DONNE, UOMINI, E ORDINE SIMBOLICO. ANTROPOLOGIA come "ANDR AGATHIA" ( ’ndrangheta, "mammasantissima")!!! Un passo al di là della vecchia ed "edipica" alleanza....

CASERTA. MAXI OPERAZIONE ANTI CAMORRA. Decisiva ai fini dell’ operazione la collaborazione con la giustizia della moglie del boss Francesco Bidognetti.

giovedì 17 aprile 2008.
 
[...] Nell’indagine sono coinvolti personaggi di spicco del clan camorristico - costituito dai gruppi Bidognetti e Tavoletta - gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di sostanze stupefacenti e illecita concorrenza. I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare sono gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di droga, illecita concorrenza [...]


Ansa» 2008-04-17 11:56

CAMORRA: MOGLIE BOSS COLLABORA, 50 ARRESTI

CASERTA - Maxi operazione anti-camorra nel casertano: 64 le ordinanze di custodia cautelare in corsa di esecuzione da parte dei carabinieri del comando provinciale di Caserta, della squadra mobile di Caserta e della Dia contro esponenti del clan dei Casalesi, nell’ambito di un’operazione definita ’Domizia’, coordinata dalla Direzione distrettuale atimafia di Napoli, che si svolge nella zona compresa tra Castelvolturno e Villa Literno.

Decisiva ai fini dell’ operazione e’ stata - secondo quanto si e’ appreso - la collaborazione con la giustizia della moglie del boss Francesco Bidognetti. Anna Carrino, 47 anni, da alcuni mesi sta collaborando con gli inquirenti. La moltiplicazione delle operazioni condotte con successo recentemente dalle forze dell’ordine contro la potente organizzazione camorristica del casertano sarebbe stata resa possibile proprio dalle informazioni fornite dalla donna

Nell’indagine sono coinvolti personaggi di spicco del clan camorristico - costituito dai gruppi Bidognetti e Tavoletta - gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di sostanze stupefacenti e illecita concorrenza. I destinatari delle ordinanze di custodia cautelare sono gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni, porto e detenzione illegale di armi, traffico di droga, illecita concorrenza.

Le indagini - coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed affidate ai pm Francesco Curcio e Marco Del Gaudio - sono state condotte da carabinieri e polizia e sono scattate agli inizi del 2000, dopo l’omicidio di Luigi Petrella, avvenuto a Castelvolturno (Caserta) alla fine del 1999. L’ uomo fu ucciso perche’ erroneamente ritenuto dal clan dei casalesi responsabile della cattura da parte delle forze dell’ordine,del latitante Giuseppe Dell’Aversano, soprannominato ’Peppe ’o diavolo’

Tra i destinatari delle ordinanze eseguite nell’ambito dell’operazione ’Domiziana’ nei confronti di appartenenti ai clan Bidognetti-Tavoletta, figurano anche tre donne: Maria Tamburino, 52 anni; la figlia Simona Pedana, 31, ed Angela Incandela, 57, tutte di Villa Literno (Caserta). Madre e figlia sono accusate di estorsione ed illecita concorrenza, aggravate dal metodo mafioso. Secondo l’accusa erano riuscite - con le intimidazioni degli affiliati al clan ’’Tavoletta’’, che si oppone a quello dei ’’Bidognetti’’, a gestire in regime di monopolio con la societa’ Linea Simona il noleggio dei videopoker sull’intera zona costiera casertana. Maria Tamburino ha tentato di sfuggire all’arresto, rifugiandosi in casa di un congiunto .

I carabinieri del comando provinciale di Caserta, guidati dal colonnello Carmelo Burgio, che hanno operato con l’appoggio di un elicottero della base di Pontecagnano, hanno impiegato del tempo per rintracciarla e bloccarla. L’ altra donna arrestata, Angela Incandela, deve invece rispondere di detenzione e spacco di droga. La donna fu arrestata dai carabinieri nell’ agosto 2005 insieme ai figli Vincenzo e Monica Abbate, a conclusione di indagini con riprese filmate che documentavano lo spaccio di cocaina ed eroina effettuato nella loro abitazione, in una zona periferica di Castelvolturno. Le donne arrestate sono state trasferite nel carcere di Pozzuoli.

DROGA, RACKET, VIDEOPOKER GLI AFFARI DEI CASALESI

Le attivita’ criminali dei casalesi vanno dalle estorsioni al traffico di droga, al monopolio della gestione dei videopoker in bar e sale giochi. Gli investigatori hanno ricostruito numerose estorsioni a danno di commercianti ed imprenditori del litorale domitio. Nel mirino era finita anche la clinica ’’Pinetagrande’’ di Castel Volturno. Il 7 giugno 2005 carabinieri e polizia di Caserta fecero scattare una prima operazione eseguendo 40 ordinanze della Dda di Napoli nei confronti di altrettanti affiliati al clan, per il reato di estorsione aggravata. L’ altro filone investigativo ha riguardato il traffico di droga affidato dal clan ad alcuni affiliati specializzati. In questo ambito sono stati scoperti ed arrestati i presunti responsabili di alcuni omicidi e tentati omicidi, tra i quali quello di Petrella, e sono stati catturati tre latitanti di spicco Aniello Bidognetti, figlio del capo clan Francesco, detto ’’Cicciotto ’e mezanotte’’, uno degli arrestati di questa notte, Giuseppe Setola e Franceasco Di Maio. Arrestati anche i pregiudicati Alessandro Cirillo e Francesco Cerullo, per favoreggiamento. Altro settore delle indagini ha riguardato la concorrenza illecita - alla quale si dedicava secondo l’accusa soprattutto il gruppo dei Tavoletta - nella gestione dei videopoker. Il gruppo aveva acquisito una societa’, divenuta poi, grazie a minacce ed intimidazioni nei confronti dei concorrenti, l’unica referente sul litorale domiziano per la fornitura delle apparecchiature. Gli investigatori hanno anche ricostruito alcuni episodi criminali riconducibili alla faida scoppiata tra gli uomini di Bidognetti ed i Tavoletta-Cantiello per il predominio sul territorio del litorale Domitio. Il gruppo Bidognetti si e’ reso responsabile di aggressioni armate e pestaggi nei confronti di piccoli pregiudicati locali dediti a furti e rapine.


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