Ci sono momenti della vita in cui ti senti un leone. Corri, ruggisci, attacchi, vinci; ti pare d’aver vinto.
Ci sono momenti della vita in cui ti senti diverso. Vedi, scruti, cogli, esprimi il tuo dissenso a tutti i costi, lotti per una causa, un ideale, una ragione.
Ci sono momenti della vita in cui ti senti un topo. In gabbia, circondato, fesso e perfino isterico. Ossessivo, matto.
Ci sono momenti in cui non ce la fai, no. Capisci che la dialettica è un errore, il linguaggio non vale, ed è come se tu stessi recitando una parte; una parte che non ti piace, che ti fa schifo e non aiuta.
Ci sono momenti in cui ti premono per gettarti in politica a casa tua, perché loro, i tuoi simili, non hanno fegato né la responsabilità del pubblico (pagante). Non vogliono correre rischi, patire delusioni, uscire orgogliosamente sconfitti, come facemmo noi con Vattimo, "il diavolo da Torino", nel lontano 2005 a San Giovanni in Fiore (Calabria Citra).
Ci sono momenti in cui ti guardi attorno e ti vedi in discreta solitudine, fra i violenti latrati in giro, l’ignoranza dilagante, il pressapochismo generale; di cui sei onorato portavoce.
Ci sono momenti in cui non sopporti più la volgarità, anzitutto la tua; ché hai frantumato la bussola, smarrito la direzione, galleggiato nell’inutile. Calabria, emigrazione, torbido, rituali. Potrebbero essere sinonomi, alla faccia di Zenone. Sapeste quanto ci abbiamo guadagnato a spremerci per la nostra terra, lo fareste pure voi. Sì, dico proprio a voi, che poltrite in silenzio, ripassando la lezione dei partituncoli rigenerati all’occorrenza: fieri, promettenti e loquacemente ingannevoli.
Ci sono momenti in cui perdi peso in ogni senso, avverti la fatica, mangi e dormi a stento, ti viene da cadere.
Ci sono momenti in cui devi fermarti, intanto per riprenderti, considerarti come soggetto, dedicarti del tempo e delle cure. Posto che sappiamo nulla del futuro, malgrado le statistiche della medicina e della meteorologia.
Che cosa significa che domani pioverà o ci sarà il sole? Dipende dalle condizioni ambientali? Quanto conta l’argomentazione, l’informazione, l’approfondimento, la testimonianza?
So bene che il mio discorso è sconnesso, non si segue, non ha capo - per fortuna - né coda.
In questi giorni ho assistito al licenziamento del collega Massimo Celani, calabrese, dal quotidiano "Calabria Ora". Il motivo è, sembra, che ha scritto un messaggio poco opportuno su queste pagine elettroniche. Poco opportuno ma libero, a difesa della sua autonomia, della "sua" pagina culturale sul giornale, che ha pubblicato un articolo del meridionalista Pasquino Crupi contro il testo "La Calabria brucia", dell’antropologo e scrittore Mauro Minervino.
Giù soprattutto, se osi, se non sei in linea, ti tagliano le gambe, e non solo quelle.
Perché non candidiamo Celani o Minervino alla presidenza della Regione Calabria? Minervino ha scritto un saggio, "La Calabria brucia", che fermerebbe, se fossimo un po’ più oggettivi, la devastazione della nostra terra.
Ma ci importa poco o nulla del collettivo, vada per i cavolacci nostri, le case nei parchi protetti, le licenze truccate, i "posti" nella Pa e tutto il risaputo.
In questi giorni ho appreso della "discesa in campo" di Filippo Callipo, che vuole diventare presidente della Regione Calabria. Imprenditore, rinomato, finisce sui giornali, può concentrare voti; ha una figura. Agazio Loiero (Pd) sfiderà Giuseppe Scopelliti (Pdl) e dalla vittoria di uno dei due, ci diranno, dipenderà la bella sorte della Calabria. Ugualmente a San Giovanni in Fiore, comune di provenienza, dove Salvatore Audia (Pd), già con l’eroico Mario Pirillo (Pd), garante dei precari del Fondo sollievo, se la vedrà col comunista Antonio Barile (Pdl).
