A sei mesi dalle elezioni, che cosa ci fa un consigliere regionale (calabrese) con un gruppetto di disoccupati residenti nel comune col maggiore tasso di emigrazione nazionale, nel quale assistenza e clientelismo sono la regola da un trentennio e la politica marcia per i voti di poveracci o questuanti?
Se il comune in parola è San Giovanni in Fiore (Cosenza), immerso nei boschi della Sila, l’altopiano caro a Goethe e Wenders per i pini maestosi e il blu Jarman del cielo, il consigliere regionale passeggia coi disoccupati e discute di Gioacchino da Fiore; profeta e utopista contrario alle gerarchie ecclesiastiche, la cui abbazia è sotto sequestro, in restauro con fondi europei, per danni rilevati dalla Soprintendenza per i Beni architettonici, attribuiti dalla procura ai tecnici incaricati dal municipio e nominati, secondo l’appaltatore, con "l’attivazione di un sistema di furberie".
Giusto che il consigliere discuta da Cicerone dell’"abate di spirito profetico dotato" - così Dante definì Gioacchino - alla vigilia di un congresso internazionale sulle figure del religioso, noto nel mondo per la sua teologia della storia e per la "Terza età"; un tempo di grazia, pace e giustizia.
Sacrosanto che il consigliere dia un ripasso di storia gloriosa a se stesso e ai disoccupati, tra cui potrebbero anche esserci destinatari d’un rimborso regionale, per corsi di formazione professionale mai iniziati, pari al 5% della sua indennità di legislatore, di 8.500 euro mensili.
Il punto è che se da un lato il Nostro si trova in un luogo di santità (non ancora riconosciuta dal Vaticano) e vocazione monastica, dall’altro è nel centro più arretrato della Calabria, bloccato dai sussidi inventati per chetare capifamiglia avvezzi a "dimandare", a lottare per un reddito minimo che distrugge la loro dignità di uomini.
Ma questo poco importa, in Calabria, regione del possibile e dell’impossibile in un tempo solo. L’essenziale è che non ci si faccia mancare nulla: che il consigliere non si rimproveri di non aver discettato di monachesimo e socialismo spiritualistico coi disoccupati e che gli stessi pensino, magari, di comprare a rate interminabili una fiammante Bmw X5, col pulsante per il servizio del Ferrero Rocher.
Tra dolcetti e pasticcini industriali, le ottime soppressate del posto e gli "scialatelli", una pasta callosa che pare sia nata da queste parti, qui la politica del terzo millennio ha modo di coniugare moderno e antico, innovazione e tradizione. Con animo mistico e memoria dell’ascetismo; specie se, come nel caso del consigliere, si propone di rappresentare la giustizia terrena a cui aspirava l’abate Gioacchino.
Non vi riveleremo il nome del consigliere, che sta muovendosi tipo "trottolino amoroso" per la rielezione; forse pronto a impiegare il suo mensile per l’acquisto d’una mole di libri teologico-politici. Come il Bibliofilo nazionale, grande dirigente, supremo mediatore e fondatore impeccabile, amico dei giovani e degli utenti finali.
Interessa, piuttosto, il fatto in sé e per sé, se può essere leggero e passabile, come l’episodio di quel candidato al Parlamento europeo che chiese ai precari forestali un sostegno corale per la loro stabilizzazione, avvenuta quando stava nell’esecutivo calabrese. "Chiedete e vi sarà dato", dice la Bibbia; e allora il candidato incassò, nel silenzio candido della comunità, oltre 2.500 consensi, più di 4 per operaio stabilizzato.
Che volete? Questa è la politica in terra calabra; e, con tale sistema di dialogo e contrattazione, si sistemano tutti: loro, quelli della Casta (o della "Catascia"), le masse con la media e i giovinotti che assistono i partiti, nel viaggio di non ritorno. Poi tutto va male, la sanità uccide, si uccide la sanità, l’impresa crepa, si distruggono gli imprenditori (vedasi il testimone di giustizia Pino Masciari), la pubblica amministrazione affonda, le case crollano, le strade ammazzano, la terra sbotta e frana, la Calabria brucia e la ’ndrangheta s’ingrassa - con la politica che concorre e i cappuccetti che cucinano.
A proposito di Gioacchino da Fiore, il grande Walter, l’erede italiano di Obama, verrà a San Giovanni in Fiore, che è la nuova Africa della sua missione, giusto per il congresso sull’abate, previsto a fine mese. Nuova Africa, ad eccezione della foresta in quota che la pervade e dell’acqua, sfruttata solo da privati per la produzione di corrente elettrica, che abbonda in questo paradiso di bellezza naturale e clientelismo artificioso. Lo precederà la presentazione d’una mozione di cangiamento, spiegata da alcuni rinviati a giudizio, casti della Casta.
