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SCUOLA E POLITICA. INAUGURAZIONE DELL’ANNO SCOLASTICO AL QUIRINALE. LE RACCOMANDAZIONI DEL PRESIDENTE GIORGIO NAPOLITANO A TUTTI GLI STUDENTI E A TUTTI I CITTADINI, SOVRANI E SOVRANE: AMARE L’ITALIA - a cura di pfls

lunedì 24 settembre 2007.
 
[...] Napolitano torna a parlare di scuola e dà il via a una serie di raccomandazioni. "E’ essenziale - ad esempio - che si lavori intensamente per elevare, e in tempi brevi, quantità e qualità dell’istruzione in Italia". Bisogna poi "investire risorse, energie e capacità nell’istruzione" e "premiare chi studia bene". Spazio poi alla musica nelle scuola: "Guardo con favore la missione di introdurre nelle scuole l’educazione e la pratica musicale. Il modo di stare al mondo di questi giovani sarà più ricco e aperto" [...]


-  Il capo dello Stato alla cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico al Quirinale
-  "Qualità e quantità dell’istruzione devono essere elevate in tempi brevi"

-  Napolitano agli studenti:
-  "La politica dia esempio
-  di legalità e decoro"

ROMA - "La politica dia esempio di legalità e decoro". Il Presidente della Repubblica replica e insiste. E 36 ore dopo la denuncia della "smania" dei politici ad apparire in televisione, li rimprovera di nuovo. Questa volta, direttamente nel cortile del Quirinale e, però, parlando ai ragazzi delle scuole durante la tradizionale cerimonia di apertura dell’anno scolastico.

Attacco a bullismo e a "stupida volgarità". Giorgio Napolitano non dimentica di avere di fronte ragazzi delle medie e delle superiori. Non dimentica che deve parlare di scuola. Attacca il bullismo e la "stupida volgarità" entrambi contrari ai fondamenti del vivere civile e democratico e ricorda che la scuola deve essere "il principale motore di uguaglianza e di integrazione anche per chi viene da altri Paesi".

Appello all’impegno e alla serietà. Subito dopo, il capo dello Stato mette insieme scuola, vita, responsabilità civile, impegno e serietà in cui ognuno deve dare il meglio di sé in ogni fase della vita. L’esempio, a dir la verità, "dovrebbe venire dai vertici della politica e delle istituzioni". Dovrebbe. Ma così non è, ecco - insiste Napolitano - il motivo di "qualche mio appello scomodo".

"Non prendete esempio dai politici". I ragazzi, quindi, non prendano esempio dai politici perché quella che vedono non è buona politica. "Non è retorico ricordare che nella scuola è responsabilità comune lavorare seriamente, rispettare se stessi, la propria dignità e quella degli altri, praticare obbedienza alle leggi dello Stato, mostrare senso del decoro e del limite". Ma "non può forse aiutare tutti, in questo sforzo da compiere nella nostra scuola, l’esempio che dovrebbe venire dai vertici della politica e delle istituzioni? Ebbene, è a ciò che tende, care ragazze e cari ragazzi, qualche appello scomodo del presidente della Repubblica".

Le raccomandazioni del presidente. Alla fine, Napolitano torna a parlare di scuola e dà il via a una serie di raccomandazioni. "E’ essenziale - ad esempio - che si lavori intensamente per elevare, e in tempi brevi, quantità e qualità dell’istruzione in Italia". Bisogna poi "investire risorse, energie e capacità nell’istruzione" e "premiare chi studia bene". Spazio poi alla musica nelle scuola: "Guardo con favore la missione di introdurre nelle scuole l’educazione e la pratica musicale. Il modo di stare al mondo di questi giovani sarà più ricco e aperto".

* la Repubblica, 24 settembre 2007.


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