Intervista del subcomandante al Guardian: "Uscirà a giugno e sono sicuro che venderà se ci saranno molte ’X’ in copertina"
Marcos, la lotta zapatista e il sesso
"Nel mio nuovo libro pura pornografia"
Duri giudizi sui presidenti latinoamericani: accuse di tradimento al brasiliano Lula e al nicaraguense Ortega, "sconcertante" il venezuelano Chavez. Bene il presidente indio della Bolivia *
LONDRA - "Niente politica, solo sesso". Annuncio choc del subcomandante Marcos al quotidiano britannico Guardian: il suo nuovo libro, che uscirà a giugno, sarà un testo di "pornografia pura". Con l’inseparabile pipa e il caratteristico passamontagna calato sul volto, il leader zapatista ha rilasciato la sua prima intervista da molti anni a questa parte a un giornale del Regno Unito. E nel retrobottega di un internet-cafè di Città del Messico ha spiegato che il libro servirà per raccogliere fondi per la causa: "Sono sicuro che venderà se ci saranno molte "X" in copertina".
Il subcomandante si è più volte misurato con la letteratura e al suo attivo vanta una decina di titoli. Oltre ai comunicati e alle lettere sulla lotta zapatista nel Chiapas, ha creato anche due personaggi squisitamente letterari: il vecchio Antonio e Don Durito della Lacandona. Il primo rappresenta il lato indigeno della sua cultura, mentre il secondo è espressione della cultura occidentale. Il premio Nobel per la letteratura Octavio Paz, ha definito quest’ultimo un’invenzione letteraria "memorabile".
Nel 2004 il quotidiano messicano La Jornada ha pubblicato a puntate un romanzo intitolato Morti scomode (Muertos incómodos), scritto a quattro mani con Paco Ignacio Taibo II. Pubblicato in Francia da Libération e in Italia da Carta (con traduzione di Pino Cacucci), nel 2005 è uscito in Italia in volume da Marco Tropea Editore.
Nel corso dell’intervista Marcos, che da marxista-leninista ortodosso è diventato un guru no-global, ha anche fornito la sua analisi politica sui presidenti latinoamericani, accusando di tradimento il brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva e il nicaraguense Daniel Ortega, mentre il venezuelano Hugo Chavez è "sconcertante". Unico a ricevere l’approvazione di Marcos è Evo Morales, presidente indio della Bolivia.
Quanto al futuro del suo Paese, il subcomandante prevede grandi sconvolgimenti per il 2010, 200 anni dopo la guerra di indipendenza e 100 anni dopo la rivoluzione messicana. "Il Messico si trasformerà in una pentola a pressione - ha assicurato - E credetemi, esploderà".
* la Repubblica, 12 maggio 2007