Roba loro. Noi speriamo, contestiamo e teorizziamo, illudendoci di sapere e di saper vivere.
Nel mentre, l’Italia sta vivendo l’ultima fase della recessione culturale prima che economica. Poi sarà fine.
Gli operai salgono sulle fabbriche e protestano; potrebbero lanciarsi di sotto, non hanno più nulla da perdere.
Gli insegnanti sono stati fregati dall’ultima riforma dello Stato-azienda. Per causa di un’operazione amministrativa forse volutamente confusionaria, moltissimi docenti meridionali non hanno avuto le nomine perché assenti. Le relative convocazioni sono avvenute con Internet e gli Uffici scolastici provinciali del Nord organizzato. In fretta, all’italiana. C’entra la Lega? Lo sapremo nel 2020, se reggeremo.
Nel Belpaese, l’unica certezza è la precarietà.
Intanto, continuiamo a non capire che Facebook è solo un mezzo, tante volte per esibizioni.
Più di qualcuno lo ha usato, poi, per discreditarci; davanti mostrandosi in comunione, dietro colpendoci con piacere. Contro di noi perfino il sospetto d’aver intascato, per diletto, i soldi raccolti nello scorso inverno a sostegno di "la Voce di Fiore".
Abbiamo fatto una bella vacanza con quel gruzzoletto, di 10.000 euro, rinnovando anche il guardaroba. Lo sanno bene i tanti gruppi di amici impegnati, che ci hanno visto prenotare per le Maldive.
Io mi congedo, devo riposare. Mi serve, intanto per salute, che non è delle migliori. Non so per quanto tempo mi fermerò e non dirò.
Non credo che la verità stia da un lato e l’orrore dall’altro.
Penso che abbiamo perduto sul fronte culturale e che almeno io sia vittima del modello nazionale dominante, editorialmente imposto. Coi giornali, la tv, la musica, la letteratura (?).
Rimarrò a pensare, o più semplicemente a osservare il sole che tramonta, come ho fatto ieri, dopo anni di distrazione dello spirito. Si vedono delle scie chimiche, accanto all’arancio del cielo della sera. E anche questo dovrebbe indurci a cambiare rotta, ad aggiungere altri argomenti nella nostra comunicazione.
Sono certo che Salvatore Borsellino saprà condurre nella direzione giusta il movimento ritrovatosi a Palermo. Mi fido di lui e di pochi altri, civici e politici.
Non mancherà il mio contributo dove c’è Salvatore.
Un saluto e un ringraziamento ai lettori di "la Voce di Fiore" e agli amici che hanno realmente condiviso la nostra battaglia per l’emancipazione in Calabria.
Mi sento come un topo.
Emiliano Morrone
“Non mi preoccupano le urla dei violenti, mi preoccupa il silenzio degli onesti..” (M. L. King)
Amico mio, la strada è lunga. E riposarsi è giusto. Soprattutto alla luce degli ultimi ’stravolgimenti esterni’ che sono piombati indosso a questo variegato movimento. Condivido il tuo stato d’animo, che personalmente sento mio già da Piazza Farnese (http://www.aldopecora.it/le-ragioni-di-unassenza/68). Per ora abbiamo tirato i remi in barca, questo ci farà riflettere e ragionare seriamente e, soprattutto, serenamente. Al passato, al presente ed al futuro. Ma sappiamo benissimo entrambi che questa pausa non sarà certo definitiva.
ti abbraccio.
Aldo
Caro Emiliano, venerdì prossimo sarò a Torino, ad un seminario di formazione organizzato da Libera sulle modalità di intervento nelle scuole per educare alla legalità i ragazzi. In tale occasione avrò anche l’opportunità di parlare con la responsabile di Libera per le università e mettere a punto il mio progetto di laboratorio interdisciplinare di legalità e Cultura Applicata da costruire presso l’ateneo di Trento. Progetto che è nato proprio leggendo "La Società Sparente"... Con la tua testimonianza concreta, anche qui a Trento (assieme a Francesco Saverio Alessio e Pino Masciari) hai trasformato la mia semplice voglia di impegno in una volontà attiva, un passivo senso di sdegno in un bisogno-necessità-imperativo categorico di azione. Non è molto, lo so, in una prospettiva generale. Ma, nel relativo ambito della mia esistenza, hai fornito un modello di comportamento, un’etica, che intendo portare avanti sistematicamente, e tanto più nell’ambito di formazione che mi compete: quel fronte culturale che tanto ha bisogno oggi di ritrovare, prima di ogni altra cosa, una sua autonomia di pensiero. Perciò, grazie! E a presto!
