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le discariche in provincia, il termovalorizzatore nel capoluogo: complimenti Bertolaso!
La gestione dell’"emergenza rifiuti" sta procurando solo danni a tutta la provincia di Salerno. Bertolaso, dopo aver intrapreso una vera battaglia contro i cittadini di Serre, colpevoli di non voler una discarica nell’ oasi, patrimonio di noi tutti, e capaci di indicare un sito alternativo, dopo aver rotto ogni patto con le altre popolazioni, decide di nominare subcommissario alla termovalorizzazione il sindaco De Luca.
Siamo al di fuori di ogni regola democratica! Bertolaso non può sostituirsi all’infinito alle istituzioni locali e regionali. La costruzione di un inceneritore, per cui ci vogliono almeno 3 anni, non ha niente a che vedere con l’emergenza rifiuti! Perché, lo ripetiamo, Bertolaso non ha usato i suoi poteri straordinari per commissariare i comuni inadempienti nella raccolta differenziata, in primis il Comune di Salerno, governato da tanti, tanti anni da De Luca, violatore di leggi nazionali, visto che il comune capoluogo è al 12% di raccolta differenziata?
C’è una logica terribile nel modo in cui si sta gestendo l’emergenza rifiuti: colpendo solo le popolazioni e non i governanti inadempienti e creando le premesse per una nuova emergenza.
Ai cittadini restano solo bollette più care e decidere da dove devono provenire (discariche o inceneritore) i danni pesantissimi alla loro salute.
La Campania è tra le Regioni con il più alto tasso di tumori e si calcola che 250000 persone siano già state colpite dai danni derivati dall’emergenza rifiuti (discariche legali e illegali, rifiuti nelle strade,rifiuti tossici nelle falde acquifere) e, d’altro canto, i cittadini bresciani, il cui inceneritore è preso a modello dal Sindaco De Luca, stanno lottando contro la presenza ormai accertata di sostanze tossiche, tra cui la diossina.
Può sfuggire a Bertolaso che, se in Campania si arrivasse al 30% di raccolta differenziata,non avremmo affatto bisogno di un altro inceneritore?
Proponiamo a tutt@ le/i cittadin@ che vogliono difendere la loro salute, che vogliono che non ci sia mai più l’emergenza rifiuti in Campania, che sono stanchi di pagare ritardi, omissioni, sperpero di denaro pubblico, di costituire il Comitato contro l’inceneritore e per la raccolta differenziata, per la bonifica e la messa in sicurezza delle discariche.
26 maggio 2007
Titti Santulli
Responsabile Area Ambiente, Nuovi Diritti e Movimenti, S.E.
Elezioni regionali e rifiuti tossici nucleari
di don Paolo Farinella
[pubblicato su la Repubblica/Il Lavoro (locale) domenica 7 febbraio 2010, p. XVcon il titolo: «Cari Burlando e Biasotti, qualche domanda per le elezioni»] *
Il circo equestre delle elezioni regionali della prossima primavera è cominciato. Biasotti annaspa abbandonato da tutti, anche dalla sua ombra; Burlando gongola perché sicuramente vincerà con lo sgambetto dell’Udc: sorvegliato vista. Bel progresso per chi è nato a sinistra, è stato ministro della Repubblica, finire nelle spire dell’Udc, ex Dc, cioè Casini. Tutto è lecito in amore, ma non in politica che, come prostituta, va con chiunque offra garanzie. Vincere va bene, ma c’è modo e modo.
Questo accordo fa piazza pulita di ogni residuo etico perché a livello nazionale l’Udc che oggi grida «bau bau» contro Berlusconi per cinque anni lo ha sostenuto in tutto, anche quando vomitava le più vergognose leggi, tutte incostituzionali. Mai una volta che l’Udc si sia opposto, mai una volta che abbia fatto un distinguo.
A livello regionale ligure poi, sulla stampa cittadina non si parla di programmi e di progetti ideali/concreti di quale Regione si vuole, in compenso si «discute degli uomini». Già, perché in partenza le donne sembra che si vedranno in cartolina, sia che vinca Burlando-Udc, sia che vinca Biasotti-ombra di se medesimo.
Non mi resta che invitare le donne liguri a disertare le urne e le candidate civetta a dimettersi in blocco. «Discutere di uomini» in politichese significa «cominciamo a spartirci la torta delle poltrone prima, per noi e i nostri cari».
Una mia amica di Bari, Alba, tragicamente impressionata, mi ha suggerito di vedere un video che gira in internet http://www.facebook.com/ dove il giornalista Gianni Lannes che da anni lavora sui rifiuti/scorie tossici delle centrali nucleari dismessi in Italia, come Caorso, afferma che il governo ha affidato alla ‘ndrangheta il compito di smaltirli e buttarli a mare.
