Stasera ne vedremo delle belle. Anzi, rideremo come non mai. Ci sbellicheremo. Occorrerà munirci di vasetto a mano. E non mangiare cipolla di Tropea, diuretica. Forse piangeremo tanto, invece.
Sappiamo già. Come sanno al ministero di Mastella, in Commissione di vigilanza Rai e nei dove di baldanza prode. Non v’è pericolo di fraudolenza. Il problema è che non ci tratterremo. E il fatto è che conosciamo tutto anzitempo.
Non ci sarà Benigni, né Ferrara con le uova per i polli. Non si presenterà Cucullo, l’ex sindaco di Chieti. Vedere, per credere, su Youtube.
Non guarderemo l’intelligenza delle miss, il sorriso dopaminico di Mike, la compiacenza di Vespa, l’imbarazzo di Baudo, il ticchettìo della Hunziker, l’italico moralismo alla Beautiful né le ammiccanti statuine di Mammuccari.
All’Auditorium di Catanzaro, vanno in scena quelli di Santoro, diretta tv su Rai Due, Annozero. Ore 21 e dispari, salva l’annunciata censura preventiva. Assieme ai ragazzi di Locri, quelli veri. Non quelli ammaestrati e alimentati da San Bova, il presidentissimo del Consiglio regionale calabro. Inquisito sino ai denti: indagati d’ogni faccia, colore e candore. Lui, Bova, solo condannato dal Tar calabro per pennette e borsette natalizie, una barca di soldi bruciati.
Ma non è il "giuoco delle parti"; ché Pirandello avrebbe inventato altro, non immaginando la potenza della "casta" calabrese, coperta a modino da Roma.
Parlano i ragazzi di Internet, stasera. Quelli che non sopportano le manovre silenziose, più anomale della finanziaria. Dirà la voce della giustizia, che parte sì da "eroici furori" e non va derisa o spenta a ordini e ricatti.
Stasera tutti davanti allo schermo, a supportare anche con lo spirito Aldo Pecora e gli altri. Noi della Voce ci uniamo. Il caso è quello, stranoto, di De Magistris, il giudice che ha scoperchiato la mondezza calabra. Da cui esce il fetore d’un malaffare storico e cronico: politica-’ndrangheta-massoneria, la trinità che cucca gli ultimi grossi finanziamenti europei alla Calabria, ancora per poco Obiettivo 1.
Con Saverio Alessio lo abbiamo scritto in "La società sparente": urge coesione, la connessione delle forze, dei saperi e del coraggio. Se spostano De Magistris, perdiamo per sempre la possibilità che qualcuno possa seguirlo e che si confini lo Stato della ’ndrangheta.
Oggi, isolare i cattivi è un dovere di chi crede in una regione diversa. Ma se siamo solo emigrati a volerlo, non faremo che rumore nell’etere.
La rabbia dei residenti in Calabria deve uscire allo scoperto. Perché non è solo la minaccia della lupara a bloccare questa terra. C’entra soprattutto l’assistenzialismo smisurato e trasversale voluto da Roma.
Ci han detto che Ruotolo imiterà il canto di Mastella, appagato come Re Mida. Il potere logora chi lo detiene.
Roma, 4 ottobre 2007
Da Santoro attacchi a Mastella. Il pm: "Pressioni e intimidazioni da ambienti istituzionali"
Polemiche per i tabulati raccolti dal magistrato, il caso potrebbe finire davanti al Csm
La Forleo con De Magistris
"Basta don Rodrigo al sud"
di LIANA MILELLA *
ROMA - "Luigi è un collega che sta subendo intimidazioni e pressioni per aver scoperchiato delle pentole che non andavano scoperchiate, e soprattutto per aver indagato sulle toghe lucane". A difendere con calore il pm di Catanzaro Luigi De Magistris, per cui il Guardasigilli Clemente Mastella ha chiesto al Csm il trasferimento cautelare, arriva a sorpresa, ad Annozero di Michele Santoro, il gip di Milano Clementina Forleo. Da donna del sud per un uomo del sud. Lei pugliese, lui napoletano.