Ma c’è sempre, nei dintorni, il consigliere regionale che s’adegua e parla di Gioacchino ai disoccupati, a sei mesi dalle elezioni, animato da "spirto guerrier" e di giustizia; che, con Cicerone, da Cicerone, ripete: "Iustitia est habitus animi, communi utilitate conservata, suam cuique tribuens dignitatem" (la giustizia è uno stato morale, osservata per l’utilità di tutti, che dà a ciascuno una propria dignità). Afferreranno quei disoccupati?
Compassato
gentile rico
mi scuso personalmente con lei e tutti i lettori del forum, sono intervenuto in questo forum per denunciare dal mio punto di vista alcuni sfruttamenti sistematici della mia terra, dal mio punto di vista, magari non condivisibile ma legittimo, con stupore ho letto un post in cui mi si definiva una macchietta, a questo punto il mio orgoglio calabro ha prevalso e mi sono fatto trascinare scioccamente in una polemica sterile hai fini dell’argomento denunciato nell’articolo comunque spero di avere dato almeno nei miei primi post qualche spunto di riflessione.
grazie
alessandro gallo duesicilieinfiore
gentile compassato
mi piacerebbe sapere chi è regina della foto in capo all’articolo?
inoltre vorrei precisare che, dalla sila nostra attualmente si ricava elettricita anche con il nostro legno,depredato dalle centrali biomasse dai soliti fratelli del nord (marcegaglia e api).i fratelli del nord che dopo avere depredato i boschi nel passato, quasi esaurendoli dopo l’ultimo conflitto, ora che passati 50 annidi rimboschimenti, e il nostro bosco si e riformato, sono di nuovo calati come sanguisughe a succhiare le nostre risorse, anche grazie all’ignavia solita da 150 anni, della nostra classe dirigente. per quanto concerne l’industria idroelettrica vorrei ulteriormente precisare che l’impresa che attualmente sfrutta gli impianti della sila nostra (sila badiale) e privata solo di diritto di fatto e una emanazione dei comuni di milano e brescia (fratelli del nord anchessi) che detengono rispettivamente il 27,5 % del pacchetto azionario che moltiplicato 2 fa 55%, praticamente una societa blindata. questa societa e la stessa del mostro dell’inceneritore di acerra e di quell’altro di brescia, giusto per sapere con chi abbiamo a che fare.
grazie
alessandro gallo duesicilieinfiore
La regina è la Giustizia, gentile signor Gallo. In quanto al suo discorso, lo condivido. Ma sul pratico bisogna battere i politici del posto che hanno prodotto e alimentato assistenza, clientele ed emigrazione, prima di condurre in pieno una indispensabile politica meridionalista.
Cordialmente, Compassato (Mario Lacaria)
grazie mario per la specificazione della regina. E vero, in 148 anni di (unita) dalla quale le nostre classi dirigenti hanno ricevuto benefici personali e di classe.
le stesse, dopo i ricorrenti , enormi e dolorosi salassi dell’emigrazione, hanno ottenuto soltanto di ribadire la loro e quindi la nostra subordinazione a questo stato,attraverso la pratica dell’assistenzialismo.
personalmente sono convinto che la classe politica locale può essere sconfitta con una seria,coerente,intransigente politica localistica incentrata su gli interessi puri della popolazione locale agendo localmente e pensando globalmente. per quel che riguarda la indispensabile politica meridionalista, ecco cosa ne pensava uno dei meridionalisti più lucidi ben 98 anni fa, da allora la sostanza non è cambiata, probabilmente è peggiorata.
Ogni giorno che passa diventa sempre più vivo in me il dubbio, se non sia il caso di solennizzare il cinquantennio [dell’Unità] lanciando nel Mezzogiorno la formula della separazione politica. A che scopo continuare con questa unità in cui siamo destinati a funzionare da colonia d’America per le industrie del Nord, e a fornire collegi elettorali ai Chiaraviglio del Nord; e in cui non possiamo attenderci nessun aiuto serio né dai partiti conservatori, né dalla democrazia del Nord, nel nostro penoso lavoro di resurrezione, anzi tutti lavorano a deprimerci più e a render più difficile il nostro lavoro? Perché non facciamo due stati distinti? Una buona barriera doganale al Tronto e al Carigliano. Voi si consumate le vostre cotonate sul luogo. Noi vendiamo i nostri prodotti agricoli agli inglesi, e comperiamo i loro prodotti industriali a metà prezzo. In cinquant’anni, abbandonati a noi, diventiamo un altro popolo. E se non siamo capaci di governarci da noi, ci daremo in colonia agli inglesi, i quali è sperabile ci amministrino almeno come amministrano l’Egitto, e certo ci tratteranno meglio che non ci abbiano trattato nei cinquant’anni passati i partiti conservatori, che non si dispongano a trattarci nei prossimi cinquant’anni i cosiddetti democratici».