Barbara
Egregio Direttore,
chi le scrive non è calabrese ed ha avuto solo oggi l’occasione di leggere un suo articolo. A segnalarmi questa iniziativa editoriale un giovanissimo calabrese impegnato nel sociale, con cui condivido preoccupazioni e mal di pancia. Io sono abruzzese e le assicuro che anche qui ci sentiamo come topi. Quella che era un’illusione pluriennale sta crollando e nonostante l’evidenza continuiamo a ballare, proprio come topi. Lei parla di topi che impazziscono, ma io la invito a pensare ai topi come ai pochi animali in grado di sopravvivere ad ogni avversità. Non si arrenda dunque, si riaguardi, ma non si arrenda. Laila Boccedi
Chiediti questo: "se non facessi quello che ho fatto fino ad ora cosa farei?" Se hai un’alternativa concretamente valida e soddisfacente puoi provare a seguirla, altrimenti continua a fare ciò che ti è sempre riuscito meglio.
Sinceramente, Giò Schiava
Emilià, ti cerca Gianluca Congi ora che sei un topo! Vuole metterti in salvo dai felini... Accendilo però il telefonino, se no mi preoccupo. Devo rivolgermi alla Lipu per avere notizie di te?
Saluti, Vincenzo.
Non ho commenti da fare Emiliano a questo tuo post che definisco conuno solo termine: drammatico.
Ti auguro di ritempranti, perchè così "tornerai". Ti auguro di riflettere, perchè così, quando "tornerai", sarai ancor più incisivo. Ti auguro di ottenere raccoglier ciò che meriti, perchè così, quando "tornerai" più incisivo, farai fare un passo in avanti anche a noi tutti.
Auguri a te e Saverio: possiate terminare in fretta Famelika e diffondere così informazione pura, di primo piano. Io se posso, cercherò di aiutarvi.
Con immensa stima,
Seguo con molta passione la tua attività, non solo per quanto fai ma ancorpiù perchè averne notizia incoraggia me a non mollare. Se perdiamo quanti, anche indirettamenente e senza averli mai incontrati, incoraggiano l’impegno ... siamo destinati a franare tutti. E allora ti invito, più che ad uno stop ... ad un breve pit-stop, perchè... Vabbè, l’hai capito! A presto A. Montesanti
Sempre distratto sono ...quando viene il nipotino...l’ultimo commento e’ mio John Mazzei...emigrato integrato da quasi 50 anni classe 45.
Cordiali saluti allo staff di (LA VOCE DI FIORE)
EMPATIA...EMPATIA...EMPATIA... PER TE; PAESANO MIO
Sin dall’Eden...... Questo mondo è calpestato e ferito. Nel groviglio del tempo dei giorni che passano in fretta...
Contemplo assopito questo cielo estivo, Ora qui a;
SAN GIOVANNI IN FIORE
L’animo è inquieto come se da lontano si udissero voci e pianti, di emigrati,
Pianti, di vite innocenti, di cuori rabbiosi d’odio, che non ci sono parole e composizione di frasi per spiegare questo loro atteggiamento, intimo che li fa’ soffocare...
Uomini arroganti dettano leggi assurde. Proprio come i romani dell’SPQR...che dettavano leggi; basandosi; a come si alzavano la mattina...di buon-umore o di; assetato di sangue-umore; senza amore.
Conti in banca con tanti zeri da non finire...coscienza debbole e molle come un fico maturo che; decidono il nostro futuro.
Non ha senso tutto questo, tanto male e dolore nell’animo dei vivi, nel ricordo dei morti. Vite frantumate, dignità calpestate, convinzioni errate, ed il non senso apre una sofferenza indicibile.
Come; quando, Caino uccise Abele suo fratello...un suo paesano La pace e’ stata violata Per promuovere, l’odio la corruzione e l’illegalita, da coloro che ne fanno un mestiere per campa’.
