Egregio direttore Emiliano Morrone,
a pochi giorni dal ballottaggio elettorale riguardante l’elezione del Presidente della Provincia di Cosenza, il mio sato d’animo e quello di altri cittadini sangiovannesi è pressochè “confuso”. Queste poche righe, scritte senza nessun doppio fine, non credo cambieranno nulla, ma spero favoriscano una presa di coscienza da parte di tutti coloro, candidati e non, che stanno facendo della politica uno “spot pubblicitario”.
Sono iscritta al secondo anno della Facoltà di Scienze Politiche presso l’Università della Calabria e nonostante la politica la studii, mi ritrovo in una situazione difficile da capire, forse per altri “UTOPICA”. Cos’è la politica? Cosa sono “destra” e “sinistra”? Esiste ancore la “democrazia”? Apparentemente credevo di saper rispondere a queste domande per lo studio fatto, le nozioni apprese durante il mio percorso da laureanda e i libri letti inerenti la politica e tutte le sue sfaccettature ma cosi’ non è. Inevitabilmente, le domande che per una serie di circostanze ho dovuto pormi, spiegano la situazione nella quale tanti cittadini sangiovannesi, giovani e non, ci troviamo. E’ vero cio’ che i libri dicono? Quel che studio è realmente esistito? Perché è tutto cosi’ cambiato? La realtà attuale è diversa. Associo alla politica, termini quali: CLIENTELISMO, PSEUDO VIOLENZA, CORRUZIONE, AFFARE PERSONALE E FAMILIARE, IGNORANZA, PRIGIONE.
Il mio obiettivo, anche se vorrei, non è puntare il dito contro qualcuno o qualcosa perchée non sarei in grado di farlo date le mie ancora “infanti” conoscenze ma, in un Paese democratico, come pronuncia l’articolo 1 della Costituzione italiana, ognuno è parte attiva e come tale ha il diritto di esprimere, giusti o sbagliati, i propri punti di vista. Attualmente è possibile ed evidente notare come i grandi valori e le grandi ideologie su cui si fondavano i gruppi che concorrevano per l’attribuzione del potere siano diventati scarsamente incidenti nell’orientare l’agire collettivo e il comportamento di coloro che aderiscono agli stessi. Se non fosse per onorare la memoria di quelle donne che lottarono per la concessione del diritto di voto, ottenuto nel 1945, io “DONNA”, non andrei a votare.
Non ho ideologie o ideali, ma una voglia inconmensurabile di vedere il mio Paese rinascere. Non sono di parte, non sono contro il Presidente uscente o contro il possibile e temibile avversario ma, contro la “metamorfosi” che “pezzo per pezzo” ha subito tutto il sistema politico e non solo quello meridionale. La politica ridotta a scambi di favore, spesso illegali, invece di integrare ha escluso, invece di allargare il consenso ha moltiplicato il dissenso. Chiunque tratti argomenti avendo come perno centrale la politica, non esita ad affermare: “la politica è sporca”. La politica, istituzione nata nel popolo e per il popolo non è sporca. “Sporco” è colui che la politica la fa e, il sistema non poteva che ridursi a tale stadio. La moralità si è degradata; il tutto è diventato un “aiutare i nostri” o un “trarre risorse” disponibili ai fini personali o del proprio gruppo. Il politico non è più in grado di decidere e, applica scelte e strategie ben lontane dalla costruzione del bene comune e più propense a creare vincoli cliantelari e affaristici.
I politici fanno di noi, al momento più opportuno per loro, l’elemento fondante del loro avvenire; e poi? Dovrò far in fretta a farmi “amico” un “pezzo grosso” per avere una vita dignitosa e degna dei miei studi? Dovrò lavorare politicamente o sentirmi libera? Dovrò rimanere “inerte” e lasciare che qualcuno, furbo e sleale, mi oltrepassi? O sperare che tutto possa cambiare?
Distinti saluti,
Oliverio Maria Francesca
San Giovanni in Fiore, 19 giugno 2009
Cara Maria Francesca,
nella tua lettera poni delle questioni fondamentali. Io penso che certe considerazioni articolate possano riguardare tutta l’Italia, ma ritengo che esista una specifica Questione calabrese, prima che meridionale. Ne parlavo molti anni fa su "il Crotonese", in tempi non sospetti, quando venne a San Giovanni in Fiore Tommaso Padoa Schioppa, non ancora ministro dell’Economia.
A distanza di anni, nulla è cambiato. Dopo l’omicidio Fortugno, in Calabria non c’è stata una svolta, nonostante l’encomiabile impegno di alcuni movimenti organizzati. Purtroppo, nella nostra regione, e soprattutto a San Giovanni in Fiore, tanti giovani preferiscono restare a guardare, delegando e aspettando che siano altri a risolvere i problemi.
Nella mia piccola esperienza di impegno culturale, civile e politico, ho capito che, se non agiamo direttamente, nessuno si preoccupa dello spopolamento della nostra terra. Il quale produce in primo luogo tre effetti: la permanenza al potere dei soliti noti, l’espansione della ’ndrangheta e l’aumento del degrado.
