[...] a Lampedusa si vivono ore febbrili. Le condizioni del mare non permettono infatti alle motovedette di lasciare gli ormeggi. Solo i grandi motopesca di Mazara del Vallo, anche loro in porto a causa del maltempo, sono in grado di affrontare la burrasca. Il responsabile della Capitaneria di porto, tenente di vascello Achille Selleri, comandante della settima squadriglia, chiama a rapporto nel suo ufficio i pescatori della flotta mazarese: "Signori, non ho mezzi adeguati per il salvataggio. Ho bisogno di voi e delle vostre barche. Li salviamo?". I capitani dei motopesca non esitano un attimo: "Siamo pronti".
Così cinque imbarcazioni - Ariete, Monastir, Ghibli, Twenty Two e Giulia P.G. - prendono nuovamente il largo. A bordo, al fianco dei pescatori, gli uomini della Guardia Costiera [...]
Lampedusa, pescherecci nella burrasca
per salvare 650 immigrati in difficoltà
I marinai della flotta mazarese soprannominati "gli angeli del mare": accolti in banchina con applausi
LAMPEDUSA - Hanno affrontato il mare in burrasca, con raffiche di vento fino a trenta nodi e onde alte dieci metri, mettendo a repentaglio la propria vita per salvare quella di altre 650 persone. E’ uno straordinario esempio di coraggio e di solidarietà quello dimostrato dagli uomini della Capitaneria di Porto di Lampedusa e dagli equipaggi di quattro pescherecci di Mazara del Vallo. Solo grazie a loro due barconi carichi di migranti non sono colati a picco; solo grazie a loro è stata evitata quella che poteva diventare la più grande strage dell’immigrazione nel Mediterraneo.
Tutto comincia ieri pomeriggio, quando i due barconi in navigazione nel Canale di Sicilia lanciano l’Sos con un satellitare: "Aiutateci, il mare è in tempesta e noi rischiamo di naufragare", invocano disperati gli extracomunitari chiamando i loro parenti in Italia. Scattano immediatamente i soccorsi, coordinati dalla centrale operativa della Capitaneria di porto di Palermo.
Il primo barcone viene avvistato all’imbrunire da un elicottero della Guardia di Finanza, a 15 miglia da Lampedusa. A bordo 300 persone che agitano le braccia per richiamare l’attenzione dell’equipaggio. La seconda "carretta" è invece molto più lontana, in acque di competenza maltese. Ma la segnalazione "girata" alle autorità della Valletta non ha alcun seguito.
Intanto a Lampedusa si vivono ore febbrili. Le condizioni del mare non permettono infatti alle motovedette di lasciare gli ormeggi. Solo i grandi motopesca di Mazara del Vallo, anche loro in porto a causa del maltempo, sono in grado di affrontare la burrasca. Il responsabile della Capitaneria di porto, tenente di vascello Achille Selleri, comandante della settima squadriglia, chiama a rapporto nel suo ufficio i pescatori della flotta mazarese: "Signori, non ho mezzi adeguati per il salvataggio. Ho bisogno di voi e delle vostre barche. Li salviamo?". I capitani dei motopesca non esitano un attimo: "Siamo pronti".
Così cinque imbarcazioni - Ariete, Monastir, Ghibli, Twenty Two e Giulia P.G. - prendono nuovamente il largo. A bordo, al fianco dei pescatori, gli uomini della Guardia Costiera. Quando riescono a intercettare il barcone ormai è buio pesto. Ma le condizioni del mare non consentono di operare: la "carretta" viene scortata a ridosso dell’isola, nei pressi di cala Grecale, dove la risacca è meno forte e dove è possibile effettuare il trasbordo sull’imbarcazione più grande, il Twenty Two.