Ora; mi trovo spesso a pensare al; Passato, Presente e Futuro. Non mi dispiace affatto.
Ieri, quando ho’ letto quello che hai scritto Emiliano Morrore...mi e’ piaciuto. E tutto vevo quello che hai detto...incluso il fatto e la promessa che ritornerai, fra non molto a fare quello che stavi facendo...il tuo operato...per iscritto ci e’ oramai indispensabile per una grande moltitudine di giovani e meno giovane...prendi per esempio me’ stesso; ho’ passato i miei 64 anni e da quando ho’ letto gli articoli della voce di fiore sono cresciuto piu’ di qualsiasi altro periedo della mia vita...nel frattempo ho’ studiato, ho’ fatto delle ricerche ed ho’ imparato a meditare sulla condizione della moralita’ e l’illegalita’ , sia del nostro paese, della provincia e della nazione e del mondo intero. Dico, (Ieri) perche’ era da ieri che volevo esprimere quello che penso e sai fra le righe di quello che ho’ scritto, potrei scrivere altre chissa quanto pagine. Quindi coincidenza delle coincidenze...ieri non l’ho’ fatto (scritto). Comunque dopo cena sulla rai ieri stesso ho’ visto il film (CENTOCHIODI) e’ vero che ci sono due differenti opinioni nella conclusione ma. noi ci soffermiamo a quella positiva e riggettiamo la negativa. Poi sai questa mattina non ho’ fatto in tempo a scriverti per la ragione che mia moglie mi disse che saremmo andati a comprare; frutta e vegetali....durante il traggitto sai cosa ho’ visto Emiliano? Una cosa che non l’avevo mai vista...Una donna...delusa, arrabbiata e maltrattata... che camminava con le braccia in alto e con le mano faceva il segno del dito (a tutti in generale) Il mignolo della mano...credo che in Italia sapete cosa alludeva e cosa possa significare VERO? Qui da noi e’ molto offensivo questo gesto.
Comunque tu non l’hai fatto e non l’hai detto... dichiari che non sai chi ha’ ragione o torto...comunque tutti noi sappiamo che ci sia! Dalla zoologia degli animali possiamo imparare molte cose...dal Pinguino, per esempio; uno d’essi non puo’ dire a un’altro pinguino...... che! cammina in un modo ridicolo. La formica Emiliano porta sulle spalle il peso di venti volte il suo stesso peso e tu l’hai sempre fatto.
Il leone, rugge e tu l’hai sempre fatto! etc...
Emiliano devo andare...mi stanno a chiamare, hanno bisogno di me...come tutti noi abbiamo bisogno di te.
Riposati di tutto il lavoro che ti hanno fatto fare in questo mese di Agosto e torna presto con piu’ determinazione e volonta’ di scrivere e denunciare quello che la maggioranza fa’ di male. GRAZIE e con tutto il bene del mondo CIAO a PRESTO.
Ciao Egregio Emiliano Morrone, non ci conosciamo... operiamo quasi agli estremi italiani. Io vivo e mi spendo per la Riviera Ligure oltre che, quando posso, per l’intera Italia... Il tuo stato d’animo potrei dirti è identico a quello che vissi io già dal Natale 2005 e via via andando sempre in peggio, letteralmente "tirando" sino a questo luglio’09, quando "dovetti" - proprio per salvaguardare la salute mia ma anche dei miei cari, fisica ma anche psicologica - assentarmi da tutto e da tutti gli impegni ideologici che tipicamente vedo ci appassionano. Come mi trovai a sostenere giusto ieri a chi mi sollecita e mi solletica tornare in campo, dopo la bellezza di oltre due mesi di "pausa salutare", mi sono trovato a dover sostenere che - è vero - potrei finalmente riprendere (le mie batterie non sono ricaricate al massimo ma sto decisamente meglio di due mesi fa) ma quello che è più evidente è che, come é sempre stato, rendo molto di più ad agire da indipendente anche fosse per questo o quell’obbiettivo (senza padroni o loro linee da seguire) che non, appunto, cambiando semplicemente casacca (e padroni e loro linee).
