Attualità

Veronica Tussi interviene su "La Stampa" in merito a dichiarazioni di Antonio Socci riguardanti Padre Pio

domenica 18 maggio 2008.
 

La Stampa, 15 maggio 2008

Padre Pio. Le accuse e le virtù

Gentile direttore, mi capita per caso sotto gli occhi un articolo di un giornale (Libero del 27 aprile) che di norma non leggo, e mi viene da sorridere per l’ingenuità dell’autore Antonio Socci, il quale, rilasciando un’intervista su padre Pio al New York Times, è rimasto colpito dalla "reazione sbigottita di Ian Fisher" (cito le sue parole), suo collega del giornale americano. Lo sbigottimento, infatti, è più che naturale per chi conosce magari bene il Vangelo e il significato del sacrificio cristiano, e si sente dire che padre Pio "primo (e unico) sacerdote stigmatizzato dopo Gesù Cristo...è un alter Christus". Ad Antonio Socci sfuggono due sostanziali differenze. A Gesù le ferite (nei polsi, non nel palmo delle mani) furono inflitte dagli uomini. A Padre Pio le ferite sarebbero state inflitte dal Signore, il che è un po’ come bestemmiare. Il sacrificio di Cristo aveva uno scopo preciso e necessario (cf Lc 17, 25): la salvezza dell’umanità. Il "sacrificio" di padre Pio non era necessario ed era perfettamente inutile. Forse Socci potrebbe comprendere la differenza (ma non è facile) se pensasse, tanto per fare un esempio, al sacrificio di San Massimiliano Kolbe, il quale ad Auschwitz offrì la sua vita in sostituzione di un padre di famiglia. Tra il fine del sacrificio di Cristo e il fine del sacrificio di padre Kolbe c’è somiglianza reale.

Veronica Tussi

Risposta di Lucia Annunziata

Pubblico la sua lettera, sperando che Antonio Socci ci invii una risposta diretta per lei. Socci è un intellettuale cattolico profondo e originale. Soprattutto ne stimo la capacità di difendere cause completamente estranee al razionalismo moderno: Padre Pio tra queste. Le consiglio di leggere il libro che ha dedicato al santo di Pietrelcina, «Il segreto di Padre Pio» (Rizzoli), presentato dallo stesso Socci su «Libero» con un articolo di cui le propongo il promettente inizio: «Se Gesù tornasse e fosse visto anche oggi mentre cammina sulle acque, certi giornali l’indomani titolerebbero: “Clamoroso. Gesù di Nazareth non sa nemmeno nuotare”. Come certi dotti che, avendo Gesù guarito un paralitico, lo accusarono di aver compiuto il miracolo di sabato, giorno festivo. Finisce nel ridicolo il pregiudizio che nega l’evidenza. Un tempo lo usavano contro Gesù, poi contro i santi, come padre Pio... È impressionante la varietà di accuse, insinuazioni e calunnie che per mezzo secolo gli sono state rovesciate addosso. Spesso da parte ecclesiastica. Le "virtù eroiche" che la Chiesa ha infine riconosciuto a padre Pio, dichiarandolo - per volontà di Giovanni Paolo II - "beato" nel 1999 e "santo" nel 2002, si riferiscono anche all’umiltà evangelica con cui ha sopportato in silenzio tanto fango: "beati sarete voi" avvertì Gesù stesso "quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia" (Mt 5, 11). D’altra parte alla fine i crocifissi vincono sempre».

Replica di Veronica

Cara signora Annunziata, immagino non pubblicherà la mia piccola replica, però mi deve almeno promettere che qualora Antonio Socci risponda (ne dubito) pubblicamente, mi darà la possibilità di replicare pubblicamente.

Lei dice di stimare Socci per "la capacità di difendere cause completamente estranee al razionalismo moderno: Padre Pio tra queste". In base a quali elementi lei valuta questa "capacità"?

Mi consiglia il libro «Il segreto di Padre Pio»; io per contro potrei consigliarle: «Beato impostore. Controstoria di padre Pio» (Kaos), di Mario Guarino.

Le confesso che avevo cominciato a leggere il libro di Socci, ma proprio non ce l’ho fatta ad andare avanti.

Vogliamo vedere il "promettente inizio" dell’articolo che lei mi propone?

Intanto bisogna dire che Socci ha davvero una cattiva opinione dei giornali, giacché non credendo al miracolo del Signore che cammina sulle acque, al più titolerebbero: "Il mago Gesù dà ancora spettacolo"; oppure: "Gesù cammina sull’acqua. Il trucco c’è ma non si vede"; oppure scherzerebbero sul fatto dell’uomo che resta a galla...Ma queste sono quisquilie.

L’esempio evangelico riportato è sbagliato, giacché i giudei non dubitano della "evidenza" della guarigione.

Ma a quale "evidenza" si riferisce Socci? Il discorso lascia il tempo che trova, poiché potrebbe essere fatto anche a chi non crede negli Ufo. I miracoli non sono mai evidenti. Se il buon Socci si riferisce alle stimmate, nessuno ne nega l’evidenza, ma il fatto che un fenomeno sia evidente non ci autorizza nella maniera più assoluta ad attribuirlo a cause soprannaturali.

"Tanto fango" sul frate di Pietrelcina? Può darsi, ma anche tanto incenso. Resta da vedere se meritasse più l’uno o l’altro.

Veronica Tussi


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