Strage

Attacco a Londra: 44 morti e 700 feriti

In mattinata diverse esplosioni hanno colpito metro e bus: 45 persone versano in gravi condizioni
giovedì 7 luglio 2005.
 

Londra, 7 lug. (Adnkronos/Ign) - Quarantaquattro morti: è questo l’ultimo bilancio degli attentati che hanno scosso questa mattina Londra, secondo quanto ha comunicato in serata il ministro degli Esteri italiano, Gianfranco Fini che ha citato fonti inglesi. Dei 700 feriti, 45 sarebbero in gravi condizioni. Alcuni sono stati trasportati negli ospedali anche a bordo di autobus. Staff medici delle vicine regioni si sono riversati a Londra per contribuire alla gestione della crisi e soccorrere tutte le persone coinvolte.

L’attacco al cuore della City di Londra è iniziato alle 8.49 (le 9.49 ora italiana), quando la British Transport Police è stata informata di una forte esplosione, proveniente dal sottosuolo, tra le fermate della metropolitana di Liverpool Street e Aldgate. La zona si trova nella City, tempio della finanza mondiale e centro della capitale inglese. Nel corso della mattinata si sono registrati altri scoppi.

Il capo della Polizia londinese, Ian Blair, ha confermato le deflagrazioni. ’Sky’ e ’Bbc’ ne indicano gli orari e i luoghi: la prima è stata seguita da tre altre ’bang’ registrate nel giro di 17 minuti: alle 9.33 a Edgware, alle 9.40 tra King’s Cross e Russell Square, alle 9.50 a Tavistock Place, dove è esploso un ’doubledecker bus’. Fonti dei trasporti affermano che è stato ritrovato materiale esplosivo sui binari, notizia confermata dal capo della polizia londinese.

Quanto alla firma dell’azione terroristica, il Gruppo dell’Organizzazione segreta di Al-Qaeda in Europa ha rivendicato con un comunicato - di incerta attendibilità - la serie di attentati, lanciando anche un monito a Italia e Danimarca affinché ritirino le loro truppe dall’Iraq. Nel documento si annuncia ’’alla nazione islamica e araba che è stato condotto un attacco al governo crociato sionista britannico in risposta alle stragi che sono state commesse dalla Gran Bretagna in Iraq e Afghanistan’’. Secondo la rivendicazione ’’gli eroici mujahidin hanno condotto un’operazione santa a Londra’’. Dopo che ’’il popolo britannico era stato ammonito più di una volta ora abbiamo mantenuto la promessa con un grosso sforzo’’ che ha richiesto ’’molto tempo per la riuscita dell’operazione’’. Il documento conclude dicendo: ’’Torniamo ad ammonire il governo danese e quello italiano, così come tutti i governi crociati, avrete la stessa punizione per ciò accade in Iraq e Afghanistan’’.

La città di Londra ha vissuto e sta vivendo momenti di panico. La polizia ha invitato la popolazione a non uscire di casa e militari sono stati dislocati nel quartiere di Covent Garden, nel pieno centro di Londra. Il trasporto pubblico della città è stato bloccato poco dopo le esplosioni. Riaperte dopo qualche ora le tre stazioni ferroviarie di Euston, Paddington e Victoria. Quest’ultima è stata nuovamente evacuata per il rinvenimento di un pacco sospetto. Al momento restano chiuse le stazioni di St. Pancras, Liverpool Street e King’s Cross. In tilt le linee telefoniche.

Il sindaco di Londra Ken Livingstone sta rientrando a Londra d’urgenza da Singapore, dove si è svolta la cerimonia d’assegnazione delle Olimpiadi del 2012, e si è detto ’’sgomento e incredulo’’. Il primo cittadino della città ha definito l’episodio ’’un omicidio di massa’’, mentre il ministro dell’Interno britannico Charles Clarke ha parlato di ’’terribili ferite’’ precisando, nel suo intervento alla Camera dei Comuni riunita in seduta straordinaria, che le esplosioni confermate sono quattro e che ancora non sono stati individuati i responsabili.

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