Cfr. Lettera di G. Salvemini ad A. Schiavi, Pisa 16 marzo 1911, in C. Salvemini, Carteggi, I. 1895-1911, cit., pp.
478-81.
grazie alessandro gallo duesicilieinfiore
CALABRIA - (E TUTTE LE REGIONI DELLA NOSTRA BELLA) ITALIA: LA FINE DEI TOPI
Caro Giovanni
alt! Se me lo consenti, credo sia opportuno un momento di ri-flessione. Se uno ascolta e. soprattutto, si ascolta - forse - è possimile che cosa sta cercando di dire il ’canto’ del "Gallo duosiciliano" e che cosa stai cercando di dire anxhe Tu stesso!
Qual è il problema? "Risolvere i problemi del Sud" dell’Italia? Allora bisogna proprio riflettere sulla mente piena di scorie radioattive della "gente del sud"!!!
Il guaio è che "la gente del Sud" (noi compresi, nonostante tutti i nostri tentativi) non ha mai pensato a se stessa, come persone, cittadini-sovrani e cittadine-sovrane e .... ci siamo pensati sempre come "pecore" e "lupi" (e, come hanno sempre saputo, i nostri migliori antenati, "chi pecora si fa il lupo se la mangia") e non abbbiamo ancora capito che cosa significa essere cittadino italiano e cittadina italiana, che cosa significa avere una "sana e robusta Costituzione", avere in tasca una carta d’Identità della Repubblica italiana, parlare la lingua dell’Italia e i suoi gloriosi dialetti .... non sappiamo di essere cittadini-re e cittadini- regine..... e sogniamo o la vecchia "monarchia" o la "nuova" di Silvio I.
Caro Giovanni,
Ibernati lo siamo un poco tutti e tutte. E, se non ci svegliamo, faremo la fine dei topi- in qualsiasi Regione d’Italia, sia la nostra piccola tana. O no?!
VIVA LE DUE SICILIE IN FIORE,
VIVA SAN GIOVANNI IN FIORE,
VIVA L’ITALIA TUTTA IN FIORE
Grazie per l’intervento, e m. cordiali saluti.
Per la Redazione
Federico La Sala
gentile federico
il problema e che la nostra sana e robusta costituzione che è bella, ma a 70 anni dalla emanazione è largamente inattuata sopratutto nel suo bel art.1 che per noi del sud suona come una beffa: l’italia é una repubblica fondata sul lavoro, sono un geometra e l’equazione è semplice a sud, l’italia non ha fondamenta, e una qualsiasi costruzione e niente senza le fondazioni, qui manca il lavoro, o meglio mancha da 148 anni, prima.era diverso, qui a sud e la gente immigrava, addirittura gli svizzeri sono immigrati, prova ne sono le numerose comunita ancora presenti a sud dagli arbesch alla comunita svizzera di napoli. l’italia come nazione non esiste(aveva ragione Metternich) c’è uno stato, che può esistere solamente imponendo il sottosviluppo di una sua parte(noi) a vantaggio di un’altra parte, il nord padano che è stato l’ideatore dello stato medesimo.
nel ringraziarti per gli spunti di rislessione offertami ti saluto cordialmente
alessandro gallo duesicilieinfiore
signor giovanni
si sono monarchico,anche brigante borbonico, sono per un sud libero,indipendente e sovrano,le ricordo comunque che stati molto avanzati, dove emigrano i nostri(del Sud)cervelli non raccomandati, sono monarchie costituzionali, (gran bretagna e con essa le ex colonie come canada e australia),olanda,svezia,monaco,belgio,spagna,danimarca,lussemburgo,norvegia,giappone, ma anche arabia,emirati arabi marocco ecc. la monarchia non mi sembra un sistema tanto cattivo. se avessimo avuto un re come capo dello stato (tranne un savoia ovviamente)un silvio non sarebbe esistito, prova ne e caro signor giovanni, quello che e successo in thailandia qualche mese fa, dove il berlusconi dell’asia magnate delle televisioni e dell’editoria e delle telecomunicazioni diventato primo ministro e stato cacciato a furor di popolo dal re Bhumibol Adulyadej Rama IX, perchè aveva accennato la stessa politica di silvio da arcore Brianza. sfortunatamente per lei comunque le uniche cose ibernate sono le verita storiche sul sistematico saccheggio della mia terra, che ora stanno emergendo.mi aguro solo che lei non sia un giargianise parla della gente del sud, non di noi del sud ,di dove sei? comunque lei e un rozzo maleducato,mi pare che il cervello ibernato sia il suo che ignora questi fatti di geopolitica, le ricordo che i suoi toni di superiorita malcelata, non mi fanno paura.
