fatto scattare il piano d’emergenza. Sono suonate le sirene che annunciano il pericolo. Le popolazioni dell’isola e quelle di Panarea e Lipari sono state invitate ad allontanarsi dalla costa. Si teme il collasso nel mare di una parete del vulcano e ripertersi di un’onda anomala com’è capitato alla fine del 2002. Gli aliscafi e i traghetti attraccati a Stromboli sono a disposizione della popolazione, alcune centinaia di persone, che volessero allontanarsi dall’isola.
Già da qualche giorno il vulcano aveva mandato segnali di "risveglio". L’attività esplosiva è improvvisamente aumentata e si sono aperte un paio di nuove bocche sulla Sciara del fuoco, il fianco del vulcano dal quale il 30 dicembre del 2002 si verificò il crollo in mare di un gigantesco costone di pietra lavica che sollevò un’onda anomala responsabile di alcuni feriti e di ingenti danni sulle Isole Eolie.
A Stromboli sono già operativi i sistemi di rilevamento dell’Istituto nazionale di vulcanologia e della Protezione civile, e altri esperti in queste ore stanno viaggiando diretti verso l’isola. La Protezione civile continua a ripetere che la situazione è sotto controllo; il presidente dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Ingv, Enzo Boschi, è convinto che al momento "non ci sono indicazioni di grandi frane che potrebbero dare eventualmente origine a maremoti", ma anche a Panarea, per la prima volta da quando sono state installate nel 2002, sono suonate le sirene per l’emergenza e l’aria è satura della cenere del vulcano trasportata dal vento.
Il ricordo di quella notte di cinque anni fa è ancora nitido nella memoria della gente che abita a Stromboli. La sera del 30 dicembre crollarono nel mare "almeno 40-50 milioni di metri cubi di roccia lavica". Secondo recenti calcoli del vulcanologo Enzo Boschi, presidente dell’Ingv, "solo 10 milioni di metri cubi scivolarono dalla Sciara del Fuoco mentre il resto sarebbe franato nei fondali del vulcano". Due grandi onde, a distanza di pochi secondi l’una dall’altra, colpirono un paio di paesi dell’isola provocando alcuni feriti e molti danni. Proprio in questi giorni, i tecnici del Laboratorio di ricerca del Dipartimento di ingegneria delle acqua del politecnico di Bari hanno ripetuto in vasca il fenomeno accaduto a Stromboli nel 2002. Decine di strumenti hanno registrato la dinamica delle onde originate dalla frana in mare. I dati ottenuti dall’esperimento contribuiranno a mettere a punto un sistema di allarme per eventuali maremoti che dovessero interessare le coste italiane.
*la Repubblica, 27 febbraio 2007
LA SCHEDA
Stromboli, duemila metri nascosti sotto il mare *
ROMA - Lo Stromboli è venticinque volte più grande di quanto si veda. La parte che emerge, con le sue cime gemelle a 927 metri sopra il livello del mare, rappresenta solo una piccola parte dei tremila metri di altezza del maestoso vulcano.
L’isola di Stromboli nasconde la sovrapposizione di più vulcani che possono essere riconosciuti osservando i resti delle loro forme e dei loro prodotti, sia lavici sia esplosivi. Dai tempi più remoti della sua emersione dalle acque del Tirreno fino a oggi, l’isola mostra la sua storia di violente esplosioni e di tranquille ma inarrestabili colate laviche, di crolli e rapide ricostruzioni, in un avvicendamento di eventi che è, per i vulcanologi, materia di studio.
Paesaggio selvaggio, assenza quasi totale di strade, sbuffi di fuoco e lapilli, hanno fatto dell’isola il set naturale del film "Stromboli, terra di Dio". Film in cui Roberto Rossellini, con Ingrid Bergman, raccontò, nel 1950, le difficoltà di vivere in una terra così aspra.
* la Repubblica, 27 febbraio 2007
In laboratorio a Bari riprodotta calamita’ 2002 - ANSA, 2007-02-27 19:04
STROMBOLI: CONTINUA ATTIVITA’ ERUTTIVA
LIPARI - Il costone della Sciara del Fuoco continua a muoversi, anche se a velocita’ inferiore rispetto a ieri, ed e’ aumentata la qualita’ di lava che fuoriesce dalle bocche apertesi sul fianco del vulcano. Ma ’’la situazione e’ sotto controllo’’ e gli abitanti di Stromboli possono stare tranquilli. Lo ha detto il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, al termine del briefing, a Stromboli, con i vulcanologi e gli esperti del dipartimento, il direttore dell’Ingv, Enzo Boschi e il presidente onorario della commissione Grandi rischi, Franco Barberi.
’’Il rischio di un distacco imponente di una parte della Sciara del Fuoco si e’ molto ridotto rispetto a ieri - ha spiegato Bertolaso, dopo aver visto i dati degli strumenti - ieri si muoveva di circa 10 centimetri l’ ora, adesso siamo a sei-sette millimetri’’.
