Posso ufficializzarlo. Quasi. Ho appena sentito al telefono il prof Gianni Vattimo, con cui ho parlato della sua nuova candidatura a sindaco di Messina, propostagli da un gruppo di comunisti non dilibertiani né bertinottiani.
Il nostro prof mi ha detto che molto probabilmente accetterà, coerentemente con il suo impegno politico, condotto in modo esemplare con posizioni - sui diritti civili, sul Tibet, sulle compatibilità atlantiche e contro il cesaropapismo al contrario di casa nostra - che nessun intellettuale d’Italia avrebbe mai assunto. Si legga Cacciari, Eco e Severino, tanto per esempio.
Qualcuno in Calabria ha pubblicato la notizia con tanto gaudio e ironia, anche, ad avviso di chi scrive, per screditare e delegittimare il movimento fondato a San Giovanni in Fiore (Cs) assieme al filosofo, che porta proprio il suo nome, "Vattimo per la città". Perfino lasciando intendere che Vattimo stia puntanto alla poltrona di sindaco a Messina: come dire, almeno un posto ci vuole.
Vattimo è un uomo libero, che ha idee e princìpi. Soprattutto è un pensatore. Pensa, al contrario di tanti che scrivono per servire e spesso non riportano comunicati stampa che scomodano un potere che nega la legge.
Certamente i rapporti politici e culturali tra il gruppo del giornale e Vattimo continuano e non si interrompono per decisioni, come la sua candidatura a Messina, che, anzi, condividiamo in pieno.
Io sono di casa in quella città e conosco bene i problemi del posto. Oggi Messina è commissariata, e la mafia ci vive bene.
Ma ci sono anche dei giovani attivi e coraggiosi che si spendono per la legalità, la giustizia e lo sviluppo vero, i ragazzi di Energia Messinese.
Auguri di cuore, Gianni, e grazie per le tue splendide conferme: la tua candidatura è segno che sei ancora attivo e hai voglia di lottare per il nostro Sud.
I comunisti sono scomparsi dal parlamento. Ma, forse, Gianni, questo tuo gesto insegnerà tanto anche a loro. Vorrà dire.
Come si possa ancora andare appresso a personaggi come Grillo, paladino dei precari, che s’infuria se mettono i suoi dati (reddito nel 2005 : Euro 4.272.591 !) in rete (proprio lui ??) o Vattimo, comunista con la casa in Costa azzurra, è un mistero ......
Sperando di non essere censurato, invio tanti auguri a tutti i lavoratori, in questo giorno dedicato al loro duro e sudato contributo !!!
biagio allevato
Come hai visto non sei stato censurato, caro Biagio. Cada, dunque, il tuo pregiudizio. Ciò che scrivi su Grillo è vero. Il suo reddito è noto. Gli rimprovero, se vogliamo, il limite dei suoi mezzi e il linguaggio. Ma non per un fatto meramente formale. Vattimo, che un po’ conosco, comprò casa in Costa Azzurra per motivi personali; diciamo per un favore. Il problema non è demolire i ricchi, considerandoli incapaci di esprimere solidarietà autentica. Torno a sottolineare: contano le idee. Certo, il modello di società immaginato, teorizzato e inseguito da Vattimo è un po’ diverso da quello di Berlusconi e Veltroni. Di recente, anche l’ideologo del Pdl, in vero da tempo orientato verso un maggiore controllo dello Stato sull’economia, sta contestando il mercatismo del nostro tempo. Il suo libro, "La paura e la speranza", sai che parlo di Tremonti, mi sembra molto utile per sviluppare un discorso, scevro da condizionamenti ideologici, sul futuro della politica in rapporto con l’economia. Tu sei molto intelligente e dotto. Ma ho l’impressione che, a volte, la tua tendenza sia quella di fare di tutte le erbe un fascio. Di vedere il pericolo rosso dietro a ogni angolo, il ritorno imminente dei gulag e lo sterminio dei dissidenti. Di recente, ho per esempio pubblicato miei articoli, uno dei quali uscito sul quotidiano "La Padania", sull’opportunità del federalismo. Le mie ragioni, a riguardo, sono diverse da quelle di tanti altri. Ora, però, i miei avversari diranno che sono leghista nell’animo o che ho la tessera del Carroccio. In Italia, c’è ancora la tendenza a classificare, catalogare e ricondurre la complessità di un pensiero, di ogni pensiero, nel contesto di qualche -ismo. La società è cambiata. A me fa paura l’omologazione. Nel pomeriggio, ho visto tanti ragazzini dirigersi al concertone del Primo maggio. Tutti identici: Marlboro leggere, pantalone da cantante di rap, maglia Adidas, zainetto Nike. Sono per una società di creativi, una società delle differenze. In fondo, occasioni come il Primo maggio romano servono a formare un’opinione unica.
