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La Casta, un libro da adottare nella scuola pubblica italiana - di Marco Militerno, leader del movimento "Vattimo per la città"

Aboliamo l’indennità di carica e ritorniamo al vecchio ed etico gettone di presenza
mercoledì 5 settembre 2007.
 

“La casta”, il best seller di Stella e Rizzo, ha finalmente soddisfatto la sete di curiosità del popolo italiano riguardo agli sprechi e ai costi della politica tricolore.

La classe dirigente di questo paese, ammesso che ce ne fosse bisogno di ulteriori conferme, ne esce logora e bastonata, sconfitta!

Gli autori rimarcano, con straordinaria dovizia di particolari, la progressiva e spregiudicata orgia di potere che tutti i giorni si consuma tra i palazzi della politica, da Montecitorio al più piccolo dei comuni d’Italia, che tanto fa ricordare gli ultimi giorni decadenti e corrotti della Roma imperiale.

L’idea di vivere nel paese dei balocchi, dei tarallucci e vino, ma solo per pochi eletti, e al contempo nella nazione dove ancora si è costretti ad emigrare per assicurarsi un futuro dignitoso farebbe perdere di senno anche un redivivo Mahtma Gandhi.

Non si può rimanere indifferenti alla enorme questione morale che gli autori del libro hanno sollevato dal fetido mondo degli sprechi della politica italiana. Aerei ed auto blu elargiti senza alcuna valutazione oggettiva; polizze furto dentro Montecitorio per chi decidesse di perdere un Rolex, tra gli scranni degli amici onorevoli, e farselo rimborsare con la semplice esibizione dello scontrino; una sola legislatura per assicurarsi una lauta pensione da funzionario statale; stipendi dei parlamentari da favola, di gran lunga superiori a quelli di premier di paesi come Francia, Russia, Inghilterra; enti inutili, come province e comunità montane, ancora in piedi per attirare denaro pubblico e foraggiare vaste schiere di folle clientelari.

E così tanti e tanti altri sprechi, privilegi, e prebende varie a politici e politicanti e sottoboschi di mogli, amanti, figli, cugini e nipoti che avrebbero già spinto il popolo inferocito, della Parigi e delle campagne francesi di fine settecento, ad impugnare i forconi per ridurre una tale classe dirigente in polvere, su cui fondare magari un ordine nazionale nuovo e illuminato.

Il trucco però del panem et circenses romano ancora funziona e metterlo in soffitta significherebbe firmarsi la propria condanna a morte: Kakà e la Juventus, le veline e le vittorie pilotate di premi miliardari in tv hanno narcotizzato un intero popolo, infischiandosene di un passato di potenza culturale e calpestando la memoria degli integerrimi statisti del nostro dopoguerra che anche innanzi ad una semplice pera sollevavano questioni morali su come spartirsela e gustarsela.

Credo che un libro del genere debba diventare, oltre che un oggetto col quale stuzzicare la propria coscienza di politico o cittadino, uno strumento di lettura obbligatorio per le scuole italiane al fine di creare, come ultimo atto di buona volontà, i presupposti ideali e morali idonei a formare una futura classe dirigente, onesta e capace di interessarsi esclusivamente del bene della collettività.

E’ giunta l’ora che anche noi piccoli consiglieri di comune diamo uno scossone a questo andazzo da staticidio, spogliandoci del privilegio dell’indennità di carica mensile e ritornare al vecchio gettone di presenza che tanto bene farebbe alla partecipazione attiva e alle casse del nostro disastrato comune.

Il risparmio economico sarebbe molto interessante e la cifra che avanzerebbe darebbe un aiuto notevole alla riorganizzazione dei servizi sociali, ovvero alla creazione di spazi di aggregazione per i giovani di San Giovanni che reclamano da anni più attenzione e sensibilità.

Il pesce, dicono a Napoli, puzza da à capa e se il nostro esempio non venisse emulato in misura anche più consistente dai bramini di Roma, sarebbe l’ennesima goccia nell’oceano, scevra degli effetti benefici sperati.

La sfida dei prossimi partiti politici, però, che si intravedono all’orizzonte dell’agone politico nazionale si giocherà anche sull’abbattimento dei costi della politica e sull’annientamento degli enti pubblici inutili, vera vergogna nazionale.

Il costo della vita sempre più crescente, il precariato nel mondo del lavoro, la disoccupazione del sud e il dilagante immoralismo sociale e politico stridono in modo inaccettabile innanzi a tali fatti. Occorre intervenire presto per recuperare la credibilità perduta.

Bologna, 22 agosto 2007

Marco Militerno, consigliere com. Vattimo per la Città.


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