USA

UNA CRISI DI PROPORZIONI STORICHE: "NON C’E’ UN MINUTO DA PERDERE". BARACK OBAMA PRESENTA LA SQUADRA PER L’ECONOMIA. Una nota - a cura di Federico La Sala

martedì 25 novembre 2008.
 

[...] La filosofia comune a tutti i membri della squadra, aggiunge Obama, è che "non possiamo avere una Wall Street che prospera se non prospera anche Main Street". Il presidente eletto ribadisce la necessità di un ampio piano anticrisi "da attuare subito" ma da coordinare, comunque, con gli altri paesi.

Nella conferenza stampa di presentazione del suo team economico, spiega che il piano punta a creare due milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro entro gennaio del 2011 e a porre fine al "circolo vizioso" innescato dalla crisi [...]


Il presidente eletto annuncia la squadra che dovrà fronteggiare la crisi economica "C’è consenso fra conservatori e liberali sulla necessità di un ampio pacchetto di stimoli"

-  Geithner e Summers con Obama
-  "Le migliori menti d’America"

CHICAGO - "Abbiamo riunito le migliori menti d’America" per affrontare una crisi economica "di proporzioni storiche", di fronte alla quale "non c’è un minuto da perdere". Barack Obama presenta così la squadra che dovrà orchestrare il suo New Deal per tirare fuori dal crac l’economia americana.

E conferma i ruoli chiave del team:
-  Timothy Geithner ministro del Tesoro,
-  Larry Summers alla guida del Consiglio nazionale per l’economia alla Casa Bianca,
-  Christina Romer a capo del Council of Economic Advisers, organismo con compiti consultivi diretto in passato da Alan Greenspan e Ben Bernanke, che poi sono diventati presidenti della Federal Reserve.

La filosofia comune a tutti i membri della squadra, aggiunge Obama, è che "non possiamo avere una Wall Street che prospera se non prospera anche Main Street". Il presidente eletto ribadisce la necessità di un ampio piano anticrisi "da attuare subito" ma da coordinare, comunque, con gli altri paesi.

Nella conferenza stampa di presentazione del suo team economico, spiega che il piano punta a creare due milioni e mezzo di nuovi posti di lavoro entro gennaio del 2011 e a porre fine al "circolo vizioso" innescato dalla crisi.

Il piano "avrà i contenuti e le dimensioni necessarie per riportare l’economia in pista, ma non voglio rendere pubblici i numeri in questo momento", dice Obama, che giudica con favore le iniziative recenti dell’amministrazione Bush ma rileva che "non c’è un minuto da perdere" perché "queste straordinarie pressioni sul nostro sistema finanziario rendono necessarie risposte straordinarie dalla politica". In ogni caso, aggiunge, "avremo la necessità di coordinarci con altri paesi nel mondo per mettere a punto una risposta globale".

In questa fase, comunque, il neopresidente non vuole "discutere di numeri" e quindi non fornisce cifre sul piano. "Dobbiamo essere certi che sia vasto abbastanza - precisa - da provocare una scossa nel sistema economico. Faremo in modo che scuota l’economia per farla tornare in forma, c’è un consenso a livello politico sul fatto che ci sia bisogno di un nuovo stimolo e, cosa rara, su questo c’è convergenza di vedute fra economisti conservatori ed economisti liberali". I media hanno ipotizzato un intervento di dimensioni comprese tra i 500 e i 700 miliardi di dollari, anche se alcune fonti si sono spinte a ipotizzare la necessità di un intervento da 1.000 miliardi di dollari.

Quanto alla crisi del settore auto, "non permetteremo che fallisca" afferma Obama, pur ripetendo che Washington non darà alle industrie "un assegno in bianco". E il fatto che le tre grandi dell’automobile, Gm, Ford e Chrysler, non abbiano presentato al Congresso proposte efficaci per uscire dalla crisi "mi ha sorpreso - chiosa il presidente eletto - ci devono dire che cosa vogliono fare sia in termini di produzione, sia in termini di riconversione".

* la Repubblica, 24 novembre 2008


Rispondere all'articolo

Forum