Coerentemente con le nostre scelte passate, abbiamo deciso di astenerci dal voto provinciale, volendo rappresentare l’alternativa culturale, prima che politica, a un sistema che, di là da partiti e facce, giù crea dipendenza e silenzio.
Se noi giovani non pensiamo al domani e non ci impegniamo per cambiare la mentalità del posto, le cose andranno sempre peggio. Riciclati e riciclaggio, questa è la Calabria, ex Magna Grecia.
Tuttavia, il risultato elettorale di Luigi De Magistris e Sonia Alfano dimostra che qualcosa si sta muovendo, anche in un territorio fortemente condizionato da ’ndrangheta, politica e massoneria deviata. Pure l’elezione al parlamento europeo di Gianni Vattimo, già candidato sindaco a San Giovanni in Fiore, può servirci a ragionare in termini diversi. Sono persuaso, infatti, che non può esserci emancipazione al di fuori d’un discorso culturale. Sta a noi, adesso, assumere delle decisioni, manifestare le nostre identità e volontà, superare le logiche politiche della promessa, della vendetta e della subordinazione.
Posso dirti, con sincera onestà, che la vicenda di De Magistris, risalente al 2007, ha di fatto diviso la Calabria, poi l’Italia. Luigi è stato vittima d’una potentissima rete di malaffare, con radici profonde giusto a casa nostra. Dopo il suo trasferimento, chi ha vissuto quel tristissimo capitolo della storia Repubblicana è stato preso da sconforto indescrivibile. Ciononostante, con i libri, le manifestazioni e l’aggregazione civile, siamo riusciti a superare, anche grazie alla tenacia dell’ex pm, quella grave sconfitta della democrazia, per definizione nelle mani del popolo. Nello stesso periodo, Saverio Alessio e io siamo stati bombardati di querele e isolati specialmente a San Giovanni in Fiore.
Non c’è orizzonte terso, senza una coscienza del proprio essere, senza uno spirito collettivo, senza comunione di intenti.
E’ per questo che ti invito a partecipare alla nostra lotta per la legalità e l’emancipazione, condivisa con moltissimi coetanei che vivono fuori della Calabria e con figure, come Salvatore Borsellino, che ogni giorno si spendono per un futuro più giusto.
Un abbraccio, emiliano
Ciao Emiliano, mi permetto di darti del "tu " nonostante non abbia avuto ancora l’occasione di poterti conoscere in prima persona.Ciò che mi ha portato a mettere insieme quei pochi e frammentati pensieri, di seguito pubblicati, è stata l’amarezza che, da un punto di vista prettamente politico, mi preme. Amareggiata si, ma senza dubbio "LIBERA". Non so come e dove trovare le risposte di cui necessito per poter parlare appieno di Politica (argomento per me interessantissimo).
Saluti, Maria Francesca
Ci mancherebbe, sono per il "tu", "buberiano", come mi ripete l’amico Aldo Pecora, prendendomi in giro. Puoi trovare delle risposte alle tue domande a questi due link:
1) decreto di sequestro da parte della Procura di Salerno (leggi il post dell’amico Nino Monteleone e vai al link, in evidenza, che ti permette di scaricare l’atto in questione);
2) download di "La società sparente" (leggi le pagine finali).
Grazie per la tua bellissima lettera, molto ricca di spunti.
emiliano
Cara Maria Francesca,
in politica ciò che è in gioco è la rappresentanza della società. Come tutti possiamo constatare la società è divisa fra ricchi e povera. Fra chi sfrutta e chi è sfruttato. Fra chi comanda e chi è comandato. Fra chi lavora e chi sul lavoro altrui costruisce le proprie fortune. Fra chi uccide e chi è ucciso. Insomma è una società divisa in classi.
E chi fa politica si candida alla rappresentanza di questa o quella classe sociale, di questo o quel blocco di interessi. Nella politica italiana degli ultimi 15 anni chi ha vinto è stato il capitalismo, perchè le due aggregazioni politiche più forti (centrodestra e centrosinistra) hanno fatto a gara a chi rappresentava meglio gli interessi del capitalismo. Sostanzialmente si è registrata una continuità di fondo fra le politiche del centrodestra e le politiche del centrosinistra. Prendiamo l’esempio del mondo del lavoro. Il centrosinistra con l’approvazione del paccheto Treu nel 1997 ha introdotto la precarietà dicendo che sarebbe stata uno strumento utile per combattere la disoccupazione. I governi di centrodestra che sono arrivati dopo, inserendosi nella strada già spianata di chi li aveva preceduti, hanno approvato la legge Biagi ingigantendo un problema già drammatico. Così i giovani in cerca di lavoro hanno perso e i datori di lavoro hanno vinto perchè sfruttando il lavoro altrui e con l’ausilio di quelle leggi, hanno goduto di manodopera a basso costo e da ricattare. Lo stesso è accaduto sul tema della guerra. C’è stato, in Italia, un forte movimento "no-war" contro Berlusconi e le sue politiche filo-americane guerrafondaie. E’ arrivato poi il secondo governo Prodi e ha fatto il record in spese militari. Ti ricordi la pagliacciata di Bertinotti che è andato a salutare la folgore con la spilletta della pace? Si potrebbe continuare, ma fermiamoci qua per fare solo degli esempi significativi.
