L’editoriale

Lupo o Mastino, noi restiamo contro e non abbiamo da spartire nulla con loro

domenica 1 maggio 2011.
 

di Carmine Gazzanni

Non vi sarà sfuggito che da giorni è pubblica, su queste pagine elettroniche, una dialettica interna alla testata.

A ciascuno la sua posizione (politica), ma devo ai lettori delle precisazioni.

Abbiamo sempre ospitato chiunque; di fatto garantendo, sia pure nel nostro piccolo, un certo pluralismo, non troppo comune in Italia.

La regola, qui, è di pubblicare tutto, a patto che non ci siano lesioni di diritti.

Tuttavia, la Voce non è un organo di partito, non è uno strumento per campagne elettorali altrui, e il suo compito è anzitutto di denuncia.

Oggi, spero di non aver frainteso, Vincenzo Tiano, nostro vicedirettore, ha sposato una linea politica; quella del centrodestra + i pentiti del Pd, a San Giovanni in Fiore (Cosenza) al governo sino ai giorni scorsi.

Noi tutti, Vincenzo compreso, abbiamo sempre avversato la politica del signore degli anelli del luogo, l’onorevole Mario Oliverio (Pd), attuale presidente della Provincia di Cosenza.

Per me, egli, nonostante i suoi incarichi (sindaco della città, consigliere e assessore della Regione Calabria, quattro volte deputato e al secondo mandato come governatore provinciale di Cosenza), ha fallito politicamente. Ed è il primo responsabile del declino inesorabile dell’ospedale civile di San Giovanni in Fiore, la cui morte è stata decretata quando, giunta Riccardo Succurro bis, la maggioranza consiliare di centrosinistra liquidò come follia l’eventuale passaggio con la Provincia di Crotone. Sarebbe stato sciocco andare con


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