Chiarissimo sig. Giovanni innanzi tutto la sua giustificazione mi ricorda quella di silvio al parlamento europeo contro il dep. Schultz,la sua non era una battuta io non vedo per quale motivo lei si senta autorizzato ad offendermi irridendo quello che avevo scritto nei post precedenti che non parlano di monarchia,parlano di sfruttamento sistematico della mia terra,riportando, tra l’altro lo scritto di una personalità eccezzionale qual’è salvemini mi domando se lei che fa cosi il saputo sia mai andato in queste monarchie islamiche che con la sicumera dello sciocco tanto giudica.
sono appena tornato da lamezia, a prendere all’aereoporto il padre di un mio amico che torna dall’arabia dove fa il tecnico, non so se ha letto il libro di primo levi, la chiave a stella e se ricorda il personaggio di faussone, quello che per lavoro vedeva il mondo, bene lui come tanti altri miei paesani e meridionali me incluso, siamo come faussone abbiamo visto il mondo per lavoro, costretti dalle circostanze, noi abbiamo un’altra visione del mondo un pochino diversa e piu pratica di tanti scribacchini pennaruoli polemici come lei sig. Giovanni che tanto fa il superiore e poi per rispondermi, come uno sciocco si concentra su le monarchie islamiche da me citate, dove evidentemente ancora noi silani emigriamo, ed ignora completamente l’elenco precedente (gran bretagna,canada australia spagna olanda belgio ecc) che evidentemente per storia religione ecc e il modello di monarchia occidentale attuale)perchè sig giovanni non critica queste monarchie occidentali? Lei é di san giovanni? Se si vorrei presentarle il padre del mio amico che lavora li, dove la vita di una donna vale meno di un cammello.
s’à chiù assai u malatu patutu ca u miericu saputu
cordialmente alessandro gallo duesicilieinfiore
gentile giovanni a me pare che la controversia sia nella sua testa,non ho mai elogiato queste monarchie islamiche, l’ho solo citate dopo lungho elenco di monarchie occidentali quali mete di emigrazione meridionale e le portavo l’esempio del mio amico, punto. le monarchie arabiche sono un altra cultura ed e evidente che per il sud il modello non sono le monarchie islamiche, ma le monarchie europee a noi piu affini, come la spagna,che personalmente preferisco sia per affinita mediterranea col meridione sia per affinita dinastica e quindi storica. se vogliamo confrontarci seriamente sull’istituto della monarchia, allora confrontiamoci altrimenti non sono interessato a polemizzare sul niente con lei?
cordialmente alessandro gallo duesicilieinfiore
Gentile Gallo,lei in uno dei primi post qui sopra ha definito,assieme ad altri stati, gli Emirati Arabi e l’Arabia "stati avanzati",dopo la mia contestazione mi ha addirittura invitato a conoscere un suo amico che lavora in Arabia per farmi dire,evidentemente,quanto bene si stia in quel paese e poi in quest’ultimo post dice che non ha mai elogiato queste monarchie islamiche. E la controversia starebbe nella mia di testa?Per fortuna SCRIPTA MANENT!La saluto,per me finisce qui.Giovanni
P.S. non ci sarebbe nulla di male se ogni tanto con un pò di umiltà si dicesse:chiedo scusa,ho detto una emerita cazzata,mi sono sbagliato
gentilissimo sig giovanni
capisco la sua islamofobia,probabilmente lei e un settentrionale, avro anche sbagliato a citare le monarchie islamiche suddette, mi saro espresso male,ma lei e tardo di comprensorio poichè scripta manent, non ho mai elogiato la cultura di queste monarchie petrolifere, che comunque sono avanzate tecnologicamente e offrono lavoro. volevo presentarle evidentemente questo mio amico che lavora in arabia come esempio di emigrazione meridionale e criticavo lei che e è che rimane uno scribacchino-pennaruolo, incapace, non ostante le mie sollecitazioni, a confrontarsi sull’istituto monarchico attuale europeo, lei evidentemente non avendo nulla da dire in concreto nè sulla questione meridionale,nè tantomeno sulla monarchia si permette maleducatamente di irridermi nel suo primo post dove addirittura mi definisce irrispettosamente una macchietta, un personaggio da avanspettacolo da ibernare.e nei post successivi esce continuamente dal seminato lasciando intendere che vorrei imporre un emirato arabo per il sud italia. per questo lei nonostante la sua bella scrittura resta un rozzo,maleducato scribacchino,pennaruolo anche vigliacco poiche si nasconde dietro un nome comune. per fortuna scripta manent
alessandro gallo duesicilieinfiore