Tutto ciò per dirti che in politica bisogna necessariamente essere di parte. Per ritornare agli esempi di prima, o si stava con i giovani in cerca di lavoro o con gli sfruttatori; o si stava col movimento "no-war" o dalla parte delle politiche di guerra.
Si possono, al riguardo, citare a pieno titolo le parole di Antonio Gramsci: Vivo, sono partigiano. Peciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
Quindi perchè TU non puoi essere di parte?
Pensaci.
Ricambio la stima e il rispetto.
Cari amici... e cari compagni....( cari compagni mi viene meglio...decisamentete! )
Il pessimismo che traspare dai commenti e anche dagli scritti di emiliano sulla prospettva della sinistra italiana, sulla sua possibilità di ripartire verso un percorso virtuoso, sembra ricalacare la falsariga del "grillismo". Sia ben chiaro che molte delle cose scritte e dette da Beppe Grillo, sono condivisibili, ma credetemi col grillismo non si va da nesuna parte.
Sul ballottaggio poi la mia posizione la conoscete andrò a votare per Oliverio. Il mio approcio al "che fare" e diverso da quello che traspare dalla linea di questo sito. Se pur critico con la sinistra sangiovannese e le sue degenerazioni che sfociano nel berlusconismo, non mi sento di chiudere le porte ad una possibile prospettiva positiva della sinistra calabrese.
La mia esperienza e militanza mi ha portato allo scontro con le gerarchie e gli uomini dell’apparato ma mi ha permesso di restare in contatto con centinaia di uomini e donne di sinistra che stimo e che continuo a reputare persone per bene. E’ la gente che da un pò non si esprime pubblicamnte, si è allontanata dalle sezioni, vive nel suo quotidiano onesto mondo forgiato su una formazione basata su valori come l’uguaglianza e la giustizia. gente che vota a sinistra nonostante tutto. Nonostante i capi partito, nonostante gli assessorucci... Molti di questi hanno votato per Vattimo e per Oliverio al Primo turno.
Si è proprio così...tanti a San Giovanni in Fiore han votato per Gianni Vattimo e De Magistris alle europee e per Oliverio alla provincia. Quanta gente avrà votato per De magistris E per Gentile Presidente? Credo pochi o nessuno. Non è anche questo un segnale? Un espressione di voto politico o è tutta gente che si è sbagliata o che non ha capito nulla?
I capi della politica hanno deciso di sbrazzarsi della cultura e con la cacciata degli intellettuali dalle sezioni hanno perso ogni punto di riferimento culturale mandando per aria la prospettiva dell’egemonia culturale togliattiana, aprendo il varco alla degenerazione di berlusconi, del velinismo e del grande fratello ormai punti di riferimento ideale nella società italiana. Una politica che ha tagliato i ponti con la filosofia creando un cortocircuito sociale, culturale, ideale, pedagogico...un ostacolo ad ogni ipotesi sull’"Umanamente possibile".
Non so se una maggiooranza o una minoranza silenziosa però non vuole soccombere a tale disfacimento e non crede che la difesa delle istituzioni italiane sia da relegare a solo grillismo. Credo che anche Vattimo e De Magistris siano daccordio con me.
Se tanta gente per bene della sinistra cosentina ha deciso di votare per Oliverio vorrà pur dire qualcosa...non credo sia un particolare da sottovalutare o un fenomeno da lasciar sfuggire ne tanto meno credo sia giusto lasciare la sinistra in mano ai soli ruffiani ed opportunisti.
Il nichilismo non è pessimismo, i film di Chaplin non erano muti ma gridavano la denuncia verso un sistema americano ingiusto ed emarginante, San Giovanni in Fiore non può essere lasciato senza speranze di una prospettiva di emancipazione culturale in balia degli Orlando e dei Barile....
In questo momento mi va di pensare positivo.. vivo qui a San Giovanni, non posso fare a meno di esserlo!
con stima Francesco Scarcelli
Caro Francesco,
non comprendo questa tua "oliverizzazione" del discorso. Perché continui a legare Oliverio a Vattimo e De Magistris? Possiamo mettere insieme il grigio metropolitano col rosso e l’arancio dei campi irradiati dal sole?
Il padre del pensiero debole e il magistrato più coraggioso d’Italia non hanno nulla da spartire coi con chi ha gestito la cosa pubblica in Calabria, qualunque sia il suo nome.
Con Nietzsche, non si può costruire, se prima non si distrugge. Siamo o non siamo prigionieri d’un sistema i cui reggitori, di là dai partiti di provenienza, pensano al proprio utile?
