[...] L’indagine, “Money as Apphrodisiac” effettuata da Shaw Grove e Alan Prince, ha constatato che esiste uno stretto legame tra soldi e sesso. I ricchissimi del mondo sono almeno 8,5milioni. A fare da cavia per lo studio 601 uomini e donne d’affari americani. Per poter partecipare alla ricerca è stato essenziale avere un patrimonio di almeno 89 milioni di dollari e uno stipendo annuo non inferiore ai 9 milioni.
L’uomo e la donna ricchi a letto sono molto più soddisfatti (ci credo non hanno problemi di mutuo e di bollette da pagare), il sesso per loro è la priorità assoluta. Hanno tutti jet privato e quindi giurano che sia bellissimo far l’amore in volo. Questa ricerca, pubblicata dal ‘Corriere della Sera’, mi ha fatto veramente arrabbiare [...]
Silvio Berlusconi, Bill Gates e Mister Ikea sono quelli che a letto fanno faville
di COSMO DE LA FUENTE*
Il governo incassa i complimenti per l’economia che pare sia in ripresa. Non stiamo ora a stabilire di quanto sia il merito del governo Berlusconi, godiamo invece il sogno che vengano ridotte le tasse che, negli ultimi tempi, ci hanno lasciati in mutande.
Un surplus di dieci miliardi ha stimolato Padoa Schioppa a prevedere una riduzione delle tasse ma, ahinoi, parla di imprese. Cavolo! Alle imprese verranno ridotte le tasse mentre a noi poveracci nessuna riduzione?
E i pensionati? E i poveri, che in Italia sono ancora troppi?; se c’è da ridurre le tasse bisognerebbe innanzitutto pensare alla classe più debole. Il 12% degli italiani si trova al di sotto della soglia di 10.000 Euro all’anno.
Ma i ricchi dove sono? Sono forse invisibili agli occhi del fisco? Sicuramente si saranno mimetizzati da qualche parte.
Il ceto medio del paese vira verso la povertà e la consolazione, si fa per dire, è che gli italiani siano persone capaci di far sacrifici.
Sentendo questo è ovvio che ti dà un po’ di fastidio sentire che Michelle Hunziker, che al festival di Sanremo non ha brillato di bravura, ha percepito, tra una balla e l’altra, quasi due milioni di Euro. Che offesa a tutti i poveri. Quando la gente ha gridato allo scandalo ha semplicemente replicato che anche lei ha le sue spese. Che faccia tosta!
Ma anche i poveri hanno le loro consolazioni: l’erotismo e la pornografia sono argomenti che piacciono molto agli italiani, solo così si spiega il successo del Mi-Sex, una fiera kermesse dell’erotismo di Assago. Visitatori da tutta l’Italia e fame di notizie legate al fantastico mondo dell’erotismo. Ciò che salta agli occhi è che il binomio ‘sesso & denaro’ è indissolubile. Sono stato subissato dalle mail inerenti ai miei pezzi dedicati al sesso e mi sono reso conto che l’argomento è veramente molto gradito da uomini e donne, vuoi perché vogliosi, vuoi perché sofferenti da patologie stresso inibitorie, ma molto attenti e per niente imbarazzati dagli argomenti.
Il garante della privacy ha deciso velocemente e ora i giornali non possono pubblicare notizie e foto riguardanti la vita sessuale della gente. Ovviamente tutto questo perché di mezzo ci sono i politici, di destra e di sinistra, gli intoccabili. Parlamentari che hanno scheletri nell’armadio e spesso beccati in situazioni hard e gay. Loro che in mutande si mettono di propria volontà non devono essere minimamente sfiorati da scandali. Quanto chiasso per le foto di Sircana a passeggio con i trans, se fosse stato beccato un povero disgraziato gli sarebbe arrivata a casa una notifica. Siamo sempre alle solite, due metri e due misure, cittadini di serie A e cittadini di serie B. Se siamo sempre stati convinti che il sesso fosse l’unica nostra valvola di sfogo è ora che si cominci a ricrederci.
Con sgomento ho appreso la notizia che i ricchi ‘lo farebbero meglio’ dei poveri. Che cavolo! Avevamo solo la consolazione che il sesso fosse uguale per tutti, un po’ come la morte e la legge, si viene a sapere, invece, che anche circondandosi di ingredienti giusti: rose rosse, pillole blu, ostriche e lamponi non c’è confronto con il potere di un cospicuo conto in banca.
L’indagine, “Money as Apphrodisiac” effettuata da Shaw Grove e Alan Prince, ha constatato che esiste uno stretto legame tra soldi e sesso. I ricchissimi del mondo sono almeno 8,5milioni. A fare da cavia per lo studio 601 uomini e donne d’affari americani. Per poter partecipare alla ricerca è stato essenziale avere un patrimonio di almeno 89 milioni di dollari e uno stipendo annuo non inferiore ai 9 milioni.
L’uomo e la donna ricchi a letto sono molto più soddisfatti (ci credo non hanno problemi di mutuo e di bollette da pagare), il sesso per loro è la priorità assoluta. Hanno tutti jet privato e quindi giurano che sia bellissimo far l’amore in volo. Questa ricerca, pubblicata dal ‘Corriere della Sera’, mi ha fatto veramente arrabbiare.
