Politica

Primarie aperte a San Giovanni in Fiore: un progetto ambizioso nella direzione del rinnovamento

lunedì 17 agosto 2009.
 

Un progetto ambizioso quello di Giovanni Militerno, medico sangiovannese emigrato a Bologna ma in continuo ritorno al suo paese d’origine per motivi affettivi, familiari, professionali e soprattutto politici. Interessi politici non istituzionali, ma ancora più importanti nella direzione di una sperata, desiderata e spesso negata rinascita del territorio attraverso l’innovazione metodologica e il rinnovamento della classe politica.

Ideologo delle primarie, strumento di democrazia diretta e partecipativa volto alla selezione dei candidati migliori, Militerno ha iniziato un cammino arduo e in un primo tempo ritenuto irrealizzabile dai più. Eppure il medico sangiovannese, alla sua maniera di persona tenace, è andato avanti, superando persino il concetto di primarie semplici per approdare a quello più impegnativo di “primarie aperte”; aperte in un duplice senso: non occorre avere una tessera di partito per votare o essere votati; non limitate soltanto ad una formazione politica. In sostanza, in un unico giorno, tutti i cittadini sangiovannesi potranno scegliere tra rose di nomi delle diverse parti politiche i candidati che ritengono debbano correre alla carica di sindaco per le amministrative del 2010.

Sabato 8 agosto 2009, presso l’Albergo Florens di San Giovanni in Fiore (Cs), è stato firmato un protocollo d’intesa tra lo stesso Militerno, promotore del Comitato, l’on. Franco Laratta, segretario cittadino del Pd e Antonio Barile, delegato del Pdl. Seguiranno la formazione del Comitato vero e proprio, di cui cinque saranno dell’area Pd, cinque dell’area Pdl e cinque del Comitato promotore, e l’adozione di due regolamenti: uno per la regolamentazione delle primarie aperte e l’altro per l’organizzazione/svolgimento del "primary day". Tali regolamenti serviranno ad aggiornare i regolamenti comunali e saranno la base di una proposta di legge nazionale per disciplinare le primarie aperte nei comuni d’Italia.

Un progetto, quindi, che va oltre i confini del territorio locale. Militerno, volendo fare di San Giovanni in Fiore un laboratorio politico, ha a cuore il metodo della politica prima ancora del merito; i presupposti democratici delle elezioni, la centralità del popolo nella scelta dei governanti. “Senza primarie” è convinto “non esiste politica” e “senza politica” dice “non esiste futuro, e senza futuro non esistono le generazioni a venire”.

L’on. Franco Laratta è in linea col progetto di Militerno. Del resto, la sua azione politico-parlamentare, è in perfetta armonia: sostenitore di una legge regionale calabrese sulle primarie, di una proposta di legge sulla vita dei partiti e sulla loro democrazia interna e di una proposta di legge che introdurrebbe il reato di propaganda elettorale dei clan mafiosi. L’on. Laratta, nell’occasione di sabato, non ha esitato a denunciare il “degrado della politica e delle istituzioni a San Giovanni in Fiore”. Affermazioni forti, considerata anche la sua posizione politica. “La vita delle istituzioni” continua ”è scesa troppo in basso”, riferendosi alla “impraticabilità del consiglio comunale”. “La città” prosegue “vive uno stato di mortificazione”.

Antonio Barile, delegato del Pdl, ha anch’egli offerto la sua collaborazione al progetto. Da tempo impegnato in politica, Barile è convinto che “al di sotto di una certa soglia di vivibilità non si possa parlare di ideologia”. A San Giovanni mancherebbe il minimo vitale per fare politica. Da qui la sua disponibilità al progetto, affinché - dice - persone più intelligenti, oneste e altruiste possano ricoprire le cariche istituzionali. Barile fa riferimento anche alle elezioni dell’attuale sindaco di San Giovanni in Fiore, un tempo consigliere d’opposizione, la cui candidatura “è stata annunciata a un mese dalle elezioni e proposta dall’alto”. Dalla cooptazione consegue, per Barile, la triste realtà per cui “un sindaco non deve rispondere ai cittadini, ma alla politica che lo ha scelto”. Così la democrazia muore nell’autoreferenzialità della politica.

Sono seguiti interventi e domande dal pubblico, tra le quali l’osservazione del presidente di Legambiente Sila, Giannetto Alessio, che ha auspicato un maggiore coinvolgimento della società civile e l’approfondimento delle primarie aperte soprattutto nelle scuole.

Personalmente credo nel progetto di Militerno nella sua tensione naturale all’interesse generale; penso che sia un’opportunità che i cittadini di San Giovanni in Fiore dovrebbero cogliere e non sprecare come tanti altri treni perduti. Da persona che vive al sud e vuole viverci a testa alta, invito i miei concittadini a interessarsi e contribuire alla sua riuscita: tutti quelli che desiderano una società più giusta, armoniosa e bella di quella attuale.

Vincenzo Tiano


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