Qui c’è una proposta politica: anzitutto liberarsi della classe dirigente attuale, quella di San Giovanni in Fiore e quella calabrese. Chi ha fallito, non può ancora avere la faccia tosta di presentarsi agli elettori. Basta, ci vuole il coraggio di cambiare, servono uomini nuovi, idee nuove e partecipazione corale al farsi della politica.
Con la stima di sempre, emiliano
Caro Francesco ti pregherei di non usare questo forum per propaganda elettorale. Hai messo lo stesso commento su più di un articolo. Io risponderò con lo stesso commento anche negli altri articoli.
Poi non insistere con Gentile perchè la posizione de La Voce di Fiore non è assolutamente quella di sostenere questo altro campione: "Calabria, al ballottaggio per la Provincia di Cosenza "la Voce di Fiore" si astiene"
Le tue motivazioni per votare Oliverio sono semplicemente un offesa al dolore che vive la nostra città, alle migliaia di emigrati dispersi nel mondo, alla vita squallida e triste della popolazione florense, abituata e costretta da quest’uomo di potere, u lupu, espressione esemplare del potere fine a se stesso, semplicemente al brutto, alla povertà, al sottosviluppo economico e culturale, come se questo fosse un ineluttabile destino.
La popolazione, e a quanto pare anche tu, credo immagini che il mondo sia come San Giovanni in Fiore, ma per fortuna il mondo è molto meglio di SGF in qualsiasi luogo si vada, parlo naturalmente di paesi cosiddetti democratici. Trovo offensivo sia per la mia intelligenza che per la tua che tu dimentichi che u lupu è stato protagonista unico del nostro possibile sviluppo, in quanto ha ricoperto ripetutamente per quattro volte il ruolo di parlamentare, è stato assessore regionale, presidente di provincia e sindaco.
30 anni di dominio assoluto. Ora se la situazione è quella che è di chi è la responsabiltà?
La chiudo con questa domanda perchè è inutile che ti rispieghi quello che tu sai benissimo: se voterai Mario Oliverio devo pensare che a te, come ad altri florensi sta bene mantenere lo statu quo, vuol dire che tutto quello che ci eravamo proposti come movimento "Vattimo per la città" è stato messo da te in discussione completamente. Ti pregherei, con garbo, per la seconda volta, di non fare propaganda, perchè di questa si tratta, ad un uomo così dannoso e rozzo da queste pagine oneste.
Grazie!
Per chi volesse sapere qualcosa in più su San Giovanni in Fiore, incollo un mio vecchio articolo di sei anni fa, è sempre attuale se non per il fatto che la situazione è peggiorata ancora:
Se chi svolge un’attività intellettuale specialistica emigra perché qui non è richiesto, o riconosciuto adeguatamente, chi è rimasto a decidere le sorti della nostra città?
San Giovanni in Fiore, 29 agosto 2003
Oggi compio quarantacinque anni. Quaranta li ho passati ad osservare la catastrofe urbanistica che ha subito la mia città. Prima è stato chirurgicamente ripulito il Centro Storico da ogni segno che ricordasse la tradizione, le signe, i gradini di granito massello, i bellissimi e sempre diversi vignani, i portali scolpiti, i mobili antichi, i tegami di rame e di terracotta, le coperte ed i tessuti tradizionali, tutto quello che ci rappresentava come popolo sistematicamente distrutto con l’esempio fornito dalla Pubblica Amministrazione e con la sua incentivazione. Questa è Storia.
Un paese che era tutto attraversato da vie d’acqua, pieno di fontane pubbliche con sorgenti naturali, sulle montagne della Sila, e dove ora non esiste più traccia di queste proprietà comuni, a volte manca anche l’acqua potabile e sicuramente il Comune stà bene attento a non sprecarne neanche una goccia per lavare le strade.
Norman DOUGLAS descrive San Giovanni in Fiore come una città estremamente sporca ( dirty ); se scrivesse adesso non penso che cambierebbe di molto la sua descrizione tranne che oggi invece delle galline e dei maiali per le nostre strade circolano solo automobili, e che la puzza invece di essere di sterco è di smog.
Dopo e contemporaneamente alla distruzione di ogni segno storico e tradizionale si è passati alla costruzione indiscriminata di migliaia di edifici tutti uguali, tutti sbagliati, tutti vuoti ed inutili, si è colmati valloni, sterrato montagne, tagliati alberi secolari, l’orrore della nostra urbanistica è sotto gli occhi di tutti; nella sezione "San Giovanni in Fiore" di emigrati.it, troverete un’ampia descrizione di questo dramma della storia Calabrese e sui motivi che lo hanno prodotto.
Un’altro bell’esempio di gestione fallimentare del territorio è il lago a Re di Sole che scandalosamente non è mai nato, nonostante sono state portate a termine diga, impianti, tubature distribuite per migliaia di ettari di Sila.
