Politica

Il potere divino della politica - di Salvatore Viglia

venerdì 13 aprile 2007.
 

Tutto quanto riguarda la vita civile e quotidiana di un paese niente ha a che fare con la politica e chi ne fa parte attiva.

I Parlamentari, irradiati da una sorta di investitura divina sono esenti da peccato e da ogni forma di giudizio.

Non stiamo parlando delle famose guarentigie, ma qualcosa di più.

Basti pensare che, per essere Eletto, occorre solo la cittadinanza italiana ed il godimento dei diritti civili. Nessuna professionalità o competenza è richiesta. Nessun titolo di studio per cui anche Stefano, portiere del mio stabile, potrebbe diventare Presidente del Consiglio. Tutti fanno tutto saltando da un ministero all’altro senza mai aver studiato, nello specifico, le materie di quel dicastero.

Non è come per i concorsi pubblici quando per partecipare chiedono il diploma o la laurea, corsi, masters e specializzazioni. Alle Camere, prima si concorre e poi, per una sorta di "benedizione" miracolosa, ogni deficienza ed ignoranza, viene sanata.

Certo che, ultimamente, ne stiamo vedendo delle belle. Penso agli scandali "peripatetici" di curiosità poco o niente ortodosse. Almeno così sono state definite.

Ma sbagliano quanti si abbandonano a giudizi di etica e di morale fuori luogo quando si parla di parlamentari. E sì, perché con loro, non vale. Essi sono giustificati e assolti per volere "divino", non soggiacciono alle regole semplici di quanti stazionano fuori dei confini delle Camere.

Fanno sorridere quelli che si meravigliano al cospetto del sospetto, del sotterfugio, della perversione e dell’inganno.

Tutti facciamo certe cose, chi più e chi meno, ma dipende da quanto siano "certe" queste cose e da chi e come e dove vengono fatte.

Non sono 50 anni che questa Repubblica ci riserva sempre uno scandalo al giorno?

Se le cose sono state sempre così è perché, per gli Eletti, è così. Non perché il popolo sia disattento, e tanto ingenuo da sopportare.

I vizi ed i difetti dei nostri parlamentari, non rispondono ai dettami dell’etica universalmente riconosciuta cui, noi cittadini, siamo sottoposti. Non occorre nessuna certificazione di Condotta Specchiatissima ed Illibata senza la quale non ci si può scrivere all’Albo degli avvocati, per intenderci.

Per essere Eletti, non è necessario neanche il certificato del Casellario Giudiziario. Ogni deficienza, sparisce, come per incanto, nell’atto stesso, e da quel momento in poi, dell’investitura. E’, diciamo, una magia che deterge, pulisce dal peccato e riempie ogni lacuna o falla.

Chi ha compreso questo meccanismo, magari senza accettarlo, si indigna che molti si indignino ancora al cospetto si scandali offerti dai nostri parlamentari più in vista.

Salvatore Viglia


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