Politica

Biografia del professor Gianni Vattimo

martedì 8 febbraio 2005.
 

Di origine calabrese, Gianni Vattimo è nato nel 1936, a Torino, dove ha studiato e si è laureato in Filosofia; ha poi seguito due anni i corsi di H. G. Gadamer e K. Loewith all’università di Heidelberg. Dal 1964 insegna all’Università di Torino, dove è stato anche Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia.

E’ stato visiting professor in alcune università americane (Yale, Los Angeles, New York University, State University of New York) e ha tenuto seminari e conferenze in varie università di tutto il mondo. Negli anni Cinquanta ha lavorato ai programmi culturali della Rai. E’ membro dei comitati scientifici di varie riviste italiane e straniere; è socio corrispondente dell’Accademia delle Scienze di Torino. Laurea honoris causa dell’Università di La Plata (Argentina, 1996). Laurea honoris causa dell’Università di Palermo (Argentina, 1998). Laurea honoris causa dell’Università di Madrid (2003). Grande ufficiale al merito della Repubblica italiana (1997). Attualmente è vicepresidente dell’Academía de la Latinidade.

Nelle sue opere, Vattimo ha proposto una interpretazione dell’ontologia ermeneutica contemporanea che ne accentua il legame positivo con il nichilismo, inteso come indebolimento delle categorie ontologiche tramandate dalla metafisica e criticate da Nietzsche e da Heidegger. Un tale indebolimento dell’essere è la nozione guida per capire i tratti dell’esistenza dell’uomo nel mondo tardo moderno, e (nelle forme della secolarizzazione, del passaggio a regimi politici democratici, del pluralismo e della tolleranza) rappresenta per lui anche il filo conduttore di ogni possibile emancipazione. Rimanendo fedele alla sua originaria ispirazione religioso-politica, ha sempre coltivato una filosofia attenta ai problemi della società. Il "pensiero debole", che lo ha fatto conoscere in molti paesi, è una filosofia che pensa la storia dell’emancipazione umana come una progressiva riduzione della violenza e dei dogmatismi e che favorisce il superamento di quelle stratificazioni sociali che da questi derivano. Con il più recente "Credere di credere" (Garzanti, Milano 1996) ha rivendicato al proprio pensiero anche la qualifica di autentica filosofia cristiana per la post-modernità. Una riflessione che continua nelle ultime pubblicazioni quali "Dialogo con Nietzsche. Saggi 1961-2000" (Garzanti, Milano 2001), "Vocazione e responsabilità del filosofo" (Il Melangolo, Genova 2000) e "Dopo la cristianità. Per un cristianesimo non religioso" (Garzanti, Milano 2002). Recentemente ha pubblicato "Nichilismo ed emancipazione" (Garzanti, Milano 2003). Con la volontà di battersi contro i dogmatismi che alimentano violenze, paure e ingiustizie sociali si è impegnato in politica, dapprima nel Partito Radicale, poi in Alleanza per Torino e nella campagna elettorale dell’Ulivo, del quale è un convinto sostenitore, e nel 1999 è stato eletto deputato europeo, nel gruppo del Partito Socialista Europeo.

Al Parlamento europeo partecipa ai lavori delle commissioni in qualità di:

* membro titolare della Commissione per la cultura, la gioventù, l’istruzione, i mezzi di informazione e lo sport; * membro supplente della Commissione per i diritti e le libertà dei cittadini, la giustizia e gli affari interni; * membro della Delegazione interparlamentare UE-Sudafrica.

Ha svolto anche altre attività parlamentari in seno alle Conciliazioni Socrate, Cultura 2000 e Gioventù e al gruppo interistituzionale Commissione-Presidenza Portoghese-Parlamento europeo sulla politica delle droghe in Europa, in atto per definire un piano d’azione dell’Unione Europea per gli anni 2000-2004. Ha partecipato in qualità di membro ai lavori della Commissione temporanea sul sistema di intercettazione satellitare denominato "Echelon". Collabora come editorialista a: La Stampa, Il Manifesto, L’Unità, L’Espresso, El Pais e al Clarin di Buenos Aires.


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