Di questo spreco enorme di risorse pubbliche dobbiamo ringraziare particolarmente gli uomini politici florensi dall’On. Gerardo Mario OLIVERIO al suo Sindaco Riccardo SUCCURRO, che sono bravissimi sia a promettere prima delle elezioni, sia a non mantenere le promesse dopo, e che hanno una abilità particolare, un dono naturale, un grande talento nel fare regredire sempre di più il nostro territorio.
Le responsabilità di questo sfacelo sociale ed economico, l’assoluta arretratezza, la stupida diffusa anarchia, i comportamenti barbari della nostra gioventù, il massacro del centro storico che continua ancora oggi con la ridicola e pittoresca moda del tutto in pietra dopo quarant’anni di cemento e di cemento, sono tutte da attribuirsi alle Amministrazioni Provinciali e Comunali, delle quali le ultime sono sicuramente le peggiori di tutte.
Ci sono state Amministrazioni che non hanno fatto nulla almeno; quelle con alla guida il Sindaco Riccardo SUCCURRO stanno facendo soltanto danni gravi, molti di questi irreparabili.
Siamo per lo meno sconcertati dal fatto, che grazie al Direttore di "La Gente d’Italia" Mimmo Porpiglia, e al suo speciale su Monongah dell’ottobre 2003, di scoprire che il Sindaco Riccardo SUCCURRO e l’Assessore Vincenzo GENTILE lavorano da tempo al tentativo di attirare l’attenzione della Storia e delle Istituzioni su tragedie come quella di Monongah, quando fino a pochi mesi prima amministravano da sette anni senza il prezioso strumento della Consulta degli Emigrati.
Tale e tanta ipocrisia ci indigna come cittadini e come esseri umani: il dramma di Monongah appartiene al passato ma il dramma contemporaneo, del quale il Sindaco Succurro e l’Assessore Gentile continuano ad essere fra i principali responsabili a San Giovanni in Fiore, dalla pessima qualità della vita alla fuga di intellettuali, dalla oscena cementificazione pubblica e privata che continua inarrestabile alla assoluta mancanza di qualsiasi forma di progettazione e programmazione per un eventuale sviluppo territoriale, la barbarie alla quale è ridotta la nostra città sono una Monongah vivente e dolorante e rappresentano per ogni cittadino che abbia conservato un minimo di dignità una vergogna.
Più di tre milioni di euro di debiti pubblici (nel 2009 siamo arrivati a sedici milioni di deficit, Ndr) per ritrovarsi a vivere nella città più brutta, sporca e incivile d’Europa è un ottimo raggiungimento: i miei più vivi complimenti al Sindaco Riccardo SUCCURRO, all’attuale Giunta Comunale, al loro Ufficio Tecnico.
Bisogna ricominciare dalla ricerca delle nostre antiche radici, quasi completamente divelte dalla più che secolare emigrazione di massa, dal mal governo locale, dall’abbandono delle tradizioni e dell’artigianato, dagli ultimi decenni di storia, e ritrovare l’amore e l’orgoglio della nostra cultura di profonda e centrale identità mediterranea.
Ho avuto problemi col invio messaggio --invia ora---eccetera. Credevo che su quell’altro furum il messaggio non riusciva a essere inviato.
ciao emilià un te ’ncazzà!
Io non mi sono incazzato. Credo, ne sono convinto.
Salutoni.
emiliano
Caro Francesco Scarcelli,
ancora ti ostini a parlare del voto altrui, con mania di onnipotenza? Prima scrivendo che Vattimo, se potesse votare, voterebbe Oliverio. Insomma, Gianni Vattimo, una decina di lauree, parlamentare europeo, filosofo indiscusso prenderebbe consiglio da te! Adesso continui a scrivere "tanti a San Giovanni in Fiore hanno votato per Gianni Vattimo e De Magistris alle europee e per Oliverio alla provincia. Quanta gente avrà votato per De magistris e per Gentile Presidente? Credo pochi o nessuno". Mi chiedo: dal momento che le schede per le europee e le provinciali erano due e separate, mi puoi cortesemente spiegare come sei giunto a tali conclusioni? Eri, forse, nascosto dentro le urne?
Quando poi parli di prospettiva di emancipazione culturale, mi viene da sorridere se penso alla tua dichiarazione di voto. Se poi vogliamo analizzare la frase da te scritta "una politica che ha tagliato i ponti con la filosofia", riferendoti alla politica di Berlusconi, e penso al candidato da te osannato, mi gira la testa. La filosofia... Se poi vogliamo parlare di metodi berlusconiani, parliamo pure dei palloncini, delle parate, delle magliette, delle gigantografie, degli opuscoletti, che si sono visti a San Giovanni in Fiore - stile ventennio.
Inoltre, mi sembra qualunquistico mettere sullo stesso piano Orlando e Barile. Sappiamo le battaglie e l’impegno dell’uno e dell’altro, a meno che non vogliamo essere disonesti intellettualmente o schifosamente faziosi.