La Forleo esordisce così: "Vengo dalla Puglia, una terra che amo, e dove vedo cose che puntualmente denuncio, anche se comincio a vedere dei passi avanti. Conosco gli sforzi e i sacrifici perché vinca il senso dello Stato e perché la legge sia uguale per tutti. Per me era un dovere essere qui e intervenire come magistrato a favore di De Magistris e di tanti altri colleghi che operano in territori difficili. Luigi ha avuto la sventura di imbattersi più di una volta nei cosiddetti poteri forti o meglio negli interessi collegati ai poteri forti. Ha pagato e sta pagando, ma è il coraggio quello che conta".
Poi l’affondo durissimo contro i politici e la politica fatta nel Mezzogiorno: "È ora che il Sud si liberi dei don Rodrigo e dei suoi bravi". E le conseguenze per un giudice che non si tira indietro davanti ai "poteri forti": "Si finisce per essere lasciati soli da tanti colleghi. Dopo aver fatto scelte scomode via via si perdono gli inviti a cena e a teatro". E quello che è successo ancora ieri quando si è sparsa la notizia che la Forleo sarebbe andata in tv: "Ho ricevuto molte telefonate in cui mi raccomandavano prudenza. Allora mi sono ricordata dei santini appesi nelle auto degli anni Cinquanta "attenta a non sbattere"".
Su De Magistris la sezione disciplinare del Csm avrebbe dovuto decidere lunedì prossimo, ma ieri il vicepresidente Nicola Mancino non ha escluso che ci potrebbe essere uno slittamento per la mole di pagine del dossier a cui, su richiesta del ministro, si aggiungeranno i rapporti della prima commissione che ha lavorato sulle toghe lucane. Ma De Magistris è tranquillo, rompe il silenzio, e a Sandro Ruotolo di Annozero dichiara: "Sono sotto ispezione, senza soluzione di continuità, da circa tre anni. E ciò conferma la bontà del lavoro investigativo che sto facendo. Peccato che da due anni trascorra due giorni alla settimana, il sabato e la domenica, a difendermi".
Anche se gli ispettori glielo contestano, De Magistris insiste sulle minacce ricevute: "Ho subito pressioni e intimidazioni da ambienti istituzionali". È pesante la denuncia di un’incredibile condizioni logistica: "Sono sotto tutela, ma ho una vettura blindata senza benzina. Devo metterla di tasca mia. Quando propongo di usaree la mia auto, mi vietano di posteggiarla sotto il palazzo di giustizia e se chiedo come devo fare mi rispondono " dovrebbe stare a casa"". Anche De Magistris si sente solo: "Una dose di solitudine fa parte del mestiere. Ma qui ne avverto una profonda e inquietante. È la solitudine istituzionale. Ma la gente mi è vicina".
De Magistris nega di aver utilizzato i tabulati telefonici di Prodi, di molti ministri (tra cui Mastella e Amato), di Mancino, dei vertici delle polizie. Mentre monta la protesta politica bipartisan (lo difende Di Pietro, lo attaccano l’Udeur di Mastella, il forzista Cicchitto, il centrista Vietti), il magistrato smentisce e replica seccamente: "La sequela di nomi citati non forma oggetto alcuno, né diretto, né indiretto, delle indagini preliminari del mio ufficio. Non sono l’autore di un grande fratello giudiziario".
Il suo consulente Gioacchino Genchi, che si è occupato di tutte le intercettazioni, parla di "bufala mediatica" e di "ulteriore tentativo di delegittimazione", ma al Csm vogliono vederci chiaro. L’ex pm Felice Casson, ora senatore dell’Ulivo, fa un’interrogazione e chiede che Mastella chiarisca al più presto in Parlamento.
* la Repubblica, 5 ottobre 2007.
ANSA» 2007-10-05 14:50
PRODI: ’’TRASMISSIONE NE’ SERIA NE’ APPROPRIATA’’
ROMA - "Non ho fatto schifezze" e "non ho scheletri nell’armadio": sono due delle affermazioni del ministro della giustizia Clemente Mastella nel corso della conferenza stampa di stamani durante la quale si è soffermato a lungo sulla trasmissione "Annozero" di ieri sera dedicata alla vicenda del pm di Catanzaro Luigi De Magistris.
ANNOZERO? VIVA FEDE - "Perché vi lamentate di Fede? Viva Fede". Ha detto il ministro della giustizia Clemente Mastella. "Il Cda della Rai - ha aggiunto - deve stabilire delle regole per consentire a tutti di esserci, secondo il criterio del servizio pubblico. Non possono esserci oasi nelle quali ognuno fa ciò che vuole". "Se fosse una tv di Berlusconi... Voi parlate di Fede, ma fede è su un canale privato. Andare in dieci contro uno, contro il povero Scotti - ha detto poi Mastella - non è buon giornalismo".