Ho visto il filmato e sono rimasto di stucco. Il giornalista afferma che Genova è una sede di smistamento: qui lavora la società Ecogen che avrebbe l’appalto dello smaltimento.
Da Genova partono le navi piene di rifiuti tossici che poi vengono inabissate nel mare di Calabria o nei mari di Africa.
Non mi meraviglia affatto che il governo Berlusconi faccia affari con le mafie di tutto il mondo, perché egli proviene da quell’ambiente in cui è nato e cresciuto. Egli ha ospitato a casa sua un mafioso che gli accompagnava i figli a scuola per metterli al riparo da minacce di «amici di amici degli amici». Sto parlando di quel Salvatore Mangano, rifugiato mafioso ad Arcore che nell’ultima campagna elettorale politica, Berlusconi e il suo compagno di panza, Dell’Utri, definirono «un eroe». Sì! E’ verosimile che Berlusconi faccia affari con la mafia, con la ‘ndrangheta, con la camorra che ha un rappresentante come sottosegretario al governo).
Lo smaltimento dei rifiuti tossici a Genova è un delitto contro Genova e l’umanità Voglio però, anche a nome dei lettori di questo giornale, risposte chiare ed esaustive dai candidati alle elezioni regionali della Liguria.
Da Burlando per primo che è ancora in carica e quindi è responsabile di quello che accade sotto il suo governatorato. Dal Biasotti poi che arranca a rimorchio, ma ha governato prima di Burlando: cosa sapete voi dei rifiuti tossici che vengono caricati sulle navi nel porto di Genova? E’ vero, presidente Burlando ed ex Biasotti che il porto di Genova è un punto di smistamento di materiale altamente radioattivo e inquinante?
E Scajola che vuole mettere centrali nucleari anche nella bolla di Renzo Piano, cosa sa della società Ecogen? E’ implicata in questo traffico maledetto? Chi può dare garanzie alla popolazione?
Sig. Sindaco, lei è a conoscenza di cosa sta succedendo sotto i nostri occhi, nella nostra città e forse a nostra insaputa? Prima di dare il voto (e non è detto che lo dia), voglio una risposta chiara, non per sentito dire e nemmeno in politichese. Solo in italiano. O in genovese.
Paolo Farinella, prete
Parrocchia S. Torpete - Genova
* Il Dialogo.Giovedì 11 Febbraio,2010 Ore: 11:33
NAVI DEI VELENI E STATO: Gianni Lannes l’alba di una nuova resistenza (Palermo 12 dic. 09)
Una incredibile dichiarazione contro Alex Zanotelli di De Luca candidato del PD in Campania
Tutta la nostra solidarietà ad Alex Zanotelli *
Di seguito riproduciamo una incredibile dichiarazione di De Luca, candidato governatore della regione Campania per il Partito Democratico, contro padre Alex Zanotelli a cui va tutta la nostra solidarietà.
Che il candidato dello schieramento che dice di essere contro "il clan dei casalesi" faccia una dichirazione simile la dice lunga sullo stato comatoso in cui vive la politica in Campania e nel nostro paese, dove è sempre più difficile distinguere fra una politica di destra ed una di sinistra.
* PER SENTIRE LA DICHIARAZIONE DEL SINDACO DE LUCA, CLICCA->: Il Dialogo, Mercoledì 10 Febbraio,2010 Ore: 15:03
APPELLO
ACQUA: HASTA LA VICTORIA!
di Alex Zanotelli *
Questo è l’anno dell’acqua, l’anno in cui noi italiani dobbiamo decidere se l’acqua sarà merce o diritto fondamentale umano.
Il 19 novembre 2009, il governo Berlusconi ha votato la legge Ronchi , che privatizza i rubinetti d’Italia. E’ la sconfitta della politica, è la vittoria dei potentati economico-finanziari. E’ la vittoria del mercato, la mercificazione della ‘creatura’ più sacra che abbiamo:’sorella acqua’.
Questo decreto sarà pagato a caro prezzo dalle classi deboli di questo Paese, che, per l’aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare le bollette dell’acqua (avremo così cittadini di serie A e di serie B!). Ma soprattutto, la privatizzazione dell’acqua, sarà pagata dai poveri del Sud del mondo con milioni di morti di sete.
Per me è criminale affidare alle multinazionali il bene più prezioso dell’umanità (‘l’oro blu’), bene che andrà sempre più scarseggiando, sia per i cambiamenti climatici (scioglimento dei ghiacciai e dei nevai) sia per l’incremento demografico.