Quanto poi al berlusconismo, non ho alcun timore di dirti che ravviso nel tuo atteggiamento quel solito snobismo di matrice delemiana. Perchè non appoggi i comunisti veri come Ferrando, Francesco Saverio Oliverio, Pierluigi Talarico? Vedi Francesco, ci sono uomini di destra, come mio padre o Peppino Gentile, che alla comunali votarono Gianni Vattimo, un comunista. Ecco la differenza tra loro e quelli come te...
Infine sottolineo una contaddizione grande quanto una casa: giudichi la bontà di un politico dal consenso. Ebbene, anche Berlusconi ha un consenso; anche Nicoletti è stato votato a larga maggioranza. Sino a quando possiamo sopportare tali cose, te compreso?
Vincenzo Tiano
Attento Vincenzo "nel segreto della cabina elettorale stalin non ti vede, Dio forse Io sicuramnete!"
Io non considero scemo chi non la pensa come me.
Durante le europee per rispetto di Gianni Vattimo, mi sono impegnato molto e con enormi difficoltà per propagandare e chiedere le preferenze per un candidato che sono sicuro darà un grande contributo nel parlamento europeo. Un contributo in linea con le mie idee politiche.
Io ed emiliano abbiamo messo da parte le nostre incomprensioni e ci sentivamo quasi tutti i giorni per tentare di non fare fare a Gianni "una brutta figura" a san Giovanni in Fiore.
Io ed emiliano ma anche vincenzo, sappiamo bene che molti che si attegiano a Vattimiani o Vattimisti in realtà non l’hanno votato. ( e qui riemerge il mio oscuro potere di capire per chi vota la gente )
Io non sono un anarchico, mi definisco comunista pragmatico: tento una via di mezzo tra l’idealismo puro e il freddo e distaccato empirismo amministrativo.
Però guagliù si ve ’ncazzati u’ iuacu cchiù. puru si u pallune è dde emilianu.
Francesco
Caro Francesco,
siamo oltre il ballottaggio, è chiaro nel testo di cui sopra. Facciamo proposte per un movimento culturale e politico che possa davvero incidere e cambiare le cose.
Un caro abbraccio,
emiliano
Non vivo a Sgf ormai da 10 anni, ho studiato in un’altra regione dove attualmente lavoro, ma non ho di certo perso l’interesse e l’amore per il mio paese, dove sono ancora i miei più grandi affetti.
Ma non riesco ancora a capire (sarà sicuramente un mio limite) come l’esperienza - per noi sangiovannesi - non sia di alcun giovamento! Eppure sono decenni che gli stessi problemi si trascinano senza mai trovare soluzione. Anzi, a quelli cronici se ne aggiungono degli altri, e nonostante ciò esiste ancora chi si ostina a individuare negli stessi personaggi - causa di quegli stessi problemi che ci si propone di risolvere - la soluzione!
Ora, che a far ciò sia un sessantenne posso anche capirlo, ma che siano dei ragazzi giovani (giovani 20enni, 30enni e anche 40enni, categoria ormai destinata ad ampliarsi) non riesco proprio a capirlo.
Il futuro è nostro (mi inserisco anch’io nella categoria), il territorio è nostro, la Politica è nostra!
Personaggi come il citato Oliverio non possono avere nessun appeal su un ragazzo, i loro argomenti non possono avere nulla in comune con lui, chi conduce una politica fatta di clientele varie (con i logici soprusi) fa parte di un passato da superare, e credo che sia davvero l’ora di farlo.
Si può ancora vivere in una società dove dal castello domina il signore? Lui concede, perdona, assegna! E i popolani, sudditi, sperano che il servilismo assicuri loro la sopravvivenza.
Certo, il “citato” non è l’unica causa di tutti i mali, ma essendo “er capoccia” della cricca, non si può fare a meno di indicarlo con frequenza. E poi, dovrebbe essere chiaro che la fine delle ideologie ha portato con sé quei vecchi arnesi che sono i partiti politici,che - soprattutto nel Sud - coprivano ( neanche tanto) le loro connivenze con la coperta delle ideologie da difendere, con il nemico da tener lontano.
La fine del secolo ha fatto emergere nei nostri territori - e non solo - una verità risputa, democristiani, comunisti, socialisti, o se preferite destra e sinistra non hanno alcuna intenzione di battagliare per affermare modelli di vita alternativi e migliori, anzi il loro principale interesse è trafficare per il loro tornaconto che ovviamente non coincide con il nostro.
Non è facile avviare un cambiamento di mentalità, soprattutto dove il diritto si confonde con il favore, la clientela, la raccomandazione, a causa dell’arretratezza a cui ci hanno costretto (perché più debole sei e più sei ricattabile), ma da qualche parte bisogna pur cominciare, e credo che l’informazione continua sui mis-fatti, il dibattito, la conoscenza dei diritti sia il modo migliore.
Apprezzo e sostengo l’iniziativa/e della “Voce di Fiore”.
Forza.
