già su il Quotidiano della Calabria e su www.francolaratta.it
“Deus caritas est”. L’enciclica di papa Benedetto XVI ci riporta ai concetti più alti della definizione di Dio. Dio è Amore. Dio è Carità. Nella società odierna, fatta di una frenetica corsa contro il tempo, Dio può essere anche altro. Si può cercare, e forse trovare, in quello che la società moderna non possiede più: il silenzio!
Non c’è momento della nostra giornata che non sia scandita dal rumore. Giorno e notte la vita dell’uomo è aggredita e violentata da rumori e frastuoni di ogni genere.
A casa come in ufficio, in viaggio come nel tempo libero, tutto è rumore. La gente grida anche quando parla e dialoga. La nostra è una società che ha smarrito il gusto e piacere di ascoltarsi. E ascoltare il silenzio. La sfida dell’uomo di oggi è, dunque quella di ritrovare i sentieri del silenzio; “non il silenzio della rinuncia, dell’infinita solitudine”, ma il silenzio come spazio dell’ascolto, dell’incontro. Ci sono posti e luoghi in cui il silenzio si può trovare nel contatto diretto ed esclusivo con la natura. In montagna, lontani da strade e da altre concentrazioni umane, lo si sente interamente nel “respiro” del bosco quando il vento si infila fra gli alberi e li accarezza; così pure nelle voci degli animali, nello sguardo attento delle piante, nel profumo dei fiori, nella pioggia incessante, nel cadere misterioso della neve. E nella notte, così ricca di quel silenzio che racconta tutti i colori del buio.
La voce del silenzio è chiarissima al mare. Superbamente suggestiva. È bello andare a largo con la canoa, quando la notte si prepara a fare posto alle prime luci del giorno. In quei momenti si scopre quanto sia nitida e suadente la voce del mare, quanto siano affascinanti i suoi colori e dolci le onde che si scuotono lentamente....
Al mattino presto nessun rumore raggiunge il mare. E c’è il commovente silenzio delle chiese ancora deserte, al primo mattino, che fanno sentire una voce profonda, che non ha bisogno della musica di organi e di chitarre, né di preti sbadati che celebrano stanche funzioni religiose. È una voce che parla direttamente al cuore.
Ma c’è un momento, raro quanto prezioso, in cui il silenzio diventa Voce. È il momento in cui avanza rapidamente la notte; dal proprio letto non si sentono più né le voci né i rumori della vita quotidiana. In quel momento, in quei minuti, prima che il sonno sopraggiunga, si ode un silenzio profondo e infinito. Chi può ascoltarlo deve fermare il tempo, chiudersi dentro, cercare la fonte di quel silenzio. In quei momenti prevale un forte senso di calma assoluta, di quiete, che permette di sentire una voce. Una voce che non emette alcun suono, che non dice nulla, che è lontanissima. In quel silenzio assoluto c’è una voce. Che parla solo a chi sa ascoltare, a chi sa capire, a chi sa sintonizzarsi su una frequenza che nessuno finora ha mai registrato. È la voce che non ha nulla da dire a chi non sa ascoltare. La voce del silenzio! Il silenzio. Se la società moderna imparasse a riscoprire il piacere del silenzio, potrebbe avvicinarsi un po’ di più all’infinito, e alla sua quiete, e alla sua pace! E quindi a Dio. Quel Dio che non si manifesta e non parla, non ti cerca ma si fa trovare, che non ha bisogno di santi né di miracoli. È Dio, ed è tutto. Perché Dio è silenzio, è Carità, è Amore. Nella Bibbia, il Salmo 19 recita: “I cieli narrano la gloria di Dio, e l’opera delle sue mani annunzia il firmamento”. Dio, quindi, parla attraverso il silenzio delle sue opere. Questa è una prima dimensione del silenzio di Dio. I cieli narrano la gloria di Dio, dunque non c’è bisogno di parole. E con Bruno Forte osserviamo che riscoprire il silenzio e la parola nel loro reciproco fecondo rapporto, è un urgenza assoluta del nostro tempo. Abbiamo bisogno di imparare nuovamente a parlare, ma a parlare nel senso di dire parole che vengano dal silenzio e che dimorino nel silenzio dell’ascolto dell’altro; imparare a tacere non nel senso di chiudersi nella prigionia delle nostre solitudini, ma di lasciarsi raggiungere dalla parola che evoca, che abita, che attira, che trasforma.
Franco Laratta
"DEUS CARITAS EST" E "FORZA ITALIA": DUE "LOGO", UNA SOLA L0GICA! L’URLO DEL SILENZIO!!!