Siamo, Tu, io, e tanti con i quali possiamo condividere ideali di giustizia, equità, solidarietà, animati da una forza, a Noi interna, che non ci consentirà mai di arrenderci.. magari ci suggerirà che é giunto il momento di prenderci il tempo necessario per recuperare le forze psicofisiche.... per poi ritornare alla carica magari aggiustando o riorientando la mira (non intendo le "mire").
Un augurio a Te, Emiliano, di riprenderti presto e bene, perché Tu possa tornare fra coloro indispensabili perché si torni quanto prima ad essere orgogliosi non solo di essere italiani ma anche di avere governi, locali, provinciali, regionali, nazionali, di cui andare fieri.
Ciao Emiliano.
Michele Lenzi
Caro Emiliano, la tua in fondo è una meritata pausa. Da come hai scritto lasci intendere che tornerai, non hai certo fissato una data ma è meglio così. Per te. Per quanto riguarda la sensazione di sentirsi topi in gabbia, ahimé, la condivido anch’io. In ogni caso buon riposo, davvero!
Un abbraccio fortissimo Damiano
Cara Rossella
Condivido pienamente il tuo intervento. E credo che
LO "SCIOCCO" DICA IN CUOR SUO "parole così stanche": LA CALABRIA NON ESISTE ...
unicamente e solo - appunto - lo sfogo di un momento di stanchezza
Hai fatto bene a ricordarglielo: Ma noi sappiamo che il terreno è fertile, le sorgenti ci sono, imbrigliate, ma vivide. Ci vorrà del tempo e ancora tanto lavoro ... IL TERRENO C’E’ - LA CALABRIA C’E’!!! L’ITALIA C’E’!!!
Emiliano lo sa. E credo fermissimamente che, dopoqualche giorno di riposo tra i larici pisani, ritornerà presto con raddoppiata grinta e creatività al suo impegno -civico e politico.
M. saluti
Federico La Sala
Una giornata di ordinario pessimismo di Francesco Scarcelli ( tratto da www.altroconfronto.it di lunedì 28 agosto 2006.)
Tempo fa l’intellettuale italiano era accusato di essere asservito al potere. Servo quindi della classe politico-economica dominante. Oggi non è più così, almeno per la maggior parte dei casi. Più di uno scrittore, giornalista piuttosto che commentatore o artista o libero pensatore, scrive e decanta i malesseri di una società italiana, senza andare troppo per il sottile, senza preoccuparsi se quell’ analisi o commento possa turbare il potente di sinistra o di destra. La gente sembra apprezzare tutto questo, affollando gli spettacoli di Sabina Guzzanti o di Dario Fo, comprando i libri di Marco Travaglio o di Umberto Eco, seguendo gli affollati convegni di Massimo Fini, “Pancho” Pardi o di Gianni Vattimo. Una società attenta e assetata di “moralismo” sembrerebbe, ma forse non è proprio così. L’immoralità dilagante nella maggior parte delle aziende pubbliche o private, nei municipi, nelle ASL, dove ognuno sembra pronto a vendersi e a comprare, ci indicano chiaramente che la società italiana è ben lungi dal tendere verso una giusta moralità. La gente spesso si vanta di cose di cui dovrebbe vergognarsi. Rientrano in una puzzolente normalità, il dover “leccare il culo” al dirigente per ottenere poi chissà quale favore per se o per i propri figli.Tutto questo viene tramandato alle giovani generazioni, che ormai sembrano aver capito bene come funziona l’andazzo, ben adeguandosi ai nuovi metodi. Quei pochi sindacalisti o politici che si ostinano a predicare e praticare correttezza e legalità, vengono quasi sempre lasciati da soli, perché il rispetto delle regole di questi tempi non paga. Al sud, moltiplicate tutto questo per due e poi aggiungete il controllo dei voti, la mafia collusa con la politica, una classe dirigente incompetente e l’emigrazione della forze sane della società...
...oggi mi “tira” un po’ così, è una giornata di ordinario pessimismo, non riesco a vedere il bicchiere mezzo pieno. So bene che domani mi passerà e ricomincerò magari a voler cambiare il mondo. Molti compagni più anziani di me però, mi avevano raccontato di questi sintomi di sporadico pessimismo: vengono prima di appendere le scarpe al chiodo ( politicamente parlando )
Francesco Scarcelli