A proposito di sfiducia nella politica un interessante articolo di Benny Calasanzio Borsellino sulla sua brevissima esperienza nel Pd. Benny si era candidato alle primarie ma dopo qualche incontro ravvicinato del terzo tipo ora ha cambiato idea:
"...rinuncio a candidarmi alle primarie del Pd che tanto non ci saranno mai. Si possono curare malattie incurabili, si possono pagare una cinquatina di ragazze per allietare l’imperatore, si può chiamarsi Dell’Utri ed essere ancora in libertà ma non si può cambiare il Partito Democratico fino a quando ci sarà questa gente indegna."
http://bennycalasanzio.blogspot.com/2009/06/pd-male-incurabile-tante-buone-cose.html
Caro Francesco,
condivido parola per parola quello che hai scritto con consapevolezza politica e umana. Ero presente al comizio elettorale che hai fatto a San Giovanni in Fiore con Marco Ferrando. Ti ho già detto che gli uomini di sinistra (si fa per dire...) sangiovannesi si vergognano di sentire parole forti come popolo, proletari, bene comune. Ho già scritto dell’importanza dei comizi e della deprecabile pratica del porta a porta. Ho visto nel tuo comizio passione e idee; ho trovato conferma che le idee non sono mai inattuali, semmai lo è una loro gestione distorta e abusata. Occorre ritornare alle idee, combattendo i loro detrattori; occorre ritornare al senso della politica: la distribuzione delle risorse e il benessere collettivo. Per fare ciò, bisogna partire da un prerequisito imprescindibile: l’onestà. Mi devi consentire di aggiungere che bisogna bandire alcune tendenze di livellamento, specie se verso il basso. Una società giusta - dimmi se sbaglio in questa lettura di Marx - non è una società di eguali, ma una società in cui a detenere i mezzi di produzione siano tutti gli uomini e non pochi. Ognuno ha le proprie inclinazioni che occorre valorizzare per l’interesse collettivo.
Con stima,
Vincenzo Tiano
Finalmente un "comunista" che scrive la verità, con occhi aperti e senza bugie.
con ammirazione...
Ciao Francesco, si sono Maria Francesca. Amareggiata e smarrita da un punto di vista politico. Non so, a 21 anni e studentessa di Scienze Politiche, come tu ben sai,a cosa pensare, a "chi" e a "cosa" credere". Non sono di parte perchè IO di parte non ci posso essere. Credo che tutti debbano valorizzare i giovani, che come te e tanti altri, si mettono in gioco senza paura di rischiare,con forza e coraggio e, sopratutto senza paura di "PERDERE". Vorrei un giorno, con le opportune conoscenze e idee, vivere la tua stessa esperienza e sentirmi anche io parte della mia e della nostra "Terra".A presto.
Con stima e rispetto. Maria Francesca
Cara Maria Francesca,
in politica ciò che è in gioco è la rappresentanza della società. Come tutti possiamo constatare la società è divisa fra ricchi e povera. Fra chi sfrutta e chi è sfruttato. Fra chi comanda e chi è comandato. Fra chi lavora e chi sul lavoro altrui costruisce le proprie fortune. Fra chi uccide e chi è ucciso. Insomma è una società divisa in classi.
E chi fa politica si candida alla rappresentanza di questa o quella classe sociale, di questo o quel blocco di interessi. Nella politica italiana degli ultimi 15 anni chi ha vinto è stato il capitalismo, perchè le due aggregazioni politiche più forti (centrodestra e centrosinistra) hanno fatto a gara a chi rappresentava meglio gli interessi del capitalismo. Sostanzialmente si è registrata una continuità di fondo fra le politiche del centrodestra e le politiche del centrosinistra. Prendiamo l’esempio del mondo del lavoro. Il centrosinistra con l’approvazione del paccheto Treu nel 1997 ha introdotto la precarietà dicendo che sarebbe stata uno strumento utile per combattere la disoccupazione. I governi di centrodestra che sono arrivati dopo, inserendosi nella strada già spianata di chi li aveva preceduti, hanno approvato la legge Biagi ingigantendo un problema già drammatico. Così i giovani in cerca di lavoro hanno perso e i datori di lavoro hanno vinto perchè sfruttando il lavoro altrui e con l’ausilio di quelle leggi, hanno goduto di manodopera a basso costo e da ricattare. Lo stesso è accaduto sul tema della guerra. C’è stato, in Italia, un forte movimento "no-war" contro Berlusconi e le sue politiche filo-americane guerrafondaie. E’ arrivato poi il secondo governo Prodi e ha fatto il record in spese militari. Ti ricordi la pagliacciata di Bertinotti che è andato a salutare la folgore con la spilletta della pace? Si potrebbe continuare, ma fermiamoci qua per fare solo degli esempi significativi.
Tutto ciò per dirti che in politica bisogna necessariamente essere di parte. Per ritornare agli esempi di prima, o si stava con i giovani in cerca di lavoro o con gli sfruttatori; o si stava col movimento "no-war" o dalla parte delle politiche di guerra.