Caro Direttore apprezzo molto il discorso fatto da Franco Laratta: ma, ti prego, non confondiamo i livelli - e salviamo le differenze (e il mio discorso non è affatto "l’altra campana")!!! Che c’entra il messaggio ev-angelico con il discorso del capo assoluto di una SETTA, che si chiama - paradossalmente - "cattolica"?!!! Che "Deus caritas est" lo dica Giovanni, come Gesù, come Francesco, è una cosa .... ma che lo dica il ’Faraone’, me lo concedi?, è un’altra cosa!!! O no?!!! Per farti capire: se io, cittadino italiano, PRIMA - UN TEMPO gridavo "Forza Italia" ero LIBERO E ORGOGLIOSO di essere cittadino italiano; se, ORA ed OGGI, grido "Forza Italia", sono diventato .... un ’italiano’, un ’cattolico’!!! Hai capito la differenza? Cosa c’entra Gesù con il papa Ratzinger?!! E dov’è più la differenza tra il Presidente della Repubblica e il presidente del consiglio in una Italia, dove si grida "Forza Italia"?! Allora cerchiamo di non confondere la "lana" con la "seta" e stiamo attenti a CHI parla e non solo a COSA dice. Premesso questo, credo, comprenderai meglio la portata DEMOCRATICA e COSTITUZIONALE e il senso CRITICO E CRISTIANO della nota (che ti allego), scritta in occasione dell’uscita dell’Enciclica papale. Molti cordiali saluti, Federico La Sala (04.02.2006)
Allegato:
“DEUS CARITAS EST”: IL “LOGO” DEL GRANDE MERCANTE .... DI ARMI***!!! di Federico La Sala
In principio era il Logos, non il “Logo”!!! “Arbeit Macht Frei”: il lavoro rende liberi, così sul campo recintato degli esseri umani!!! “Deus caritas est”: Dio è amore, così sul campo recintato della Parola (del Verbo, del Logos)!!! “La prima enciclica di Ratzinger è a pagamento”(www.unita.it, 25.01.2006 - cfr. www.ildialogo.org/filosofia)!!! Il grande discendente dei mercanti del Tempio si sarà ripetuto in cor suo e riscritto davanti ai suoi occhi il vecchio slogan: con questo ‘logo’ vincerai! Ha preso ‘carta e penna’ e, sul campo recintato della Parola, ha cancellato la vecchia ‘dicitura’e ri-scritto la ‘nuova’: “Deus caritas est”! Nell’anniversario del “Giorno della memoria”, il 27 gennaio, non poteva essere ‘lanciato’ nel ‘mondo’ un “Logo” .... più ‘bello’ e più ‘accattivante’, molto ‘ac-captivante’!!! Il Faraone, travestito da Mosè, da Elia, e da Gesù, ha dato inizio alla ‘campagna’ del Terzo Millennio - avanti Cristo!!! Federico La Sala (26.01.2006)
***
LA NUOVA "LEGITTIMA DIFESA" E IL CARDINALE MARTINO
E quello che possiamo fare noi nel frattempo
di Enrico Peyretti (www.ildialogo.org/politica, Giovedì, 26 gennaio 2006 )
Se le cose stanno così, se un cardinale, presentando l’enciclica del papa "Dio è amore" valuta un "diritto sacrosanto", il diritto di uccidere un ladro (vedi notizia riportata in fondo), diritto introdotto da un governo sempre più barbaro, distruttore di quanto di civile avevamo; se le cose stanno così, quel cardinale, incaricato di lavorare, per conto della "santa sede", alla giustizia e alla pace, ignora non solo che Dio è amore, ma anche che il senso primo della legge umana e della politica è di allontanare dall’odio i nostri rapporti per condurli verso il rispetto e l’amore, almeno verso la considerazione della vita, anche del ladro, superiore alla proprietà.
Se le cose stanno così, quel cardinale ha perduto non solo il vangelo ma anche il minimo buon senso civile, e dà il suo assurdo appoggio alla più barbara delle leggi berlusconiane, dopo la partecipazione criminale alla guerra di Bush, per qualche basso vantaggio politico. Se poi le cose non stanno così, dica quel cardinale le parole che sono da dire.
Nel frattempo, propongo, e vi propongo, di lanciare una tempesta di lettere e messaggi al micro-presidente del barbaro sconsiglio dei mini-ministri redazione.web@governo.it e al Presidente della Repubblica, garante della Costituzione civile presidenza.repubblica@quirinale.it (in questo caso occorre firmare con nome e indirizzo stradale completi), per gridare la protesta e l’indignazione e la volontà di boicottare in ogni modo la legge sul "legittimo omicidio per salvare il portafoglio".
Buona salute, buon coraggio, buona resistenza, buona speranza!
Enrico Peyretti
La notizia dell’Apcom
Città del Vaticano, 25 gen. (Apcom) - La legge sulla legittima difesa, approvata in via definitiva in Parlamento, "è un principio sacrosanto". Lo ha detto ad Apcom il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, a margine della conferenza stampa di presentazione della prima Enciclica di Papa Benedetto XVI, "Dio è amore". "E’ un principio sacrosanto difendersi dall’aggressore - ha detto Martino - così come lo Stato è chiamato a difendersi, anche i cittadini devono poterlo fare. Bisogna però tenere in considerazione il principio di porporzionalità - ha spiegato il card. Martino - ma si tratta di un principio giusto, perché il dono della vita deve essere difeso e anche il bene della vita del nascituro". Ssa/Sav