IN RAI REGOLE CERTE O SFIDUCIA - Mastella lancia un avvertimento al Cda Rai: "o vengono date regole certe di convivenza nel servizio pubblico, altrimenti il mio partito attiverà i meccanismi parlamentari per sfiduciare il Cda. In senato, dove i numeri sono più ballerini, faremo mozioni di sfiducia".
PRODI, NIENTE DI SERIO E PROFESSIONALE - "Ho letto i resoconti sulla trasmissione Annozero. Mi sembra che non vi si possa riscontrare nulla della serietà, della professionalità e dell’appropriatezza che dovrebbe avere una trasmissione che riguarda la Giustizia". Lo afferma il presidente del Consiglio, Romano Prodi, a proposito della puntata dedicata alla vicenda De Magistris. Prodi ne ha parlato a margine della sua visita allo stabilimento dell’Avio a Rivalta (Torino).
SANTORO,SI GUARDINO PROGRAMMI PRIMA DI CRITICHE - "Mi auguro che prima di criticare una trasmissione, la si veda. Comunque ci sta anche questo, ci stanno le critiche". Così Michele Santoro, ha risposto alle osservazioni del premier Romano Prodi sulla puntata di ieri di Annozero dedicata al caso De Magistris. "Io ho fatto la mia trasmissione: gli altri sono liberi di commentarla come vogliono, rispetto le loro reazioni", risponde Santoro commentando poi le proteste del leader dell’Udeur Clemente Mastella.
"Se c’é stato un processo? Ma questo è il vocabolario della politica, che usa termini come processo, piazza, linciaggio. La verità è che i politici possono parlare in qualunque momento, dire la loro, ristabilire la verità eventualmente violata, perché sono osannati dai media. Lamentarsi e fare le vittime mi sembra eccessivo. Accetto gli insulti, le critiche, tutto: L’unica cosa che non accetto è il vittimismo, che onestamente mi sembra eccessivo". Il giornalista è anche soddisfatto degli ascolti di ieri, "che sono buoni anche se strani: E’ curioso - spiega - che abbiamo ottenuto esattamente lo stesso risultato della settimana scorsa, anche se in redazione sono arrivate duecento volte le e-mail di giovedì scorso e le telefonate di consenso si sono centuplicate. Comunque ho sempre accettato il verdetto dell’Auditel: E’ un arbitraggio convenzionale, diciamo che va bene".
URBANI, IL CDA? RESPONSABILITA’ E’ TUTTA DEL DG - "Mastella chiede di cacciare il cda Rai? Prodi critica Annozero? Ma la responsabilità è unica ed esclusiva del direttore generale. Il cda è innocente: ha una sola colpa, quella di aver messo il dg al suo posto. Per rimuoverlo, servono i voti di quelli che la pensano come Mastella e Prodi". E’ l’opinione del consigliere di amministrazione Rai Giuliano Urbani, interpellato a proposito delle proteste del Guardasigilli e delle polemiche sollevate dalla puntata di ieri di Annozero.
"Mercoledì scorso - ricorda Urbani - abbiamo avuto in cda una discussione serena e puntuale, che si è conclusa con il mandato al direttore generale, secondo le sue competenze, di provvedere perché la trasmissione corrispondesse in pieno alle leggi e ai regolamenti vigenti e soprattutto al dovere del pluralismo e dell’equidistanza del servizio pubblico ed eventualmente di decidere le sanzioni in caso di inadempienze. Ho chiesto io che questo fosse messo a verbale e i colleghi hanno appoggiato la mia posizione. Mastella e Prodi, dunque, si rivolgano al direttore generale".
Urbani esprime tuttavia "sorpresa e amarezza per il fatto che Mastella e Prodi, ma prima di loro anche Bertinotti, si esprimano solo nel momento in cui sono loro ad essere colpiti: quando tocca agli altri, allora c’é un assordante silenzio e indifferenza. Eppure i verbali del cda rigurgitano di denunce mie, come dei consiglieri Petroni e Staderini, di violazioni del pluralismo, che va osservato nei confronti di tutti". Il consigliere in quota Forza Italia non ha visto la puntata di ieri del programma di Santoro: "La guarderò oggi - spiega Urbani - ma non mi sorprende che ci siano polemiche: noi stessi abbiamo sollevato il caso Annozero almeno una decina di volte. La cosa più grave di queste trasmissioni è che infieriscono su un capro espiatorio in sua assenza, come in un processo senza l’imputato: è una forma di vigliaccheria umana molto peggiore di una gogna, è barbarie pura".