Solo all’alba i pescatori riescono a rientrare in porto con il loro "carico" umano: 303 persone, tra le quali 21 donne e alcuni minori. Sono stravolti. Ai connazionali che si trovano nel centro di prima accoglienza raccontano la loro odissea: "Siamo partiti due giorni fa dalla Libia, quattro di noi sono finiti in mare e non siamo riusciti a recuperarli".
Ma non c’è tempo per il dolore. Dalla Guardia Costiera scatta un nuovo allarme: il secondo barcone è stato avvistato da un aereo militare Atlantic a nove miglia dalla costa, mentre arranca tra le onde. E i pescatori partono nuovamente in soccorso degli immigrati: sono oltre 350, stipati come sardine su un vecchio peschereccio. Anche loro vengono salvati con la stessa tecnica, questa volta dal Ghibli; anche loro trascorreranno la notte a ridosso di cala Grecale, in attesa di potere approdare finalmente in porto.
L’importante e che sono tutti vivi: oltre 650 persone salvate in poche ore dagli "angeli del mare", come sono stati soprannominati i marinai della flotta mazarese e gli uomini del Capitaneria di Porto di Lampedusa accolti con un applauso in banchina.
* la Repubblica, 28 novembre 2008.
La pesca miracolosa
di Rosario Amico Roxas
Mazzara del Vallo, punta avanzata dell’Europa nel Mediterraneo, base della più importante flotta di pescherecci d’Europa.
Ultimi giorni di novembre, quel mare generoso e a volte cattivo esibisce la sua forza; onde alte 10 mt. formano una barriera apparentemente invalicabile.
Una giornata di pesca non vale i rischi che si palesano, così la flotta rimane all’ancora. Alla Capitaneria di Porto arriva un SOS: 650 disgraziati, ammassati nelle carrete del mare, si trovano in balia delle onde; hanno trascorso la notte tra i marosi; la notizia dilaga e raggiunge il porto dove gli equipaggi dei pescherecci si accingevano a rientrare a casa; così non si muovono dal loro posto.
Ma la Capitaneria di Porto è impossibilitata ad agire; questa Italia dei tagli, con questo governo dei tagli, ha vanificato ogni possibilità di intervento; questa Italia che divide la nazione e la popolazione in gente-bene e gente-male a seconda del censo; che divide produttori da consumatori; i ricchi e i poveri; i leghisti dal resto della nazione; i capitalisti d’assalto senza capitali dai pensionati a reddito fisso, ha deciso che la più importante Capitaneria del Mediterraneo non deve essere in condizione di agire. Il Comandante della capitaneria non si arrende all’evidenza e rischia anche in proprio, facendo appello alla generosità di quegli equipaggi rimasti a terra a causa di quel mare. Erano già pronti, aspettavano solo il coordinamento della Capitaneria per salpare malgrado quel mare, contro quel mare. 650 persone, con un destino già scritto, vengono tratte in salvo, possibilmente con la delusione di quanti avrebbero preferito vederli annegare !
Non chiamateli “eroi”, è una qualificazione riservata ai criminali, identificati come “eroi dell’omertà mafiosa” come Vittorio Mangano; sono solo uomini generosi che hanno rinnovato la “pesca miracolosa”.
Rosario Amico Roxas
Ansa» 2008-11-29 12:31
OLTRE 1400 IN CPA LAMPEDUSA, VIA A TRASFERIMENTI
LAMPEDUSA (AGRIGENTO) - Sono oltre 1400 gli immigrati che in questo momento si trovano nel centro di prima accoglienza di Lampedusa, dove ieri sono affluiti altri 620 extracomunitari giunti su due barconi che hanno affrontato il mare in burrasca. Numerosi i disagi nella struttura, che ha una capienza di 700 posti letto, visto che a differenza del periodo estivo non è possibile approntare dei materassi all’esterno dei capannoni. Per oggi è previsto il trasferimento verso altri Cpt di circa 250 persone, con un ponte aereo; ancora bloccati, invece, i collegamenti navali con la terra ferma a causa del maltempo.