Tanti cari saluti.
Tuo emiliano
Nessuno vuole demolire, caro Emiliano, solamente constatare l’incoerenza di comportamento di alcuni ricchi che si dichiarano comunisti, amanti dei poveri, degli ultimi, dei deboli (altro eclatante esempio recente: vedi famoso attore italiano - Claudio Amendola - con la nuova barca di 24 metri da 4 milioni di euro...).
Son d’accordo con te nel non fare di ogni erba un fascio, ma conosco i ricchi e i poveri, e la parabola del ricco Epulone. Si arriva ad una certa età in cui si riesce, finalmente, dopo tanta fatica, a riconoscere i cammuffamenti di chi si riveste di luce, di sapienza (in particolare nel campo politico).
Veramente ho sempre pensato che tu fossi un anarchico, di quelli pacifici (non pacifisti), gioachimita puro, nemico di quel Potere (anche quello nascosto nelle spoglie insospettabili di un cardinale di nostra Madre Chiesa) imperioso e strafottente fino ad autocredersi Assoluto !
Non mi piace il modello di società teorizzato da Vattimo, non mi piace quello di Veltroni, di Berlusconi & Co.. Amo tantissimo quello di Giovanni Paolo II nella sua lettera Enciclica "Evangelium Vitae" e definito "civiltà della vita e dell’amore".
Ho vissuto molti anni in Padania, conosco l’odio che alimenta molti settentrionali nei nostri confronti e non credo in quel federalismo fiscale inteso dalla Lega, ma a un federalismo autenticamente solidale, come quello svizzero.
La società è veramente cambiata. Al potere (mediatico, politico e culturale) troviamo chi ha militato nella famosa "rivoluzione sesantottina" . Il relativismo e il laicismo dilagante ne è una manifestazione palese. Cosa ha prodotto quella Rivoluzione che ha rotto con la nostra tradizione ? La società si è aperta verso quella cultura della morte (che spesso ho menzionato nei mie interventi) rappresentata dapprima dalla lotta armata (BR), poi dall’uso della droga, quindi dall’aborto, dall’eutanasia, dall’annullamento della sessualità attraverso la negazione del genere.
Stiamo riscoprendo però,finalmente, di essere un Popolo radicato nella propria storia cristiana e cattolica, pronto a rispondere alle sfide del laicismo e a diventare un modello per l’Europa intera. L’esito delle ultime elezioni lo confermano.
Saluti di cuore.