L’acqua è un diritto fondamentale umano, che deve essere gestito dai Comuni a totale capitale pubblico, che hanno da sempre il dovere di garantirne la distribuzione per tutti al costo più basso possibile.
Purtroppo, il nostro governo, con la legge Ronchi, ha scelto un’altra strada, quella della mercificazione dell’acqua.
Ma sono convinto che la vittoria dei potentati economico-finanziari si trasformerà in un boomerang.
E’ già oggi notevole la reazione popolare contro questa decisione immorale. Questi anni di impegno e di sensibilizzazione sull’acqua, mi inducono ad affermare che abbiamo ottenuto in Italia una vittoria culturale ,che ora deve diventare politica.
Ecco perché il Forum italiano dei Movimenti per l’acqua pubblica, lancia ora il Referendum abrogativo della Legge Ronchi, che dovrà raccogliere, fra aprile e luglio 2010, circa seicentomila firme. Non sarà un referendum solo abrogativo, ma una vera e propria consultazione popolare su un tema molto chiaro:o la privatizzazione dell’acqua o il suo affidamento ad un soggetto di diritto pubblico.
Le date del referendum verranno annunciate in una grande manifestazione nazionale a Roma il 20 marzo, alla vigilia della Giornata Mondiale dell’acqua (22marzo).
Nel frattempo chiediamo a tutti di costituirsi in gruppi e comitati in difesa dell’acqua, che siano poi capaci di coordinarsi a livello provinciale e regionale.
E’ la difesa del bene più prezioso che abbiamo (aria e acqua sono i due elementi essenziali per la vita!). Chiediamo a tutti i gruppi e comitati di fare pressione prima di tutto sui propri Comuni affinché convochino consigli monotematici per dichiarare che l’acqua è un bene di non rilevanza economica. Questo apre la possibilità di affidare la gestione dell’acqua ad un soggetto di diritto pubblico.
Abbiamo bisogno che migliaia di Comuni si esprimano. Potrebbe essere questo un altro referendum popolare propositivo.
Solo un grande movimento popolare trasversale potrà regalarci una grande vittoria per il bene comune. Sull’acqua ci giochiamo tutto, anche la nostra democrazia.
Dobbiamo e possiamo vincere. Ce l’ha fatta Parigi (la patria delle grandi multinazionali dell’acqua ,Veolia, Ondeo ,Saur che stanno mettendo le mani sull’acqua italiana) a ritornare alla gestione pubblica. Ce la possiamo fare anche noi.
Mobilitiamoci !E’ l’anno dell’acqua!
Napoli, 7 febbraio 2010
Alex Zanotelli
* Il Dialogo,Giovedì 11 Febbraio,2010 Ore: 16:26
Parla il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio
"Dove si fa raccolta differenziata non c’è spazzatura per strada"
"Un disastro puntare sugli inceneritori
anche Bassolino ha sbagliato a fidarsi"
di ANTONIO CIANCIULLO *
ROMA - "E’ l’ennesimo paradosso di questa vicenda infinita. Dei quattro siti indicati dal decreto del Consiglio dei ministri, gli unici in cui ci si sta avvicinando a una soluzione sono quelli collegati a un’area protetta, cioè l’oasi di Serre Persano e il parco del Vesuvio, per i quali il ministero dell’Ambiente ha trovato un’ipotesi alternativa". Di fronte al disastro della Campania sommersa dai rifiuti, di una regione che si autoflagella per non riuscire a dire sì a un buon progetto, il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio si smarca dall’accusa di sostenere il partito del no e rilancia la palla nel campo di chi vede l’incenerimento come l’unica soluzione.
E’ stato il presidente Antonio Bassolino a dire, proprio in un’intervista a Repubblica, che tutto il problema nasce da una sfasatura temporale: le discariche sono state chiuse, gli inceneritori non sono stati costruiti.
"Bassolino si assume fin troppo le responsabilità di Rastrelli, l’uomo del centrodestra che avviò quest’operazione. La sua affermazione rappresenta la conferma di due errori. Il primo è aver puntato tutto sugli inceneritori, che sono la parte marginale del ciclo dei rifiuti, dimenticando la raccolta differenziata: vorrei ricordare che in questi giorni le città campane in cui la raccolta differenziata si fa, ad esempio Nocera Inferiore e Grumo Nevano, sono senza immondizia per strada. Il secondo errore è stato essersi affidati completamente a un meccanismo dirigista e a una grande società che ha costruito un progetto faraonico puntato tutto sugli inceneritori rinunciando perfino a mantenere alcune discariche per l’emergenza".