Si possono, al riguardo, citare a pieno titolo le parole di Antonio Gramsci: Vivo, sono partigiano. Peciò odio chi non parteggia, odio gli indifferenti.
Quindi perchè TU non puoi essere di parte?
Pensaci.
Ricambio la stima e il rispetto.
Le parole di Maria Francesca, libere da inquinamenti ideologici, sono pura rivendicazione del diritto incomprimibile dell’uomo alla felicità. Comuqnue vadano le cose, possiamo continuare a camminare a testa alta; nella nostra terra, se pure maltrattata, continueremo a essere quello che Pascal ha descritto così: delle canne, le più fragili di tutta la natura; ma delle canne pensanti.
Vincenzo Tiano
Carissimo Vincenzo, ti volevo ringraziare per il perenne sostegno e consiglio datomi sin dalla nostra conoscenza. Io, con me stessa, ho dato vita ad una sorta di sfida e queste pochissime righe da me scritte, e da voi lette e stimate, mi hanno dato forza. Dovremmo unirci, noi giovani, e iniziare in qualche modo a lottare. Chi lo può dire se la spunteremo o no?Nessuno.
Con la stima e l’affetto di sempre.
Maria Francesca
Ciao Emiliano e Maria Francesca,
condivido a pieno quanto scritto. La svolta verso un futuro migliore sembra sempre più lontana all’orizzonte ma la speranza di cambiamento pulsa una luce intensa per bervi istanti (vedi il consenso elettorale di De Magistri)... Io sono residente a SGF ma domiciliato a Milano: sono uno dei tanti che fra qualche mese non esisterà più per il suo paese, che non voterà più e che sarà solo ospite in vacanze sempre più demoralizzanti nella sua terra.
E’ demoralizzante sentir parlare i giovani male della tua opera, Emiliano, parlare male di chi mette in luce un sistema alla metastasi... Non so più cosa pensare...non so nemmeno cosa sperare: devo pensare al mio futuro lontano dalla mia terra e devo pensare solo a me, devo integrarmi, devo, devo, devo...noi non abbiamo mai ricevuto nulla abbiamo solo dovuto cambiare regione, modi di fare, abbiam dovuto spegnerci.
Cari politicanti prendevi tutto: la nostra dignità, i nostri ricordi, la nostra salute, le nostre case disabitate, le nostre campagne, la nostre speranze, le nostre idee, le nostre VITE...tanto siamo sempre stati quì pronti a donarvi tutto, schiavi al vostro cospetto...pronti a imbucare preferenze per le vostre signorie.
La nostra gente è schiava dell’ignoranza e della paura.
BACIAMO LE MANI DON...
Gentile compaesano,
mi farebbe piacere conoscerti di persona. Anch’io lasciai San Giovanni nel 2003, ma nel 2008 vi feci ritorno, per riprendermi ciò che era mio: la terra, la natura, l’acqua, la storia, ecc. Anche tu potresti ritornare in un futuro. Il tuo pessimismo, chiaramente ironico, conferma che in realtà la dignità è l’unica cosa di cui non possono spogliarci. Nè tanto meno le idee...
Saluti,
Vincenzo Tiano
Caro Vincenzo,
farebbe piacere anche a me conoscerti.
Nonostante tutto io sto cercando di tornare nella mia terra ma esiste un solo modo per farlo: le conoscenze. Io ricorrerò alle conoscenze per tornare giù ma se torno io torna con me una mentalità più aperta e dignitosa.
Io penso che la nostra gente non ha più dignità...non ha la spina dorsale...sarà solo paura???? Il Nord e la Lega (con le sue mille contraddizioni) ci danno lezioni di rispetto e amore per la propria terra. Loro difendono il loro orto in modo sbagliato e con toni fuori luogo ma lo difendono.
Noi stiamo in silenzio anche davanti ai rifiuti tossici: ci stanno togliendo la vita, il diritto fondamentale. Se anche davanti a tutto ciò non c’è reazione...
Grazie di esistere...siete una piccola luce con un grande fuoco: VI STIMO
Caro amico,
ti ringrazio molto, e spero che insieme lotteremo convintamente per l’emancipazione della nostra terra.
Ti abbraccio, emiliano
Carissimo compagno Franciscu Muzziellu... (mi sarebbe venuto meglio camerata...)
ma come fai a votare a sinistra soltanto per una ideologia ormai spenta quasi in tutto il mondo? Fortunatamente è sparita dal Parlamento Italiano. Rispetto le tue idee e conosci le mie, per la stima che nutro nei tuoi confronti ti suggerirei di non andare a votare proprio, se devi votare per questa sinistra sciagurata, soltanto perché si trova a sinistra, ma che di sinistra NON HA PIU’ NIENTE e forse non ha mai avuto niente, come la vecchia DC che si baricava dietro la croce, pur non avendo nessuna moralità per farlo.
IO NON ANDRO’ A VOTARE