biagio
Caro Biagio,
noi calabresi dovremmo ammettere, e parlo col massimo rispetto, che un operaio di Arese ha la stessa dignità d’un disoccupato florense in rivolta. Dovremmo riconoscere che l’operaio di Arese si alza alle 4, come l’emigrato calabrese, e va a lavorare. Dovremmo, poi, contestare quei politici che ci ripetono, come avviene a San Giovanni in Fiore, che la Calabria è terra difficile e problematica e che si può rispondere al disagio economico di molte famiglie solo con misure di sostegno temporaneo. Conosco la tua onestà intellettuale. E, credimi, se mi apro al federalismo è perché, a mio modesto avviso, responsabilizzare le regioni significa ridurre, e forse eliminare, il clientelismo e lo sperpero di danaro pubblico. Certo, non mi presto a strumentalizzazioni e razzismi, sia chiaro. Riguardo ai tuoi riferimenti al relativismo, concordo e credo che dovunque occorra promuovere - uso un verbo caro al cardinal Martini - un autentico spirito cristiano. Resto convintamente gioachimista e mi auguro che un giorno non lontano anche i nostri concittadini seguano la teologia e l’ispirazione politica dell’Abate, piuttosto che quelle di Mario Oliverio.
Ti abbraccio.
Tuo emiliano
Una domanda.... se il prof. Vattimo non dovesse riuscire nell’intento di diventare il primo cittadino della città sullo stretto, cosa farebbe? 1)opposizione costruttiva (come tutti gli sconfitti eletterali dovrebbero fare, compreso il Vattimo "sangiovannese") 2) abbandonerà i giovani messinesi al loro destino 3)altro.... In questo mio scritto c’è poca irnoia, molta rabbia...
Cordiali Saluti
E non ti pare opposizione costruttiva la nostra, nonostante la censura costante nell’amata Calabria, il boicottaggio da sempre subìto e il silenzio di troppe coscienze rispetto alle tante iniziative intraprese a favore della città e dei più deboli?
Carissimi saluti.
emiliano
e in tutto questo, di cui Vi riconosco il merito, cosa diavolo centra Vattimo... il nome sulla lista, punto!!! Sai come la penso. Non condivido chi, dopo una sconfitta, non assume le proprie responsabilità, e decide di lasciar perdere, perchè troppo difficile. Cmq la risposta alla mia domanda qual’è?
Cordiali Saluti
Mele Francesco
Carissimo Francesco,
la risposta alla tua domanda è la seguente. Che Vattimo si sia dimesso è un fatto. Su queste pagine, ne sono state spiegate a sufficienza le motivazioni, credo. Mi pare che tu non le abbia condivise, e rispetto questa tua opinione. Devo però sottolineare che il ruolo di Vattimo è stato fondamentale: le sue idee di emancipazione hanno ispirato e continuano a ispirare le nostre battaglie solitarie. Mi piace la tua insistenza sulla proposta. Proporre vuol dire costruire. Io credo con onestà che il nostro piccolo contributo al cambiamento, da Tiano a Militerno, da Domenico Barberio al sottoscritto, si sia tradotto nella denuncia e nel progetto. Denuncia di ingiustizie e politiche sociali mirate, attente ai deboli, ai giovani, alla legalità, ai diritti. Sottolineo, non senza amarezza, che le istanze, i comunicati e gli interventi del giornale o del movimento "Vattimo per la città" sono stati taciuti dai media, salvo eccezioni, e non discussi in sede di consiglio comunale. Con onestà intellettuale devo dire che le mozioni presentate in consiglio da Marco sui disabili e l’organizzazione della sanità locale non sono mai state considerate, così come è caduta per indifferenza dei colleghi la sua proposta di istituire il difensore civico e di allargare la composizione della Consulta degli emigrati ai veri protagonisti dell’organo consultivo. Per ultimo, staremo a vedere che cosa dirà il sindaco sull’interpellanza presentata da Marco a proposito di concessioni edilizie, regolamento cimiteriale, inquinamento elettromagnetico, politiche per i giovani, emergenza neve, tassa sui rifiuti solidi urbani, discarica del Vetrano e aumento dei tumori. A me, su questi argomenti non ha ancora risposto. Sono passati più di 30 giorni dalla presentazione della mia istanza scritta, inviata con raccomandata a/r. Ogni giorno sto chiamando in municipio e non so, ad oggi, chi è il responsabile del procedimento riguardante la mia istanza. Della mia proposta di realizzare un monumento alle vittime di ’ndrangheta se ne sono infischiati in maggioranza, così come dell’idea di proclamare San Giovanni in Fiore "Città della Concordia". Come potrai verificare, dopo la mia provocazione di candidare Borsellino e Pecora quali assessori all’ambiente e alla cultura, il Comune non ha ancora sostituito i titolari delle deleghe, Tiano e Spadafora, dimessi per divergenze nella maggioranza. Se vai sul sito di Sila tv, trovi, datato, un tg con tanto di servizio sulla soluzione al caso, data come immediata dalla televisione e poi svanita come da copione Cordialissimi saluti.