L’ allarme pero’ non e’ del tutto rientrato. ’’Vi sono ancora diverse fratture - ha aggiunto - che modificano lo scenario e questo potrebbe indurci nelle prossime ore a valutazioni diverse. Per il momento, comunque, la situazione e’ sotto controllo, le scuole sono aperte e la navigazione non e’ stata interdetta’’. Resta, invece, in vigore, almeno per oggi e stanotte, il divieto di rientrare nelle proprie case per i cittadini che vivono in abitazioni che si trovano al di sotto dei dieci metri di altezza dal livello del mare. Valutazioni condivise anche dal prof.Barberi.
’’L’ obiettivo di questo sopralluogo - ha spiegato - era capire se si potesse formare una frana consistente come quella del 2002. Al momento, sappiamo che non e’ cosi’, perche’ la parte del vulcano sotto il livello del mare e’ stabile’’. La Sciara del Fuoco continua pero’ a muoversi. ’’Tutto si gioca sulla sua stabilita’ - ha confermato Barberi - mentre la fuoriuscita di lava e’ l’ ultima cosa che ci preoccupa. Tutto sommato la situazione non e’ particolarmente preoccupante’’.
ANSA » 2007-02-28 13:50
RIENTRA L’ALLARME, STROMBOLI FA MENO PAURA
dell’inviato Matteo Guidelli *
STROMBOLI - "Oggi iddu fa meno paura" dicono i pescatori al porto. E’ vero: lo Stromboli sembra calmarsi, anche se dal suo ventre continua ad uscire lava, la nuvola di vapore ad alzarsi in cielo, massi di roccia a rotolare verso il mare. Perché il pericolo grosso, quello di una frana di oltre 25 milioni di metri cubi come quella che nel 2002 provocò un piccolo tsunami, sembra scongiurato. Almeno questo dicono i dati che vulcanologi ed esperti continuano a guardare da ieri a mezzogiorno quando la sciara del fuoco - il costone del vulcano che è la strada che la lava si é aperta verso il mare - ha cominciato a camminare ad una velocità di 10 cm l’ora.
Sull’isola sono arrivati il capo della Protezione Civile Guido Bertolaso, il direttore dell’ Ingv Enzo Boschi, il presidente onorario della Commissione grandi rischi Franco Barberi per fare il punto della situazione. Un sopralluogo in elicottero sopra le bocche del vulcano prima, uno sulla motovedetta della Guardia Costiera dopo, per vedere la sciara dal mare, e un briefing con gli esperti che ascoltano le voci che provengono dal vulcano, sono serviti ai tre per dire sostanzialmente una cosa: dopo la paura di ieri, la situazione sembra essere sotto controllo. Il vulcano non si è fermato, ma la sua corsa sembra procedere molto più lentamente rispetto a 24 ore fa. Un dato su tutti conferma questa tesi: il costone di roccia che ha fatto scattare l’allarme, ieri si muoveva alla velocità di 10 cm l’ora; oggi gli strumenti hanno rilevato un movimento non superiore ai 6/8 millimetri l’ora. "Il rischio di un distacco imponente è molto ridotto rispetto a ieri - conferma Bertolaso - anche se siamo in continua evoluzione. Vi sono diverse fratture lungo la sciara che modificano costantemente lo scenario e potrebbero indurci a valutazioni diverse. Ma al momento la situazione è sotto controllo". Parole confermate sia da Boschi sia da Barberi. "Sembra che il vulcano si stia stabilizzando - dice il primo - a questo punto dobbiamo capire quanto questi fenomeni proseguiranno e come potranno evolversi". La situazione, aggiunge il secondo, "non è particolarmente preoccupante.
Ci hanno rassicurato anche i dati provenienti dai rilievi sottomarini, secondo i quali la parte sommersa del vulcano non si sta muovendo". Proprio questo aspetto è quello che ieri preoccupava di più. Sotto il livello del mare, Stromboli prosegue per duemila metri: se avvenissero crolli in quella zona, il rischio di un maremoto sarebbe molto più elevato. Resta comunque confermato lo stato di emergenza.
Proprio perché gli scenari si modificano di ora in ora. Ieri ad esempio si erano aperte tre bocche lungo la sciara del fuoco da cui uscivano altrettante colate laviche; oggi era in attività una sola bocca, più o meno a circa 500 metri dal livello del mare. Il sopralluogo è servito a Bertolaso anche per fare il punto con autorità locali e abitanti. L’unico vero disagio per loro resta il divieto di rientrare nelle abitazioni che si trovano ad un’altezza inferiore ai 10 metri sopra il livello del mare.
Per il resto, le scuole sono aperte, i collegamenti con la Sicilia e le altre isole funzionano, lo spazio marino non è stato interdetto e al largo staziona una motovedetta pronta ad intervenire in caso di necessità. A Lipari e Panarea, invece, nessun problema: è stato revocato anche il divieto di stazionamento in prossimità della linea di costa. Resta da vedere il vulcano cosa deciderà di fare nelle prossime ore. Perché è vero che la rete di monitoraggio installata dopo il 2002 consente di vedere in tempo reale quel che accade nella pancia dello Stromboli. Ma quello che c’é nella sua testa, nessuno strumento può decifrarlo fino a quando "iddu" non decida di mostrarlo.
* ANSA » 2007-02-28 19:44