Caro Eugenio Miccini, Maestro e Poeta,
la Voce di Fiore vorrebbe ricordarLa con affetto e gratitudine. Lei ci ha solo salutati, l’anno scorso come oggi. Ci piace rivederLa. Tiene la grinta, la Sua creatività ci accompagna.
Quando La conoscemmo, il 2 luglio 2003 a Diamante, rimanemmo subito colpiti dal Suo entusiasmo, dalla Sua simpatia, umanità a capacità di trascendere la materia e i suoi rapporti interni.
Allora, era con l’amico Giancarlo Cauteruccio. La sua performance trasformò la piazzetta di Diamante (Cs) che affaccia sul mare guardando a un’isola che c’è, piccola e raccolta.
Come fosse ieri, siamo davanti all’immagine di quell’irripetibile momento: Roberto Visconti ipnotico, Lei che induce al sogno con poesia e imprevedibili accelerazioni di parola e gesti, Giancarlo profondo e magico. Il solito, osservatore acutissimo, Loris Giancola.
Grazie per la Sua presenza: ha anticipato l’arte tecnologica con cui oggi esprimiamo il nostro sentire, le nostre utopie, la nostra voglia di cambiare il mondo. L’ha inventata.
Grazie per i libri che ci ha presto inviato, la Sua testimonianza perpetua, viva. Per noi giovani un dono prezioso da custodire, mostrare, trasmettere.