emiliano
Caro Emiliano, sai come la penso. Ma sei uscito un pò fuori tema. Credo ci sia il bisogno di ammettere gli sbagli. In tutti i campi, politica in primis. Il comportamento di Vattimo è stato (a mio modesto parere) sbagliato. Fra un pò di tempo, poteva pensare di ricandidarsi, dopo aver trascorso 5 anni in consiglio comunale, aver conosciuto da vicino le emergenze del nostro paese. Era un punto (non percentuale) in più a suo favore. Si poteva davvero credere nella svolta. E invece che fa... cerca di portare le proprie idee sullo Stretto. Sinceramente, mi sento tradito. Non farmene una colpa. Ma non riesco a "perdonare" il tradimento di un uomo in cui avevo riposto le mie speranze. Emilià, non so se l’hai capito, ma sono incazzato nero con Vattimo.
p.s. la mia domanda è: dopo le elezioni alle comunali di messina, che fa? opposizione o sparizione?
Con cordialità e stima, Mele Francesco
Bah, fuori tema? Ho capito che a tuo avviso Vattimo ha sbagliato clamorosamente. Ma mi dimostri che per te non contano le idee né come si attuano. Ammettiamo, Vattimo non doveva dimettersi. Bene. A questo punto, che cosa ha fatto chi ne portava il nome? Che cosa hanno fatto gli altri politici? Quale la direzione del gruppo di Vattimo? Quale quella degli altri? Chi ha denunciato e proposto, vigilando sistematicamente sulle scelte politiche in loco? Se continui su questa storia dell’errore di Vattimo, mi dai da pensare. Significa che noi ci siamo grattati, che non abbiamo fatto sacrifici pur vivendo fuori e che è inutile il nostro impegno. Tanto vale lasciare le cose come sono e dare spazio ad Attilio Mascaro, Antonio Nicoletti, Gabriele Piluso e compagnia briscola. Quel che conta è che Vattimo, "il traditore", s’è dimesso. Magari Romiti lo ha fatto rientrare nella corte della borghesia torinese. Può essere che Berlusconi gli abbia offerto una consulenza. Ci sta che a Messina gli abbiano promesso una poltrona da sindaco con la bandiera palestinese o cinese. Insomma, parliamoci seriamente: noi s’è fatto o no qualcosa? I consigli comunali dal maggio 2005 sono stati 26: 4 all’anno quelli tecnici. Leggiamo i verbali, sono pubblici. Ri-salutoni.
emiliano
Caro Emiliano, scusami, ma secondo me fai finta di non capire. Vorrei che una volta tanto dicessi: "E’ vero, Vattimo avrebbe fatto meglio a restare e a continuare la lotta insieme a noi...", ma se non lo pensi non puoi dirlo. Cosa ti do da pensare? Non ho mai detto che vi siete gratatti. Anzi ho riconosciuto i vostri meriti, ma allo stesso tempo voglio riconoscere i demeriti di Vattimo... Il "Tanto vale lasciare le cose come sono..." dovresti dirlo al futuro candidato sindaco della città di Messina.
r.p.s. ma alla fine, secondo te (mettiamola così), se Vattimo perde le elezioni a Messina, resta a fare opposizione, o si dimette e ritorna sotto la Mole...