Non bastava che i ricchi potessero permettersi tutto ma che addirittura fossero privilegiati anche nel piacere del sesso non mi fa dormire. Si diceva, una volta, che i poveri del terzo mondo non avessero altro che il sesso, si spiegava così l’alta natalità dei paesi meno abbienti, ma oggi scopriamo che non è affatto così. I ricchi come Briatore lo fanno molto meglio di noi. Se si diceva che le donne della sinistra italiana sono quelle considerate più calde e se vogliono prestazioni super dovranno accoppiarsi con uomini, almeno, capitalisti o politici super stipendiati.
Tutti gli altri, quando si aggiunge anche l’ipersensibilità, saranno costretti a combattere con bollette, mutui e spese di case, rassegnandosi a convivere con l’eiaculazione precoce, l’impotenza e frigidità femminile. Le preoccupazioni e lo stress influiscono negativamente sull’eros.
Tutti noi che siamo veramente in mutande, che non possediamo jet privati e che siamo costretti a farci i conti sul naso non ci resta che stare a guardare. Coronel Milza ha deciso di fare una serenata in mutande a uno dei più ricchi del mondo, Silvio Berlusconi.
http://www.youtube.com/watch?v=wVF9uS1ORCA
Cosmo de La Fuente
www.cosmodelafuente.com
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Cosmo de La Fuente
www.familiafutura.blogspot.com
"Sesso & denaro": tutto a "caro prezzo"("caritas")!!! .... Tutti noi che siamo veramente in mutande, che non possediamo jet privati e che siamo costretti a farci i conti sul naso non ci resta che stare a guardare.... trovare consol-azione nello spettacolo offerto - direttamente a casa - dal grande produttore-demiurgo, il papa-re dell’Occidente: Platone!!!
Sul tema, cfr., nel sito,
Studio Gb: esaminate tutte le pubblicazioni scandalistiche inglesi di 300 anni fa. Il genere aveva un ampio seguito in tutte le classi sociali. E nessuno se ne vergognava
Il porno-gossip? Popolarissimo già nella Londra del Settecento *
LONDRA - Tutti i particolari, anche quelli più intimi, di un divorzio celebre. Adulteri, tresche, amanti segreti, figli illegittimi. Perversioni e scandali dei potenti. Il gusto per il gossip, che riempie pagine e pagine dei nostri giornali, era già popolarissimo nel ’700 britannico, quando gli antenati degli odierni tabloid erano molto amati e seguiti da un ampio pubblico.
A dimostrarlo è una ricerca pionieristica, durata tre anni e condotta all’Università di Leeds dalla dottoressa Jenny Skipp, trasformatasi poi in una tesi di dottorato, in cui l’autrice ha studiato e catalogato ogni testo erotico e scandalistico noto pubblicato nel 18esimo secolo in Gran Bretagna.
L’analisi rivela subito che il genere era molto diffuso e fiorente già trecento anni fa. E uno degli esempi più caratteristici erano le trascrizioni dei processi per adulterio che solleticavano fantasie e pettegolezzi nel popolo. Per convincere il tribunale, gli atti dovevano essere particolarmente dettagliati. Da qui la loro immediata popolarità, che suscitava una attenzione morbosa, voyeuristica, da parte del pubblico quasi esclusivamente maschile. Che, come ha scoperto la dottoressa Skipp, aveva a disposizione un’offerta molto ampia, completa di libri, pamphlet e produzioni più effimere, usa e getta.
"Nel 18esimo secolo erano interessati quanto noi alle figure pubbliche, specialmente ai loro scheletri negli armadi", dice la dottoressa Skipp. E contrariamente a quanto si pensava fino ad oggi, il filone porno-scandalistico non era confinato alle quattro mura domestiche per uso esclusivamente privato, ma aveva una dimensione sociale: era oggetto di discussioni anche nei locali pubblici. Al pub o nei caffé si tiravano fuori i testi per dibatterne in gruppo, tanto che le pubblicazioni, come rivela la ricerca, erano corredate da domande e risposte pensate proprio per una sorta di gioco di società collettivo.
Un’altra sorpresa riguarda le dimensioni e caratteristiche del genere: che non era solo destinato alle classi benestanti, ma offriva una abbondante produzione economica e poco sofisticata, "tagliata" apposta per le classi più popolari: e tutti, dai mercanti ai professionisti, ai semplici operai, ne erano avidi lettori. Altro dato questo che - sottolinea l’autrice - getta una nuova luce sul livello di alfabetizzazione dell’epoca. Anche se nelle classi più povere moltissimi erano considerati analfabeti perché non sapevano scrivere, con ogni probabilità erano però in grado di leggere. "Erano molte di più le persone che sapevano leggere e non scrivere" dice Skipp. In quel periodo, "ad esempio a Londra il 70 per cento degli uomini era in grado di leggere" spiega ancora.
Soggetti d’eccellenza del porno-gossip erano donne "perdute", prostitute e cortigiane. Ma ai livelli più alti non mancano le sorprese in queste pubblicazioni, con descrizioni piene di ironia e ricche di riferimenti alla società contemporanea. "Erano molto diversi dalla produzione erotica di oggi - spiega ancora la dottoressa Skipp: ricche di umorismo, più letterarie e più impegnate nei grandi temi della vita e della politica".
* la Repubblica, 24 marzo 2007