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SALERNO. OPERAZIONE ANTICAMORRA. In manette su ordine della procura distrettuale Antimafia 23 persone. Colpito il clan Fezza di Pagani

lunedì 4 febbraio 2008.
 
[...] Nel complesso, l’indagine ha offerto un significativo spaccato degli equilibri criminali della camorra nell’agro nocerino-sarnese, che aveva visto il ridimensionarsi della capacità operative soprattutto per la prolungata detenzione degli esponenti più autorevoli. Il blitz fatto scattare questa mattina dai carabinieri ha portato anche a numerose perquisizioni e alla notifica di 26 avvisi di garanzia [...]


-  In manette su ordine della procura distrettuale Antimafia 23 persone
-  Indagini partite nel 2005, quando il boss è uscito dal carcere riaprendo lo scontro con i rivali

-  Camorra, retata nel salernitano
-  colpito il clan Fezza di Pagani

SALERNO - Ventitre persone sono finite in manette questa mattina in seguito a un’operazione anticamorra dei carabinieri di Salerno. Le accuse contestate dalla procura distrettuale Antimafia sono di omicidio, tentato omicidio, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, estorsione aggravata dal metodo mafioso ed altri reati.

L’indagine risale al dicembre 2005, a seguito della scarcerazione di Tommaso Fezza, capo dell’omonimo clan di Pagani (nel salernitano), considerato vicino alla "Nuova Famiglia" di Carmine Alfieri. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il ritorno in libertà del boss ha aperto una fase di riassetto degli equilibri criminali della zona. In questo contesto ha cercato di inserirsi Fezza, riorganizzando l’azione criminale del suo clan.

Lo stesso capo clan si era riservato direttamente la commissione di estorsioni ad alcuni operatori economici, nonché lo sfruttamento della prostituzione di giovani extracomunitarie - provenienti in prevalenza dai Paesi dell’Europa dell’est - all’interno di due locali notturni. Uno di questi locali, fra l’altro, era stato acquisito con l’estorsione, attraverso violenze e minacce nei confronti del proprietario, costretto a cedere il suo night club ad un prestanome del boss ad un prezzo inferiore a quello di mercato. La gestione dello spaccio di cocaina ed hashish a Pagani, ma anche in alcuni comuni della costa cilentana, era stata invece affidata ai fratelli di Fezza, Luigi e Francesco, nipoti del capo clan, cui faceva riferimento un gruppo di giovani pregiudicati.

Tutto questo attivismo dei Fezza ha portato però a un’inevitabile scontro con i gruppi rivali e in particolare con quello riconducibile a Fabrizio Ceruso. Rivalità dalla quale è sfociata una guerra di camorra culminata in diversi conflitti a fuoco: dal ferimento di Francesco Vanacore, avvenuto il 27 febbraio dello scorso anno, al tentato omicidio dello stesso Ceruso, all’omicidio di Antonio Venditti del 6 aprile dello scorso anno.

Le indagini hanno consentito di appurare che corresponsabile dell’omicidio fu Luigi Fezza. Nel complesso, l’indagine ha offerto un significativo spaccato degli equilibri criminali della camorra nell’agro nocerino-sarnese, che aveva visto il ridimensionarsi della capacità operative soprattutto per la prolungata detenzione degli esponenti più autorevoli. Il blitz fatto scattare questa mattina dai carabinieri ha portato anche a numerose perquisizioni e alla notifica di 26 avvisi di garanzia.

* la Repubblica, 5 febbraio 2008


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