Vattimo sparito o sparirà...opposizione costruttiva...opposizione.... potresi rigirare la domanda al Mele e chiedergli perchè chi ha vinto le elezioni non amministra? Se la candidatura a sindaco di Messina, di Gianni Vattimo servirà a fare emergere le contraddizioni, i conflitti sociali, le diseguaglianze, le immoralità ed allo stesso tempo le potenzialità di quella città ( come è successo da noi ) allora credo proprio che Messina abbia tutto da guadagnare. Seguirò con attenzione la campagna elettorale messinese...visto anche la noia dell’ultima campagna elettorale delle politiche!
Senza passione ed entusiasmo non credo si possa temtare di costruire un mezzogiorno diverso e migliore.
La penso come l’amico Francesco Scarcelli, l’ultimo partigiano florense. Benché io sia leghista dalla nascita e ogni giorno canto Verdi, con la maglia verde. Caro Francesco (Mele), non faccio finta di non capire. La mia risposta precedente è stata chiara. Le idee di Gianni (Vattimo) continuano a stimolare, nella nostra Fiore, chi crede ancora nella politica. Leggere, per credere, la nota dell’autore del bel libro "Epopea di un disertore". Vattimo si era candidato come sindaco. Sindaco. Non giriamoci attorno: il consiglio comunale non fa un tubo. E’ convocato quando gli gira ai Ds, oggi Pd (?). Per te, Vattimo ha sbagliato alla grande. Per me e Francesco (Scarcelli) no. Ho capito che ce l’hai a morte con lui. Mi è chiaro. Io peso che non si può trattare una figura come la sua così come hanno fatto gli amici dello zio Mario. Cortomiranza? Ai posteri, l’ardua sentenza. Per concludere, posso convenire con te sul piano teorico. La pratica è altra.
Con profonda stima e amicizia.
emiliano
Intendasi "canto" per "canti".
em
Mi dovete spiegare perchè da Vattimo si passi agli amministratori locali!!! Quelli non servono a nulla, ma Vattimo a fatto il loro gioco, scappando. Il signor Scarcelli le domande se vuole me le rivolga personalmente, non facendomele girare. Ancora comunque nessuno mi ha risposto. Vattimo rimarrà da sconfitto a Messina o ritornerà (da sconfitto) a Torino... hai ragione tu Emiliano, ai posteri l’ardua sentenza....
P.s. Se la passione e l’entusiasmo sono seguiti dall’abbandono... beh, non si costruisce un bel niente!!!
Francesco caro,
dopo questa taccio. Vattimo è pensiero, è idea, è spirito che trascina, è motivazione, è colui che apre la pista. Se pensi che il suo ruolo politico, a San Giovanni in Fiore come a Messina, a Barletta come a Poggibonsi, a Cinisello Balsamo come a Barcellona Pozzo di Gotto, debba essere quello dell’oppositore costruttivo, significa che non hai inteso. La linea politica del filosofo è chiara. D’altra parte, venne a Fiore per scardinare un sistema, per segnare una netta demarcazione. Solo tu credi, lasci intendere, che con Mascaro, Nicoletti, Piluso e zio Mario si possa fare qualcosa, magari turandosi il naso o contentandosi d’un premio silenzio. Mi dirai che ho deviato, che lor signori c’entrano nulla e che vuoi sapere se Vattimo a Messina farà opposizione o si dimetterà come è avvenuto a Fiore. Deh, la domanda mi pare esageratina: ancora debbono esserci le elezioni e, se non erro, la candidatura in questione non è ancora formalizzata, benché piuttosto certa. Per chiudere, il punto è questo: Vattimo non è politico di mestiere. Ma la sua vita è coerente col suo pensiero. Spetta ai giovani del luogo, nel caso delle amministrazioni locali, cogliere la portata del suo messaggio. Tu con chi stai, oltre ad avercela con Vattimo, cosa che s’è capita da un pezzo? Qual è la tua posizione?
Coi sentimenti di sempre.
emiliano