All’inizio a molti quel progetto sembrò convincente.
"Era l’illusione di trasformare la spazzatura in petrolio. Non è andata così. Abbiamo speso un miliardo e mezzo di euro per ritrovarci con 5 milioni di tonnellate di ecoballe utili solo ai gabbiani, che le frequentano assiduamente".
L’idea che sosteneva il progetto era la combustione controllata di questi materiali. Senza inceneritori...
"Ma se le ecoballe fossero state veramente combustibile avrebbero trovato un mercato. Se il materiale è utile non bisogna pagare per metterlo sui treni per il Nord: viene comprato a suon di euro perché serve a produrre energia. E così torniamo di nuovo al centro del problema: le scelte tecniche sono state sbagliate e invece di prendere atto della situazione si è cercato di forzare la mano usando il dirigismo. Così è stato creato un meccanismo infernale e per uscirne dobbiamo tornare a uno stato di diritto che rispetti il buon senso dei cittadini".
Pensa che le procedure attuate calpestino il diritto?
"Osservo che pochi giorni fa il tribunale di Salerno ha nuovamente bloccato il sito di Valle della Masseria. Cosa sarebbe successo se non avessimo corretto la rotta in tempo? Giorni di conflitto aspro, la discarica aperta solo usando la polizia e poi di nuovo tutto fermo per ordine della magistratura".
Allora è meglio fermarsi subito e rinunciare?
"Al contrario, coinvolgere la popolazione informandola bene è la premessa per poter agire con successo. A Serre Persano il problema è stato avviato a soluzione e confido che entro l’estate si risolva evitando un danno al territorio e un’ennesima infrazione comunitaria in contrasto con il percorso virtuoso che in un anno ci ha permesso di ridurre di un quarto il contenzioso con Bruxelles. E a Terzigno avanza un progetto che prevede la riqualificazione paesaggistica basata sul recupero delle cave abusive, secondo un accordo siglato nel 2004 dal parco nazionale e dal commissariato per l’emergenza. La frazione organica dei rifiuti, opportunamente trattata e controllata dai tecnici, potrà essere usata per ricostruire il profilo dei luoghi ottenendo due vantaggi ambientali: liberarsi di questi materiali e sanare una ferita. Così il restauro paesaggistico permetterà il rilancio dell’intera economia del territorio".
Per rilanciare l’economia del territorio bisognerebbe soprattutto eliminare le discariche dell’ecomafia che riempiono le campagne di diossina: rischiamo di trovarcela nel piatto.
"Per rispondere a queste esigenze ho aumentato i fondi per le bonifiche e per il nucleo operativo ecologico dei carabinieri. Ma la strada per risolvere il problema è più lunga: bisogna parlare con la gente, convincerla, rilanciare la raccolta differenziata, sostenere le industrie del riciclo dei materiali e avviare ai termovalorizzatori solo quello che rimane alla fine di questo circuito virtuoso. Il guaio è che finora si è cercato di arrivare all’ultima tappa del processo ignorando tutto il resto. E’ stato un disastro da dimenticare. Bisogna voltare pagina e collaborare tutti per impostare una politica dei rifiuti di tipo europeo".
* la Repubblica, 28 maggio 2007
Anche Caruso (Prc) fra i manifestanti che bloccano l’accesso all’area
Nel capoluogo 1400 tonnellate di rifiuti eliminate, ne restano 1500
Bloccato il sito di Acerra problemi nella raccolta a Napoli
E i roghi continuano. Oltre cento interventi dei pompieri *
NAPOLI - Bloccato stasera dai manifestanti l’arrivo dei rifiuti nel sito di Acerra, individuato dal commissariato per accogliere la spazzatura di Napoli e provincia. Il blocco provocherà ritardi nella raccolta di rifiuti nelle strade.
In tre giorni sono state raccolte nel capoluogo 1400 tonnellate di rifiuti, ne restano altre 1500. Continuano i roghi, 107 gli interventi dei vigili del fuoco in città e provincia.
Ad Acerra è in costruzione il termovalorizzatore, che dovrebbe contribuire alla soluzione del problema rifiuti nell’area napoletana. Su disposizione del sindaco, i vigili urbani stanno verificando con particolare scrupolo che i camion diretti allo stoccaggio rispettino tutte le prescrizioni relative al trasporto. Fra i manifestanti, anche il parlamentare di Prc Francesco Caruso.
Per un problema risolto (a Montecorvino decisiva la telefonata di Napolitano) se ne riapre un altro. La Campania brucia.
* la Repubblica, 27 maggio 2007