UN RETICOLO CARICO DI STORIA. Scartamento ridotto....

IL TRENO E LE SUE STRADE "DIMENTICATE". Salvaguardare il patrimonio ferroviario e trovare soluzioni anche per un utilizzo eco-compatibile dei vecchi tracciati. Una nota di Claudia Azzara - a cura di pfls

lunedì 10 marzo 2008.
 

Turismo ferroviario, il fascino dei treni a vapore

di Claudia Azzara *

Ha ospitato Gabriel Garcia Marquez che, per festeggiare il suo ottantesimo compleanno, è tornato dopo un quarto di secolo nella sua città natale di Aracataca, la Macondo di «Cent’anni di solitudine». Un treno a vapore, color crema e celeste, che sa tanto di locomotiva d’epoca e corre lungo vecchi binari, attraverso le piantagioni di banane nella Colombia del nord.

Ogni Paese ha i suoi villaggi, i suoi paesaggi, la sua storia. E, nell’era della velocità e della tecnologia, c’è ancora chi si ferma a difendere le antiche rotaie e quei vagoni che oggi si trovano tra le stampe ingiallite dai decenni e i modellini che gli appassionati collezionano con avidità.

Tutto questo può esistere ancora, grazie al turismo ferroviario. Iniziativa e risorsa al tempo stesso, promuove l’uso delle prime strade ferrate e dei vagoni storici d’Italia, fornendo le risorse per evitarne la dismissione. Del resto, tutti i Paese industrializzati si sono dotati di linee ferroviarie, molte delle quali dal 1950 in poi sono state abbandonate e sostituite dal trasporto su strada di persone e merci.

A macchia sempre più larga, si sta diffondendo oggi il recupero degli antichi tracciati e dei «treni a vapore», cantati da Fiorella Mannoia. Diverse agenzie e associazioni organizzano eventi ed escursioni che somigliano tanto a viaggi nel tempo. Il bacino di utenza che questo settore attrae raggiunge i due milioni di persone. Viaggiatori atipici che ad una crociera o a un volo extracontinentale preferiscono un percorso alla scoperta di itinerari naturalistici o enogastronomici dai mille risvolti.

Gli amanti e i promotori delle vecchie stazioni, rappresentati da «F.T.I. - Ferrovie Turistiche Italiane», «Co.Mo.Do. - Confederazione Mobilità Dolce» e Greenways, si adoperano per salvaguardare il patrimonio ferroviario e trovare soluzioni anche per un utilizzo eco-compatibile dei tracciati che non possono più, per motivi tecnici, ospitare veri e propri convogli. In questa direzione si è parlato di ciclo-escursioni e ciclo-treni.

Un aiuto economico per il sostegno e lo sviluppo di treni d’epoca è stato inserito da Governo e Parlamento, nella Finanziaria 2008, con uno stanziamento di due milioni di euro espressamente «per il recupero delle ferrovie dismesse» che in Italia raggiungono i 5.700 chilometri. Le linee beneficiarie del fondo statale sono in tutto dodici, tra cui due nel Lazio (Roma-Fiuggi e Capranica-Civitavecchia), una in Sicilia (Valle dell’Anapo), e ancora la Rimini-Novafeltria e la ligure Ospedaletto-Sanremo.

Per dare un forte impulso alla campagna in favore del turismo ferroviario, Co.Mo.Do. ha organizzato lo scorso 2 marzo la prima Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate. Un’occasione fatta di incontri, dibattiti, mostre e visite guidate per mettere in agenda una questione che interessa il territorio, i cittadini e la storia dei luoghi. Con uno sguardo a tutto un patrimonio di impianti, ponti, stazioni e gallerie, verso cui bisogna mantenere viva l’attenzione.

* l’Unità, Pubblicato il: 07.03.08, Modificato il: 09.03.08 alle ore 20.15


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