CURZI, IERI DA SANTORO MASSIMO PLURALISMO - "La puntata di ieri di ’Annozero’ incentrata sul caso di De Magistris ha garantito "il massimo pluralismo. Sicuramente non c’é stata violazione delle norme ma una buona lezione di giornalismo".
E’ il giudizio del consigliere di amministrazione Rai Sandro Curzi. "Consiglio a Mastella - ha detto Curzi rispondendo ad una domanda sulle proteste del leader dell’Udeur contro il programma di Michele Santoro - di rivedere la puntata da solo. Pare che non l’abbia vista ma che gli sia stata raccontata: a volte, però, gli altri comunicano le proprie idee. Bisogna vederla bene, fino in fondo. Secondo me - ha sottolineato il consigliere - Mastella non ne è affatto uscito male e il suo sottosegretario ha dato argomentazioni serie di difesa", per di più "avendo tutto il tempo per esprimere il suo punto di vista - ha aggiunto - senza interruzioni e quasi sempre con inquadrature di primo piano". Quanto all’ipotesi che Mastella chieda le dimissioni del Cda Rai, "Siamo qui - ha detto Curzi - per servire lo Stato e lo Stato ieri è stato rafforzato. Ho iniziato a vedere la puntata con grande tristezza e preoccupazione perché pensavo che avrebbe portato materiale all’antipolitica nel senso becero del termine. E invece non ha vinto l’antipolitica, ma c’é stata molta buona politica".
NELLA TRASMISSIONE DI IERI SERA
DE MAGISTRIS,PRESSIONI DA AMBIENTI ISTITUZIONI - ’’Credo di aver subito molte intimidazioni e pressioni proprio dagli ambienti istituzionali. Ho segnalato alle sedi competenti lo stillicidio di intimidazioni e pressioni che sto subendo da quando ho cominciato a occuparmi di determinate inchieste’. Lo ha detto il pm di Catanzaro Luigi De Magistris in una intervista trasmessa dalla trasmissione ’’Annozero’’.
Alla domanda se avesse subito minacce, il magistrato ha precisato di averne ricevuto ’’pochine’’ di tipo classico: lettere o proiettili. ’’A me non piace il magistrato etico che cerca il consenso dell’ opinione pubblica - ha spiegato de Magistris -. Le polemiche fanno un po’ parte del lavoro del magistrato. Puo’ pesare ma e’ una cosa assolutamente naturale’’. Quanto alle ispezioni, il pm ha detto: ’’Da circa tre anni senza soluzione di continuita’ sono sotto ispezione. Cio’ da un lato conferma la bonta’ del lavoro investigativo e processuale che uno sta facendo, dall’ altro che ormai da un paio d’ anni trascorro un paio di giorni alla settimana a dovermi difendere, soprattutto il sabato e la domenica’’.
De Magistris ha confermato di avere la ’’tutela’’ ma ha precisato di utilizzare una vettura blindata ’’che mi viene fornita senza benzina. Per poterla utilizzare devo metterla io’’.
FORLEO, DE MAGISTRIS HA SCOPERCHIATO PENTOLE - Il pm Luigi De Magistris "sta subendo intimidazioni e pressioni per aver scoperchiato pentole che non andavano scoperchiate e per aver finalmente lumeggiato sulle cosiddette ’toghe lucane’ ".
Lo ha detto il Gip di Milano, Clementina Forleo, ospite della trasmissione tv "Annozero" condotta da Michele Santoro dedicata al magistrato della procura di Catanzaro.
"Ho sentito il dovere - ha detto - di intervenire come magistrato che, come il collega De Magistris e tanti altri colleghi che operano su quel territorio difficile, ha avuto la sventura di imbattersi di imbattersi più di una volta nei cosiddetti poteri forti o meglio negli interessi collegati ai poteri forti. Sono qui anche come cittadino e come donna del sud perché ben conosco realtà simili in cui De Magistris e colleghi del sud si stanno imbattendo".